Viking Metal Special Parte Prima: AMON AMARTH

Di Daniele Balestrieri - 13 Marzo 2002 - 21:04
Viking Metal Special Parte Prima: AMON AMARTH

Comincia quest’oggi uno special sul Viking Metal, che ci porterà in questi mesi alla scoperta di questo genere e di tutti i gruppi più rilevanti. Cominciamo quest’oggi con gli Amon Amarth, pregevole band Svedese in cima al gradimento dei fanatici del Viking Metal. Verranno via via analizzate le diverse band, per poi riunire tutto in una sezione isolata di truemetal.it.

La band sicuramente più rappresentativa del panorama Viking Metal, quella che forse ne incarna meglio gli stilemi, il credo e l’orientamento musicale è Amon Amarth, gruppo svedese assolutamente mostruoso, vero faro per tutti gli amanti di questo genere di Metal.

Gli Amon Amarth nascono nel 1992 in un paesino a sud di Stoccolma. Nel 1993 creano un primo demo, Thor Arise, uno splendido esempio di death brutale, ma non fu mai pubblicato a causa della pessima registrazione e dell’impossibilità di trovare un distributore che quantomeno portasse il loro lavoro per tutta la Svezia. Nel 1994, allo Studio Lagret, producono “The Arrival of Fimbul Vinter”, primo demo efficace che riuscì a sfondare nella scena underground e andò a ruba, tanto che, caricati di insana energia pagana, nel 1995 firmarono un contratto con la sconosciuta casa “Pulverized” e crearono un mini CD uscito nei primi mesi del 1996 con il nome “Sorrow Throughout the Nine Worlds“. È stato un gesto di puro assestamento, nonché di prova delle nuove attrezzature, dopo che quelle vecchie andarono perse in un furto alla loro sala prove.

Nel 1996 gli Amon Amarth firmano un contratto per la loro prima label seria, la Metal Blade, e produssero il loro primo album, “Once Sent From The Golden Hall, che incidentalmente è anche uno dei capolavori assoluti del Viking Metal, nonché un vero e proprio mezzo di propaganda che riunisce in se motivi e stilemi dei pagani intrappolati nell’epoca moderna.

Nel 1998 si rinchiudono ancora una volta negli Abyss Studios e pubblicano il loro secondo album, “The Avenger“, un concentrato di brutalità che lo rende molto più gretto del suo precedente. Infine, proseguendo nella loro vena brutale, nel 2000 hanno pubblicato, dopo una riedizione, il loro terzo e ultimo album, “The Crusher“, dove non si abbandonano in chiacchiere e dimostrano con potenza la vera essenza pagana del Viking Metal, non lesinando citazioni storiche di alto livello. Del resto è proprio la storia la prima alleata del paganesimo.

I membri attuali della Band sono riconducibili a

Hans Johan Hegg – cantante

Ted Lundstrom – basso

Fredrik Andersson – batteria

Olavi Mikkonen – prima chitarra

Johan Söderberg – seconda chitarra

La personalità dei quattro componenti in un certo senso determina molti temi portanti del viking metal, a cominciare dall’alta qualità dei testi. Alcuni recensori e alcune riviste (anche riviste che demonizzano il metal) hanno riconosciuto il valore didascalico delle loro canzoni. In effetti, come già detto, il Viking Metal si differenzia da altre forme di Black / Death proprio in virtù dell’attitudine delle band e dei testi delle canzoni. È anche interessante una certa evoluzione delle loro canzoni, passate dal mitologico degli anni 90 allo storico / sprezzante del 2000. Questo genere di variazioni stilistiche ha colpito anche altre band, dagli Einherjer agli Enslaved, ma ne parleremo in seguito. Il loro metal è genericamente considerato Black Metal. Questo, come al solito, si pone come punto di grande discussione. Generalmente il Black Metal contiene elementi diversivi come tastiere o strumenti alternativi che contribuiscono, senza prendere il sopravvento, a creare la famosa “atmosfera”. Ebbene negli Amon Amarth le tastiere, i pianoforti o altro ancora che non siano chitarre, bassi o batterie non esistono. In diverse interviste hanno preferito chiamare la propria musica Black Metal, qualora non si volesse proprio scendere al compromesso di Viking Metal, che è il loro genere effettivo. Bisogna comunque dire che in quanto ad atmosfere i primi due album sono assolutamente imbattibili, e non è difficile farli rientrare nella categoria del Black. Certo è più difficile parlare di Avenger e Crusher, due album che hanno sacrificato la varietà dei propri predecessori in favore di una brutalità molto più consona al death che al black. Comunque vada, è inutile scervellarsi sulle categorie di metal: si rischia di farsi il sangue cattivo per nulla, soprattutto ora che il Viking è un genere molto presente e in grado di reggersi sulle proprie gambe.

In Sorrow throughout the Nine Worlds il tema è essenzialmente e puramente mitologico: tutti i testi infatti provengono dall’Edda di Snorri, principale fonte di tutte le leggende nordiche.

I discorsi tra Odino e Baldr, o i litigi tra gli dei vengono momentaneamente accantonati nel loro primo full lenght, Once Sent from the Golden Hall, in cui si sono lasciati andare a lunghi stralci di poesia, tutta decisamente ispirata alla concezione vichinga della guerra, della morte e del valore, senza lasciarsi sfuggire delle oculate frecciate verso la religione cattolica.

Ma è in The Avenger, del 2000, che l’odio nei confronti della religione cattolica esplode. I testi sono dichiaratamente volti alla distruzione dei cristiani e della loro religione, verso un’esaltazione quasi mistica del paganesimo.

Esaltazione probabilmente culminata con The Crusher, album a detta di tutti abbastanza frettoloso, che mischia in un certo senso tutte le tematiche mitologiche, anti-cattoliche e pagane in un miscuglio esplosivo, traboccante odio e purtroppo in sacrificio della vecchia varietà musicale che tanto li faceva apprezzare anche dagli amanti del Black Metal.

A questo punto bisogna aprire una parentesi importante: nella stragrande parte dei gruppi Viking Metal ricorrerà un odio verso il cristianesimo in generale, un odio spesso velenoso e disperato. È importante scinderlo dal semplice satanismo (in stile Marduk, per intenderci). L’anti-cattolicesimo dei gruppi Viking Metal, e in particolare degli Amon Amarth e dei Thyrfing, deriva da ragioni strettamente storiche. Allo stato attuale delle cose è impossibile abbracciare le tradizioni vichinghe senza nutrire risentimento, o addirittura odio, per la religione cattolica. Innumerevoli sono stati gli scontri tra questi due pensieri, e innumerevoli le canzoni che hanno immortalato la tragedia delle culture pagane, lentamente soffocate da religioni di “largo consumo” come quella cattolica. Un dettagliato rapporto su questa complicata situazione potrete leggerlo più avanti, quando verrà introdotto con un articolo generico il Viking Metal.

Potrete incontrare personalmente gli Amon Amarth nel loro sito, nel cui forum non è raro incontrare i membri della band che rispondono personalmente ai dubbi dei propri fans. Attenzione a parlare di religione!