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Thunderstorm (Thunder&Omar)

Di - 27 Aprile 2007 - 0:00
Thunderstorm (Thunder&Omar)

Qui di seguito il resoconto di una chiacchierata telefonica con Thunder (TH) e Omar (OM) dei Thunderstorm, freschi dell’uscita del nuovo album As We Die Alone, già recensito sulle colonne di TrueMetal. L’articolo, per motivi di comprensibilità, è redatto interamente in lingua italiana, evitando del tutto o traducendo le parti recitate in dialetto bergamasco da una parte e in dialetto valtellinese dall’altra: due lingue diverse, incomprensibili per i più ma compatibili fra di loro! Ah,ah,ah!

Buona lettura.

Stefano “Steven Rich” Ricetti 

As We Die Alone è un passo molto importante nella carriera dei Thunderstorm, secondo me segna un distacco dalle sonorità Doom più classiche per aprirsi ad atmosfere più ariose. Cosa ne pensate di questa mia definizione?

TH – E’ esatta, con questo album volevamo dare una piccola svolta  al nostro sound, in quanto dopo tre album abbastanza simili tra loro, si rischiava di cadere nel monotono e non ri-avere quel feedback che ci saremmo aspettati dal pubblico. Sentivamo il bisogno di un’evoluzione, sempre comunque restando nei limiti del genere… non è che adesso ci mettiamo a fare Grind-Core! Ah,ah,ah! Presumiamo che anche chi non è avvezzo a sonorità Doom classiche troverà parecchi spunti interessanti in questo disco. 

La copertina è molto intrigante, ben bilanciata… che origine ha? E’magari il fiume Serio ad Alzano? Ah,ah,ah! 

TH – Steven, è una fotografia… davvero! Si tratta del fiume Brembo, non del Serio!

Ma va? Sul “Serio”?

TH – Si, si… bellissima la battuta! Si, sul serio (a ridaje!), si tratta del Brembo, dalle parti di Ponte S. Pietro. Volevamo fortemente distaccarci dalle copertine precedenti dei Thunderstorm, fatte di dipinti. Abbiamo dato i nostri input a un fotografo, sulla base di un’idea che gravitava intorno a un paio di pezzi simbolo dell’album ed è tornato con l’immagine di copertina, arricchita però dalla classica croce, che non può non campeggiare in un ambiente del genere.   

Se non avessimo specificato la cosa il 99% dei kids avrebbero pensato che si sarebbe trattato di qualche fiume gelato della Norvegia… ah,ah,ah! Tornando alle domande: con che criterio avete scelto i tre pezzi fatti uscire nell’advance Cd? Ovvero Hawking Radiation, We Die as We Dream (alone) e I Wait? A proposito di We Die as We Dream (alone), è scritta invertita nel Cd, come mai?

TH – Colpa mia per l’errore ortografico! Rispondendo alla prima parte della domanda il criterio è stato quello di mettere i pezzi più rappresentativi del Cd, quelli che più sono vicini al nuovo corso della band, da dove noi svilupperemo il sound del futuro dei Thunderstorm. 

Vi hanno sorpreso i contenuti della mia recensione e quella di Sandro Buti riguardo l’advance Cd o in qualche modo ve li aspettavate? Tengo a precisare che io e Sandro, pur essendo amici mantenendoci in contatto, non abbiamo mai assolutamente parlato in anteprima della recensione di As We Die Alone Advance! 
 
TH – Ci fa molto piacere! Le due recensioni si assomigliano molto, quindi il giudizio da soggettivo diventa oggettivo. Il Cd ha dato il giusto “stuzzico” d’appetito alla stampa e ai fan che da ormai due anni non avevano più notizie dei Thunderstorm.

OM – Attendevamo le recensioni come manna dal cielo: è indubbio che un poco abbiamo rischiato e ci è piaciuto che la gente abbia apprezzato lo sforzo.

Cosa c’è dietro Voodoo Child? Come mai un brano del genere?

OM – Sembra che ci sia chissà che storia dietro mentre in realtà è nata in sala prove, mentre io e il batterista Attilio ci facevamo una sigaretta e Thunder smanettava con le testate… Ci è piaciuta fin da subito e l’abbiamo messa nel disco, tutto qua! Molto spontaneamente.

Esistono altri gruppi Doom interessanti in Italia?

TH – Doomraiser, Middle Eyes, Triakrius, All Soul Day.

Quali sono state le vostre influenze musicali?

TH – Black Sabbath su tutti, poi NWOBHM – GRANDISSIMA! Infine il Thrash.

OM – Influenze più o meno come Thunder. Come ascolti vado a ondate: anni Settanta, poi Ottanta etc etc. Gruppi cardine comunque sempre Black Sabbath e Judas Priest.  

Come mai avete scelto un genere di nicchia nella nicchia come il Doom?

OM – Lo sentivamo da dentro, anche se visto dal punto di vista di noi musicisti ci regala sempre degli spunti nuovi, nonostante di nicchia rimanga! Lo consideriamo una buona base sulla quale costruire un sound.

Ci sono band della NWOIHM che ricordate?

TH – Skanners, con Dirty Armada. Erano frequenti i miei viaggi al Discotto di Sesto San Giovanni (Milano) per accaparrarmi qualche vinile. Partivo da casa in treno e via! Poi Vanadium, la compilation HM Eruption e tante  riviste: Rockerilla e H/M.

OM – Sabotage, su tutti! Li trovavo molto avanti per l’epoca. Avevano una visione globale del concetto di album, cosa peraltro comune anche agli Skanners.

Avete suonato al So Rock Day Festival insieme con i Labyrinth. Che ricordo avete di quella serata in Valtellina?

TH – Bellissimo, ci siamo divertiti un sacco. Nella sua semplicità è stata esemplare: quanti posti ci sarebbero che potrebbero fare una cosa del genere, cioè invitare delle band HM al posto di quelle di liscio e invece non accade mai nulla?

OM – che poi costano anche la metà… ah,ah,ah.

TH – c’è poco da fare, in Italia regna la canzonetta!

Noi qui in Valtellina abbiamo la fortuna di avere un grande appassionato e un infaticabile organizzatore come Reggy degli SNP, che è riuscito a creare un qualcosa di unico in Italia: la convivenza fra il metallo e una festa classica di paese.

OM – E’ un grande, non è facile predisporre due palchi. Band come noi, i Labyrinth e i Kenos e tutto rigorosamente gratuito…

TH – una cosa esemplare, senza dubbio!

Qual è, per ora, l’highlight della carriera dei Thunderstorm? 

TH – Adesso, in questo esatto momento! Dai feedback che abbiamo avuto ci siamo resi conto che questo potrebbe essere il nostro istante. Pensa che sia su Heavy che su Rock Hard Germany siamo arrivati quarti a livello di soundcheck. E’ un bel primato, davvero! Un ottimo gruppo come i Labyrinth, per esempio, su Rock hard Tedesco veleggia intorno alla 29ma posizione. Senza togliere nessun merito a questo grandissimo gruppo, per carità, ma a quanto pare la critica tedesca ci considera al momento come il gruppo di punta italiano. Avessimo le stesse vendite di Lacuna Coil e Rapsody, acc!!!

Avete avuto scazzi con altre band finora? 

TH – No, ci facciamo gli affari nostri. Non abbiamo scazzi ma nello stesso tempo non abbiamo particolari amicizie leganti: Né amici né nemici.

Cosa pensate di:

PAUL CHAIN – (TH) – un seminale per tutto il genere hard’n’heavy, un personaggio molto importante per l’Italia: ha dato una grandissima spinta. 

HIGH TIDE – (TH)– un gruppo che non ha raccolto quanto meritava ed è rimasto a livello underground, per certi versi è stato molto sfortunato.

TROUBLE – (TH) – oooooohhhhhhhhhhhh… uno dei miei gruppi preferiti, i Candlemass hanno preso a piene mani da loro.

SAINT VITUS – (TH) – il gruppo doom più allergico al sapone, tanto per citare una frase tratta da una vecchia recensione di un loro album dalla rivista H/M. Hanno inventato lo Stoner doom!

PENTAGRAM – (TH) – gruppo sfortunatissimo che ne ha passate di ogni in tutta la carriera e non ha mai avuto un management all’altezza. Adesso come adesso so che non se la passano bene per problemi di eccessi vari…

CANDLEMASS – (OM) – sono i Candlemass quando vogliono fare i Candlemass, quando vogliono far finta di essere i Candlemass non sono più i Candlemass… chiaro? Ah,ah,ah! 

BLACK SABBATH – (OM) – Black Sabbath=heavy metal; Black Sabbath=tutto; Black Sabbath=amore. E’ tutto partito da lì… I loro album tranne Forbidden sono fondamentali. Hanno avuto la grandezza di riuscire a valorizzare al meglio tutti i cantanti post Ozzy: Dio, Gillan, Martin.
Geezer Butler è un gran bassista e un ottimo compositore. I brani scritti da lui e Tony Iommi hanno una marcia in più rispetto al resto. Chiudo dicendo che Cross Purposes è un grandissimo album!

DEATH SS – (TH) – Li metto alla pari di Paul Chain a livello di influenza e importanza, una cosa tipo Ozzy/Black Sabbath a livello di paragone. Oggi non mi piacciono più, sono troppo distanti dai miei gusti, comunque questa variazione di stile la ritengo una scelta personalissima e da rispettare al 100%. Amo il loro periodo Heavy Demons.

DEATH SS –(OM) – Anche a me piacciono i primi Death SS: sono stati dei veri precursori a  livello tricolore e a livello mondiale, capaci di esportare all’estero un genere, quello horror, in maniera molto personale e soprattutto italiana.

Cosa pensate, fuori dai denti, della stampa specializzata italiana e delle webzine?

TH – La stampa è migliorata ma è ancora troppo esterofila. I tedeschi, gli svedesi, gli spagnoli e i francesi supportano pienamente i gruppi propri. Qua non si fa, quantomeno non in quei termini. Per quanto attiene il Web: lo trovo un’ottima maniera per promuovere gruppi emergenti. A mio avviso però la gente che vi scrive dovrebbe essere un poco più responsabile, prepararsi e informarsi maggiormente prima di scrivere… Pensa che una volta un tizio ha scritto: i Thunderstom sono troppo lenti… Mi chiedo: se avesse avuto per le mani i Saint Vitus che ca**o avrebbe scritto? Ah,ah,ah.     

Progetti e concerti futuri?

TH – Release party del disco con tre o quattro date in Germania, poi al Keller di Curno. A fine estate faremo date in Italia e Germania.

Chiudete come volete e grazie…

TH – sentite As We Die Alone, soprattutto chi finora non ci ha mai conosciuto: non ve ne pentirete!

Stefano “Steven Rich” Ricetti