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The Dogma (Cosimo Binetti)

Di - 5 Settembre 2002 - 19:36
The Dogma (Cosimo Binetti)

Facendo una piccolo resoconto di quello ch’è successo in campo metal nel nostro paese negli ultimi due lustri, mi riesce davvero impossibile ammettere che la scena underground italiana ha compiuto dei passi da gigante, tanto da poter asserire che, in qualsiasi sotto genere, mi si permetta il termine, della nostra amata musica voi andiate a pescare, troverete di certo il meglio, le migliori new sensation, ma questo non per nazionalismo o patriottismo di sorta, ma solo perché i nostri musicisti hanno da tempo capito che, per rendersi competitivi con i colleghi d’oltralpe, bisogna essere soprattutto professionali, sotto ogni punto di vista. Si, professionalità, una parola chiave che può schiudere molte porte, non ultime quelle di un agognato contratto, una parola che ormai è familiare  in casa The Dogma, ensamble anconetano che, forte di un mini cd a titolo “Symphonies of love and hate” davvero esaltante, si appresta a conquistare il cuore e la fiducia di molti die hard metal fans, attraverso un suono caldo ed avvolgente che, traendo linfa vitale dal symphonc/power metal, riesce a conglobare in un’unica struttura armonica partiture provenienti da altri generi musicali quale il gothic, il dark ed addirittura il death/black. Con dei presupposti come questi, non potevamo non metterci in contatto con il chitarrista/compositore Cosimo Binetti, il quale si è rivelato persona profonda, affabile nonché simpatica, doti purtroppo non comuni a tutti i musicisti italiani che farebbero bene a prendere appunti, dunque…….

 

Ciao Cosimo, che ne dici di iniziare l’intervista con un breve escursus sul passato metallico dei The dogma, cominciando magari spiegandoci la genesi del vostro monicker?

Non è facile scegliere un nome per una band anche perché la maggiorparte dei nomi è stata già utilizzata .Volevamo trovare una parola che fosse italiana con origini latine ma che avesse un significato preciso anche all’estero. Inoltre la parola Dogma si sposa benissimo con il nostro sound in quanto richiama misticismo ed immediatezza.

 

Ma questa è la prima esperienza importante per tutti i membri della band, o qualcuno di voi in passato ha suonato in qualche altra formazione?

 Tutti noi abbiamo suonato in passato in molteplici band di generi musicali differenti fra loro. Giuseppe(il batterista) proviene dall’Hard rock e dal metal “sabbathiano”. Daniele(il cantante) trova le sue origini da singer nel power e nell’heavy metal “ottantiano”,elettro-dark e addirittura nel black metal. Stefano (il tastierista) in passato suonava prog metal ed io ho suonato veramente di tutto:suono nelle band dall’età di 11 anni e sono stato sempre del parere che per essere un ottimo chitarrista devi saper suonare di tutto  quindi in questi quattordici anni sulla chitarra elettrica ho suonato dal Grind e il Death metal all’Hard rock,al Glam al Thrash ,ai piano bar,al Blues. Certo una cosa è sicura:nessuno di noi aveva mai suonato in un progetto “serio” come quello chiamato THE DOGMA,nessuno di noi aveva mai avuto un approccio colletivo musicale come questo non avendo mai trovato i propri “coniugi musicali”;si,insomma è come se hai sempre fatto l’amore con le donne,poi ti innamori di una e  quando lo fai con lei,quella diventa veramente  “la  tua prima volta”. Chiara la metafora? (….azzz questa è poesia!!!!! NdBeppe)

 

 Come dicevo nella recensione, il vostro demo racchiude in se tutti i pregi che ogni band all’esordio dovrebbe mostrare, quindi pensi che la cura per i particolari (look, servizio fotografico, lay out/artwork del cd), possano esservi serviti per distinguervi dalla “massa” di bands che sempre più maggiormente affollano l’underground metal italico?

 Ma…una cosa che abbiamo sempre notato è che la maggior parte delle band curano dettagliatamente la registrazione (cosa giustissima) tralasciando incurate le foto e la grafica interna. Penso sia una cosa bruttissima mettere sullo stereo un ottimo cd ma aprire poi il book e rimanere insoddisfatti da un artwork poco curato e da foto fatte in cantina o per strada,cosa che purtroppo succede con un gran numero di band valide musicalmente;così quando è toccato farlo a noi abbiamo deciso di spendere qualcosina di più ma di fare le foto in ottimo studio fotografico e di curare per bene l’artwork in maniera da proporre un prodotto di qualità sia esteticamente che musicalmente.

 

Quanti sacrifici, e non solo finanziari, vi è costato realizzare un lavoro come “Symphonies of love and hate”?

E’ dal 1999 che lavoriamo sui brani di “Symphonies of love and hate”,li abbiamo elaborati tantissimo riarraggiandoli più volte al fine di poter ottenere sempre di più un sound sinfonico e potente allo stesso tempo. Inoltre prima di registrare il lavoro li abbiamo voluti suonare continuamente dal vivo per vedere l’effetto che creavano sul pubblico e su noi stessi. Come tante altre band, di giorno lavoriamo e studiamo tutti e la maggior parte delle volte siamo costretti a suonare di notte pur di continuare a portare avanti un progetto che noi tutti amiamo più di ogni altra cosa. Per quanto riguarda la parte finanziaria è meglio non toccare questo tasto dolente, abbiamo ancora tutti  dei debiti da pagare…..

 …..si ma le soddisfazioni?

Le soddisfazioni sono state e continuano ad essere più di quante ci aspettavamo. Abbiamo ricevuto un buon numero di contatti discografici ,inoltre alcuni distributori europei e non, hanno acquistato diverse copie del nostro lavoro e quindi possiamo vantare di una distribuzione anche oltre il confine. Come primo lavoro non c’è male direi.

 

Scusa Cosimo, ma che effetto ti fa guardare il vostro demo cd in mezzo a tutti i cd delle tue bands preferite?

Sicuramente guardando il nostro prodotto nella marea di cd dei miei gruppi preferiti,non posso far altro che compiacermi per la professionalità con cui abbiamo deciso di confezionare il prodotto,inoltre ripensando a tutto il lavoro che c’è dietro la produzione del nostro cd riesco ancora di più a comprendere ed apprezzare meglio gli sforzi che ogni band(affermata e non) deve compiere per proporre un ottima produzione sul mercato.                

 

Ma in studio avete fatto tutto da soli, o dietro la consolle, c’era qualcuno che vi ha dato una mano?

Noi abbiamo gestito il 90% dei suoni sotto la tutela di Castriota il quale è uno dei fonici più prestigiosi dalle nostre parti,ma ti assicuro che il mixaggio dei brani è stato duro e complicato.

 

Come mai hai deciso di sobbarcarti anche tutte le parti di basso? È stata una sfida contro te stesso, o hai fatto come si dice di necessità virtù?

Mettere su un gruppo musicale è una cosa difficilissima in quanto è molto difficile trovare quelli che prima ho chiamato  “coniugi musicali” ovvero delle persone che condividono il tuo stesso modo di vedere ed ascoltare la musica e, fin’ora ci riteniamo fortunati già solo per essere in quattro ad avere la stessa visione musicale;non abbiamo mai trovato un bassista che si addicesse veramente a noi e, dal vivo abbiamo sempre utilizzato l’ausilio di nostri cari amici. Al momento della registrazione ci serviva un bassista che veramente sentiva la nostra musica propria e,dal momento che io avevo già avuto altre esperienze come bassista in altri progetti (per puro divertimento) chi poteva sentire la nostra musica più di me che ne sono il compositore?

 

Analizziamo il demo dal livello lirico, ti và? Quindi da quello che si può facilmente capire leggendo il titolo, i testi dei cinque brani dovrebbero trattare dell’etera dicotomia fra il bene ed il male, esatto? Vuoi fornirci maggiori dettagli, facendo magari un track by track?

Certamente!!La sfera emotiva dell’uomo è composta da un dualismo di Odio e Amore,da i quali,a nostro parere,si originano tutte le altre forme dei sentimenti umani.In questo lavoro attraverso un introspezione personale di noi stessi abbiamo analizzato  questi  due sentimenti,in contraposizione,ma ugualmente essenziali nella vita di ogni individuo. Partiamo in ordine:

“THE RETURN”  Testo scritto da Daniele,narra le vicende di Lord Randal un cavaliere di ritorno dalle crociate.E’ una saga iniziata con questo lavoro e troverà un continuo o una conclusione nelle prossime produzioni dei The Dogma.Questo brano è un misto fra l’epico ,il fantasy e le narrazione gotiche,quasi un misto fra le narrazioni diaboliche di King Diamond e quelle più eroiche dei Rhapsody.

PARADISE   Il testo lo scritto io;con questo testo inizia il vero e proprio concept della nostra opera sull’odio e l’amore.Narra di un amore passionale dove magia e sesso si sposano fra loro per creare un connubio di sensazioni mistiche ai limiti del divino.

BREAKING MY HEART Anche questa scritta da me. Questa è una vera e propria ballad figlia del class metal anni 80 riletta in chiave sinfonica Anche in questo brano è presente il sentimento “Amore” anche se in questo caso alla passione si aggiunge la sofferenza.

THE LAST DROOP OF BLOOD Con questo brano Daniele ha analizzato l’odio in una sua forma violenta,aggressiva e irrazionale dettata dalla lucida follia di una ragazza accecata dalla sua voglia di sangue.Durante tutto il testo si ha l’impressione  che sia la mente della giovane ragazza a narrare l’intera vicenda e,gli inserimenti di voce lirica evidenziano la pazzia che sta nascendo nella giovane carnefice.Un racconto apparantemente fanta-horror ma facilmente riconducibile ad avvenimenti tutt’altro che fantastici.

THE BRINGER OF THE LIGHT  In fine in questo lungo e articolato brano viene analizzato l’odio nella sua forma più pura e incontaminata. Viene raccontato il tentativo da parte dell’Arcangelo Lucifero di conquistare il trono del regno dei cieli e la sua  seguente sconfitta. L’odio dell’Arcangelo è ben descritto nel suo solliloquio finale in cui urla tutta la sua rabbia e la sua sete di vendetta.E’ questo forse il testo più teatrale dell’intera opera. La figura dell’Angelo decaduto è impregnata di Romanticismo ottocentesco a tratti  riconducibile al Lucifero miltoniano e a tratti è percepibile una sorta di titanismo leopardiano.

 

C’è un compositore principale nella band, o tutti i membri partecipano in maniera attiva al songwriting dei The Dogma?

Dunque,il nostro songwriting è diviso in due:la musica e i testi. Per quanto riguarda la musica il primo passo avviene a casa mia dove scrivo le parti ritmiche ,le melodie principali , le parti vocali e alcuni arrangiamenti,in seguito il brano viene riarrangiato dal resto della band e soprattutto da Stefano che a mio parere è il miglior arrangiatore che abbia mai sentito. I testi vengono per lo più scritti in seguito da Daniele o alcune volte da me.

 

Nella vostra proposta musicale convergono molteplici influenze musicali, dal symphonic/power al dark/doom fino a sfiorare il gothic, quindi è logico che ti chieda come riuscite a mixare tutti questi vari elementi musicali apparentemente diversi ma facenti parte di un’unica matrice, ovverosia l’heavy metal?

Sicuramente è dovuto a due motivi:il primo è che io ascolto veramente di tutto,dal Power al Thrash,all’Hard Rock,al Dark,al Gothic…insomma chi più ne ha più ne metta senza alcun limite e il secondo è che il resto della band è influenzata da generi abbastanza differenti fra loro ma aventi in comune un’unica matrice:l’Heavy Metal. Inoltre per rendere il tutto più particolare c’è stato di grande aiuto la splendida voce lirica di Errichetta Coli e il devastante growl di Amontrendkiller.

 

Tu invece, come riusciresti a descrivere il vostro sound ai nostri lettori che non hanno avuto la possibilità di ascoltarvi?

A mio parere il nostro sound può essere definito come heavy metal sinfonico caratterizzato da un enorme quantità di potenza ed energia musicale unita alle melodie più sinfoniche e malinconiche,arricchito da atmosfere  a  tratti  riconducibili  alla musica  classica a tratti alla musica medievale e a volte quasi horror,lasciando sempre la band fedele all’heavy metal e al gothic.

 

Com’è stato accolto il demo dalla critica nostrana? Mi auguro che abbiate ricevuto ottimi responsi, o no?

 La maggior parte delle critiche che abbiamo ricevuto sono state più che positive tranne una in cui al recensore non deve essere piaciuto il nostro lavoro,l’artwork e il genere musicale che suoniamo. Sicuramente le critiche positive non possono che farci piacere ma siamo convinti che anche le critiche negative(se costruttive) abbiano ruolo fondamentale per una band emergente in quanto ti permettono di capire quali aspetti del  tuo sound andrebbero migliorati. Sarebbe comunque impossibile pretendere un consenso assoluto.

 

Se non sbaglio, anche le vendite stanno andando bene, vero? Trova tre aggettivi con il quale credi possa essere classificato “Symphony….”

Si,per essere un autoprodotto non ci possiamo proprio lamentare; ci è di grande aiuto il catalogo tedesco  Hellion Records ,la label greca Secret Port,l’associazione francese Planet Music,l’italiana label Undergound Symphony e tanti tanti altri che acquistando il nostro lavoro lo rendono disponibile dapertutto. Per quanto riguarda gli aggettivi credo di poter definire”Symphonies of love and hate” :Sinfonico. Potente. Di classe.

 

 Seguite la scena metal italiana? Se si, in che modo vi rapportate a questa?

Certo che la seguiamo e  credo che negli ultimi anni siano stati scritti dei capolavori da band che ci invidiano ovunque,basta pensare ai Rhapsody,Novembre,Domine,Labirinth e Necrodeath per quanto riguarda i “mostri” italiani.Personalmente adoro anche i Drakkar (in particolare “The Razorblade god”),i Secret Sphere,gli ottimi Mesmerize,i mitici Skylark,i nostri conregionali Centurion,i White Skull,i debuttanti Mind Colour e tanti tanti altri che fanno del panorama italiano uno dei migliori in Europa.Credo che la nostra musica sia in parte anche influenzata da queste grandi band.

 

Uno dei problemi che di solito affliggono le band giovani come la vostra, è il versante live, voi invece come riuscite a districarvi in questo campo?

Tutti i componenti dei The Dogma hanno già avuto altre esperienze live in passato prima di suonare insieme;con i The Dogma abbiamo fatto un gran numero di concerti(dal 1999 ad oggi) suonando veramente ovunque creando così un  forte feeling tra i componenti della band.Un’esperienza veramente indimenticabile è stata quella di suonare al Tim Tour,il concerto presentato dal mitico Red Ronnie

 

Come potresti descriverci un live set tipico della tua band?

Anche in questo caso posso ricorrere all’uso di tre aggettivi per descriverti un nostro live:

Energico,Teatrale,Coinvolgente.

 

Cosa c’è nell’imminente futuro dei The Dogma?

L’uomo non è mai sicuro di ciò che il futuro gli riserva. Posso anticiparti che abbiamo vari contatti con più etichette,per adesso ci accontentiamo del buon numero di consensi ottenuto in questo breve arco di tempo considerando che il nostro lavoro è disponibile solo da Luglio.

 

Ok, siamo alla fine, concludete nel modo che più vi aggrada…..

Invitiamo i lettori di Truemetal a visitare il nostro sito:    . Ringraziamo te Beppe per aver apprezzato il nostro lavoro e l’intero staff di truemetal per la continua attenzione all’underground italiano.