Toxocara (Kevin Quilligan)
Un gruppo che magari non resterà nella storia, i Toxocara: band olandese che, dopo un demo e un debut di buon livello, viene rilanciata sul mercato dalla sempre più attiva etichetta e distro tedesca Twilight-Vertrieb, e che propone un death metal con accenti brutali di buon livello, pur senza innovazioni di enorme portata. Per quello ci sono i loro ‘cugini’ The Monolith Deathcult, ma i Toxocara sanno farsi apprezzare da chi cerca, in primo luogo, attitudine e sudore.
Kevin, prima di tutto chiariamo l’equivoco che, prevedibilmente, è stato ripreso dalla stampa di settore: siete o non siete nati come side-project dei The Monolith Deathcult?
“I Toxocara sono nati all’inizio del 2004, e dopo qualche andirivieni in formazione abbiamo pubblicato, alla fine di quell’anno, il demo ‘Visceral Larval Migrans’. Dopo la pubblicazione di ‘Imminent Repulsion’ (2005) e della nostra nuova mostruosità death metal, ‘The Great Rebellious'(2008), le cose si stanno davvero mettendo al meglio: ora abbiamo una line-up solida e stiamo riuscendo a suonare in diversi show in giro per la nazione. Per tornare alla tua domanda, in effetti so che la stampa tende a etichettarci come un progetto dei TMDC: il che è assurdo, perché non lo siamo e non lo siamo mai stati, e spero di mettere a tacere queste voci una volta per tutte. Solo Martijn (Moes, chitarra, Nda) suona in quel gruppo e, a parte questo, la musica, le motivazioni e gli obiettivi che abbiamo coi Toxocara sono ampiamente diversi da quelli dei TMDC.”
Il vostro sound si attesta nel bel mezzo del tipico Death Metal europeo, un po’ Vader (i primi soprattutto), un po’ Decapitated, con qualche aggiunta personale: come compositore, sapresti dirmi se queste sono influenze coscienti o meno?
“Prima di tutto ti ringrazio per il complimento, penso che Vader e Decapitated siano due delle migliori Death Metal band di sempre! Tuttavia devo dirti che le nostre influenze principali provengono dagli Stati Uniti: gente come Suffocation, Obituary e Dying Fetus hanno giocato un ruolo fondamentale per noi (ruolo di cui però non c’è traccia nel suono…Nda). La verità è comunque che non abbiamo influenze sicure in quello che facciamo: ciascuno di noi è coinvolto dal Death Metal ormai da anni, e quindi ci troviamo semplicemente a dire ‘Ok, suoniamo quello che ci viene naturale’, piuttosto che studiare quello che fanno gli altri gruppi.”
Una volta ancora, i vostri testi sono dedicati al tema della guerra: li usate perché si adattano bene al vostro sound o siete appassionati di questa tematica?
“Martijn scrive la maggior parte dei testi, ma non perché si adattano al sound: semplicemente si adattano ai nostri interessi. Tutte le lyrics sono infatti incentrate su fatto storici realmente accaduti, e vengono costruiti come un dialogo tra le due parti in causa. In questo modo puoi trovare una vera e propria discussione all’interno di ogni pezzo, il che risulta chiaro se osservi il booklet.”
Purtroppo, spesso e volentieri testi come quelli utilizzati da voi vengono “male interpretati” (diciamo così…) da associazioni militanti che creano non pochi problemi ai gruppi. È successo recentemente anche ai Wolves In The Throne Room, che hanno rischiato di vedere annullati alcuni concerti in Germania a causa di un’intervista rilasciata a un magazine…Vi è mai capitata una cosa simile?
“No, niente del genere sinora, per fortuna. Credo che sia meglio che le associazioni militanti si occupino di chi veramente è pericoloso per la gente e per le nazioni, piuttosto che di chi esprime liberamente il proprio pensiero e lo fa attraverso un mezzo, come la musica metal, che per antonomasia è quello più diretto e libero da vincoli di censura. Quindi un suggerimento: perché questi gruppi di attivisti non si concentrano sui veri delinquenti e non lasciano i maledetti gruppi musicali in pace? E che la smettano di prendere tutto in modo così dannatamente personale…Per quanto riguarda le band, invece, suggerirei che limassero leggermente la loro filosofia schietta e usassero un po’ più di diplomazia, quando le loro parole rischiano di portare alla cancellazione di concerti.”
Tornando alla musica: in un album così monolitico, quale pensi che sia il “nucleo” del vostro sound nel 2008?
“Credo che tu intenda quindi i pezzi più rappresentativi…Uhm…Ovviamente non posso parlare per gli altri, per quanto riguarda i brani preferiti, ma so che tutti quanti amiamo alla follia un pezzo come ‘Godking’. Da parte mia aggiungo anche ‘Wake Of The Controversy’, che ha un groove enorme e sembra davvero una bomba atomica che esplode!”
Come siete arrivati al contratto con la Twilight-Vertrieb? La cosa è per caso collegata con il contratto firmato dai TMDC? Come vi trovate con loro?
“(Ride, Nda) Noi siamo arrivati prima! Questa label ci è stata suggerita da un amico nella scena olandese, che ci ha ricordato come l’etichetta fosse nota per l’onestà e l’impegno con cui porta avanti il proprio lavoro, mettendo di fronte a tutto i propri gruppi: abbiamo quindi deciso di contattarli, e abbiamo avuto un ottimo responso, venendo messi sotto contratto nel 2007, per vedere ‘The Great Rebellious’ pubblicato all’inizio del 2008. Siamo in stretto contatto ed è grandioso lavorare con loro! Non saprei dirti quindi se ci sia un collegamento per il contratto dei TMDC, a dire il vero: suppongo di sì, nel senso che è probabile che Martijn abbia consigliato la label ai compagni, ma questo è tutto. Conosco i ragazzi dei TMDC abbastanza bene, per esempio Michiel Dekker (chitarrista e cantante dei The Monolith Deathcult, Nda) rilascia spesso dichiarazioni che potrebbero creargli qualche difficoltà in alcune parti del mondo! (Ride, Nda) Ci vediamo spesso, siamo tutti della stessa città e abbiamo suonato spesso con loro e con gli Erebus (l’altra band mia e di Sanne van Dijk, il nostro bassista). Siamo tutti una famiglia felice!”
A proposito di concerti, immagino che siano il vostro primo obiettivo, attualmente, come per quasi tutti i gruppi death: quale band prenderesti ad esempio, per i vostri show?
“I Krisiun! Abbiamo suonato con loro qualche volta, ed è fottutamente incredibile come solo tre persone possano creare quel muro di suono…La prima volta che abbiamo suonato di spalla a loro, potevi vedere i Toxocara al completo nell’atto di guardarli sul palco e pensare ‘Merda, questa è brutalità pura!”. Io poi sono un fan di diversi generi al di fuori del death metal, e il mio gruppo preferito per esempio sono i Lamb Of God: li ho visti l’anno scorso e credo che sia stato uno dei migliori concerti a cui abbia mai assistito. Per il resto, direi che sono ispirato dal fatto di suonare io stesso dal vivo e proporre musica di fronte a sale piene di gente!”
Voi, e gli altri come voi, incarnate comunque la “vera” attitudine Death Metal: come la definiresti, per darne un’idea a un gruppo neonato?
“ (Ride, Nda) Beh, sono sul serio Death Metal solo quando salgo sul palco, per il resto faccio semplicemente quello che mi piace fare. Credo che questo sia il migliore messaggio per i ragazzi che vogliono iniziare a suonare in una band: fate quello che vi piace davvero e create un gran casino sul palco e su disco, tutto qui! E ovviamente ascoltate i Toxocara…”
Alberto Fittarelli