Sympathy (Dharok)
“A me piace la musica, e se alcuni testi sono contrari alle mie opinioni, va bene lo stesso.”
Intervista a cura di Francesco Sorricaro
Interessante scambio di opinioni col canadese Dharok, mente dei tech-death-metaller Sympathy: un gruppo probabilmente non abbastanza considerato, se pensiamo a quanto sia interessante il loro ultimo “Anagogic Tiranny”… Che il Canada abbia sfornato l’ennesima band da antologia?
Salve Dharok! Vorrei iniziare questa intervista con una mia curiosità. I Sympathy sono nati nel lontano 1991, Anagogic Tyranny è uscito nel 2008 e si tratta solo del vostro terzo album ufficiale, mentre il vostro primo, intitolato Invocation, fu pubblicato nel 2002. La domanda è: cosa è accaduto durante i primi 10 anni di storia della tua band?
La risposta più breve a questa domanda sarebbe che non è accaduto molto. La risposta più lunga invece è che ci sono stati solo 3 album recenti dei Sympathy, è vero, ma antecedentemente al 2002 io ho registrato altri 3 album, un EP, ed una demo. La differenza è che solo di recente ho ottenuto l’aiuto di una etichetta discografica, le prime incisioni non hanno potuto avere la stessa degna distribuzione.
La tua musica ed il tuo modo di cantare appare davvero rabbioso ed aggressivo. Da dove vengono questa carica e questa furia? È forse qualcosa che devi affrontare ogni giorno nella tua vita o è più in generale l’attuale difficile situazione del pianeta?
È solamente il modo in cui penso che il metal dovrebbe essere. È musica aggressiva ed il cantato necessita di essere aggressivo così come i riff. Avere riff pesanti ed una voce insulsa mi suonerebbe assurdo. Non direi che sono una persona arrabbiata, ma è bello poter portare all’esterno le proprie frustrazioni attraverso la musica. Credo sia una specie di catarsi.
Anagogic Tyranny ha visto la partecipazione di uno dei membri fondatori degli Into Eternity, il batterista Jim Austin. Come è stato lavorare con lui? Attualmente è un membro stabile dei Sympathy oppure ha fatto parte del progetto solo per questo disco?
Jim è parte dei Sympathy ora. Sono molto fortunato e soddisfatto di averlo come parte attiva della band. Ha grandissima esperienza, sia in studio che on stage, e ciò è davvero prezioso per me. Oltretutto Jim è un uomo molto occupato. Lavora a tempo pieno ed ha una famiglia, dunque cerco di assicurarmi che sia a suo agio in ogni momento.
Nella recensione di Anagogic Tyranny ti ho paragonato ad un altra macchina da riff canadese come Jeff Waters, anche perchè entrambi siete le menti assolute di due progetti solisti. Secondo te, questo modo di lavorare è più soddisfacente, o solo più oneroso?
Oh wow! È allo stesso tempo interessante ed umiliante. Beh, è un grande complimento essere paragonato ad una leggenda come lui. . . Non so proprio cosa dire. Spero solo di esserne all’altezza. Trovo che sia più semplice lavorare da solo. Non devi chiedere l’approvazione di altri membri della band o aspettare i loro input, ma credo comunque che avere il contributo degli altri possa solo migliorare un artista solista. Il contributo di Jeff (Jeff Lewis, chitarrista principale della band, n.d.a.) ai Sympathy è stato davvero fondamentale per Anagogic, ed io penso che la gente più avanti verrà a sapere che qualcun altro è stato coinvolto nel progetto. Questo tipo di coinvolgimento rende i Sympathy una band sempre migliore. Credo inoltre che lavorare con altre persone porti a risultati migliori, ma richieda comunque molto più tempo.
Quale CD è in questi giorni nel tuo stereo? Quali sono i tuoi gusti musicali?
I Suffocation sono sempre nel mio lettore CD! Ma anche altri oltre a loro, ho appena iniziato ad ascoltare i Severed Savior ed i Cannibal Corpse. Jeff è molto influenzato dai Cannibal Corpse, così ho iniziato ad ascoltarli su sua raccomandazione.
Riguardo ai miei gusti musicali, mi piace tantissimo qualsiasi cosa che sia ben suonata e che non si basi su cliché preconfezionati. Ascolto rock, pop, classica, qualsiasi cosa, fino a quando ci sia passione e destrezza in esso.
So che ti piace molto anche il black metal. Come riesci a conciliare la tua fede Cristiana con i principi che sono argomento di quel tipo di testi?
Onestamente io non credo che ci sia alcuna conciliazione da fare. A me piace la musica, e se alcuni testi sono contrari alle mie opinioni, va bene lo stesso. Io non credo a tutto ciò che ascolto dalle altre persone. Penso che la gente dovrebbe essere lasciata libera di esprimere le proprie opinioni, e questo include me come anche la band black metal più malvagia. Fondamentalmente ritengo che molti artisti non credano neanche fino in fondo in quello che cantano, e se lo fanno sono persone molto immature che, normalmente, non prenderei comunque tanto sul serio. Dunque per finire, non trovo che il black metal costituisca tanto una minaccia personale o intellettuale. Abbiamo un detto in Canada che dice che alcune persone sono come quei cani che abbaiano più minacciosamente di quanto mordano.
Oggi che sono stati chiariti i numerosi gravi errori che ha commesso la Chiesa durante i tanti secoli della sua storia, secondo il tuo modo di pensare, potrebbe essere giusto oggi separare la fiducia nella Chiesa da una personale fede in Dio?
Questa è un’ottima domanda. . . penso che la maggior parte delle persone al giorno d’oggi risponderebbe immediatamente “si” senza pensarci due volte. Io non trovo che la risposta sia tanto semplice. Penso che la Chiesa e la comunità giochino un ruolo molto importante nella vita dei fedeli. Credo che, storicamente, i Cristiani non avrebbero mai potuto dire di poter separare le due cose. Non sono completamente sicuro di cosa penso, credo comunque che la fede sia personale e che le persone siano responsabili per sé stesse. Ma determinare che la Chiesa e la comunità non servano a niente mi suona un po’ troppo artificioso.
Come sta attualmente la scena metal canadese?
Non ci sono più i veri artisti. Ognuno sembra essere mosso solo dalla gloria, dal denaro, e dall’ideologia invece che dal provare a realizzare della buona musica. Va così per tutta la musica, non solo per il metal. E va così anche per gli artisti cristiani. Si preoccupano più di condividere la loro fede invece che di creare un’opera d’arte che possa essere apprezzata di per sé stessa. È davvero un qualcosa di deplorevole.
Qualche parola riguardo al brano “Potter’s Field”. Un pezzo che ho trovato molto sulfureo e doom. Una specie di omaggio ai Black Sabbath, in qualche modo. Ti piace quel tipo di sonorità?
Mi piace molto quel sound! Mi piace molto l’atmosfera ed i riff che suonano lenti e melanconici. Jeff ed io stavamo ascoltando la band doom metal Ahab quando abbiamo scritto quella canzone. L’adoro. Ed aggiunge qualcosa di nuovo a tutta la roba veloce che suoniamo.
I testi in quel pezzo sono piuttosto potenti—persino per me. Mi piace sempre puntualizzare il fatto che il brano si riferisce a 3 differenti concetti di “potter’s field” (in America si chiama così il cimitero per poveri, sconosciuti e criminali, n.d.a.). naturalmente, uno di questi è dove Giuda si suicidò. Il secondo ha a che fare con il sottotitolo in Latino del brano. Il terzo riguarda il Potter’s Field di New York, dove vengono sepolti i defunti senza nome della città. Da ognuno di questi si può estrapolare il significato di questa traccia.
L’ultima curiosità. Ho letto che sei un grande fan dell’hockey, ed hai persino scritto un brano musicale per il programma della CBC (la televisione pubblica canadese, n.d.a.) ‘Hockey Night in Canada’! È vero, oppure è solo un caso di omonimia?
No, l’ho fatto davvero! È stata una specie di scherzo/protesta. Il programma canadese “Hockey Night in Canada” stava cercando un nuovo tema musicale, così io ho scritto un brano di metal sinfonico sapendo già che lo avrebbero respinto, perché volevano sicuramente qualcosa tipo il solito orecchiabile prosaico brano di spazzatura musicale. Qualsiasi cosa fosse stata troppo spigolosa sarebbe stata respinta. Ho voluto protestare il fatto che l’hockey è uno sport estremo, se ci pensi. Si tratta di un gioco praticato su un ring da gladiatori, dove tutti i partecipanti vestono armature e maneggiano mazze per combattersi l’un l’altro. È brutale! È estremo! È metal! Sapevo che non avrebbero avuto il fegato di scegliere un brano che potesse esprimere quella brutalità. Ed è proprio per questo che ho scritto quel pezzo.
Francesco Sorricaro