Trick Or Treat (tutta la band)
Nel mese di Dicembre ho avuto il piacere di suonare insieme ai Trick Or Treat, band autrice dell’ottimo Evil Needs Candy Too e che da sempre è sinonimo di qualità quando si parla di esibizioni live. Ragazzi che si divertono con ciò che suonano, non si prendono seriamente neanche loro, e le risposte a questa intervista lo dimostrano! Ma c’è anche un lato di questa band che sorprende: idee chiare e voglia di dimostrare che nel panorama power non sono da sottovalutare.
Premettendo che anche questa volta l’intervista si è svolta alle 4 di notte… buona lettura a tutti!
Servizio a cura di Roberto “Van Helsing” Gallerani
Ciao ragazzi, bentornati su TrueMetal. La prima domanda va subito a parare sul vostro album di debutto Evil Needs Candy Too. Quali sono le vostre impressioni a più di un anno di distanza dalla sua pubblicazione? Siete soddisfatti del riscontro ottenuto.
Alle: Ciao Roberto, e ciao a tutto il Truemetal! Devo dire che l’album è andato oltre le aspettative, siamo davvero molto contenti; considera infatti che è in ristampa e questo non può che farci un immenso piacere. In Italia abbiamo venduto circa 2000 copie (soprattutto durante i concerti) e per questo possiamo dire che il merito delle vendite è tutto nostro!
Come vi siete trovati con la Valery?
A: Siamo contenti del loro lavoro, è un’etichetta italiana che ci da tutto il suo appoggio; anche se piccola, ci siamo trovati davvero bene!
Come accennavate prima, la vostra maggiore risorsa è l’attività live. Quest’estate siete riusciti anche a organizzare un mini tour negli U.S.A.! Come è andata? Avete voglia di raccontare ai nostri lettori qualche aneddoto?
A: Beh innanzitutto posso dirti che Leo (bassista) è tornato con un figlio! (risata generale) Gran casino c’è stato ad Hollywood, quando la polizia ha perquisito Guido e Mirco perché bevevano birra mentre guidavano!
Guido: Ah si, abbiamo assistito anche a una sparatoria in un centro commerciale, figata!
A: La settimana prima invece a Los Angeles, dopo due giorni che eravamo là, la polizia ha fatto irruzione nel nostro albergo e ha portato via una sottospecie di pedofilo o qualcosa del genere.
A: Anche ad Hollywood è successo un casino. Eravamo in un residence americano, con piscina interna e praticamente dentro c’erano le puttane: un bordello a tutti gli effetti!
Guido: Guarda, è successo che un mattino stavo andando in piscina e improvvisamente mi passa una di queste ragazze con tutto del sangue in faccia! Ho visto che andava dal titolare, poi c’è stato del gran casino, si è rotto un vetro di una finestra che dava sulla piscina e non ho capito bene cos’è successo!
Leo: A me una ragazza mi ha chiesto un autografo sul seno…
L: Diciamo che la frase che sintetizza tutto è: “Los Angeles, dove tutto può accadere!”
Davvero, qualsiasi cosa?
A: Ti racconto come è andata una volta perché noto che abbiamo fatto un po’ di casino! Dunque, come sai, in America dopo le due di notte non si vendono più gli alcolici nei locali. Per questo in genere succede che dopo quell’ora un amico organizzi una festa a casa sua e si va lì. È successo che una sera, dopo aver suonato, siamo andati a casa di una ragazza per la festa. Cabri, in preda a delirio alcolico, ha tirato giù dal balcone le lattine vuote di birra; il problema è che una era piena e ha preso in pieno la macchina di un messicano, che si è incazzato di brutto!
Così io e Cabri abbiamo svegliato brutalmente Mirco il quale ha avuto la bella idea di tentare di prenderci a calci ma con il risultato di tirare giù completamente uno specchio di 2 metri!
Puoi immaginarti la scena: siamo scappati con la padrona di casa che piangeva per lo specchio, il messicano incazzato per la macchina! Arriviamo al furgone e ci troviamo dentro Leo con una…che ridere! Ma Roberto, magari volevi sentirti dire qualcosa riguardo anche all’impatto della nostra musica negli USA?!
Se non è pretendere molto…(risate generali). In realtà la domanda di inizio intendeva proprio il lato musicale della vostra esperienza, ma è stato comunque interessante! Ditemi un po’ come va la il power e l’impatto appunto con la vostra musica?
A: La c’è un po’ di tutto come musica…
G: Il problema è che c’è della gran ignoranza musicale.
Cabri: Esatto, diciamo che proprio non sapevano cos’è il power, almeno come lo intendiamo noi!
A: La cosa bella però è che sono di mentalità aperta quindi anche un genere come il nostro può far presa se suonato bene.
C: E soprattutto i locali ti chiamano per farti suonare i pezzi tuoi, non come qua dove per suonare in giro devi per forza fare cover o essere tribute band!
A: Si, la cosa impressionante è che ci sono moltissimi locali e c’è almeno un concerto a sera, pieno di gente che va la apposta a sentire gruppi con canzoni proprie. Abbiamo visto inoltre anche una grande partecipazione anche di fronte a brani che non avevano mai sentito!
Qua, se suoni un genere che non va non ti caga nessuno, la hai più possibilità.
G: Si può dire che la gente americana è attratta da cose nuove.
Quindi la situazione è abbastanza buona mi pare di capire. A proposito di suonare in giro come tribute band, voi avete intenzione di smettere di fare tributo agli Helloween e suonare solo pezzi vostri?
A: Per il momento continuiamo anche a fare tributo; sai un album solo non basta per fare serate intere. E poi il problema principale, come ti dicevo prima, è appunto la mentalità italiana: facendo tributo, riusciamo a girare di più.
G: Attualmente cerchiamo di introdurre i nostri brani in scaletta un po’ per volta, in modo da sostituire gradualmente l’attività di tributo.
Girando un po’ per il sito di TrueMetal, mi sono annotato domande che i nostri lettori vorrebbero farvi, in modo da rendere il più interessante possibile questa intervista.
Dunque, la prima domanda è: possibilità di suonare più spesso nel Sud Italia?
A: Ah, quello purtroppo è un grosso problema, partendo innanzitutto dalle spese elevate che una trasferta del genere necessità. E poi logisticamente è un problema: ad esempio, se suoniamo a Milano, riusciamo a rientrare per la notte a Modena, mentre suonare a Roma implica prendere anche la stanza di un albergo.
L: Dai, diciamo che sono i gestori dei locali che non vogliono, punto e basta! Di locali infatti ce ne sono, ma le proposte sono praticamente zero! L’unica è forse a Gennaio riusciremo ad essere a Roma, ma più in la è veramente difficile.
A: Chiaro poi che se ci chiamano e ci danno delle sicurezze, noi andiamo!
Domanda un po’ scottante; è chiaro che quando si parla con voi, non si può che non andare a parare anche sugli Helloween, e di conseguenza sui Gamma Ray. Giusto in questo periodo è appena passato in Italia l’Hellish tour; non c’era la possibilità di vedervi da spalla per queste due band, almeno per le date della penisola?
G: Tre mesi fa, Alle mi telefona e mi dice: “Guido, siamo di spalla per l’Hellish Tour il 29 settembre a Madrid!”
A: Apparì infatti una notizia semi ufficiale che ci davano per certi in Spagna. Tant’è vero che molti siti avevano pubblicato la notizia che poi si scoprì essere una boiata! Peccato, sarebbe stata davvero una bellissima esperienza!
Ma avrete l’opportunità di fare da spalla comunque a qualche band famosa per una parte di un tour?
A: Si, sarebbe magnifico, ma come tu ben sai, dipende esclusivamente dall’etichetta, ovvero dal cash!
C: Che ce l’hanno promesso!!! (risata generale!)
Mi potete parlare un po’ del nuovo album? Da quel che ne so a breve entrerete in studio…qualche anticipazione?!
C: L’album sarà composto da 12 tracce di brutal metal!!!
G: Si, e sarà un incrocio tra Franco Battiato…
L: …gli 883…
G: …gli Strapping Young Lad…
A: E Gigi D’Alessio!!! Infatti in progetto di c’è di andare a Sanremo e fare un pezzo con la Tatangelo…ahah!
Come non detto! Cabri, arrivi sempre ubriaco ai concerti?!
C: Sono bravo, vero?! Pensa che una volta, stavamo andando a suonare, e ci siamo dovuti fermare in autogrill che dovevo vomitare per la troppa birra…solo che erano le 4 del pomeriggio!
A: Il record è stato quest’estate in America dove in 4 settimane ha bevuto un bicchiere d’acqua!
Ok, adesso mi spiego come mai è sempre un impresa farvi un’intervista! Come suonerà il nuovo album?
L: Ovviamente sarà sempre power, su questo non ci piove! Rispetto al precedente sarà comunque un power più massiccio, più duro, e allo stesso tempo l’album sarà più vario. Il metodo di lavoro che abbiamo usato è sempre lo stesso: ognuno propone delle idee, poi ci lavoriamo sopra tutti insieme! Ci sono alcuni pezzi che erano stati scritti già da un bel po’ di tempo.
Avete mai preso in considerazione di scrivere una vera e propria suite?
C: Certo, qualcosa del genere ci sarà proprio sul nuovo album; non sarà una vera e propria suite ma un brano di 8 minuti circa.
Altre affermazioni che ho letto più volte sul TM riguardano soprattutto Alle; in particolare alcuni utenti si sono domandati: ma non si può sostituire Deris con Alle?!
A: Certo, come no! Non lo sapete ancora?! Al prossimo album degli Helloween ci sono io, non più lui (risate generali)!
Vorrei ora chiedervi una mia curiosità: ormai vi ho sentiti numerose volte dal vivo e ogni volta la riproposizione dei pezzi delle zucche era perfetta! Ma brani dell’era Deris? Avete mai pensato di proporne qualcuno, visto comunque che ce ne sono alcuni che non sfigurano affatto di fronte ai vecchi brani?!
C: Ci abbiamo provato, ma abbiamo visto come la gente alla fine voglia solo i brani dell’era Kiske.
A: Diciamo che con questi pezzi vai sul sicuro, nel senso che sai che la gente li ascolta, li sa e li apprezza! Questo ovviamente ti permette di fare serate dove la gente si diverte! E poi, a livello tecnico, per la mia voce mi riescono meglio i brani dell’era Kiske.
C’è stato un periodo che avevamo tentato di proporre in scaletta Power e We Burn, ma la risposta del pubblico era sempre più distaccata rispetto ai brani vecchi, per questo ci siamo specializzati sui Keeper e Walls Of Jericho.
Bisogna poi considerare che, da quando abbiamo pubblicato l’album, vogliamo inserire i nostri pezzi perciò dobbiamo accorciare sempre di più la parte tributo.
A proposito della tua voce, ti faccio ancora i complimenti! A che età hai inziato? E per mantenerti su questi livelli fai esercizi particolari?
Questa è un’altra curiosità di un utente!
A: Dunque, ho iniziato intorno ai 16 anni; prima di allora non avevo mai cantato, lo giuro! A quell’età ti dicevo, un mio amico metallaro mi fece sentire il Keeper 2, e da lì scoppiò subito l’amore!
Così comprai il disco, lo portai al maestro di canto e gli dissi: “Io voglio cantare così!”. Mi sono avvicinato durante questi anni anche un po’ alla lirica.
Per quanto riguarda gli esercizi, io canto a casa, ho la fortuna di avere un mio studio che mi permette di registrarmi ogni volta che canto: questo è molto importante per poter migliorare continuamente, ovvero ascoltarsi per trovare tutti gli errori che si commettono.
All’inizio mi è stato molto utile avere anche un punto di riferimento come Michael Kiske, anche se credo che sia normale quando si inizia ad avere dei cantanti che si cerca di imitare; un po’ come nella pittura, dove si può trarre ispirazione da questo o quell’altro pittore.
Ho fatto tre anni abbastanza pesi come lezioni.
La cosa comunque importante che ho capito in questi anni è che non servono tante ore di esercizi per capire il modo di cantare senza sforzare la voce; anzi a volte è provare per troppo tempo che ti si danneggia la gola. Per cantar bene senza sforzare la voce non c’è un segreto: se acquisisci la corretta emissione canora, è più facile tenere botta per molto tempo.
Bene, visto che siamo in una fase dove arrivano le risposte serie, vi chiedo di nuovo qualche anticipazione sul nuovo album…
A: Entreremo in studio a Marzo 2008, la pubblicazione sarà per Ottobre dello stesso anno. Si intitolerà “Tin Soldiers”.
All’inizio il progetto era quello di fare due album di merda, e il terzo invece super figo! Ma Evil Needs Candy “Too Two” suonava proprio male per ciò non se ne è fatto niente.
Tornando al discorso di attività live, al momento la situazione in Italia com’è? Riuscite a suonare oppure vi sentite troppo limitati?
A: Ti dirò che ultimamente è più facile suonare, non sembra ma c’è più interesse per il metal!
L: Il problema, quando suoni molto, è tenersi stretto il lavoro. Ad esempio, a lavoro da me ho detto che con il gruppo sta andando male, così se magari mi prendo un permesso ogni tanto, non pensano che sia per il gruppo! Poi se Alle è gentile, mi fa un bel certificato medico con Photo Shop!
Il vostro approccio con il metal è considerato Happy, spensierato. Ecco vi volevo chiedere: secondo voi, in un mondo molto tradizionalista e passionale come quello metal, quanto è importante inserire dell’ironia nei testi e nel messaggio?
A: Beh, da 1 a 10, direi più di 10!
L: Si, è un aspetto non solo della nostra musica, ma anche di noi come persone, fondamentale! Insomma, sai anche te la marea di fanatici che ci sono all’interno del panorama metal, è meglio ogni tanto che ci siano i Trick Or Treat a sdrammatizzare!
C: E poi dai, ci vedi noi tutti seri e mezzi incazzati, con dietro dei draghi?!?!ahah!!!
A: Ma non so mica, secondo me starebbe meglio un bell’unicorno!
Bene ragazzi, anche questa volta sono sopravissuto! Vi ringrazio della disponibilità, è sempre un piacere! Potete salutare i nostri lettori! Ciao!
A: Ciao a tutti, TrueMetal! Complimenti per la recensione che avete fatto al nostro album!
C: “Horn of the unicorns in the ass a tutti!!!