Vario

Traumagain (MikyRock)

Di - 22 Dicembre 2004 - 18:11
Traumagain (MikyRock)

Ho conosciuto i Traumagain con l’ascolto del loro nuovo lavoro, Constructed On Blood. La formazione di Reggio Calabria è ancora a livello di demo, ma sembra avere le idee ben chiare e le capacità per andare molto oltre. Aggiungiamoci che, a differenza della maggior parte dei gruppi di Death estremo, cercano di coniugare la musica con un concept un po’ più elaborato del solito, e avremo il dipinto di un gruppo con tutte le potenzialità per costruirsi un’immagine fortemente personale. La parola al mainman “MikyDeath”.

Puoi presentare brevemente ai nostri lettori la storia dei Traumagain?

Ciao, i Traumagain sono nati nel settembre 2001 per mia volontà. il primo nucleo era formato soltanto da 3 componenti (chitarra, basso – voce, batteria); poi con il passare del tempo cambiano anche i gusti musicali e quindi mi sono trovato a cambiare tantissimi musicisti ed ho incontrato molte difficoltà nello stabilizzarmi con la line-up, poichè a Reggio Calabria trovare persone che abbiano idee e voglia di suonare Death Metal è molto difficile.

Siete giunti ad un nuovo demo, “Constructed On Blood”. I passi fondamentali della sua genesi quali sono stati? Ci puoi dire chi ha composto le canzoni, scritto i testi, curato l’artwork e così via.

Il nuovo demo “Constructed On blood” è nato dalla voglia di poter esprimere al meglio ciò che provavo interiormente, poichè sapere di essere un “attimo nel tempo” ed essere “soli in un deserto con la morte che sempre più si avvicina” ti fa capire che la vita non è poi una bella cosa come è stata descritta.. e quale forma artistica, se non il Death Metal può aiutarmi ad esprimere al meglio ciò che provo! Le canzoni le ho composte ed arrangiate tutte io in quanto sono nate da dei momenti personali; la scelta di rendere le composizioni molto “potenti e dure all’ascolto” deriva dal fatto che dovrebbero rappresentare la realtà così per come si presenta: qualcosa di molto violento che ha come essenza l’indecifrabilità e la sofferenza come condizione essenziale dell’essere umano! Successivamente dopo aver composto una canzone ed averla arrangiata per gli strumenti, Peppe (il cantante) inizia montare ed argomentare un testo per rendere il tutto ancora più estremo possibile. Per quanto riguarda l’artwork del disco se ne è occupato Peppe Costa, batterista dei Memories Of A Lost Soul (gruppo storico reggino) e devo dire che ha fatto davvero un ottimo lavoro!!

Cosa vi ha più soddisfatto del lavoro terminato? Cosa invece vi ha lasciato perplessi?

Inzialmente dopo aver registrato il disco non eravamo molto soddisfatti del lavoro inquanto il modo in cui era stato equalizzato non ci piaceva, solo successivamente grazie ad un re-master è stato possibile rendere il sound ancora + pesante in modo tale da poter riflettere ciò che avevamo in mente! Dopo che è stato fatto il re-master, personalmente e musicalmente ho avuto la soddisfazione di avere un lavoro in cui potermi rispecchiare; gli altri del gruppo ne sono anche loro soddisfatti in quanto questo disco poteva anche non esser mai registrato a causa dei vari contrasti (anche personali) che si erano creati e che per fortuna si sono risolti successivamente.

In generale quali commenti avete ricevuto sul lavoro?

I commenti che abbiamo ricevuto sul lavoro riguardano soprattutto la varietà di soluzione musicale che è stata usata e che permette al disco di non essere ripetivo o monotono, in quanto può suonare come un disco brutale iper-violento e allo stesso tempo riesce a dare respiro ai brani con delle parti thrasheggianti e stacchi più “melodici” con dei cantati caratterizzati da un growling / screaming alternato che rende il tutto ancora più estremo.

Vi sentite pronti per un full-lenght? Avete ricevuto proposte da parte di qualche etichetta?

Riguardo questa domanda devo farti una mia considerazione in quanto purtroppo nel mondo della musica sta prevalendo sempre più la regola “più spendi, più spandi” e quindi se non si hanno fondi monetari per avere un buon disco registrato ad alti livelli è molto difficile ricevere proposte; questa è una cosa che mi lascia un po’ perplesso perchè si dovrebbe guardare di più alla qualità della musica che alla qualità di registrazione..

Quali sono i momenti o gli eventi legati al gruppo che più vi hanno dato soddisfazioni?

I momenti che ci hanno dato più soddisfazione sono avvenuti per la maggior parte durante i concerti perchè abbiamo potuto notare la compattezza sonora e il fatto che il pubblico partecipava ed apprezzava davvero il nostro live: questo ci ha dato una gran bella soddisfazione!

Avete altri progetti oltre ai Traumagain?

Personalmente oltre ai Traumagain non ho nessun progetto: essendo il compositore di questo gruppo anche le canzoni sono frutto delle mie idee, che preferisco concentrare e approfondire in questocontesto.

Riguardo gli altri componenti, Baroz (il bassista) è anche parte attiva della line-up dei Memories Of A Lost Soul, invece Vein (il Chitarrista ritmico) è anche il cantante fondatore dei Veneregrida, ed ha già molte esperienze alle spalle.

Riguardo alla vostra attività live: vi considerate più una live band o un gruppo da studio?

Sentendo i pezzi live presenti sul demo in realtà penso di conoscere già la risposta…

Eheheheh, direi che la prima risposta è la più azzeccata! Noi adoriamo suonare dal vivo!! Durante i live riusciamo ad essere davvero compatti sul palco ed avere un impatto devastante! L’unico rimpianto che ho alla fine di ogni concerto è quello che sia finito poichè durante il live riveliamo ciò che proviamo e possiamo mostrarci per come siamo realmente. Inoltre sul palco ho avuto la fortuna di trovare al mio fianco degli ottimi musicisti che riescono a dare il proprio meglio!

I Traumagain sono un gruppo estremo o sono anche persone estreme?

I Traumagain dal punto di vista musicale sono un gruppo abbastanza estremo; dal lato personale siamo persone tranquillissime che cercano di riversare nella musica i propri stati d’animo e propri problemi.

Qual è l’aspetto della musica estrema che più vi attira?

L’aspetto che più ci attira sta nel fatto che quando suoniamo o ascoltiamo musica estrema riusciamo ad essere un tutt’uno con ciò che sentiamo ed andare in catarsi con la musica!!!

Qualche considerazione sulla nostra scena: quali sono i vantaggi e i limiti, dal punto di vista di un musicista, nel suonare in Italia?

Il limite nel suonare in Italia sta nel fatto che purtroppo molti gruppi, anzichè darsi una mano a vicenda per poter far qualcosa, fanno tutt’altro! Inoltre dal punto musicale questa è purtroppo la Penisola della Pausini e dei Lunapop e quindi molte persone non hanno la predisposizione per l’ascolto di musica “alternativa” e così ci si trova ad essere castrati sotto questo punto di vista.

Invece, dal punto di vista di un ascoltatore, cosa credete che offra di veramente valido la nostra penisola?

Dal punto di vista di un ascoltarore in l’Italia ci sono tantissime realtà musicali molto valide da scoprire, solo che molte volte manca l’informazione e quindi non riescono ad uscire dall’underground.

Pensate che il sud sia svantaggiato rispetto al nord? Molti nostri lettori lamentano spesso la carenza di concerti.

Il Sud non è affatto svantaggiato rispetto al nord; e la presenza di gruppi come Glacial Fear, Memories Of A Lost Soul, Zora, Near Death Experience, Ex-Human, Too Mera B, No corruption, Inchiovatu, Schizo, Iter Carontis, Metal Detektor, Ingraved e Darkshine può esserne la prova. Riguardo la carenza di concerti purtroppo al nord ci sono più luoghi in cui dare spazio a realtà musicali..

Grazie mille per l’intervista, a nome mio e di Truemetal. A voi ora tutto lo spazio che volete per salutare e/o aggiungere quello che volete.

Innanzi tutto grazie a te! Saluto tutti le persone che ci hanno aiutato in questi 3 anni di “Traumalife”.. e faccio i miei più sentiti auguri a tutti coloro che si stanno sbattendo per poter cercare di poter realizzare qualcosa di concreto nella scena italiana!!

(MikyDeath)