Suonica Live, 29/09/07 Roncade (Tv)

Di Silvia Graziola - 4 Dicembre 2007 - 21:02
Suonica Live, 29/09/07 Roncade (Tv)

 

29 settembre 2007, Suonica Live: Dirt Show, Seven Eyes, Noise Voice, Silver Tears, Blue Rabbit, Cross-Over, Mother Flowers

Il Suonica Live è un concorso di gruppi emergenti (della provincia di Treviso e Venezia) organizzato dal New Age Club (Roncade). La prima edizione si è tenuta lo scorso anno e ha visto la partecipazione di circa 120 gruppi non cover-band. In questa serata ognuna delle sette band partecipanti ha avuto la possibilità di esibirsi per 20 minuti proponendo dai 3 ai 4 brani.
Il concorso prevede fasi finali e premi di vario tipo per i vincitori: dalla produzione esclusiva dell’attività live da parte del locale fino alla possibilità di poter presenziare ad alcune delle più importanti manifestazioni italiane (Gods of Metal, Italia Wave, Lignano Rock Festival ed altro).

Devo dire che la serata è stata davvero piacevole. Un buon numero di partecipanti fa pensare che la manifestazione possa offrire un rendimento consistente in termini di divertimento. Le canzoni dei vari gruppi scorrono veloci e si riesce a gustare meglio le varie proposte senza che il tutto diventi troppo pesante all’attenzione degli ascoltatori. Qualche pecca nei suoni, ma considerati i tempi strettissimi sono un aspetto da considerarsi più che discreto tanto più se si considera che non c’è stato un solo minuto di ritardo tra un cambio palco e l’altro. Organizzazione promossa a pieni voti quindi. Veniamo ai contenuti musicali della serata.

Bill della serata:

Mother Flowers
Cross-Over
Blue Rabbit
Silver Tears
Noise Voice
Seven Eyes
Dirt Show

MOTHER FLOWERS

I primi ad esebirsi sono i Mother Flowers, band che propone un mix tra un rock bluseggiante e qualche accenno funky. Una band che appare coesa e che sprigiona, soprattutto nell’esibizione della opener track, cariche di energia capaci di coinvolgere e di attirare istantaneamente l’attenzione. Il combo si muove con energia e sembra non sbagliare praticamente niente. Da mettere in evidenza le prove del batterista e del cantante, mentre appare un pò fuori luogo la singer causa un cantato forse poco integrato a livello di melodie. In ogni caso ci sono ottime idee. Promossi.

CROSS-OVER

E’ il momento dei Cross-Over. Il loro punk-rock di chiara matrice statunitense presenta linee compositive interessanti se paragonate alla giovane età dei musicisti. Quello che la band dovrebbe ricercare è un atteggiamento sfrontato on-stage rischiando anche di sbagliare qualcosa. Manca quella capacità di coinvolgimento ai presenti, d’essere “arroganti” e saper rendersi accattivanti per far arrivare il segnale giusto. I suoni un pò piatti smorzano forse il risultato finale mal calibrato da volumi decisamente bassi. Bravo il cantante chitarrista a cui spetta la nomina per la miglior prestazione. Da rivedere.

BLUE RABBIT

E’ il turno dei Blue Rabbit. Vado subito al sodo: le capacità ci sono, questo è fuori dubbio, ma altrettanta incapacità nel saper gestire la scena. La sinergia dell’heavy/rock mescolata a comparti folk lascia il segno solo ad occhi chiusi perchè i musicisti non danno il minimo accenno nel cercare di trasmettere agli astanti un pò di coinvolgimento. A sfavore inoltre un fruscio di fondo e delle sezioni chitarristiche praticamente inesistenti a livello di volume. Non è quindi per ora sufficiente la bellissima voce della singer per permettere ai Blue Rabbit il ricercato salto di qualità. Da rivedere.

SILVER TEARS

La band trevigiana propone invece delle atmosfere che sfumano di continuo dall’heavy al thrash al death metal melodico con un cantato di chiare influenze Cradle Of Filth. Cade infatti immediatamente all’attenzione il violentissimo e tagliente scream del cantante che si attesta a punte di qualità artistica dell’intera serata oltre al merito di sapersi muovere dietro il microfono. Il punto debole sta forse nella sensazione continua del “già sentito” sopratutto in merito ad alcuni break ed in altrettanti riffing di apertura. Le sezioni ritmiche sono inconsistenti per la potenziale mole di esplosività ed epicità espressa. Purtroppo però mancano le idee. Da rivedere, anche se nel complesso “l’esame” è superato.

Setlist:
Rebirth
Burn in a Flame
The Same Sky
Your Last Dream

NOISE VOICE

Classico approccio punk melodico alla Green Day per i Noise Voice. Mi dispiace dirlo, ma un minimo di personalità ci vuole soprattutto quando si hanno i mezzi per potersi esprimere. Bravissimi sul palco e ottime le melodie però senza personalità e originalità si va poco lontano. Da rivedere.

SEVEN EYES

La prog metal band Seven Eyes è la penultima proposta di una serata che finora ha regalato prestazioni mediocri o sufficienti (a parte le qualità di qualche singolo musicista e qualche buon brano da segnare sugli appunti). Finalmente un complesso che si fa apprezzare sotto più punti di vista. I musicisti impegnati on-stage fanno vedere cose buone sebbene si tratti di un progresive metal non particolarmente elaborato e strutturato, ma proprio per questo di spiccata personalità e capace di stimolare l’ascolto. Immaginate di ascoltare delle belle melodie incastrate a fini comparti ritmici, il tutto pompato da una sezione drumming capace di conferire un groove di sostanza. Può dividere il giudizio unicamente il singer che può piacere o non piacere, a seconda del gusto. Bene anche la cover di Toxicity (System of a Down). Promossi.

DIRT SHOW

Chiudono la serata i Dirt Show. Non mi aspettavo di certo una prestazione del genere lo ammetto. Già dalle prime note di apertura si coglie dai quattro quella sinergia che permette ad un gruppo di fare il salto di qualità. Il combo sputa fuoco e sangue. Ho delle domande da pormi a show concluso: come ha fatto a rimanere intera quella batteria? Quanta potenza è riuscito a sputare fuori dall’ugola J.B.? Non ultimi gli axeman a cui vorrei davvero domandare da quanto suonano assieme data l’incredibile capacità di interagire su ogni break. E poi: ma quanta gente cantava Late Night Laws? Forse i presenti hanno davvero assistito a qualcosa che può lasciare il segno perchè questi spaccano di brutto e sarebbe anche ora che venga concessa la possibilità di provare qualcosa di più che di una pur sempre interessantissima, onorevole e valevole iniziativa come il Suonica. Bravi davvero. Promossi con lode.

Setlist:
ATPW (alcohol tun-pa pussy wherever)
Dirt Pride
Crown of thorns
Strenght and Honour in the bottle
Late night laws (an ode to the stoned)

Nicola “nik76” Furlan