“The Burning Bridges” è un viaggio sonoro che rappresenta la lotta perpetua degli opposti, una convergenza di due diversi aspetti di Taur-Im-Duinath.
La prima metà, una riedizione di “Randir”, rappresenta il passato, “il vecchio sé”, costantemente in lotta con rabbia e furia. Può essere incarnato come una violenta tempesta che assale la terra, negandole la pace.
Mentre “Bare Boughs” rappresenta un lato completamente diverso, una serie di canti e inni eseguiti in modo calmo e intimo, ma rivestiti di malinconia e desiderio. Alla maniera delle fiamme danzanti che disperdono l’oscurità assalitrice, il “nuovo sé” è ridotto al fondamento della sua essenza, alle sue ossa spoglie. Privo di tutto ciò che è superfluo e superficiale. Attraverso l’accettazione, la saggezza del silenzio e la quieta contemplazione, il “nuovo” sé diventa spiritualmente consapevole. Per raggiungere l’equilibrio e la consapevolezza, quindi, i ponti del nostro passato devono essere bruciati.
Cult Of Parthenope ha commentato :
“Questo nuovo lavoro targato Taur-Im-Duinath è caratterizzato da molti sapori e diverse ispirazioni. Mentre”Randir” combina la durezza e la fierezza del black metal insieme a strati di atmosfera e testi intrisi di emozioni,”Bare Boughs” è pregno di introspezione e malinconia, dal suono essenziale. È un capolavoro neofolk, decisamente ispirato ad artisti del calibro di Agalloch, Of The Wand And The Moon e Hexvessel. Due lati con due diversi paesaggi sonori. Dalla desolazione, furia e impetuosità, alla tregua calda, intima e tranquilla …”