The Dogma (Cosimo Binetti)
Confesso: sono legato alla band anconetana dell’amico Cosimo Binetti; l’ho vista crescere sin dal primo demo e, oggi, è giunta ad un risultato che gran parte delle formazioni italiane sognano di ottenere. Il nuovo disco, A Good Day To Die, conferma la bontà della proposta di Binetti & Co, ne parliamo direttamente col leader. Buona lettura.
Ciao Cosimo, ci risiamo. Dopo l’ottimo Black Roses tornate sul mercato col suo successore: A Good Day To Die. Ti chiedo di tracciarmi un bilancio del periodo che va dalla pubblicazione di Black Roses ad oggi. Come avete vissuto i mesi della “ribalta”?
Dalla pubblicazione di “Black Roses” sono successe talmente tante cose che mi sembra sia passata una vita intera e non semplicemente un anno! Abbiamo riscosso un gran successo al Wacken Open Air, non ci aspettavamo tutta quella gente solo per noi, poi siamo partiti in un tour europeo di supporto ai finlandesi Lordi che, reduci della vittoria dell’Eurovision, avevano già gran parte delle date “soldout” e puoi immaginare con che carica di adrenalina siamo partiti per l’Europa, rendendoci conto che i nostri fan stavano crescendo enormemente anche in paesi che non avremmo immaginato mai, come Svizzera o Austria.
Finito il tour abbiamo terminato di comporre il nuovo materiale e ci siamo rituffati nei tedeschi Woodhouse Studios e in compagnia del mitico produttore Siggi Bemm abbiamo donato, per alcuni mesi, cuore e anima ai nostri nuovi brani trascorrendo in studio anche i giorni di Natale e Capodanno a causa di problemi di alcuni di noi con il lavoro.
E proprio in Germania ci siamo accorti che era nato il nostro fanclub tutto tedesco, qualche giorno prima di Natale ci siamo ritrovati in studio i nostri fan provenienti da tutte le parti delle Germania, qualcuno di loro ha fatto più di dieci ore di treno per incontrarci! E’ stato fantastico, i tedeschi sanno essere molto calorosi quando vogliono!
Il mondo discografico non è solo gioie e soddisfazioni ma anche sacrificio e stress, non è così?
Certo, per noi tutti la musica non è un lavoro e, dovendo lavorare o studiare anche durante la preparazione di un album, puoi immaginare che a volte lo stress è inevitabile, ma lo facciamo con una passione smisurata e l’adrenalina ci fa continuare a reagire anche quando si dorme pochissimo.
Com’è stata la reazione del pubblico italiano in merito alla vostra “esplosione”?
Lodevole, se lo paragoniamo ai normali canoni di reazione alle band italiane purtroppo, per una serie di motivi, non paragonabile a quello tedesco che ci ha riservato delle grandi sorprese anche in sede live. Devo comunque ammettere che in Italia, sebbene il panorama musicale sembra sempre più ricco, continuano a mancare le strutture per i concerti.
Concordo, cominciamo a parlare del nuovo pargolo. A Good Day To Die è a tutti gli effetti il figlio legittimo di Black Roses. Avete trovato un suono ed un’atmosfera personale, siete riconoscibilissimi fin dal primo ascolto. Ti va di fare un commento?
Mi fa molto piacere sapere che tu abbia trovato le nostre atmosfere personali. Sinceramente ti dico che non l’abbiamo voluto ma è venuto assolutamente in modo spontaneo, abbiamo semplicemente cercato di esternare i nostri sentimenti, niente più che le nostre più intime emozioni.
Devo spezzare una lancia a favore di Daniele Santori, il cantante, che è migliorato tantissimo: ottima la sua performance sul nuovo dischetto. Assomiglia sempre di più a Tobias Sammet, che ne pensi?
Credo che sia un ottimo paragone in quanto io stesso adoro la voce di Tobias anche se personalmente preferisco quella di Daniele perché ha un “range” più ampio.
A proposito di Edguy, anche il sound dei The Dogma pare si sia avvicinato al metal dei cugini tedeschi. Le ballate e il pezzo “In The Name Of Rock” che pare un tributo alla King Of Fools dei cugini tedeschi. Sei d’accordo?
No, non completamente. “In the name of rock” è un tributo a tutte le band degli anni 80 dalle quali sono stato influenzato in questi anni. Credo che lo stesso sia avvenuto negli Edguy, quindi è naturale captare la stessa matrice nei THE DOGMA ma, se proprio vogliamo parlare di tributi potremmo parlare di band come Skid Row, Kiss, Europe, Twisted Sister, Motely Crue etc.
Parliamo ancora di In The Name Of Rock. Non ha niente a che vedere con lo spirito malinconico che aleggia sul disco, è un semplice omaggio alla vostra musica o c’è qualcos’altro dietro?
Come ti dicevo le nostre influenze erivano proprio dagli anni 70-80 e il disco è nato in modo molto naturale e spontaneo quindi è inevitabile sentirle anche se cerchiamo di interpretare il tutto in modo personale.
Passiamo agli special guest: dopo Mike Terrana (Masterplan) alla batteria, Lisa Middelhauve (Xandria) supporto vocale. Sei soddisfatto della sua prova? Hai dato un ascolto al nuovo disco degli Xandria?
Assolutamente si! Lisa è stata subito totalmente disponibile, ha donato ai brani un feeling ed un pathos unici, lei ha un timbro di voce fantastico e facilmente riconoscibile.
Io sono un fan degli Xandria e credo che il loro ultimo album sia veramente una bomba!
Torniamo al nuovo disco: produzione ancora una volta superba. Chi vi assiste in questa fase?
Sono completamente soddisfatto della produzione di “A good day to die”, credo che sia molto competitiva anche se paragonata ai platter americani. Questa volta abbiamo avuto due produttori a nostra disposizione: il mitico Siggi Bemm (famoso per aver prodotto capolovaori di Tiamat, Theatre of Tragedy, Angel Dust, Therion, Morgoth, The Kovenant e tanti altri) che ha curato la produzione “musicale” e Aino Lanos (produttrice di Kreator, Die happy e tanti altri) che ha curato la produzione della voce di Daniele. Inoltre nel disco c’è la partecipazione di un’orchestra e di un coro lirico, tutti tedeschi, gente che ha già esperienza e collaborazioni con gruppi come i Therion.
Vogliamo parlare del significato della copertina di Andreas Marschall? Ancora una volta in bianco nero col logo della band in grandissima evidenza, un trademark dal quale, presumo, non vi staccherete facilmente.
Si, perché siamo innamorati del lavoro che Marschall ha svolto per noi, credo che sia più originale ed oscuro rispetto al resto dei suoi lavori con Blind Guardian, Stratovarius etc.
Inoltre abbiamo dato sfogo alla nostra fantasia con storia raccontata attraverso le nostre copertine che, a mio parere, rispecchiano molto bene la nostra musica.
E ora qualcosa sulla Drakkar Records, è un’etichetta che vi pressa costantemente oppure vi lascia lavorare in tutta tranquillità?
E’ un etichetta che lavora molto bene, ha un’ottima distribuzione affidandosi principalmente alla Sony-BMG, ci ha dato una buona promozione e ci ha dimostrato di puntare molto su di noi donandoci un grandissimo tour con i Lordi. E non è tutto, in sede di registrazione ci ha dato tutto ciò che ci occorreva: il miglior studio, il miglior produttore etc. Parlare di pressione mi sembra eccessivo, certo, ci seguono continuamente ma questo è il modo di lavorare di qualsiasi label seria.
Una curiosità Cosimo, gli Haggard, gruppo che adoro, sono vostri compagni di etichetta. Cosa pensi della loro proposta? Suonerete mai con loro?
Adoro anch’io gli Haggard! Sono tra le mie band preferite! Suoneremo con loro supportando i “Black Label Society” il prossimo 7 Luglio al “Battle of Metal” festival a Geilsewind in Germania.
L’anno scorso avete suonato a Wacken, nel festival europeo più famoso. Ti va di raccontarci com’è andata?
Certo, è stato uno spasso! Era la prima volta che suonavamo ad un festival così importante e avevamo il timore di non essere supportati dai metalheads tedeschi sebbene sapevamo già che le vendite andavano molto bene in Germania, quando poi già dietro le quinte ho visto tutte le prime file colme di ragazzi con la T-Shirts dei The Dogma ho capito che eravamo attesi. E’ stato fantastico! Conoscevano tutti i nostri brani e li cantavano con noi! Dopo il concerto è stato un completo delirio, i fan hanno chiesto il “bis” ma il tempo a nostra disposizione era scaduto. Il ricordo più bello che conservo nel mio cuore del WOA è legato al post-concerto dove ho scoperto che c’era gente da altre nazioni come Francia, Austria che era lì proprio per noi! Indimenticabile!
Come detto in precedenza, avete supportato i Lordi nel tour di “Arockalipse”. Come vi siete trovati con loro? Avete acquistato nuovi sostenitori suppongo…
E’ stato un tour da sballo! Sold-out in quasi tutte le date! Non ci aspettavamo un pubblico “dogmatico” così caldo! Ogni giorno in una città europea diversa, tutte le sere ubriachi con i Lordi: siamo diventati grandi amici anche della loro crew, pensa che alla fine del tour qualcuno ha anche versato qualche lacrima!
Quali sono i prossimi impegni del gruppo?
Intanto il 23 giugno presenteremo il disco nella piazza principale della nostra città, Ancona, il 7 Luglio come ti accennavo suoneremo al Battle of Metal Festival in Germania, siamo appena stati confermati headliner per il 2008 al mitico Headbanging Festival in Germania (sei il primo a saperlo!) e ti confesso che non me l’aspettavo in quanto gli anni scorsi, gli headliner sono stati niente meno che Doro Pesch e i Tankard! Poi partiremo per un nuovo grande tour il prossimo inverno, ma non posso ancora dare dettagli, contiamo di toccare anche l’Italia!
Complimenti vivissimi! Bene Cosimo, ancora una volta ti ringrazio per il tempo concesso: a te le ultime righe per salutare i lettori di Truemetal!
Ti ringrazio, caro Gaetano, perché come sempre sei scrupolosamente attento alla scena Metal!
Per chi vuole ulteriori notizie o ci volesse contattare www.thedogma.net o per ascoltare qualche brano www.myspace.com/thedogma2006 , se poi siete interessati al nostro fanclub (attraverso il quale è possibile ricevere diverso materiale della band) www.myspace.com/thedogmafanclub o http://thedogma.piranho.com/ .
GRAZIE!