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The Lou Gramm Band (Lou Gramm)

Di Fabio Vellata - 7 Giugno 2009 - 0:05
The Lou Gramm Band (Lou Gramm)

Ritorna sulle scene uno dei personaggi più carismatici e significativi dell’epopea hard rock:
singer capace di scrivere pagine straordinarie di storia della musica con i grandi Foreigner, Lou Gramm è il protagonista di un recente omonimo album, disco che segna una sorta di nuovo inizio per il frontman italo-americano.
Buona occasione insomma, per scambiare qualche opinione con il leggendario Lou, uomo di fede ed accomodante interlocutore in questa veloce intervista.



Ciao Lou, bentornato ma soprattutto benvenuto sulle pagine di Truemetal.
Il tuo è un ritorno sulle scene che si verifica dopo un bel po’ di anni. Ora che la data di pubblicazione è imminente, come ti senti? Dopo tanti anni di carriera, percepisci sempre la solita eccitazione di un tempo?

Beh, la registrazione e la stesura del disco, hanno impegnato un periodo piuttosto lungo, circa due, quasi tre anni. Per questa ragione, non ho mai percepito questo nuovo album come qualcosa da fare con particolare fretta. Ora però che l’uscita è vicina, è inutile negarlo, siamo tutti molto eccitati ed un po’ tesi. È una sensazione che si ripropone sempre, anche se sei esperto del mestiere!

La Lou Gramm Band, così com’è attualmente, consiste di te e dei tuoi fratelli Ben e Richard, insieme ai tuoi amici di vecchia data, Don Mancuso e Andy Knoll. Originariamente tuttavia, sappiamo che la formazione era composta di altri elementi, tra cui Bruce Turgon e Rocket Richotte.
Per quale motivo ti sei separato da loro e come si è creata la nuova line up?

Ho sostenuto un tour nel 2003 insieme a Turgon e ad altri emusicisti cercati da lui, in una band che non sentivo mia, e che non ho mai considerato come una cosa destinata a durare.
Inoltre durante quell’anno, entrambi i miei genitori sono scomparsi.
Appena prima della sua morte, promisi a mio padre che finalmente io e miei fratelli avremmo suonato insieme in un unico gruppo. E quella è stata una promessa che ora siamo molto felici di poter onorare.

Parliamo di questo nuovo cd allora. Ascoltandolo, è impossibile non riconoscere una forte assonanza con le classiche melodie che ti appartengono da sempre e che in qualche modo si rifanno ai dorati anni ottanta.
Quanto è importante quell’epoca per la Lou Gramm Band?

Che dire, siamo ovviamente molto influenzati dalla musica che abbiamo suonato ed amato in epoche passate. Ma sentiamo anche il bisogno di portare la nostra proposta ad un’audience contemporanea. Abbiamo cercato di creare qualcosa che suoni attuale, provando comunque a mantenere un contatto saldo con le nostre radici…



Il tuo nuovo cd insomma, non è un prodotto dedicato esclusivamente ad un pubblico di tuoi vecchi sostenitori. Pensi quindi, che un neofita che non ha mai sentito nulla dei Foreigner, possa appassionarsi ugualmente alla tua musica partendo direttamente da questo album?

È quello che ci auguriamo. Speriamo di raggiungere nuovi fan ed allo stesso tempo, di non perdere i vecchi seguaci che hanno atteso tanti anni per un nuovo album con Lou Gramm alla voce.
Siamo curiosi in questo senso. Sarà interessante vedere come reagiranno ambedue le fasce di ascoltatori…

I testi avranno un ruolo di peso anche in questa direzione, come ovvio. Che argomenti hai utilizzato?

Molte cose del disco riguardano la fede, e tutto ciò con cui essa interagisce nei vari aspetti della mia vita. Non solo come scudo contro il dolore e le difficoltà, ma anche celebrandola come una delle vittorie della mia esistenza.

Confermi insomma la mia impressione. Dai tuoi brani, in effetti, emerge il grande valore che per te assume la spiritualità. Come vivi questa sorta di dono, nella vita quotidiana?

Nulla è più forte e significativo delle tue azioni. Sono loro che mostrano la tua fede.
Per questa ragione, cerco di essere un buon padre, un buon fratello ed amico e cerco soprattutto di seguire al meglio delle mie possibilità la strada che Dio ci ha indicato…

Spero di non essere indiscreto, ma credo che di certo ti sarà stata d’aiuto anche durante la malattia che ti ha afflitto in passato. Un tumore che ha condizionato la tua voce ed il tuo stato di salute in generale…

Fortunatamente il tumore non era di tipo canceroso, pur tuttavia gli effetti sono stati, e sono tutt’ora, una continua sfida che si propone ogni giorno.
Ad ogni modo sì, la mia fede è stata abbastanza forte, sia prima che dopo l’intervento e mi ha aiutato molto lungo il cammino verso la piena guarigione!

Ritorniamo al disco. Cosa mi racconti del processo di lavorazione che, come già hai sottolineato, è stato molto lungo?
Sei pienamente soddisfatto del risultato finale?

Già, come ti dicevo, la realizzazione di questo cd è stata lunga. Un vero lavoro d’equipe.
Siamo stati capaci di prenderci tutto il tempo che ci serviva, al fine di portare le canzoni verso la forma che più ci poteva soddisfare.
Come naturale tuttavia, quando ti guardi indietro e ti accorgi di possibili alternative alle tue decisioni su produzione e missaggio, pensi che qualcosa avrebbe potuto essere diverso.
Ma ad ogni modo, per la gran parte del lavoro svolto sono davvero molto soddisfatto!

Dammi, con una sola e concisa frase, la definizione di cosa rappresenta per te questo nuovo disco…

L’augurio di ri affermare la passione e la creatività che molti ascoltatori attendono da me!


Facciamo per un breve istante, un salto indietro nel tempo. Molti anni fa, fosti coinvolto in un progetto AOR di qualità sopraffina chiamato Shadow King, il cui unico album realizzato, ancora oggi mantiene un posto d’onore tra i grandi classici dell’AOR.
Quali sono i tuoi ricordi di quel periodo?

Gli Shadow King arrivarono in un’epoca in cui si stavano verificando tantissimi cambiamenti nella mia vita, ed in quella delle persone che avevo accanto. Sebbene la qualità del disco fosse eccelsa, il momento non era purtroppo adatto e questo non ci consentì di ottenere il successo che avremmo potuto raggiungere altrimenti.
Buoni ricordi quindi, ma anche qualche rammarico…

Lo classifichi sicuramente tra le tue cose migliori fatte in carriera, suppongo…

Ne sono molto orgoglioso, ma sono altrettanto fiero dei miei due dischi solisti, “Ready or Not” e “Long Hard Look”. Con i Foreigner invece, potrei stupirti, ma uno dei miei favoriti resta sempre “Mr. Moonlight”. Questi album, credo siano l’esatta e migliore rappresentazione di dove volevo essere musicalmente in quei tempi!

“Mr. Moonlight” è stato anche l’ultimo tuo lavoro con i Foreigner. Anche se avrai subito questa domanda un milione di volte, non posso non chiedertelo. Sei ancora in contatto con Mick Jones? C’è qualche possibilità di rivedere nuovamente i Foreigner assieme, prima o poi?

Eh no. Non sento Mick sin dal 2002. Non vedo davvero alcuna possibilità per un’eventuale reunion…

L’estate è alle porte e questo significa concerti ed esibizioni dal vivo. Cosa avete in cantiere?

Speriamo anzitutto di poter suonare sia negli Stati Uniti, sia in Europa entro breve. È un progetto ambizioso, ma è ciò che per ora abbiamo in testa ed è l’obiettivo che vogliamo raggiungere!

Bene Lou. Siamo in chiusura. Da buon “italiano”, c’è qualche messaggio che vuoi lasciare ai tuoi tanti fan presenti sulla penisola?

Già, come molti ben sapranno, la mia famiglia è italiana (all’anagrafe Louis Grammatico NdA). Ricordate quindi che il vostro supporto e la vostra vicinanza, hanno un’importanza davvero speciale per me…

Fabio Vellata

Sito ufficiale Lou Gramm

Pagina Myspace Lou Gramm

Discografia con i Foreigner:

* Foreigner (1977)
* Double Vision (1978)
* Head Games (1979)
* 4 (1981)
* Agent Provocateur (1984)
* Inside Information (1987)
* Mr. Moonlight (1994)

Discografia solista:

* Ready Or Not (1987)
* Long Hard Look (1989)
* The Lou Gramm Band (2009)