Tad Morose (Christer “Krunt” Andersson)
Dopo dieci lunghi anni di attesa dal precedente “Modus Vivendi” (2003), tornano in pista i metaller svedesi Tad Morose con il nuovissimo album “Revenant”. Molti sono stati i cambi di formazione, che non hanno comunque intaccato lo “zoccolo duro” del gruppo, e quindi tra avvicendamenti e side-project cerchiamo di fare il punto della situazione con un disponibilissimo ed entusiasta Christer “Krunt” Andersson, chitarrista e leader della band. Buona lettura!
Intervista a cura di Orso Comellini con la collaborazione di Vittorio Cafiero.
• Ciao ragazzi, grazie per averci concesso questa intervista e benvenuti su TM! Allora, partiamo dalla vostra ultima creatura: “Revenant”. Ci sono voluti ben 10 anni da “Modus Vivendi” (2003), ma alla fine siete tornati con un album davvero solido. Cosa avete fatto in questo lasso di tempo e qual è stata la scintilla che vi ha spinto a ritornare?
Ciao! Grazie a te per questa intervista, mi fa piacere sapere che ti sia piaciuto il nuovo album!
Bene, siamo stati davvero impegnati durante tutto questo tempo! Abbiamo suonato dal vivo e lavorato a questo disco più o meno dal 2005, ma a causa di tutti i cambi di formazione nella band le cose sono state rimandate più e più volte. Molti di noi sono stati anche occupati con gli Inmoria, con i quali abbiamo realizzato finora due album e suonato dal vivo. Alcuni di noi sono anche diventati padri durante l’ultimo decennio o giù di lì e questo necessariamente ha portato via altro tempo. Il nostro obiettivo è quello di avere sempre un album nuovo da promuovere e tornare on the road. Finalmente abbiamo una line-up stabile e possiamo iniziare a prendere di nuovo velocità!
• Ci sono stati vari cambi di line-up nel frattempo, tanto che rispetto al lavoro precedente ritroviamo solo Christer Andersson (chitarra) e Peter Morén (batteria), due membri comunque fondamentali per il gruppo. In particolare mi piacerebbe sapere come mai non avete rinnovato la collaborazione con il talentuoso cantante Urban Breed e come siete entrati in contatto con Ronny Hemlin. Forse per i trascorsi negli Inmoria?
Eh sì, noi (due, ndr.) abbiamo avuto la nostra congrua parte… Ah ah ah!
Beh, eravamo arrivati al punto in cui non era più possibile proseguire a lavorare con Urban Breed e così ci siamo separati nel 2005. Conoscevamo Ronny da molto tempo e ho sempre pensato che fosse un grande cantante. Poi è finito anche lui negli Inmoria! Ah ah ah. È successo perché avevamo un tour nel Regno Unito già fissato e Sören (Nico Adamsen, ex-Artillery, ndr.), che ha cantato sul secondo album degli Inmoria, aveva lasciato il gruppo e così abbiamo chiesto a Ronny di seguirci in tour (in quel periodo lui faceva già parte dei Tad Morose) ed è stato magnifico come ci aspettavamo e così si è unito anche agli Inmoria.
• Un discorso simile si può fare anche per l’ex-Morgana Lefay Tommy Karppanen, passato dalla chitarra al basso. Cosa lo ha spinto a cambiare strumento? E quali sono le sue emozioni al riguardo?
Conosco Tommy da quando andavamo a scuola e abbiamo già suonato insieme in altre band prima. Sul finire degli Ottanta suonavamo nei Sefer Jezirah, con Charles (Rytkönen, ndr.) dei Morgana Lefay alla voce e Tommy al basso, allora. Poi è passato alla chitarra nei Morgana Lefay nei loro primi album. Quando abbiamo chiesto lui di se fosse interessato a diventare il nostro bassista ha risposto: “Hell yeah! Dopo tanto fottuto tempo finalmente me lo hai chiesto!” Ah ah ah. Perciò, le sue sensazioni al riguardo sono piuttosto positive, immagino! Ah ah ah!
• Per quanto riguarda Kenneth Jonsson, invece, come siete entrati in contatto?
Kenneth proviene da un’altra città, ma negli anni è venuto a Bollnäs molte volte a registrare negli Studi Soundcreation che si trovano nello stesso edificio della nostra sala prove, perciò abbiamo avuto modo di incontrarci varie volte negli anni. Per di più ha chiesto a Peter (Morén, ndr.) varie volte di suonare la batteria in alcuni show del primo gruppo di Kenneth, I Torch, e quindi Peter lo conosce piuttosto bene.
• Quali sono le principali differenze e similitudini con “Modus Vivendi”?
Penso che la principale differenza sia che Revenant è più “diretto”, più incazzato e per quanto riguarda le similitudini… beh, probabilmente che suona ancora nello stile dei Tad Morose, almeno se lo chiedi a me.
• Come descrivereste l’album a qualcuno che non ha mai avuto il piacere di ascoltarvi? Quali sono le principali influenze nel processo di scrittura dei brani?
Immagino che tutto quello che ti circonda e la musica che ascolti in un modo o nell’altro ti influenzino, perciò non c’è una influenza “principale”. È dura descrivere la propria musica ma penso che suoniamo in maniera un po’ differente dalle altre band a giro. Per me è solo un onesto heavy metal. Molti giornalisti sembrano pensare che noi suoniamo più come una band US power che come un gruppo europeo. Non lo so, ascoltate l’album e fatevi la vostra idea! Ah ah ah.
• Come avviene il processo di scrittura?
Semplicemente buttiamo lì tutte le idee che ci vengono in mente, qualunque siano. Un tempo di batteria, un riff di chitarra, una melodia e poi ci “giochiamo” finché non siamo soddisfatti della resa.
• Quali sono i brani di cui andate più fieri e perché?
Ah ah ah, è dura risponderti! Non saprei, ma come chitarrista ovviamente preferisco canzoni divertenti da suonare, perciò in questo senso dovrei dire… Babylon e Absence Of Light, probabilmente? Davvero non saprei, sono tutti pezzi divertenti da suonare in ogni caso.
• Come promuoverete l’album? Avete già delle date fissate, un tour, delle apparizioni nei principali festival estivi?
Beh, questo è quello che speriamo. Ma per il momento non c’è niente di definito. Ci siamo appena separati dal nostro manager, principalmente a causa di questo motivo, perciò ci vorrà del tempo per organizzare di nuovo tutto. Il nostro obiettivo era quello di suonare il più possibile dal vivo dopo l’uscita di Revenant e questo è quello che faremo. Molti festival sono già completamente organizzati e al completo e questa è una delusione senz’altro, ma vedremo cosa succederà. Sarebbe grandioso se potessimo venire in Italia per un certo numero di date!
• Farete qualche data in Italia? Nei miei sogni immagino almeno una data con i Morgana Lefay…
Quello di cui abbiamo bisogno è che qualcuno ce lo chieda. Certamente costa molti soldi portare una band dalla Svezia all’Italia e così via, ma in verità non ci sono altre complicazioni. In molti ci fanno questa domanda. Abbiamo fatto molti show con i Morgana Lefay e sarebbe meraviglioso farne altri ancora. Costoso, probabilmente, ma di certo non impossibile. Martellate i vostri promoter locali per far sì che ci contattino!
• Riguardo proprio i Morgana Lefay, so che oltre ad essere concittadini (Bollnäs) siete anche buoni amici. Siete rimasti in contatto con loro? Spero che non si debba aspettare 10 anni anche nel loro caso per avere il successore di “Aberration Of The Mind”… Sapete qualcosa?
Certo, ci conosciamo molto bene. Alcuni di noi hanno figli che vanno assieme a scuola, perciò ci incontriamo molto spesso. Siamo amici stretti. Beh, non so dirti nulla riguardo a un nuovo album dei Morgana, ma chi può saperlo? Loro suonano dal vivo almeno ogni tanto. I prossimi show che terranno saranno in Svezia a Marzo e poi al Karmøigeddon Festival in Norvegia a Maggio, credo. Hanno in cantiere alcune idea per delle nuove canzoni e così via, ma loro hanno un’attitudine molto “rilassata”. Ah ah ah.
• Riguardo a Bollnäs mi viene da pensare che ci sia qualcosa nell’aria per aver dato vita a gruppi così interessanti… Qual è il segreto? Come descrivereste la scena del luogo?
Yeah! Beh il segreto è… No, non te lo dirò! Eh eh eh.
Onestamente non lo so. Bollnäs è una piccola città, con circa 15000 abitanti, ma siamo pieni di band qua. Lavoriamo tutti duramente e se una band raggiunge un po’ di successo in un certo senso dà il carburante alle altre. Al Trash Mansion, dove abbiamo la nostra sala prove, ci sono dodici stanze separate e lo studio Soundcreation. Alla porta accanto alla nostra c’è la sala dei Morgana Lefay e proprio sotto di noi c’è quella dei Gormathon. Perciò immagino che per le giovani band vedere quelle più esperte incidere album e viaggiare all’estero per suonare dal vivo, sia d’aiuto. Tutto questo tiene vivi i loro sogni in qualche modo. Perciò c’è un clima salutare per le band metal. Oltre a questo la cosa più importante è che noi tutti ci divertiamo molto a fare questa vita e questo si riversa su tutti gli altri. In un certo senso andare là è come recarsi ad un “asilo per uomini” che si divertono a suonare heavy metal! Ah ah ah. La cosa piacevole è che ogni band ha un suo stile personale, così non è come se tutti cercassero di seguire il trend del momento, tanto per dire.
• Forse è necessario ringraziare anche la Black Mark Production per il loro contributo? Come vi siete trovati con quell’etichetta e come siete entrati poi nel roster di Century Media?
Sicuramente. Black Mark ha messo sotto contratto alcune delle band metal cittadine al tempo, rilasciando album e mandandoci fuori in tour e questo è stato d’aiuto veramente! Così immagino si possa dire che anche loro abbiano fatto la loro parte nella scena metal di Bollnäs. Comunque pensiamo che non abbiano fatto abbastanza per noi al tempo, anche se immagino sia una cosa comune a tutte le band con qualsiasi etichetta. Ah ah ah. Vabbe’, hanno fatto un buon lavoro! Con Century Media è bastato mandare loro un demo con alcuni brani e a loro è piaciuto! Così loro hanno rilasciato vari album con noi. Davvero una buona etichetta, che ci ha trattato molto bene. Peccato che si siano stufati di aspettare il nostro nuovo album… Ah ah ah… ma come biasimarli? Ci sono voluti altri cinque o sei anni prima che lo completassimo dopo che ci hanno scaricato. Così adesso abbiamo firmato per Despotz Records, un’etichetta svedese. Per noi così è perfetto. Poter parlare nella tua lingua madre aiuta molto e loro sono un’etichetta davvero “moderna”, al passo coi tempi su come condurre una label al giorno d’oggi. Finora per noi è stato un piacere.
• Tra l’altro il cambio di etichetta in un certo senso coincide un po’ anche con il cambio di stile: fino al bellissimo “A Mended Rhyme”, infatti, potevate essere catalogati un gruppo power/prog, mentre da “Undead” più (US) power/heavy, sulla scia di gruppi come Crimson Glory, Metal Church, primi Savatage e Queensrÿche ecc. Siete d’accordo con questa analisi oppure c’è dell’altro?
Sono d’accordo con te riguardo alla musica, ma non ha niente a che vedere con il cambio di etichetta. Noi abbiamo sempre goduto di totale libertà artistica riguardo alle scelte musicali. Abbiamo sempre fatto quello che ci faceva stare bene. Piuttosto la causa è da ricercare nel fatto che venivamo da una formazione ad una chitarra e tastiera e da Undead in poi siamo passati a due chitarre. Ciò ci ha fatto suonare in maniera differente. Quando Fredrik (Eriksson, ndr.), l’ex-tastierista, ha lasciato la band, siamo stati tutti d’accordo di trovare una seconda chitarra invece che cercare un nuovo tastierista. Dato che tutti siamo coinvolti nel processo di composizione, il sound cambia un po’ ogni volta che qualcuno se ne va ed altri entrano.
• Pur avendo una vostra personalità ben definita ho sempre trovato delle affinità con i vostri compagni di etichetta Morgana Lefay (specie sul debutto “Leaving The Past Behind”) e con i Veni Domine, mentre in qualche modo si direbbe che abbiate influenzato gruppi tendenti al doom come Memento Mori e Memory Garden. Qual è secondo voi il nesso? Può aver influito l’ottimo lavoro fatto in precedenza dai Mercy ed il successo dei compatrioti Candlemass, oppure al tempo guardavate più ad altre scene, come quella statunitense o quella inglese (Rainbow, Uriah Heep…)?
Wow, non ci ho mai pensato! Non saprei. Ma penso che a loro modo tutte le band svedesi suonino molto… “svedesi”, se sai cosa intendo. Immagino sia riconducibile al fatto che in qualche modo tutto quello che ti circonda ti influenza in un modo o nell’altro. Perciò essendo svedesi ci porta semplicemente a suonare “svedesi”. Ah ah ah. Sicuramente i Candlemass sono una band che noi tutti ascoltiamo e probabilmente è un po’ come ho cercato di spiegare riguardo alla scena di Bollnäs, ma su una scala più ampia.
• Quali sono le maggiori soddisfazioni che vi siete tolti nella vostra lunga carriera e quali, invece, le maggiori delusioni?
Ah ah ah, beh, ci sono state varie delusioni all’inizio! Quando sei giovane, firmi il tuo primo contratto, ricevi tante recensioni meravigliose per i tuoi album, vai in tour ed il pubblico adora la band, pensi finalmente di essere arrivato. Di essere una rockstar! Ah ah ah. Beh, è allora che la realtà colpisce duro! Ci siamo resi conto piuttosto velocemente che eravamo soltanto un’altra band tra milioni di altri gruppi. In qualche modo abbiamo potuto “spuntare molte caselle” tra i nostri sogni di gioventù, ma le cose non sono girate esattamente nel modo in cui pensavamo. Ah ah ah. Tuttavia siamo molto fieri di quello che abbiamo fatto e siamo molto grati per aver avuto l’opportunità di di fare quello che abbiamo fatto e continuare a farlo! Ci sono state anche molte soddisfazioni allo stesso modo, come suonare a dei festival enormi, sia in Europa che negli States, e abbiamo suonato in alcuni locali magnifici nel corso dei vari tour. Abbiamo suonato davanti a delle folle ampie e selvagge. Stare sul palco in una lontana nazione con i tuoi amici e sentire il pubblico cantare all’unisono le tue canzoni è alquanto emozionante! Così come incontrare fan con i nostri “simboli” tatuati sulle braccia, gambe sulla schiena e così via… Beh, è veramente magnifico!
• Quali sono i gruppi con i quali avete suonato dal vivo con cui vi siete trovati meglio e con quali band vi piacerebbe farlo in futuro?
I ragazzi dei Morgana Lefay sono davvero divertenti, sia perché sono amici stretti, sia perché sono davvero una buonissima band dal vivo. Gli Edguy sono divertenti. Non sono un grande fan della loro musica, ma sono dei ragazzi a posto e un’altra buona live band! Non ci sono così tante band buone dal vivo, a mia opinione. Molte band se ne stanno lì in piedi e si limitano a suonare i propri brani. Alcuni di loro non sembrano neanche divertirsi sul palco. Voglio dire, andiamo! Se non ti piace quello che stai facendo, allora vai a fare qualcos’altro! Personalmente mi piacerebbe andare in tour con gli Accept. Nel caso mi piazzerei a lato del palco ogni notte a guardarli! Li ho visti molte volte dal vivo negli anni e riescono sempre a farmi stampare un sorriso in faccia perché sono una grandiosa band dal vivo. Non fanno di quegli show costosissimi con milioni spesi in fuochi d’artificio o quant’altro magari, ma loro suonano sempre dannatamente bene sul palco! Devo supporre che siano dei buoni musicisti? Ah ah ah. E ce ne sono anche molte altre. Intendo, con i Crimson Glory o i Savatage (se mai potesse accadere) sarebbe fantastico. Abbiamo suonato con i John Oliva’s Weapons of Mass Destruction qualche volta e… wow! Strabiliante! Sarebbe magnifico suonare anche con i Black Sabbath! In quel caso, comunque, dovrebbe esserci Tony Martin alla voce (non è probabile che accada, credo…)!
• Come vedete l’attuale scena heavy metal? Quali sono i gruppi che ascoltate nel vostro tempo libero?
Penso che sia viva e scalciante. Per me il metal è sempre stato comunque al top. Quando mi capita di ascoltare un po’ di musica sono molto all’antica! Ah ah ah. Sono rimasto attaccato alla musica con cui sono cresciuto. Alcuni di loro sono ancora in pista rilasciando anche album eccellenti. Di solito ascolto musica in macchina e di solito sono Judas Priest, Black Sabbath, Iron Maiden, Savatage, Crimson Glory, Metal Church, Accept, Udo, Pantera, ma a volte anche qualcosa di “più nuovo” come In Flames, Soilwork e così via. Ah ah ah, Ti ho detto che sono all’antica!
• Tra i gruppi poco più che debuttanti, quali vi hanno maggiormente impressionato?
In effetti mi piacerebbe avere più tempo per trovare “nuove” band. Una band che un amico statunitense mi ha consigliato sono gli A Sound Of Thunder. Mi sono piaciuti molto! Perciò cercateli!
• Quali consigli dareste ad un giovane gruppo che si affaccia sul mondo dell’heavy metal?
Non arrendersi mai e poi mai! Di rimanere sempre fedeli a se stessi e di essere dannatamente sicuri di divertirsi, sempre!
• Cosa ne pensate di internet, youtube, social network, torrent ecc. Un pericolo per il music business o un’opportunità in qualche modo da sfruttare?
Sicuramente tutto questo ha cambiato molto le cose, non solo per quanto riguarda il music business, ma non vedo neanche come si possa tornare indietro. Perciò le cose stanno così, non c’è molto da fare al riguardo, quindi è meglio provare ad adattarsi e provare a tirare fuori il meglio da tutto ciò.
• Grazie di tutto, adesso a voi la parola per concludere come meglio preferite!
Grazie a te! Bene, spero che a tu che leggi questa intervista piaccia il nuovo album Revenant e che ci sia l’opportunità di venire in Italia per un’intera serie di show! Suonare dal vivo è il propellente del nostro motore! Play Loud!