Terror 2000 (Dan Svensson)
Un’intervista divertente per un gruppo assolutamente esilarante: i Terror
2000 hanno rilasciato una vera bomba thrash con Terror for Sale,
il loro disco definitivo, ed era obbligatorio sentire cos’avevano da
raccontarci. Specie se ci si trova di fronte un interlocutore come il bassista Dan,
perfettamente in linea col resto della band nello scherzare su tutto e tutti!
Ciao Dan, prima di tutto ti devo fare i complimenti per il vostro nuovo
album: mi è piaciuto davvero molto. Ma sono sicuro che tu puoi descriverlo
molto meglio di me, ti va?
Certo, sono felice che tu l’abbia apprezzato! Yeah, il nuovo album si
intitola Terror for Sale ed è il “thrash party album”
definitivo: è superveloce, estremamente brutale, totalmente esilarante e del
tutto pazzo. Chiunque ami la musica brutale deve procurarselo ORA!
Sembra addirittura che voi vogliate suonare più veloci ad ogni release:
ho apprezzato molto il lavoro svolto dietro alle pelli da Erik, credi che la
velocità sia indispensabile per le vostre canzoni?
Esatto, cerchiamo di suonare più veloci ad ogni album. Direi che la
velocità sia molto importante per la band: è il primo e più evidente
trademark del suono dei Terror 2000. Erik poi ha fatto un lavoro decisamente
ottimo; è stato grande già su Faster Disaster, ma sul nuovo si è
proprio superato, con un drumming fantastico; deve aver vissuto in sala prove
negli ultimi tre anni! (ride, Nda)
Chi è il principale compositore del gruppo? Partite anche voi dalle
chitarre, come del resto fanno moltissimi gruppi estremi?
Contribuiamo un po’ tutti al processo di scrittura del disco: su Terror
for Sale abbiamo scritto anche alcuni pezzi ciascuno per conto proprio. Erik
vive a cinque ore di strada dal resto del gruppo, per cui gli abbiamo mandato
alcuni mp3 su cui ha potuto esercitarsi. Pensa che non abbiamo provato in
saletta nemmeno una volta prima di iniziare le registrazioni! (!!! Nda)
Per cui non c’è in realtà un vero e proprio compositore nei Terror 2000,
ognuno ha il suo peso nello scrivere le varie parti dell’album.
Non posso proprio evitare di farti alcune domande sui titoli più
divertenti: parlami del significato di ‘King Kong Song’ (che, a mio parere, è
anche la traccia migliore…)
Sì, è una canzone splendida e con un testo davvero divertente: narra
infatti di un tizio del tutto saturo della propria vita familiare, del lavoro e
del proprio capo. Non riesce più a sopportare il fatto di dover lasciare ogni
giorno i bambini a scuola solo per andare in un posto di lavoro ed essere preso
a calci in cu*o (via, salviamo la faccia :-D, Nda) dal proprio principale. Così
inizia a pianificare una svolta drastica per la propria vita: decide di
diventare una rockstar da un milione di dollari scrivendo canzoni pesantissime,
esattamente come King Kong, il tutto fumandosi il suo bong! A me sembra
proprio un piano perfetto!
E per quanto riguarda ‘Liquor
saved me from sports’ e ‘Flesh Fever Fiesta’?
La
prima tratta le scelte che si fanno nella propria vita: alcuni decidono di
diventare sportivi, atleti. Ecco, il testo esprime chiaramente la nostra
felicità di non aver intrapreso quella strada! Ci siamo dedicati con tutte le
nostre forza all’alcool senza mai pentircene! Come recita il testo, appunto: “Liquor
saved me from sports, I rather sit by the pool in my sperm-stained shorts… And
get fucked up!”
‘Flesh Fever Fiesta’ invece parla di un serial killer. C’è questo
tizio completamente pazzo che ha un granaio nel bosco, carica le sue
inconsapevoli vittime sulla sua Renault gialla e poi va completamente fuori di
testa: soffoca le vittime con del gelato al cioccolato e le colpisce con
una mazza da baseball.
A
questo punto mi puoi dire quante bottiglie hanno salvato voi dalla noia delle
session di registrazione?
Oddio
non ho proprio idea di quanto abbiamo bevuto esattamente! Ma l’alcool non era
lì per salvarci: ci siamo divertiti come pazzi per tutta la durata delle
registrazioni, infatti. Addirittura io ho praticamente abitato nello studio
mentre Bjorn registrava le parti vocali, tanto ci divertivamo! Era un continuo
casino, e di sicuro abbiamo bevuto dall’inizio alla fine: soprattutto birra e
Terror-drinks (il contenuto è un segreto!).
Credo
che la prima qualità del gruppo sia quella di divertire gli ascoltatori pur
suonando in modo assolutamente serio, almeno per quanto riguarda la tecnica:
quanto credi che conti, per voi, l’ironia?
È una delle componenti più importanti del nostro modo d’essere e di fare
musica, e credo che si noti sempre di più ad ogni album che pubblichiamo.
Vogliamo fare della grande musica da party e l’ironia rende quest’album perfetto
per quando si è ubriachi! Diciamo che per noi conta soprattutto fare musica
GRANDE e brutale, gli aspetti divertenti sono un bonus a questo modo di
scrivere.
Potresti spiegarmi il cover artwork? È particolare, con questo angelo
scuoiato, seduto in poltrona…
È l’angelo del Terrore, mandato nel mondo per spargere la nostra musica!
Tutti coloro che non la accetteranno subiranno la sua ira! In realtà non si
riferisce né a delle canzoni particolari né al titolo del disco: abbiamo
pensato che fosse una buona idea e abbiamo deciso di tenerla. La coa più
importante è che, guardando la cover, puoi capire tranquillamente che il disco
contiene del metal brutale e spezza-collo!
Purtroppo mi pare che il vostro sito web non sia aggiornato più di
tanto… sai dirmi quindi se farete dei tour, o almeno qualche isolata data
live? Sarei davvero curioso di vedervi su un palco…
No, il sito non verrà più aggiornato: ne sto realizzando ora la nuova
versione e credo che sarà online in un futuro non troppo lontano. Quello verrà
aggiornato di sicuro in modo molto più regolare.
Ci piacerebbe tantissimo andare in tour! Ne abbiamo anche parlato da quando
siamo stati in Giappone nel 2003. Il problema è che alcuni di noi sono davvero
occupati con le proprie band principali: il che sta a dire che appena sarà il
momento giusto per tutti porteremo i nostri culi per strada! Ti aspettiamo
allora!
Una domanda diretta: onestamente, che opinione hai del vostro live album,
quello ‘Slaughter in Japan’ che avete registrato proprio durante la breve
tournée giapponese del 2003? Ti devo dire che è l’unica release dei Terror
2000 che non ho apprezzato, soprattutto a causa della povertà del suono…
Devo dirmi d’accordo con te: la qualità sonora non è proprio buona.
L’avevamo registrata perché era la nostra prima apparizione dal vivo e
pensavamo che fosse divertente averla su CD. Purtroppo il suono non è venuto
come avremmo voluto, la potenza si è andata a perdere. Per noi della band è
ancora bello sentirlo, perché si è trattato di un grande passo per il gruppo,
ma posso capire che non affascini poi molti. Se mai decideremo di fare un nuovo
live puoi stare sicuro che useremo l’equipaggiamento migliore per registrarlo,
ne faremo un album imperdibile.
Possiamo aspettarci senza timore molti altri ‘Satan’s barbecues’ per il
futuro, allora?
Certo! Siamo qui per restare e puoi stare sicuro che continueremo a spaccare
e a fare dischi dannatamente veloci! Metal never dies!
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli