TrueMetal living on the road: report di 2 giorni al seguito dei Manowar

Di - 18 Novembre 2002 - 18:03
TrueMetal living on the road: report di 2 giorni al seguito dei Manowar

La spedizione di TrueMetal in quel di Brescia è piuttosto corposa, e comprende, oltre a me, Keledan, Enkidu, Noone, Deloose e Alextheprogman.

 

Dopo varie peripezie tra le strade della Leonessa d’Italia riusciamo finalmente a trovare il Pala San Filippo, il luogo prescelto per ospitare la seconda data del mini tour italiano dei Kings of Metal.
All’esterno del palazzetto c’è già un nutrito gruppo di fans in attesa di poter entrare, attesa che, purtroppo, si rivelerà parecchio lunga, pare a causa di alcuni problemi avuti dai Manowar durante il soundcheck, tanto più che verremo poi a sapere che i Bludgeon non hanno potuto nemmeno provare i loro suoni.


Mi sono purtroppo perso l’esibizione del gruppo che accompagna i Manowar durante questo tour, cioè gli americani Bludgeon, a causa dell’intervista, che potrete presto leggere, che ho avuto la fortuna di fare con Eric Adams.
Chi ha assistito al loro show mi ha detto che purtroppo, pur mantenendo una buona dose d’aggressività, i 4 americani sono stati fortemente penalizzati da dei suoni decisamente pessimi.
Rientrato nel palazzetto ho giusto il tempo di tempo di fare un giro di saluti a vari amici presenti tra il pubblico che inizia il concerto dei Kings.
Dopo il classico intro sulle note della musica di “Ben Hur” e sulla voce possente di Orson Wells, entrano in scena i 4 Re del Metallo sulle note di “Manowar” e si capisce subito che i problemi di cui ci avevano parlato influiranno decisamente sullo show, infatti i suoni non sono certamente perfetti, così come l’acustica dell’impianto bresciano.
Probabilmente anche i Manowar si sono accorti del problema, ed hanno deciso di fare uno show basato molto sull’aggressività piuttosto che sulla pulizia dell’esecuzione, come sono soliti fare.
L’impatto che hanno offerto è stato comunque ottimo, addirittura devastante in certi momenti, come sull’attacco di “Hail & Kill” che penso abbia fatto volare i capelli dei ragazzi pressati nelle prime file.
La scaletta che hanno proposto i 4 americani è stata decisamente ottima, andando a pescare a piene mani da tutto il loro repertorio, e non sono mancate nemmeno le sorpese, come l’immensa “Army of the Immortals”
Non sono mancati come al solito gli assoli di Joey e Karl, molto belli tutti e due, con il primo alle prese con la storica “Sting of the Bumblebee” ed il secondo che ha mostrato a tutti i presenti di essere in possesso di una tecnica ed una velocità d’esecuzione davvero invidiabili.
Il concerto è stato un susseguirsi continuo di ovazioni da parte del pubblico per canzoni che sono ormai una parte importante della storia dell’Heavy Metal, come “Spirit Horse of the Cherokee”, “Kings of Metal” o “Sign of the Hammer”, ma anche per le canzoni più recenti come la splendida “Call to Arms”, l’anthemica “Warriors of the World United” o anche “Brothers of Metal pt.1”.
I Manowar salutano una prima volta il pubblico, per poi risalire e proporre quella che sarà la vera novità di questo tour, ovvero una parte del set completamente acustica.
I nostri risalgono sul palco accompagnati da Alex Staropoli dei Rhapsody alle tastiere, e stupiscono tutti con delle versioni veramente toccanti di canzoni come “Swords in the Wind”, “Master of the Wind” (veramente da lacrime per quanto è toccante) e “Courage”.
I presenti dimostrano di gradire parecchio questa novità, ma è già tempo di tornare al Metal potente che solo i Manowar sanno offrire, ed il finale del concerto è veramente distruttivo.
I Kings salgono sul palco a modo loro, cioè in sella alle loro possenti Harley, scatenando un delirio tra il pubblico, con Joey che non smentisce la sua fama di donnaiolo e arriva on stage con una ragazza seduta dietro di lui.
Come ho già detto i Manowar hanno lasciato per il finale tutte le loro canzoni più veloci e potenti, tutte sparate via una dietro l’altra senza interruzioni, e sicuramente 4 canzoni come “Outlaw”, “The Power”, “House of Death” e la conclusiva e sempre immensa “Black Wind, Fire and Steel” mietono vittime felici tra l’audience.
Purtroppo si è arrivati alla fine e i 4 Re salutano il pubblico arrivato a Brescia, circa 2000 persone.
Per noi la serata fortunatamente ancora non è finita, infatti ci infiliamo nel tour bus dei Bludgeon per un intervista (che troverete al più presto sul sito).
Alla fine io E Keledan facciamo amicizia con questi simpatici ragazzi americani, soprattutto con il bassista E ed il cantante Mark, che ci stupisce con il suo italiano quasi perfetto, e ci diamo appuntamento con loro per il giorno successivo a Faenza.
Il giorno successivo io e il Prode Keledan ci mettiamo in viaggio verso Faenza assieme ai nostri amici Luca DeMaio e Chiara. Una volta arrivati nella cittadina romagnola, e scaricati i pochi bagagli nell’ agriturismo che ci ospiterà per la notte, ci rechiamo immediatamente verso il PalaCattani, sede dell’ultima data in suolo italico dei Manowar.
Fuori dal palazzetto la gente è in fremente attesa di entrare, tanto che la strada antistante la struttura faentina è difficilmente percorribile.
Appena entrati incontriamo subito E, che pare parecchio felice per le bottiglie di vino che Keledan gli ha portato in regalo; ci lasciamo con la promessa di ritrovarci a fine concerto per fare un brindisi tutti assieme.
Fin dall’inizio del concerto dei Bludgeon si nota subito come i suoni siano nettamente migliori rispetto a quelli della sera precedente, ed i 4 ragazzi di Chicago danno vita ad un ottimo show, a base di un Death/Thrash magari non originalissimo, ma sempre potente e ben suonato.
La reazione del pubblico è discreta e, tra un incitamento e l’altro di Mark in italiano, si possono apprezzare le buone capacità di questi ragazzi che, ne sono quasi certo, dopo un tour importante come questo, avranno sicuramente modo di far conoscere ed apprezzare la loro musica da un numero sempre maggiore di persone.
L’attesa del pubblico è quasi palbabile quando finalmente parte l’intro che dà il via allo show dei Manowar, facendo letteralmente esplodere i circa 2000 presenti.
La scaletta ricalca fedelmente quella della sera precedente ma, complici soprattutto i suoni decisamente migliori, lo show di Faenza riuscirà nel difficile compito di risultare ancora più convincente di quello della sera precedente.
Il gruppo è decisamente in grande spolvero, Joey che non perde un colpo con il suo basso e che non perde l’occasione di provarci con le molte e belle ragazze presenti in sala, Karl sempre preciso e pulito sia nelle ritmiche che negli assoli, Scott che come al solito picchia come un ossesso sulla sua batteria conferendo ai pezzi una potenza ed un impatto terrificanti e Eric, che forse non ha più la voce che aveva fino ad una decina di anni fa, ma che rimane sempre il singer più impressionate che si possa vedere dal vivo, grazie alle sue ancora grandissime qualità vocali e al suo modo unico e perfetto di interpretare ogni singola parola di ogni singola canzone.
Anche qui a Faenza appare Staropoli durante la parte acustica così come le moto sul palco.
Le uniche differenze in fatto di scaletta sono l’assolo di Joey, che dura parecchio meno che a Brescia, e il discorso di commiato che sempre Joey dedica ai fans italiani che sono accorsi a queste date italiane; discorso pronunciato dal bassista in un italiano quasi decente.
Alla fine tutti escono dal PalaCattani visibilmente soddisfatti, mentre noi ci rechiamo con i nostri amici Bludgeon a bere il vino e qualche birra in compagnia.
Per me si è trattato di un fine settima indimenticabile, dedicato alla musica dei Manowar, grazie alla quale ho potuto anche conoscere parecchi frequentatori di Truemetal, che si sono rivelati tutti dei ragazzi estremamente simpatici.
Spero che ricapiti presto un occasione del genere, in questi 2 giorni passati al seguiti dei Kings ho ritrovato quell’atmosfera di fratellanza che credevo stesse ormai andando perduta, ed ora più che mai mi sembra il caso di finire con un bel HAIL BROTHERS!
Adesso vorrei fare qualche saluto in inglese da parte mia e di Keledan ad alcune persone fantastiche che abbiamo conosciuto:
I wish to say Thank You very much to Eric, Mark and to all others guy of Bludgeon (you are True Fukin’ Brothers guys, we never forget what you have done for us!), Neil Johnson (Thanks for the photo from the stage), Dan Lee, Scott Harris (do you like our photo on the website?), Joey, Eric, Scott and Karl for the emotions that they bring to us all, we hope to see you again soon!
Un grazie di cuore anche a Monica (per Brescia) ed a Claudia (per Faenza), per la pazienza e l’aiuto che ci hanno dato a risolvere tutti quei piccoli problemi che sono sorti durante i due show.