The Prowlers (Claudio Cappabianca)
Andiamo a conoscere una delle band più promettenti della scena italiana contemporanea, se amate il metal classico di sicuro avrete già sentito parlare di loro…. Ciao ragazzi, sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it, ho ascoltato il vostro nuovo cd “Souls thieves” vorrei incominciare chiedendovi di raccontarmi come sono nati i The Prowlers, come molte band del presente italiano voi avete mosso i primi passi suonando cover degli Iron Maiden, a voi la parola……
“Sarò breve: nel 1980 usciva “Iron Maiden”, un album che avrebbe segnato irrimediabilmente il nostro modo di concepire la musica… Scherzi a parte, io (Dr. K) e Napo, da bravi compagni di banco al Liceo e fans sfegatati della Vegine di Ferro, stanchi di suonare in Gruppetti il cui unico scopo era quello di trovare il maggior numero di serate trascurando la qualità dei brani proposti, abbiamo deciso di mettere su una Cover Band a tema. Nel 1996 non ce n’erano molte, quanto meno degli Irons, ma la cosa non ci scoraggiò affatto, anzi… I nostri due amici Fabio S. (Chitarra) e Sergio (che nel 2000 ha lasciato il posto all’attuale bassista Alessandro) ci hanno seguito a ruota, così sono nati 4/5 dei The Prowlers. A questo punto veniva l’impresa più ardua: trovare un cantante convincente. Non è stata impresa facile e di “pretendenti” ne abbiamo provati molti, ma alla fine la classica telefonata all’amico dell’amico dell’altro amico ci ha messo in contatto con Fabio M…Il fatidico e fondamentale “quinto elemento”!! La risposta dei Kids di Roma è stata eccezionale! Molti di loro ricordano ancora la mitica serata (nostra seconda esibizione in assoluto, nel 1997) allo storico Moon Club!! Ma è stato proprio Fabio M., nel 1998, a proporre il primo brano originale, si trattava di Souls Thief. Abbiamo così cominciato, parallelamente alla sempre divertentissima attività di Cover Band, a dedicarci alla composizione di musica nostra, fino alla registrazione “casalinga” del nostro primo Demo CD…”
Veniamo al disco, ho notato una verve compositiva indiscutibile capace di fondere il classico sound della New Wave of British Heavy Metal con lo stile del metal dei giorni nostri senza snaturare le caratteristiche della tradizione. Come avete raggiunto questo risultato in fase di song writing?
“A dire il vero è una cosa del tutto “naturale”. Nel senso che non ci siamo messi a tavolino e deciso quale stile avremmo seguito, ci siamo semplicemente ripromessi di suonare quello che ci piace di più. Le nostre influenze vanno dai Maiden agli Helloween, fino ai Dream Theater… Ma la cosa più importante dei The Prowlers è qualcosa di cui spesso molti gruppi peccano: una sana e coerente autocritica. Finchè un brano non viene considerato “presentabile” da tutta la band, ci si lavora sopra smussandone gli spigoli e ritoccandone i dettagli e se alla fine il risultato non ci soddisfa al 100%, viene abbandonato del tutto”.
Al fianco di composizioni epiche e crescenti siete riusciti a generare atmosfere dinamiche dalle melodie crescenti, una qualità che raramente viene concretizzata fin dal primo disco, ritenete di essere arrivati al vostro trade mark definitivo o ci sono degli aspetti che intendete approfondire nel vostro sound in futuro?
“Al momento stiamo lavorando su nuove canzoni e ti posso anticipare che qualche leggero ed inevitabile cambiamento ci sarà. Soprattutto perchè siamo cresciuti tecnicamente, per cui alcuni brani saranno leggermente più articolati, ma senza esagerare in inutili virtuosismi! Credo che ciò che caratterizza le grandi Bands è la capacità di cambiare sound da un Album all’altro, riuscendo a mantenere un proprio stile ed una propria identità”.
Devo dire che sono due, a mio avviso, le vostre armi segrete. In primo luogo un vocalist davvero carismatico e personale, che richiama il metal classico senza seguire la scia di nessun maestro particolare. Secondo, le chitarre soliste usate in modo alternato, un vecchio cavallo di battaglia della British school, cosa ne pensate?
“L’ imprinting che la voce di Fabio ha dato alle nostre canzoni è incredibile, molti lo accostano a Bruce Dickinson (uno dei suoi punti di riferimento, insieme a J. La Brie), ma questa è tutt’altro che una critica negativa! Gli assoli di chitarra alternati hanno caratterizzato non solo il NWOBHM, ma anche il Power Metal di stampo Teutonico ed a noi piacciono molto!”
Avete registrato il disco a Roma con un personaggio notevole in sede di producer, parlo di Giuseppe Orlando dei Novembre, come vi siete trovati alle prese con la registrazione del disco in studio, siete soddisfatti del sound del cd?
“Abbiamo incontrato Giuseppe per la prima volta in occasione della registrazione del nostro secondo Demo CD “A Descent into the Maelstrom” nel Dicembre 2000. In 10 giorni abbiamo registrato e mixato 4 brani con un risultato eccezionale, tanto che se li avessimo messo in vendita come Mini CD non avremmo rubato nulla! Durante quel periodo è nata un’intesa ed una simpatia reciproca (almeno speriamo ;-)) al punto che gli Outer Sound Studios sono e resteranno a lungo il nostro punto di riferimento per le registrazioni”.
Avete trovato casa presso la Piemontese Steelborn Records, come sono andate le cose con l’etichetta al momento del primo contatto. Siete soddisfatti di quanto stanno facendo a Tortona per i The Prowlers a livello di distribuzione e promozione del vostro primo cd?
“La Steelborn aveva mostrato un certo interesse nei nostri confronti già 2 anni fa, quando gli inviammo una copia di “A Descent…”. Ma la cosa non si concretizzò. In seguito fummo contattati dalle Tedesche “Limb” e “Shark Records” che dopo un anno di tira e molla si sono rivelate una bufala. Ma dato che perseverare è diabolico, soprattutto quando si crede profondamente in ciò che si propone, abbiamo ricontattato Mauro “Steelborn” per sapere se era ancora interessato a lavorare con noi. Ed eccoci qua, nell’arco di pochi mesi abbiamo visto il nostro Debut Album nei negozi!! Per quanto riguarda la distribuzione e la promozione è ancora presto per trarre delle conclusioni, vedremo fra qualche mese…”
Vorrei sapere se avete in programma delle date live per supportare l’uscita del disco, più in generale credo che l’aspetto live sia fondamentale per l’ensamble della vostra band. Vi piace suonare dal vivo? Possiamo considerarei The Prowlers un live band appassionata?
“Questa Band è nata per suonare dal vivo, ed è una cosa che non smetteremo mai di cercare! Al momento abbiamo poche date in programma, probabilmente ci affideremo ad un’agenzia di promozioni live per muoverci più efficacemente!”
Cosa mi dite dei testi delle canzoni, vorrei sapere se ci sono delle tematiche portanti all’interno del cd oppure se ci sono degli aneddoti particolari da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori, potete mettere in luce qualcuno di questi aspetti?
“Ti posso fare una rapida “track by track”: Souls Thief parla di un demone che ti ruba l’anima se lo guardi negli occhi. Al di là dell’ interprtazione letterale, questo testo va visto più in chiave realistico/moderna in un mondo dove troppe persone hanno smesso di pensare con la propria testa, lasciando che siano altri a decidere per loro; si tende sempre di piu’ ad adeguarsi agli altri, piuttosto che ad esprimere la propria individualità. Memories è una riflessione sull’importanza dei ricordi nella vita di una persona; It è una critica al sopravvento che la tecnologia sta prendendo sulla fantasia dell’uomo; Once Again è uno sfogo contro la falsità e le menzogne; Fight against…E’ la storia di un cavaliere che, come hanno già tentato di fare i suoi avi, deve sconfiggere un drago che ogni 100 anni attacca il suo villaggio.Un’ invocazione al tentativo di superare i propri limiti ed a credere fino in fondo in ciò che si fa. Incubus è il delirio di una mente malata; The Voice bisogna chiederlo agli Ultravox; Freeze… testo nato in un momento in cui la “chiamata alle armi” ha tolto un anno di vita a Fabio; A Descent… è tratta da un racconto di E.A. Poe e narra di una barca di pescatori che s’imbatte nel pericoloso gorgo che si forma a largo dei mari norvegesi.”
Immagino che siate già impegnati sui vostri progetti futuri, quali novità attendono i prossimi frangenti dei The Prowlers? State lavorando sui nuovi pezzi o cosa altro potete dirmi sui vostri passi futuri?
“Al momento abbiamo 6 nuovi brani quasi completati ed altri 4 in cantiere. Inoltre abbiamo inserito un tastierista (Massimiliano) e presto ne daremo l’annuncio ufficiale. E’ un ottimo musicista e ci permetterà di usufruire di nuove soluzioni come intro di pianoforte ed atmosfere prog, oltre ad avere una testa in più per gli arrangiamenti. Avremmo anche una mezza idea di girare un video…Ma vogliamo prima vedere come andranno le vendite del CD.”
Quanto ha influito l’essere una cover band dei Maiden nella vostra crescita artistica, vi ritenete molto influenzati da Harris & Co. oppure l’attuale direzione del vostro gruppo sia totalmente indipendente dal vostro passato? Vi è piaciuto l’ultimo cd degli Iron Maiden?
“In effetti 7 anni fa le nostre capacità tecniche erano al disotto di quelle attuali, e cercare di “duplicare” i brani dei Maiden è stato lo stimolo giusto per crescere. E’ ovvio che un minimo di influenza resterà sempre, ma quale delle bands attualmente in circolazione non ha subito influenze di qualunque tipo? L’ultimo Album dei Maiden è un buon disco, forse i brani sono troppi, ma si sente che sono suonati col cuore e non soltanto per fare soldi.”
Questo spazio lo lascio a voi per rivolgervi direttamente ai nostri lettori, vi saluto e spero di risentirvi al più presto, grazie della disponibilità.
“Che altro dire, tutte le informazioni riguardanti i The Prowlers le potete trovare sul nostro sito web www.theprowlers.com . Speriamo davvero che chi abbia speso dei soldi ( ormai tanti…troppi! ) per acquistare il nostro CD “Souls Thieves” non sia rimasto deluso, a giudicare dai primi commenti sul nostro Guestbook e dalle prime recensioni questo rischio è molto basso! Ringraziamo truemetal.it per il supporto indispensabile alla crescita della nostra band, la nostra Casa Discografica e tutti i nostri nuovi fans per le parole d’incoraggiamento inviateci fino ad oggi!”
“Up the Prows! Hehehe…”
Claudio “Dr. K” Cappabianca
Eugenio Giordano