Progressive

TesseracT (James Monteith)

Di Alessandro Marrone - 20 Aprile 2018 - 12:00
TesseracT (James Monteith)

You can read this interview in English on the 2nd page

 

Per prima cosa, grazie per l’opportunità ragazzi. La musica dei TesseracT sta dimostrando di essere una vera e propria forma d’arte che merita di essere capita e non soltanto ascoltata. Infatti sono qui proprio per scoprire di più sulle vostre sensazioni e idee e per entrare meglio in sintonia con il vostro nuovo album “Sonder”, un disco che sto ascoltando quotidianamente e che di volta in volta riesce a trasmettermi qualcosa in più rispetto a quella precedente.

 

Intervista a cura di Alessandro Marrone

 

802644860022

 

Ma ora concentriamoci sulle domande:

 

Le parole contano. Esattamente come SONDER che sostanzialmente non è una vera e propria parola, ma che racchiude un significato molto importante, ovvero che ognuno di noi ha una storia. Il vostro nuovo album, ormai pronto alla release (il 20 Aprile), sarà qualcosa in cui le persone cercheranno e troveranno qualcosa. Che cosa precisamente?

Spero che le persone lo troveranno profondamente emozionale, avvincente, un’esperienza coinvolgente sotto tutti gli aspetti. Abbiamo toccato poli opposti, alcuni più delicati, alcuni più feroci … un ampio range di suoni.
 

Possiamo considerare SONDER come un lavoro da ascoltare e “sentire” in migliaia di modi differenti, proprio come il significato stesso del titolo dell’album?

Credo proprio che le varie tracce trasmetteranno umori e sensazioni diverse tra loro. Ci sono parecchi strati in effetti, quindi a seconda di come lo si ascolti si è in grado di cogliere parti differenti, messaggi musicali differenti.
 

Molta musica è stata scritta negli anni. Adesso, utilizzando nuove parole e dando vita ad un sound nuovo state cercando di raggiungere nuovi concetti ed immergervi in una nuova forma di progressive. Possiamo considerarla come una nuova strada per la quale sarete i precursori?

Personalmente penso che questo disco sia un trampolino di lancio per dove andremo in futuro. Abbiamo rivisitato il nostro lato più heavy, ma anche ampliato quello più atmosferico. Sonder rappresenta per noi una piattaforma per sperimentare nuove cose.
 

Pensi quindi che questo album rappresenti un nuovo inizio per i TesseracT, o la naturale conseguenza del vostro cammino di sperimentazione perpetua nella musica progressive?

No, come ho detto prima, lo vedo più come un trampolino di lancio. Polaris è stato un nuovo inizio. Dan si è riunito al gruppo e siamo di nuovo pronti a tutto. Sonder ci rappresenta nella nostra comfort zone e siamo pronti per portare tutto su un nuovo livello.
 

Ascoltando la vostra musica sono convinto che siate in grado di suonare qualcosa di ben più personale di moltissime altre band là fuori. Come si fonde tutto questo in fase di scrittura?

Non ci pensiamo molto … buttiamo giù idée che ci sembrano eccitanti e che ci piacciono. Se ci sembra il caso le sviluppiamo. Reputo che sia una cosa molto spontanea e naturale. Utilizziamo soltanto musica di cui siamo realmente soddisfatti e che ci trasmette qualcosa.
 

Vi trovate a modificare qualcosa in fase di registrazione? C’è qualche parte improvvisata o quando siete in studio, ogni canzone è definitiva e pronta per essere registrata?

La musica è tutta scritta in studio, quindi le idée sono sviluppate attraverso un lungo periodo di tempo. Non c’è jamming o cose di quel tipo, sebbene le idee iniziali nascano proprio così.
 

Qual è l’aspetto più difficile di suonare la vostra musica dal vivo?

Assicurarsi che l’attrezzatura non faccia scherzi!
 

L’intero album non supera i 40 minuti, dimostrando che il progressive non ha per forza bisogno di canzoni da 15 minuti. C’è qualche canzone che è rimasta fuori da Sonder? E in tal caso, perché? La ritroveremo da qualche parte?

Bé, ci sono alcune altre tracce sulle quali abbiamo lavorato, ma Sonder non sarebbe stato il loro contesto ideale. Ci metteremo al lavoro per il prossimo disco molto presto, le troverete lì!
 

Se dovessi scegliere una sola canzone per rappresentare al meglio l’intero disco, quale sarebbe?

Non è facile, poiché le canzoni sono parecchio diverse tra loro, ma credo che “King” sia quella con i maggiori elementi che cerchiamo. Riff duri, un bel ritornello, una sezione molto atmosferica a metà e sul finale.

 

 

Spesso si scelgono delle cover songs, tramite le quali riusciamo a capire di più sul background musicale e sui gusti personali del gruppo. Se dovessi scegliere 3 canzoni altrui, quali suoneresti?  

Meshuggah – Stengah – RIFFS
Pink Floyd –  The Great gig in the sky
Duran Duran – Rio
 

Descrivi SONDER con una sola parola che non sia un aggettivo.

Smorsborg
 

Qualcosa che vuoi dire ai vostri fan nel mondo ed ai lettori di Truemetal.it?

Grazie per il supporto, date un ascolto al nuovo disco e ci vediamo quest’autunno in tour con i BTBAM!

 

Grazie ancora per averci avuti “on board”.

Ci vediamo on the road ed ai vostri prossimi concerti!

 

TesseracT   photos by Steve Brown 0B4A7505