Gli italiani THE MODERN AGE SLAVERY annunciano la pubblicazione del loro quarto album in studio: intitolato “1901 | The First Mother” uscirà il 5 maggio per la loro nuova etichetta Fireflash Records (Holy Moses, Mystic Circle ecc). Tutti i fan del metal estremo rimarranno a bocca aperta di fronte ai loro brani. Elogiato da Metalsucks.com come “la band metal più sottovalutata di tutta l’Italia, e forse di tutta l’Europa“, il quintetto si colloca in un vasto spettro di blackened deathcore e metal aggressivo. Grazie a blast beat pesantissimi, voci brutali e spietate, e una doppia cassa massacrante e veloce il loro sound si è sviluppato e reso sempre più unico nel corso del tempo.
Oggi i THE MODERN AGE SLAVERY pubblicano il loro primo singolo, insieme a un videoclip, per il brano “KLLD“
Guarda: https://youtu.be/P6xQEdxgEvk
Streaming: https://lnk.to/TheModernAgeSlaveryKLLD
Il cantante Giovanni Berselli commenta: “Il testo è liberamente ispirato a una poesia di Blaise Cendras intitolata “J’ai tué” (ovvero, ho ucciso) che racconta l’orrore di un giovane e ingenuo poeta francese, costretto a trasformarsi nell’assassino di un soldato tedesco per autodifesa, durante la Prima guerra mondiale. Le parole riflettono le immagini, il profumo, la paura e la lotta emotiva di un uomo dal cuore puro sporcato dal male”.
La band ha anche dato il via al pre-ordine dell’album “1901 | The First Mother”, che sarà pubblicato in CD digipak, digitale e bundle con il CD e una T-Shirt esclusiva.
Pre-ordine qui: https://lnk.to/TheModernAgeSlavery1901
1901 | The First Mother tracklist:
01. Pro Patria Mori
02. KLLD
03. Irradiate All The Earth
04. The Hip
05. Lilibeth
06. Overture To Silence
07. OXYgen
08. Nytric
09. Victoria’s Death
10. The Age Of Great Men
11. Blind (Korn cover)
A proposito del significato dell’album, il frontman Giovanni Berselli dichiara: “‘1901 | The First Mother” non è un concept album, ma ci sono alcuni temi cardine in tutto il disco. Il titolo dell’album nasconde un duplice significato. Da un lato, ‘1901’ ricorda l’anno in cui la Regina Vittoria del casato di Sassonia Saxe morì decretando l’inizio del Modernismo in Filosofia o, in altre parole, l’instaurazione dell’Era Moderna. Il sottotitolo – The First Mother – sottolinea che, nella mia mente, questo album è il primo capitolo di una trilogia in cui cercherò di dipingere, con parole e musica, diverse forme di schiavitù autoimposta. ‘1901’ trae ispirazione da poeti, filosofi e scienziati precedenti alla Prima guerra mondiale. Il capitolo successivo cercherà di descrivere lo scenario postbellico, mentre il terzo e ultimo capitolo assomiglierà a un futuro ancora da venire, anche se inevitabile, in cui tutti lasceremo che parte della nostra vita sia guidata da altri. Queste ultime righe, in qualche modo, mi riportano al vero manifesto dei The Modern Age Slavery, inizialmente ispirato al libro ‘Fuga dalla Libertà’ di Erich Fromm, che indaga lo stato psicologico delle masse non istruite, disposte a evitare la responsabilità di scegliere per il proprio futuro”.
L’artwork è stato realizzato dal chitarrista della band Ludovico Cioffi che è riuscito a catturare il significato profondo dei testi in questo fantastico lavoro. Nelle sue parole spiega il significato delle statue e degli occhi che vedete: “La copertina dell’album è stata ispirata dal testo della canzone ‘Lilibeth’, che è il soprannome della figlia della Regina Vittoria. La Prima Madre è rappresentata in tre fasi del tempo. Il passato, dove tiene in mano un teschio. Il presente, simboleggiato da un occhio in un grembo aperto. Il futuro, dipinto come una clessidra. Il grembo spalancato è raffigurato come una carcassa e richiama la dicotomia della vita e della morte, la maledizione inevitabile di ogni essere messo al mondo – una maledizione e una benedizione, però, perché la fine della vita è in qualche modo la fine della nostra schiavitù. In sostanza, l’Occhio nel Grembo è l’architetto che osserva incessantemente il fluire del tempo e il generarsi di tragedie umane che si ripetono ciclicamente“.
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