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Therion (Christofer Johnson)

Di Alessandro Calvi - 17 Luglio 2009 - 9:45
Therion (Christofer Johnson)

In occasione dell’uscita del nuovo DVD dei Therion intitolato “The Miskolc Experience”, abbiamo intervistato Christofer Johnson, lo storico mastermind del gruppo, per fargli qualche domanda su questa nuova pubblicazione, ma anche sul futuro della band.

Alex: Come va Christofer?

Christofer: Molto bene, grazie.

Alex: Cominciamo subito con una domanda sconveniente. “The Miskolc Experience” esce nei negozi a neanche un anno dal recente “Live Gothic” e a quasi tre da “Celebrators of Becoming”. Come mai avete deciso di pubblicare un nuovo DVD in così poco tempo? Non hai paura che il pubblico possa fraintendere questa operazione?

Christofer: A dire il vero non la trovo una domanda sconveniente, solo molto strana.
Non capisco perchè i giornalisti continuino a parlare di questo DVD come del terzo “in un breve periodo”. Tralasciando il fatto che questo sia solo il nostro terzo DVD in oltre 22 anni che la band è in attività, tutti e 3 questi prodotti sono completamente diversi tra di loro. Uno è un box con ben 6 dischi che ripercorrono tutta la storia del gruppo, un film documentario e altro ancora. Uno è un classico concerto in DVD (ma con un nuovo palco e un nuovo concept molto più teatrale e canzoni differenti). Quest’ultimo, infine, è uno show con un’orchestra e un coro, che contiene molte canzoni che non sono mai state eseguite prima dal vivo, o comunque non su un DVD. Non è come se avessimo pubblicato un sacco di prodotti simili, quindi trovo un po’ strano che molti giornalisti ci facciano questa domanda, perchè sarebbe come se ci chiedessero perchè continuiamo a pubblicare nuovi CD.
Quindi no, non credo ci sia il rischio, se non molto piccolo, che il pubblico possa fraintendere l’uscita di questo DVD. Piuttosto sarebbe stato estremamente grande il rischio che i nostri fan si interrogassero sulla mia sanità mentale se NON lo avessi pubblicato solo basandomi sul fatto che “Oh, ma noi abbiamo pubblicato 2 DVD solo qualche anno fa, quindi dobbiamo concentrarci solo sulle registrazioni per qualche anno ancora”.
Se fossi io un giornalista, mi sarei chiesto piuttosto perchè ci abbiamo messo tanto a pubblicarlo.

Alex: “The Miskolc Experience” è un po’ come un testamento di ciò che è stata l’ultima incarnazione dei Therion. Potresti raccontarci qualcosa di questi anni con la band?

Christofer: In realtà al momento c’è ancora del materiale da parte registrato con questa line-up che magari verrà pubblicato prima o poi.
I Niemanns sono stati nella band per 8 anni e io mi son divertito molto con loro, ma soprattutto ho fatto più progressi che in ogni altro periodo della band. Petter, poi, si è unito a noi nel 2005 e ha reso la line-up musicalmente perfetta. E’ stato un privilegio poter suonare con musicisti di classe come tutti loro. Siamo andati avanti quanto più abbiamo potuto senza perdere l’ispirazione e sono molto felice che tutti insieme abbiamo deciso di separarci prima di cominciare a scendere la china.

Alex: Il concerto di “The Miskolc Experience” vede, soprattutto, la presenza di una vera orchestra. Come è stato suonare con loro? Quali sono state le difficoltà e le emozioni di una simile esperienza?

Christofer : E’ stato divertente e molto esaltante. Molti dei pezzi classici hanno dei passaggi insidiosi, ma in questo caso suonare con una vera orchestra non è stato difficile per noi, le difficoltà erano tutte sulle loro spalle. Le composizioni rock usano ritmiche e accordi che sono molto inusuali per i musicisti classici, quindi è difficile riuscire a rimanere sincronizzati con la band. Inoltre per loro è molto difficile intonarsi bene con la musica rock (per noi, invece, non c’è problema).

Alex: Potresti raccontarci qualche aneddoto dei tempi dei tour? Circa gli ultimi momenti passati con la band al completo prima della separazione?

Christofer: Ci sono tonnellate di storie divertenti che potrei raccontarvi, ma la prima che mi viene in mente è di quella volta che Risto, uno dei cantanti del coro, si è ubriacato e si è buttato nella piscna completamente vestito quando eravamo a El Salvador. Tanto per cominciare è quasi annegato, ma poi si è ricordato che aveva la sua macchina fotografica, il portafoglio e il passaporto in tasca. Il giorno dopo alla dogana il passaporto era ancora bagnato (probabilmente, siccome era ubriaco, l’ha lasciato tutta notte nei pantaloni inzuppati), così quando l’ufficiale ha cercato di timbrarlo si è ritrovato la scrivania allagata. El Salvador non è esattamente uno di quei posti in cui hai voglia di metterti nei guai con le autorità, solo che tutti gli adesivi e i timbri che gli avevano appiccicato sul passaporto al suo arrivo, ora erano lì che galleggiavano. Credo che quel tizio sia rimasto così sorpreso, che alla fine ha semplicemente lasciato andare Risto… aveva una faccia così sconvolta che era tutto un programma!

Riguardo invece agli “ultimi momenti passati con la band”, al momento non riesco a pensare a nulla. In realtà stavamo parlando via mail di alcune cose, come al solito, e a un certo punto io ho semplicemente chiesto agli altri di pensare a come vedevano il loro futuro nella band. Quindi loro si son riuniti e son giunti alla conclusione che era meglio per tutti chiudere il discorso.

Alex: Penso che ormai quasi ogni giornalista ti abbia fatto almeno una domanda simile a questa, ma ovviamente è quello che i nostri lettori voglion sapere. Gli ultimi album dei Therion hanno avuto un ottimo successo sia di pubblico che di critica (pur senza arrivare ai livelli dei grandi classici come “Vovin” e “Theli”) e in Italia c’è un detto che dice: “Squadra che vince non si cambia”, quindi da cosa è nata la decisione di cambiare completamente la band?

Christofer: La tua domanda, se sia saggio o no disperdere una “killer line-up” come questa, è certo legittima. Dal nostro punto di vista, si, lo è, perchè semplicemente non abbiamo mai fatto musica per ottenere il successo, l’abbiamo fatta per la nostra soddisfazione personale. I Therion han rischiato la loro carriera tutte le volte che hanno cambiato stile musicale e personalmente io preferisco molto di più lavorare con il coltello alla gola.

Alex: A questo punto cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Hai già qualche idea sui possibili nuovi membri dei Therion? Come vorresti completare la line-up dopo i primi annunci di questi mesi?

Christofer: Due nuovi membri son stati annunciati 10 mesi fa e uno solo poche settimane fa. Per il resto dovrete leggere le news sul nostro sito.

Alex: So che è un po’ presto per chiedertelo, ma c’è già qualche idea per il nuovo album dei Therion? Potresti dirci qualcosa in merito? Sarà un concept?

Christofer: Al momento siamo ancora alla fase di pre-produzione. Le registrazioni inizieranno dopo l’estate. Non sarà un concept album.

Alex: Ma ci sarà qualche cambio nel sound della band o proseguirete là dove ha lasciato la precedente line-up? Cosa vorresti che diventassero i Therion a questo punto?

Christofer: Il prossimo sarà il disco conclusivo della quadrilogia:

link al sito della band.

Alex: Parliamo degli vostri inizi. Oggi i Therion son famosi, ma come è la scena metal nel vostro paese? Pensi che oggi sia più o meno facile per un gruppo underground arrivare al debutto discografico con una label?

Christofer: A dire il vero non conosco molto la scena di queste parti oltre ai nomi di punta. Penso però che oggi sia molto più facile trovare un contratto, perchè è molto più economico registrare un album oggi e distribuirlo grazie alle nuove tecnologie. Ai tempi dei vinili, quando abbiamo cominciato noi, era difficilissimo firmare un contratto, noi siamo stati fortunati di far parte della nuova onda del death metal e questo ci ha aperto molte possibilità, un po’ come è stato per le band degli anni ’80 quando il metal si è imposto al mondo. Naturalmente, per lo stesso motivo, ora è molto più difficile diventare famosi. Oggi i mercati sono saturi di cd che sembrano professionali e son registrati decentemente. Quindi è molto più difficile, per chi ha veramente talento, riuscire a farsi sentire in mezzo a tutto questo rumore.

Alex: Potresti dire qualcosa, dare qualche consiglio, alle nuove band che vogliono emergere dalla massa e raggiungere un contratto con una label?

Christofer: Vorrei avere qualche bella formula adatta all’occasione da poter distribuire e che possa fare la differenza, ma le uniche parole di saggezza che posso elargirvi sono molto semplici e ragionevoli:

– Imparate a suonare bene ed esercitatevi molto. Il mondo non ha bisogno di un’altra band che ha bisogno di Pro Tools per suonare decentemente. In ogni caso voi rivelate quello che valete veramente dal vivo, quindi vedete di far vedere di che pasta siete fatti.

– Scrivete canzoni che siano buone e originali. Se riuscite ad ottenere un contratto non mettete nessun filler, ogni canzone deve essere buona. Piuttosto aspettate qualche mese se avete bisogno di più tempo per scrivere. Essere influenzati dalle altre band è una buona cosa, ma non provate a copiare gli altri. Specialmente non dalle band più trendy del momento. Potrà sembrare la via più semplice per il successo, ma date retta a me: questo vi assicurerà solo di essere una di quelle band di cui nessuno si ricorderà più tra 10 anni. Non abbiate paura di mescolare tutti i generi che vi piacciono, finchè vi verrà fuori in maniera onesta e naturale, potrete mescolare tutto quello che vorrete. Le canzoni dovrebbero riflettere voi e la vostra personalità, non il vostro desiderio di avere successo.

– Abbiate pazienza e mostrate di essere determinati. Niente vi viene regalato. Se siete bravi e continuate a muovervi e a lavorare, prima o poi coglierete i frutti del vostro lavoro. I Therion han lavorato sodo per 9 anni e non hanno visto il successo prima del quinto album.

Alex: Come ben sai, TrueMetal.it è un portale web, è quindi quasi obbligatorio chiederti: cosa ne pensi di internet? Pensi che il peer-to-peer possa essere un interessante modo per ottenere maggiore popolarità, raggiungendo un pubblico più vasto (soprattutto per le band emergenti), o ritieni che sia solo fonte di danno per un gruppo?

Christofer: Personalmente penso che sia molto difficile ottenere maggiore popolarità attraverso quella strada, soprattutto per i nuovi gruppi. Anzi, credo che questa alla lunga sia solo una scusa di quelle persone che sono a favore della pirateria. Seriamente: quanto spesso la gente scarica materiale a caso, di gruppi di cui non ha mai sentito parlare? Risposta: mai. I modi per scoprire nuovi gruppi son sempre i soliti: parlando con gli amici, andando ai concerti e ai festival, o attraverso i media musicali (interviste, recensioni, compilation gratis, ecc.). Uno potrebbe usare il peer-to-peer o i torrent per scaricare un album per un ascolto, prima di acquistarlo, ma se non fosse disponibile potresti fartene fare una copia da un amico, ascoltare qualche sample su myspace, o scaricare qualche brano legalmente dal sito della band, ecc. Non è molto diverso da quello che succedeva prima quando ti facevi fare una cassetta da un amico o ti univi a qualche gruppo che si scambiava le cassette.
A me non preoccupano le persone che scaricano qualche canzone per dargli un pre-ascolto, ma questo, alla lunga potrebbe diventare un pericolo. Le generazioni più giovani che stanno crescendo adesso non hanno la stessa relazione di quelle passate nei confronti del possesso di un media fisico. Quindi, in realtà, parte del pericolo è il fatto che ci stiamo spostando dal cd al download (legale o illegale che sia), questo significa una minore qualità del suono, ma soprattutto che viene a cadere tutto il concetto di album (e a questo punto qualcuno potrebbe argomentare che è una buona cosa, per via di quegli artisti che fanno dischi pieni di filler con solo 2 o 3 canzoni buone, ma è decisamente molto negativo per quegli artisti che invece concepiscono l’album come un viaggio musicale in cui condurre l’ascoltatore per mano pezzo dopo pezzo in un preciso ordine). Infine parte del pericolo è anche che una generazione che cresce convinta di poter avere tutto gratis, non spenderà mai per comprare della musica. Questo sarà negativo soprattutto per le nuove band che, al contrario dei gruppi già affermati, non potranno crearsi una base solida di fan che li possa tenere a galla. In definitiva questo porta semplicemente all’impoverimento di tutta la scena musicale: maggiori difficoltà per riuscire ad esordire e continuare a pubblicare, quindi sempre meno bands e soprattutto meno gruppi in grado di vivere solo della propria musica.

Alex: Ok, penso che sia tutto, ti lascio l’ultima parola se vuoi mandare un messaggio ai nostri lettori e auguri per il proseguo dei Therion!

Christofer: Tanti auguri anche a voi! Spero di vedervi tutti in tour nel 2010! A presto!

Intervista raccolta da:
Alex “Engash-Krul” Calvi