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Victory (Hermann Frank)

Di - 6 Ottobre 2003 - 19:02
Victory (Hermann Frank)

Strana intervista questa con Hermann Frank, simpaticissimo chitarrista dei tedeschi Victory, più di una volta mi sono ritrovato ad essere intervistato più che ad intervistare, fin dall’inizio…

(Hermann Frank)  Ciao Matteo! Dimmi subito se il disco ti è piaciuto!

(Matteo Lavazza)  Beh decisamente sì, mi sembra un disco che riesce ad essere allo stesso tempo nel classico stile dei Victory ma anche al passo coi tempi, non suona “vecchio”…

(H.F.)  Wow grazie! Era proprio quello che volevamo ottenere. Sai per noi è importante che sentendo il disco si capisca subito che siamo tornati e che siamo sempre i Victory, senza stravolgimenti ma al passo coi tempi.

(M.L.)  Com’è stato ricominciare dopo tutti questi anni? Avete avuto problemi a ricominciare a scrivere le canzoni?

(H.F.)  Ricominciare è stato fantastico! Adesso possiamo tornare a suonare in giro ed a conoscere un sacco di belle ragazze (scoppiamo a ridere, n.d.r)
Riprendere a scrivere canzoni insieme è stata una cosa molto naturale per noi, è stato come se non avessimo mai smesso. Il processo di songwriting è andato alla grande!

(M.L.)  Il fatto di registrare negli studi di Tommy Newton (l’altro chitarrista del gruppo, n.d.r.), in pratica a casa vostra, vi ha aiutato a far uscire il disco come volevate?

(H.F.)  Sì, poi sai proprio di fronte agli studi c’è un pub molto bello, quindi potevamo andare a bere una birra ed a conoscere qualche ragazza quando volevamo (risate, n.d.r.)

(M.L.)  Meglio di così non potevate chiedere!

(H.F.)  Ahahahah, tutto è stato perfetto!
A parte gli scherzi, diciamo che lavorando negli studi di Tommy abbiamo potuto fare tutto con calma, senza stress, e questo di sicuro ci ha aiutato a lavorare bene.

(M.L.)  Il titolo del disco, “Instict”, centra col fatto che avete composto il disco istintivamente, senza pensare troppo?

(H.F.)  In effetti il disco è stato composto d’instinto, senza pensare troppo. Comunque ti ringrazio, credo che userò la tua domanda come risposta a chi mi chiede perché abbiamo intitolato il disco “Instict”, ahahahahaha

(M.L.)  La decisione di riformare la band con la line up originale è stata presa in fretta oppure ci stavate già pensando da tempo?

(H.F.)  La decisione finale è stata presa in fretta, nel senso che ci siamo rivisti ed eravamo tutti d’accordo sul fatto che sarebbe stato bello ricominciare a suonare tutti assieme, e quindi abbiamo ricominciato (ennesime risate, n.d.r.)

(M.L.)  Non avete mai pensato di riformare i Victory anche se qualche membro originale avesse deciso di non tornare?

(H.F.)  Assolutamente no, non avrebbe più avuto alcun senso una reunion senza uno di noi.
Sai quando nel gruppo cantava Fernando (Garcia, è stato il cantante dei Victory per due dischi, n.d.r.) le cose non erano belle come agli inizi, a lui non piaceva molto andare in tour, gli mancava la sua ragazza e tutte quelle cose, la nota positiva è che, visto che a lui non interessava, rimanevano più ragazze per noi (risate, n.d.r.)

 

(M.L.)  Avete già programmato un tour di supporto al disco?

(H.F.)  Di definito ancora non c’è niente, prima dobbiamo vedere come andrà il disco.
Come ti ho detto prima a me piace molto andare in tour, girare a suonare, spero che che riusciremo a fare il maggior numero possibile di date, qualcosa è già saltato fuori, per il resto dobbiamo aspettare ancora un po’

(M.L.)  Ma passerete anche dall’Italia?

(H.F.)  Spero proprio di sì, però dipende da quando venderemo nel tuo paese, quindi parla bene del nostro disco così possiamo suonare da voi e conoscere tante ragazze italiane (ancora risate…., n.d.r)

(M.L.) Voi in passato avete avuto un periodo in cui eravate molto famosi, ma anche dei periodi in cui poca gente vi seguiva, io per esempio mi ricordo un vostro concerto in Italia con non più di 50 spettatori, non è stato frustrante per voi passare da arene piene a club semi vuoti?

(H.F.)  Guarda sinceramente a me non interessa molto, nel senso che quello che interessa a me è suonare, se poi ci sono 30 o 30000 persone è uguale, certo suonare davanti a grandi platee è esaltante, ma noi diamo sempre e comunque il massimo quando siamo on stage, a noi piace suonare.
Mi ricordo un anno che un giorno facemmo un concerto negli States di fronte a quasi 20000 persone, mentre il giorno dopo eravamo a Montreal in Canada mi pare e suonammo in un club di fronte a 20 persone, certo il salto tra le due situazione fu quasi traumatico, ma noi ci divertimmo parecchio in tutte e due le serate.

(M.L.)  In Italia anche gli appassionati di Hard Rock difficilmente si ricordano dei Victory, e in generale non siete mai stati molto popolari nel nostro paese, pensi che la colpa sia da attribuire alle vostre vecchie etichette che non vi hanno mai promossi a dovere?

(H.F.)  Non lo so, io faccio il musicista non il businessman, eheheh
Certo farebbe molto piacere sapere che il proprio lavoro è distribuito e trattato bene da tutte le parti, ma so anche che non sempre è possibile, speriamo che con “Instict” riusciremo a farci conoscere meglio anche in Italia

(M.L.)  Come ti dicevo prima la cosa che più mi ha colpito del vostro disco è che si sente che è suonato col cuore e non pensando a chissà quali strategie commerciali, ma tu pensi che un gruppo emergente possa suonare solo quello che sente senza pressioni da parte delle label?

(H.F.)  Assolutamente sì, tu non credi?

(M.L.)  Beh diciamo che a volte mi vengono dei dubbi…

(H.F.)  Io ti posso dire che facendo anche il produttore ho spesso a che fare con nuove band, di certo cerco di dare loro una mano grazie anche all’esperienza che ho, ma la prima cosa che dico ad una band è che loro devono suonare quello che vogliono loro seguendo il loro cuore.
D’altronde io sono convinto che tutto quello che facciamo nella nostra vita deve essere guidato dal cuore.

(M.L.)  L’intervista purtroppo sta finendo Hermann, io ti ringrazio per la tua disponibilità e per la tua simpatia e ti lascio il finale!

(H.F.)  Voglio dire ai kids italiani di provare ad ascoltare “Instict”, se amate il Rock sono sicuro che vi piacerà.
Spero davvero di riuscire a venire a suonare in Italia e di conoscere un sacco di ragazze!

 

Davvero simpatico Hermann Frank, una persona che mi è sembrata vera ed appassionata proprio come la musica dei Victory.