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Van Canto (Stefan Schmidt)

Di Riccardo Angelini - 26 Gennaio 2007 - 2:32
Van Canto (Stefan Schmidt)

In occasione dell’uscita del loro esordio “A Storm to Come”, abbiamo contattato i teutonici Van Canto, giovane formazione con le idee chiare e tanta faccia tosa, dedita a quello che essa stessa definisce “Hero Metal a Cappella”. Ecco le risposte del simpaticissimo Stefan Schmidt, autentico mastermind dell band.

È quasi scontato dire che la prima volta che ho ascoltato il vostro album, sono rimasto di stucco. Ne avevo sentite delle belle, ma al “metal a cappella” proprio non ci avevo pensato. Quindi la prima domanda è praticamente obbligata: quando e soprattuto come diavolte ti è venuta in mente un’idea del genere?

La prima idea di un progetto metal a cappella mi è venuta nel 2004, ma non ho mai avuto davvero il tempo di approfondire la cosa. Dopo lo split della mia band precedente, i Jester’s Funeral, all’inizio del 2006, tutto è successo piuttosto velocemente. Ho composto qualche canzone, cercato dei cantati e le cose si sono sviluppate in questa maniera…

Puoi parlarmi un po’ della tua storia e del tuo background musicale? Come si è formata di fatto la band?

Oltre che nei Jester’s Funeral sono stato (e sono tuttora) chitarrista ritmico in una band di surf rock (www.therazorblades.de). È un progetto strumentale, stile anni sessanta, ma suonato con molta potenza. Spesso ci chiamano “Surf Metal”, eheh. Sly (il cantante principale) e Strilli (il batterista) vengono dalla power/thrash metal band Synasthasia (www.synasthasia.de). Sly ha lasciato la band la scorsa estate.
Inga (l’altra cantante principale) continua a far parte dei Fading Starlight (
www.fadingstarlight), una band tedesca di metal melodico. Suonano piuttosto veloci e potenti e Inga dà il tocco melodico.
Ross è il cantante principale della prog metal band Deadly Sin (
www.deadly-sin.com) e della nu metal band The Display (www.thedisplay.de), mentre Ike fa parte della band alternative metal Cp-rono (www.cp-rono.de).
Io conosco Ike dai tempi della scuola, abbiamo fondato una band insieme quando avevamo 14 anni. È un grande chitarrista nonché un ottimo compositore. Inga è la mia ragazza, ci siamo conosciusti nello studio di registrazione della label presso la quale sia i Fading Starlight sia i Jester’s Funeral stavano registrando. Sono arrivato a contattare gli altri perché li ho conosciuti ai concerti dei Jester’s Funeral.

Molte band in campo metal iniziano a scrivere nuovi brani a partire dai riff di chitarra. Come funziona con i Van Canto?

Nei Van Canto inizio scrivendo con il piano – soltanto gli accordi e le melodie. In seguito mi occupo degli arrangiamenti delle cinque voci con il mio sequenziatore e comincio a pensare alle parole che i cantanti potrebbero cantare: “rakkatakka”, “dandan”, e così via. Mentre lavoro sulle composizione lavoro con un programma di simulazione di una batteria, e mi aiuto suonando le ritmiche di base. Prima di iniziare a registrare arrangiamo una vera traccia per batteria e la registriamo per prima, dopodiché passiamo alle voci. In seguito alcune delle linee vocali sono riregistrate attraverso un amplificatore per chitarre. Mentre registriamo ogni cantante può ascoltare gli arrangiamenti al piano, che vengono cancellati nel mix finale. Fondamentalmente è così che funziona.

Come sono distribuiti I ruoli? C’è un cantanto specifico per ogni parte (chitarra ritmica, chitarra solista, basso, eccetera) oppure vi scambiate di ruolo e vi supportate a vicenda?

L’unico ruolo che posso citare è quello di Ike, che si occupa delle linee di basso. Io e Ross ci prendiamo cura delle chitarre ritmiche, anche se spesso cantiamo anche cori e vere parti vocali (soprattutto nei ritornelli). Inga e Sly invece si dedicano sempre alle parti da voce solista.

Quando si parla di heavy metal, si parla anche di attitudine “loud and proud”. Ritenete di essere in grado di continuare a cantare al livello delle chitarre amplificate durante i concerti?

Certo che sì! Le voci sono straordinariamente potenti! James Hefield ha più potenza nella sua voce di certe intere band cosiddette “malvage”. Immagina quattro Hetifildini e una Hetfildina e un batterista pazzo. Dovrebbero spaccare di brutto! Ma è chiaro che non riusciremo a suonare in uno show di due ore. Sarebbe troppo dura. Però possiamo tener duro per circa 40 o 50 minuti.

Parlando di esibizioni dal vivo, che progetti avete a riguardo? C’è qualche possibilità di vedervi anche da questa parte delle Alpi?

Per prima cosa cercheremo di suonare a qualche festival tedesco per verificare la resa di questo progetto. Il prossimo album in seguito dovrebbe mostrare che cosa ci riserva il futuro per quanto riguarda concerti, tour e via dicendo.

C’è chi dice che quando si parla di heavy metal si parla di riff (suonati, non cantati, eh!), altri affermano che è una pura questione di attitudine. Sarei curioso di sapere che cosa pensi tu a riguardo?

Non saprei. Dipende. Per me, il metal è una questione di potenza, e/o di grandi melodie e/o di sentirsi un po’ un eroe. È per questo che mi piaccione le band che suonano true-metal. Mi diverto anche ad ascoltare i Pantera o i Fear Factory, ma la maggior parte dei dischi che posseggo sono di band di heavy metal tradizionale o melodico.

Qualche anno fa in Italia ci fu una band che riscosse per qualche tempo l’attenzione popolare cantando pop a cappella. Si chiamavano Neri Per Caso. Ne hai mai sentito parlare?

No, spiacente. Devo informarmi. Ci sono molte grandi band a-cappella là fuori, ma la maggior parte fa pop o jazz. Quindi dovevamo rimpire questo buco nell’heavy metal.

Chi sono i cantanti e le band che hanno ispirato il vostro lavoro?

Per quanto riguarda me, sono ispirato da Metallica, Europe e Blind Guardian per quanto riguarda le linee vocali e il songwriting. Poi ci sono altri cantati che posso citare, come Russel Allen dei Symphony X o Tobi Sammet. Ma le prime band che ho nominato mi forniscono l’ispirazione più grande. Loro sono la ragione per la quale amo il metal.

Che cosa risponderesti a quanti dovessero dirti che questa storia del metal a cappella non è una cosa seria, che non ha nessun futuro e che i Van Canto dovrebbero farsi da parte e lasciare spazio a quelle band che vogliono davvero suonare heavy metal?

Non lo so. Non mi interessa. Chiunque ha il diritto di fondare una band, poi sta al pubblico decidere se può avere un futuro oppure no. Non sarebbe stato meglio se avessimo fondato la duemilaseicentesima band metalcore, no? (per me ce ne stanno molte di più…, ndr)
Se ascolti le nostre canzoni dovresti renderti conto che ci siamo impegnati duramente per realizzarle, non siamo qui a trastullarci o a perdere tempo e siamo capaci di scrivere canzoni metal a livello professionale (o almeno questo è quello che crediamo noi, eheh). Tocca all’ascoltatore decidere se siamo fatti per lui oppure no.

Vi preoccupa il fatto che potreste essere considerati più una band goliardica e scherzosa piuttosto che un vero gruppo metal, anche da quanti dovessero apprezzare il vostro stile?

No, affatto. Se qualcuno dovesse apprezzare la band perché pensa che sia divertente, a me sta benissimo.

La vita per una metal band alle prime armi è dura, durissima. Considerata la stranezza della vostra proposta, quanto è stata dura per voi arrivare al debutto? Che aspettative avete per questo album?

Guarda, non è stato poi così difficile per la semplice ragione che abbiamo fatto tutto da soli. Abbiamo formato una band, abbiamo scritto i pezzi, li abbiamo prodotti, registrati, abbiamo fatto il mixing, abbiamo fondato una piccola etichetta e un’agenzia di promozione, abbiamo messo in piedi un negozio web. Per prima cosa proveremo a spargere la voce del nostro “hero metal a cappella”, dopodiché guarderemo se ci sarà qualche opportunità da cogliere (label più grandi e cose simili).

Puoi parlarmi dei tuoi piani per il prossimo futuro?

Ci dedicheremo alla produzione di questo primo album, suoneremo a qualche festival e registreremo un secondo album e proveremo a farlo conoscere al pubblico. Poi diventeremo famosi e avremo finalmente un capitolo dedicato a noi nel grande libro dell’heavy metal. Un piano semplice, no?

Semplicissimo! Ti ringrazio del tempo che ci hai dedicato, le mie domande sono finite. In bocca al lupo per il futuro, e a te l’ultima parola.

Rakkatakka! E ho detto tutto! Venite a visitarci sul nostro sito ufficiale (www.vancanto.de) e diffondete la voce del “hero metal a cappella!”