Vario

Thy Majestie (Dario Grillo)

Di - 19 Maggio 2002 - 0:41
Thy Majestie (Dario Grillo)

Pochi mesi prima della pubblicazione del nuovo lavoro “Hasting 1066” eccovi un’intervista con la band siciliana che ha così bene impressionato con il loro Debut “Tha Lasting Power”.

Ci risponde Dario Grillo cantante della power/epic band.

– Partiamo subito parlando del nuovo album che dovrebbe vedere la luce entro breve. Diteci qualcosa sul concept alle spalle di questo lavoro (tanto per chiarirci di cosa perlerete).
Ti ringrazio innanzitutto per l’intervista.Allora, ti dico subito che la data di uscita del nostro secondo album è prevista per settembre salvo complicazioni dell’ultimo minuto.Si tratta di un concept a carattere storico riguardante la gloriosa Battaglia di Hastings del 1066 che portò al trono Guglielmo di Normandia dopo l’atroce scontro con le truppe di Harold II nella pianura di Sentlach (in francese “lago di sangue”).Direi che la struttura delle canzoni si è adattata fin dal primo momento all’atmosfera epica e medievale del concept quindi anche a livello musicale c’è stata una evoluzione di fondo.Mi sento di poter dire che il nuovo album sarà musicalmente più complesso di The Lasting power, con un uso dei cori e dell’orchestra più spiccato e atmosferico ma con chitarre e base ritmica in primo piano a macinare riff.In totale un lavoro più duro ma anche più “sapientemente” sinfonico e maturo.
 
– Siete passati da un’album come “The Lasting Power”, fortemente ispirato alla saga di Shannara, quindi medieval-fantasy, a questo nuovo lavoro prettamente storico. Come mai questa scelta? 
La scelta di cambiare tematica è stata piuttosto spontanea e naturale.L’idea è partita da Claudio (il batterista) dopo un viaggio in Inghilterra e più precisamente nelle terre di Hastings.Io ho appoggiato subito l’iniziativa dato che amo moltissimo la storia (dovendola studiare all’università…nda) e credo che nessuna saga fantasy abbia il fascino e l’epicità di un evento simile.Insomma perchè inventare storie di draghi o cavalieri quando guardando un pò al passato si possono trovare personaggi e imprese davvero spettacolari per trame, coraggio ed eroismo.Inoltre per noi questa tematica rappresentava una grossa sfida dal punto di visto strettamente lirico.Non potevamo soffermarci a narrare l’evento storico in modo scolastico.Insomma  penso che a nessuno piaccia leggere dei testi prettamente “narrativi” in un booklet da Cd metal, quindi abbiamo cercato di rendere la storia più intrigante captando gli stati d’animo dei personaggi e i loro sentimenti.Non ti nascondo che abbiamo lavorato su parecchio materiale storiografico per lo più, scritto in madre lingua (visto che nessun autore italiano ne parla) ma alla fine ci possiamo ritenere molto soddisfatti anche solo per il fatto che la musica si sposa magnificamente con la storia (cosa che in The lasting power purtroppo a volte non avviene).
 
– Molti pensano che i testi fantasy siano piuttosto leggeri e “da bambini”. E’ anche per questo che avete optato per un concept storico? e comunque cosa pensate del dilagante utilizzo di testi fantasy nel metal?
Secondo me bisogna fare delle considerazioni in merito: il fantasy non è un genere da bambini e questo lo dimostra il fatto che libri come “il signore degli anelli” (tanto per farti un esempio) ha venduto milioni di copie.Semmai si può obiettare il fatto che sia un genere letterario ultra abusato nell’heavy metal.In tal modo ha perso valore in modo considerevole dato che non tutti purtroppo o per fortuna siamo dei baby-tolkien e spesso  ci si imbatte in storielle da “favoletta” etichettate dalle Label e dagli stessi gruppi come Fantasy.Questo ahimè scredita di parecchio il genere e gli fa assumere la caratteristica di “leggero”.Quindi alla fin fine bisogna distinguere tra i maestri del genere e la marmaglia di autori che si reputano tali. 
 
– Il sound di “Hasting 1066” rimarrà comunque epico e maestoso come il precedente o avete cercato di cambiare qualcosa nel vostro modo di proporre musica?
Il sound di “Hastings 1066” come ho scritto in precedenza sarà più maestoso ed epico di TLP ma anche più “scuro” e potente.E non ti nascondo che ci vorrà più di un ascolto per capirlo e apprezzarlo pienamente.Ma sono sicuro che chi ha amato The Lasting power rimarrà stupito da Hastings 1066 sotto molti aspetti.Insomma, se col debutto eravamo ancora acerbi e con un sound non del tutto definito, adesso possiamo dire di avere “un nostra personalità musicale” che ci distingue dalle migliaia di altre band che suonano Symphonic-metal.Non dimentichiamo che in questi due anni abbiamo lavorato molto sotto il profilo dell’affiatamento e della tecnica individuale.Capisco che queste siano parole molto usate nelle interviste ma vorrei invitare i dubbiosi a dare un ascolto all’album che ricordo uscirà a settembre per Scarlet record.
 
– Una canzone che mi ha veramente esaltato del vostro primo album è stata “Cruenta Pugna”, mi parlate un pò della sua realizzazione? io trovo sia un pezzo veramente epico e glorioso.
Cruenta Pugna è un brano che è piaciuto molto per il suo incedere corale e la sua epicità.Lo dimostra il fatto che ha avuto migliaia di download su MP3.com (dove è stato in testa alla classifica di musica lirica per più di due mesi di seguito) e su altri siti internazionali.La sua realizzazione è avvenuta in due studi separati: i cori lirici sono stati registrati a Palermo mentre la parte prettamente ritmica a Milano.Devo dire che è stata un’ottima esperienza per me  (essendone l’artefice principale sotto il profilo corale) sentire come la musica si adattasse molto bene allo partiture per coro che avevo scritto. Avevo già un’idea dell’atmosfera che questo brano avrebbe dovuto ricreare ma il risultato è andato oltre le mie più rosee aspettative.I coristi sono rimasti molto soddisfatti così come noi.Dato che  l’unione tra lirica e metal è riuscita bene  nel secondo album abbiamo marcato ancora di più la parte operistica e non ti nascondo che ne è risultato qualcosa di molto suggestivo ed evocativo.  
 
– In “The Lasting Power” abbiamo trovato le canzoni intervallate da ottimi stacchi folk che davano all’opera un senso di continuità molto particolare, anche nel nuovo album continuerete su questa strada o punterete ad un impatto più duro e diretto?
In Hastings 1066 così come in TLP saranno presenti parecchie parti Folk e interludi strumentali che separano i pezzi e che daranno un senso di continuità alla storia.Ma a differenza del debutto, stavolta Giuseppe (il tastierista) ha svolto un lavoro decisamente mastodontico.Le intro e i vari stacchi folk sono arrangiati in maniera magistrale e soprattutto i suoni sono molto reali.Da un primo ascolto sarà difficile credere che suoni una tastiera piuttosto che un’intera orchestra. 
 
– A parte la saga di Shannara, da cosa traete ispirazione per i vostri testi e la vostra musica? In futuro avete gia una vaga idea di che temi vorrete trattare?
Come ti ho accennato, l’ispirazione nasce dall’amore che nutriamo nei confronti di eventi storici o inventati in grado di trasmetterci emozioni e sentimenti che si sposino bene con la nostra proposta musicale.Non abbiamo delle tematiche predilette.Anzi a tal proposito dopo aver trattato la battaglia di Hastings ,per il nostro terzo album avremmo intenzione di affrontare il tema della caccia alle streghe, delle eresie ed in particolar modo vorremmo parlare di Giovanna D’Arco e delle sue visioni collegando la sua tragica fine (ricordo che fù arsa al rogo come eretica dalla Santa Inquisizione) al generale clima di fanatismo e di follia che si respirava in quel tempo.Quindi in sostanza sarà una tematica meno epica, più introspettiva e ricca di atmosfere tetre e angoscianti. 
 
– Per le vostre composizioni prendete ispirazione dalla musica classica? quali sono i vostri musicisti preferiti?
Nella band quasi tutti amiamo autori quali Mozart, Verdi , Beethoven ecc..Poi io, avendo un passato di conservatorio alle spalle ,sono rimasto molto legato al mondo della classica e alla lirica in particolar modo.Giuseppe (il tastierista) ultimamente ascolta moltissime colonne sonore di film e questo non può far che bene  al songwriting della band , ampliando ancora di più i nostri orizzonti musicali.Anche i chitarristi sono dei fan del chitarrismo neoclassico e nonostante il nostro viscerale amore per l’heavy metal cerchiamo sempre nelle composizioni di inserire elementi classici.Inoltre amiamo anche la musica folk, rinascimentale, celtica, medievale….insomma cerchiamo di non chiudere la porta agli altri generi musicali per avere così una visione a 360 gradi della musica.
 
– Ritornando al moderno, a chi vi ispirate (se lo fate) nel vostro modo di suonare/cantare?
Se devo risponderti con sincerità, direi che non ci ispiriamo a nessuno.Ognuno di noi ha dei gusti musicali e delle preferenze stilistiche diverse e questo contribuisce in modo decisivo alla varietà della nostra musica.Io personalmente apprezzo pochissime metal-band attuali  non perchè non ci sia talento ma piuttosto per una scelta personale.Siamo molto legati al sound ottantiano e penso che non ci sia dubbio nel dire che la qualità delle bands di un decennio fà era di gran lunga superiore a quella attuale.Adesso va molto il power europeo ma se devo essere onesto trovo molto più interessante il classic metal degli anni ottanta (questo è uno dei motivi per i quali abbiamo scelto di eseguire la cover “In god we Trust” dei grandissimi Stryper che ricordo ,furono una grandissima metal band americana). 
 
– Cosa ne pensate della scena metal italiana, io ho avuto l’impressione che abbiate avuto più riscontri all’estero che in italia, è una mia impressione?
Allora…domanda difficile.La scena italiana rispecchia a pieno il carattere di noi italiani purtroppo.Ci sono troppe bands che in interviste ufficiali si permettono di offendere e deridere i colleghi.C’è troppa invidia e poca professionalità.Anche tra i più in vista del settore (e mi riferisco a chi crede di aver creato una scena in Italia) c’è un certo snobbismo verso le nuove leve. Io personalmente vedo pochissima umiltà, molta autostima (direi a volte portata all’eccesso anche dagli stessi magazine italiani , per lo più da amici-giornalisti) e un gran parlare degli affari altrui.Rimango allibito quando leggo certe interviste in cui non si fà altro che buttare fango sullo scena italiana o dire “Noi siamo i gli unici” o “siamo i migliori il resto è merda” e roba simile…Questo modo di pensare non fa altro che renderci provinciali agli occhi del metal mondiale.Per quanto ci riguarda, la nostra band ha avuto degli ottimi riscontri all’estero (soprattutto in Brasile), un pò meno in Italia ma onestamente  non possiamo lamentarci, soprattutto se consideri il fatto che spesso molte bands che qui vengono osannate dalla stampa locale invece all’estero vengono un po’ ridimensionate… Se pensiamo che TLP ha superato le 10mila copie escluso il Giappone (paese che per fama fà la fortuna delle metal-bands) direi che questo dato è confortante e fa ben sperare per il futuro.
 
– Sarei molto curioso di vedervi dal vivo, avete in progetto alcuni concerti per questa estate?
Per questa estate penso proprio di no.Aspetteremo l’uscita dell’album per promuovere i nuovi brani e suonare dal vivo.Spero che con l’aiuto della Scarlet si possa organizzare un tour Europeo magari di supporto a qualche band più grossa.A Febbraio siamo stati contattati da Thomas Youngblood (Kamelot) che ci ha chiesto di supportarlo per metà del suo tour europeo insieme agli Axxis . Purtoppo causa le imminenti registrazioni del disco e delle spese che da soli non potevamo affrontare  abbiamo dovuto rinunciare.  Sarebbe stata un’ottima occasione per noi, visto che al di fuori della Sicilia non abbiamo mai suonato, ma soprattutto un grande onore dato che i Kamelot sono una delle migliori power metal band del momento e che noi amiamo fin dal primo album quando ancora erano degli sconosciuti .Ci servirebbe confrontarci con delle band che hanno più esperienza di noi e possono in qualche modo farci crescere come musicisti , non disperiamo che possa succedere di nuovo dopo l’uscita del disco.
 
– Concludete pure con un messaggio per i vostri fans e i nostri lettori
Un grazie ai lettori di trumetal.it  e spero che “Hastings 1066” non vi lasci indifferenti.Un saluto fraterno e mi raccomando, visitate il nostro sito web www.thymajestie.com

Grazie ancora per la disponibilità.

David “Enkidu” Bossi, The Wildman