Vega (Nick Workman)
Un gradito ritorno in scena quello di Nick Workman, talentuoso singer britannico, sinora noto principalmente per la militanza nei Kick, band di discreto successo a cavallo tra vecchio e nuovo secolo.
Vega, la sua recente creatura, promette d’essere fonte di soddisfazione per gli amanti di AOR e rock melodico, muse ispiratrici dell’album di debutto “Kiss Of Life” ed argomenti principali di questa cordiale chiacchierata.
Prima di tutto, bentornato in scena Nick. Quello di cui abbiamo bisogno per iniziare l’intervista è, come ovvio, una tua presentazione di questa nuova band…
Tutto è cominciato quando io, Tom e James Martin ci siamo ritrovati ad un concerto qui in Inghilterra nel corso del 2009. Sebbene la nostra conoscenza risalisse già a ben dieci anni prima – ai tempi dei Kick – mi hanno chiesto solo in quell’occasione, se ero interessato a portare in pista un nuovo progetto AOR. La mia risposta è stata affermativa e dopo un paio di giorni ci siamo riuniti per scrivere qualcosa insieme: il primo pezzo nato dalla nostra collaborazione è stato un brano intitolato “New Religion”, che non è poi comparso nella scaletta finale dell’album, ma che ci è servito per capire che avremmo davvero potuto costruire insieme una band vera e propria e non un semplice progetto.
Un gruppo che pensate di far durare più di un paio d’album mi par di capire.
Sì, sì, questa è una band “vera” al 100%. Dan, Tom, James ed io, siamo grandissimi amici e ci godiamo ogni singolo minuto trascorso assieme. Credimi, i Vega sono qui per durare a lungo…
Vi conoscete da dieci anni e però solo ora avete deciso di collaborare. Suppongo che sinora ci fossero di mezzo i rispettivi impegni…
Esattamente. Soprattutto Tom e James erano troppo impegnati nel ruolo di songwriters per molti altri artisti di successo sotto contratto con Frontiers, oltre ad avere un paio di loro gruppi (Sugartown e Kryah NdA) da portare avanti. Ad ogni modo, c’era già stato un approccio tempo addietro, ma in quel caso ero io invece troppo preso con i Kick.
Insomma, aver fondato questo gruppo dopo un inseguimento di dieci anni, può solo voler dire che le stelle, quel giorno del 2009, erano davvero tutte allineate a nostro favore!
Le influenze che vi siete scelti, e cito la bio promozionale che parla di Journey, Def Leppard e Bon Jovi, sono vecchi eroi del rock melodico anni ottanta. Di certo, roba che non aveva nulla a che fare con i Kick.
Sbaglio se intravedo una volontà da parte tua, di tagliare con il passato, ripartendo da zero?
Non sbagli affatto, anzi hai proprio ragione! Anni fa avevo già tentato qualcosa di simile, ma senza grosso successo. I Vega invece, credo possano ottenere un buon risultato anche a livello mainstream. Sempre e naturalmente, se saremo abbastanza fortunati da incontrare i gusti del pubblico…
Siamo cresciuti con le medesime influenze stilistiche scolpite in mente: suoni che, in fondo, un po’ facevano parte anche dei Kick ma con la differenza che, per quanto riguarda i Vega, l’intento non è solo quello di ottenere qualche ispirazione dagli anni ’80, ma piuttosto, quello di ricreare per quanto possibile anche il sound di quell’epoca!
Le canzoni quindi, sono tutte frutto d’idee nuove, o in qualche modo, accolgono anche cose che avevate già pensato ed abbozzato in precedenza?
Tutte cose ed idee nuovissime. Abbiamo scritto 25 canzoni complete tra giugno e settembre 2009: Tom e James creavano la musica ed io ci mettevo sopra le linee vocali ed i testi. Dan, beh, diciamo che Dan era il nostro “controllo qualità” ahaha!
Tra parentesi, siamo davvero molto contenti di quanto ottenuto. Come gruppo esordiente, avevamo un budget limitato e quindi abbiamo fatto un sacco di lavoro “a monte” per poterci trovare pronti una volta in studio. I pezzi che abbiamo scritto, erano già praticamente finiti sul demo che avevamo inciso, quindi non abbiamo dovuto fare altro che replicarli fedelmente. Lasciami dire che John Greatwood, il nostro producer, era un uomo a pezzi una volta portato a termine il lavoro: lo abbiamo spremuto al massimo, poveraccio!!!
Anche il buon Dennis Ward ha dato il suo contributo…
Dennis ha dato il tocco magico finale alle canzoni. Ma è tutto l’insieme che è andato a meraviglia, compresa anche, la passione che Frontiers ha messo nel confezionare la copertina del cd. Sapevano sin da subito come muoversi e cosa volevano, ed hanno lavorato con Richard Mace con grande intensità. Poi noi abbiamo detto la nostra: d’abitudine, leggo sempre il booklet di un disco prima di ascoltarne il contenuto, ed ho quindi voluto che anche in quella parte ci fosse massima cura, facendo in modo che non si trattasse del solito libretto con scritti solo i testi.
Ed i brani non comparsi sul disco che fine hanno fatto invece?
Qualcuno lo utilizzeremo per qualche altro gruppo o progetto Frontiers, mentre un piccolo numero era, in effetti, non abbastanza buono per essere tenuto in considerazione…
Come vi siete messi in contatto con Frontiers?
Tom e James hanno parlato con Serafino, domandando se per caso fosse interessato ad un disco AOR scritto ed eseguito da loro, dopo tante collaborazioni nel songwriting di altri artisti. Serafino si è detto subito disponibile ed ha chiesto di poter sentire un paio di pezzi per farsi un’idea. Gli abbiamo mandato “New Religion” a giugno 2009, ottenendo la certezza di una risposta definitiva dopo l’estate. Quando ci siamo risentiti, c’era “Kiss Of Life” pronta per lui… a quel punto ha detto “sì” senza riserve…
Ma chi ha scelto il nome Vega? Voi o la label?
Quella di trovare un buon nome è stata una battaglia durissima. Avevamo tante idee, ma alla fine è stato Dan a proporre l’opzione che abbiamo ritenuto la migliore. Non ho la minima idea da cosa si sia fatto ispirare…forse è un grandissimo fan di Suzanne Vega…ahahah!!!
Parliamo per un attimo dei Kick? Come mai vi siete sciolti nel 2004 dopo soli tre album ed un discreto successo commerciale?
In realtà lo scioglimento non è mai stato del tutto ufficiale. Tuttavia Mikey J ora è entrato in polizia e Chris è proprietario di una galleria d’arte. Ambedue sono molto impegnati con altro, insomma.
Dopo esserci separati dalla Sanctuary Records, abbiamo suonato di spalla ai Magnum – cosa che poteva darci un buon rilancio – ma poco dopo Mikey è diventato un poliziotto e, come comprensibile, non ha più avuto spazio per la vita da musicista.
Ad ogni modo, un paio d’anni fa è uscito un disco a nome Kick per Escape Records, intitolato “Wildkard”, composto da materiale che avevo realizzato con Chris prima di entrare nel gruppo. Cose che erano finite su di uno scaffale e non avevano mai visto la luce prima del 2008. È stata una release poco pubblicizzata: pensa che nemmeno io sapevo stesse per uscire!!!
Nel frattempo ho anche provato a fare qualcosa con Vince o’Regan, il chitarrista di Bob Catley, in un progetto chiamato Eden. Roba un po’ più grezza che non credo sia mai stata nella top list di nessuno!
Ripensando a tutte queste vicende, ti sei mai trovato assalito dai rimpianti o hai mai desiderato poter cambiare qualcosa del tuo passato?
Oh sì! Avrei tanto voluto crescere ascoltando Rap. Così avrei potuto diventare un palloso milionario privo di talento, che fa soldi infilando dappertutto frasi come “ma bitches” e “my bling”. AHAHAHAHA!!!
Ma al di la di tutto, ci sono segnali di un rinnovato interesse, almeno minimo, verso la musica AOR/Melodic Rock lassù in UK?
A dire il vero, avremmo davvero bisogno di una generazione d’ascoltatori e giovani fan completamente nuova qui in UK. Se i grandi gruppi vengono da noi a suonare, smuovono le folle. Il problema è però che, ben pochi di quelli che partecipano ai grandi eventi, sono poi disposti ad andare in un piccolo locale da qualche parte in giro per il paese per scoprire delle nuove realtà interessanti.
C’è una piccola fascia d’appassionati per ogni gruppo, ma è poca cosa. E per i Vega non sarà diverso all’inizio.
Quello che ci auguriamo, e di ottenere un buon supporto andando in tour e di poterci così costruire un pubblico nostro, che ci segua sempre. Il nostro intento, è stato quello di scrivere ed incidere un disco che avremmo voluto ascoltare noi stessi: rock anni ottanta con un pizzico di brio in più. Ci è piaciuto molto farlo e con il secondo capitolo – che, detto per inciso, è già praticamente pronto ed oso definire ancora meglio del primo – vogliamo provare ad ottenere la chance di suonare per un pubblico di ampie dimensioni. E vogliamo conquistarlo!
Nick, vorrei terminare quest’intervista in un modo, una volta tanto, insolito. Suppongo tu sia, da buon inglese, anche appassionato di calcio e sia tifoso di qualche team. Mi dici la tua sul vostro/nostro allenatore della nazionale, Fabio Capello?
Uhmmm…beh, Capello pare proprio non riesca ad imparare dai propri errori: continua a disporre i giocatori completamente fuori dal loro ruolo naturale. Ed è un peccato gigantesco, perché è stato taaaaaaanto bravo nel condurci con grandi successi verso la coppa del mondo. Anche se poi, come sai, è andato tutto storto…
Gli stessi giocatori comunque hanno avuto le loro colpe, visto che sono stati maledettamente orrendi!
Mi chiedevi se sono tifoso di una squadra in particolare? Ma certamente, essendo di Birmingham tifo per l’Aston Villa…un buon team, che se la cava abbastanza, ma che credo non vedrò mai vincere un campionato in tutta la mia vita! AHAHA!!
Fabio Vellata
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