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Tim Owens

Di Lorenzo Bacega - 25 Maggio 2009 - 12:00
Tim Owens

In occasione dell’uscita di Play My Game, primo album solista di Tim “Ripper” Owens, abbiamo avuto modo di raggiungere il frontman americano per scambiare quattro chiacchere a proposito delle nuova avventura intrapresa, dei progetti paralleli e delle prossime uscite. Buona lettura!


Ciao Tim e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it! E’ appena uscito nei negozi Play my Game, il tuo primo disco solista. Si tratta di un’esperienza completamente nuova per te: quando è nata questa idea?

Ciao Lorenzo! L’idea è stata della mia manager Wendy Dio. Un giorno, qualche tempo dopo la fine dell’avventura con gli Iced Earth, è venuta da me e mi ha detto “Tim, che ne diresti di fare un album solista?”. Ci ho riflettuto un po’ e ho pensato che in fin dei conti avesse ragione, era il momento giusto per un disco solista.

Quando hai cominciato a lavorare su questo Play My Game e quanto tempo ti ha preso nel complesso?

Ho cominciato a comporre le prime canzoni l’anno scorso, in mezzo a mille impegni e a tante altre cose da fare… ha avuto una lavorazione piuttosto lunga e travagliata, in quanto purtroppo non mi ci sono potuto dedicare in maniera costante. Però è stato molto divertente registrare questo disco, specie visto il grande numero degli artisti coinvolti!

A questo proposito, una delle cose che balza subito all’occhio è il grande numero di ospiti che ti hanno aiutato nella realizzazione di questo Play my Game. In che misura ti hanno aiutato a comporre questo disco? E’ stato difficile riunire così tanti artisti e convincerli a suonare sul tuo disco solista?

No, non è stato difficile raggruppare tutti questi artisti… sono dei buoni amici, gente che ho conosciuto nel corso della mia carriera. E’ bastata una telefonata e dire “Hey, sono io, Ripper. Vorrei scrivere un disco solista e credo di avere bisogno di una mano! Sei dei nostri?” (ndr ride). Riguardo alla composizione ti posso dire che metà dell’album l’ho scritto da solo e l’altra metà con l’aiuto di Chris Caffery, Bob Kulick, John Comprix e Mike Callahan. Credo che nel complesso sia venuto fuori un ottimo lavoro.

Ho trovato questo Play My Game piuttosto diretto e lineare, un heavy metal di stampo prettamente classico e con qualche sfumatura dal sapore hard rock. Tu come definiresti il sound proposto in questo disco?

Concordo con quello che hai detto, hai colto in pieno l’essenza del disco. E’ metallo, puro metallo pesante dal sapore old school, diretto e senza tanti fronzoli.

Da dove hai tratto ispirazione per questo disco? I testi sono per caso collegati tra di loro da un concept o da una tematica comune?

Per i testi ho tratto ispirazione soprattutto dalla vita quotidiana, dalla TV, dai libri… Non hanno un argomento in comune, parlano di alieni, di morte, di corse automobilistiche, di ombre malvagie. Mi piace scrivere testi in questo modo, completamente slegati uno dall’altro. Un secondo stai ascoltando una canzone a proposito di bambini che muoiono in Africa e il secondo dopo ti ritrovi lanciato in bizzarre gare automobilistiche…

C’è per caso un pezzo che preferisci agli altri all’interno di questo disco?

Mi piace davvero tanto Starting Over, non mi ero mai confrontato con un pezzo del genere nella mia carriera, è stato qualcosa di completamente nuovo. Un’altra canzone che mi piace è Believe, ha un testo molto interessante.

Che tipo di reazione ti aspetti sia dalla critica specializzata che dal pubblico dopo la pubblicazione di questo Play my Game? Hai già avuto dei riscontri positivi?

Finora i riscontri sono stati tutti piuttosto positivi, per cui sono decisamente ottimista. C’è chi preferisce certe canzoni e chi ne preferisce altre, ma in generale i feedback ricevuti ad ora sono tutti più o meno buoni. Se qualcuno non apprezza questo disco vuol dire che non ha capito il mio modo di fare musica. Penso che questo sia di sicuro il miglior disco che ho inciso finora, e se a qualcuno non piace sinceramente non mi importa più di tanto.

Sei sotto contratto con la tedesca SPV Records, sei soddisfatto del lavoro che hanno svolto sino ad ora?

Si lo sono, adesso vediamo però se il cd esce nei negozi, è questo ciò che mi interessa! No dai, scherzi a parte, i ragazzi della SPV hanno fatto un ottimo lavoro in fase di promozione, hanno sempre lavorato duro per me. In questo senso devo ringraziare sentitamente Olly e tutti i ragazzi là alla SPV, sono fantastici.

Conosciamo tutti Ripper Owens come frontman e compositore, ma chi è in realtà Tim Owens nella sua vita quotidiana e quali sono I suoi interessi principali?

Non c’è molto da dire, sono un uomo di famiglia… un padre, un marito felice. Da qualche tempo sono anche diventato nonno, è un’emozione grandissima.

Sei stato recentemente in tour con gli Hail, una all-stars band con David Ellefson al basso, Jimmy DeGrasso alla batteria e Andreas Kisser alla chitarra, con la quale avete riproposto dal vivo alcuni classici della storia dell’heavy metal, dai Judas Priest, ai Pantera, ai Motorhead, ai Sepultura: cosa puoi raccontarci di questa esperienza? E’ stato difficile per te adattarti a cantare queste canzoni?

E’ stata un’esperienza davvero divertente! No, non è stato difficile cantare quei pezzi, anzi… sono canzoni perfette per il mio timbro vocale. Adoro cantare quei pezzi, e suonare con quei ragazzi è un’esperienza unica.

Che cosa pensi dell’attuale scena heavy metal internazionale?

E’ buona, in salute. Rispetto a una decina di anni fa è notevolmente migliorata, però chissà… non è detto che non possa migliorare ulteriormente. Però già il fatto che sia ancora viva e vegeta è una cosa da considerare in maniera assolutamente positiva. Non c’è da lamentarsi troppo quindi.

Questo progetto solista verrà portato anche in tour? Nel caso, c’è la possibilità di una data italiana?

Non è prevista alcuna data in Italia per ora, mi spiace. Faremo qualche spettacolo in Europa (tra cui alcuni shows di supporto agli Heaven and Hell) ma per lo più in Germania o in Norvegia; nel caso puoi controllare tutte le date confermate finora direttamente sul mio sito internet. Con me in tour ci saranno Chris Caffery, David Ellefson, Simon Wright e John Comprix. Lo spettacolo è assicurato.

Che altro ci sarà nel tuo futuro?

Ora penso solo a promuovere questo mio disco solista, il prossimo anno vedremo. Dovrebbe uscire il nuovo lavoro dei Beyond Fear su cui stiamo lavorando da un po’ di tempo, e forse anche qualcosa con Yngwie. Probabilmente faremo anche delle nuove date live con gli Hail, ma non saprei dirti nè dove nè quando per ora.

Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo a disposizione Tim e a te un’ultima battuta per chiudere l’intervista come più preferisci.

Grazie ragazzi per l’interesse mostrato e per questa intervista, siete dei grandi. Spero che il disco vi sia piaciuto e per chi fosse interessato a informazioni su tour o eventuali nuove uscite vi aspetto sui miei siti ufficiali.

www.timripperowens.com
www.myspace.com/timtheripperowens

Keep it heavy
Ripper

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega