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White Skull (Gustavo Gabarrò)

Di - 28 Maggio 2004 - 16:47
White Skull (Gustavo Gabarrò)

Andiamo a conoscere Gustavo “Gus” Gabarrò il cantante dei nostri White Skull, è davvero stato un piacere poter conoscere un cantante così disponibile e simpatico, spero che questa intervista possa spingervi a supportare ancora più fortemente i grandissimi White Skull.

Ciao Gustavo, sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it, possiamo incominciare questa intervista parlando degli anni recenti che hai trascorso con i White Skull. Tu rappresenti il nuovo corso della band e sei il simbolo del presente artistico dei White Skull. Come ci si sente a essere il frontman di un mito del metal italiano? Quali sono le tue emozioni ora che sei parte integrante della band?

Sono già tre anni che ho il bellissimo compito di essere il cantante di una band così potente e carismatica, dove si suona il vero ed inossidabile Power Metal, quello che si fa col cuore e l’anima, ed io, che sono un Metallaro a tutti gli effetti, mi sento al mio agio e molto inserito nello stile dei White Skull. Durante il primo anno con la band ho dovuto adattarmi a viaggiare tanto e organizzare le mie giornate come negli anni ottanta, quando cantavo con i Kaiser in Argentina: si viaggiava tanto, si suonava tanto e ci divertivamo un casino; erano altri anni però tornano sempre, quando uno ha la voglia e la passione per il Metal tutto è possibile.
Essere il frontman de uno dei gruppi storici del Metal Italiano mi riempie di gioia ed è la continuazione materiale del mio sogno di cantare Metal come piace a me, una festa del Metal ad ogni concerto, il divertimento non deve mancare mai e tutto ciò si raggiunge con tanto sacrificio e devozione per il Metal, senza dimenticare il rispetto per il pubblico, i compagni e te stesso.
  
La tua voce tagliente e aggressiva si addice perfettamente al taglio sonoro che avete scelto per “The XIII Skull”, un disco che ritengo tra i migliori della tua band. Come hai lavorato sulle parti vocali? Quali sono gli aspetti della tua interpretazione che hai approfondito maggiormente? Sei soddisfatto dalla tua prova sul disco?

Penso che “The XIII Skull” sia un album molto importante per me, dove si sente la mia passione per gli anni ottanta nell’approccio con i brani; ho lavorato in modo libero e diretto, senza pensare al vocalizzo che va di moda o a fare la gara sugli acuti come tanti pensano, io sono così, devo dare un senso a tutto ciò che canto, devo interpretare i brani con la crudezza della situazione che ti impone il testo, mi diverto molto a farlo e penso che sia il mio modo di cantare; si sente nel brano “I Wanna Fly Away” dove alla fine della registrazione l’emozione era tale che ho fatto fatica a riprendere il lavoro. Tu mi domandi se sono soddisfatto della mia prova sul disco, per adesso, forse sì, ma si può migliorare, anzi si deve……HHeeee.

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Con “The dark age” i White Skull hanno ricominciato a concentrarsi su composizioni di matrice classica, spesso molto ambiziose e raffinate. Trovo che i pezzi di “The XII Skull” siano ugualmente eleganti ma maggiormente coinvolgenti e aggressivi. Mi sembra che il nuovo disco abbia un maggiore appeal live rispetto al precedente. Immagino che tu abbia una opinione in merito, vuoi esporci le tue idee?

Devi tenere conto che sono due dischi totalmente diversi: “The Dark Age” parla di Inquisizione e il lavoro di Nick Savio alla chitarra è stato veramente notevole, insieme alla composizione ed i riff di Tony che portano un’atmosfera oscura e pesante al disco, senza perdere in potenza e velocità dei brani. Nel caso del nuovo disco “The XIII Skull” abbiamo accolto il desiderio di tanti fans di tornare a fare le cose più dirette, potenti e veloci, così con l’entrata nel gruppo di Danilo Bar, che, devo dire, ha fatto un’eccellente interpretazione di chitarra insieme al nostro Capitano Tony, e con gli altri componenti del gruppo abbiamo deciso di fare un disco con quelle caratteristiche, il Metal che piace a tutti i Metallari.
 
La produzione del disco mette in evidenza due aspetti in particolare. In primo luogo le chitarre ritmiche e poi la tua voce. Il nuovo disco possiede un sound vibrante e robusto, mi pare siate in un qualche modo tornati alla attitudine trascinante di “Embittered” riuscendo a migliorare sotto molti aspetti. Come si sono svolte le registrazioni? Come hai lavorato in studio con gli altri membri della band?

Infatti come dicevo prima volevamo fare un disco molto diretto dove c’è il richiamo allo stile power del gruppo. La registrazione della parte musicale è stata curata da Tony e Danilo mentre le parti di melodie vocali sono state fatte da me, salvo alcuni suggerimenti in qualche pezzo. Posso dirti che nelle prime battute di registrazione quasi ci prendiamo a mazzate per colpa di un po’ di tensione fra me e Tony, però dopo un momento di relax tutto è passato e le cose sono andate benissimo, d’altronde si cerca sempre di impostare le modifiche di un brano sentendo il suggerimento dei tuoi compagni. In fase di registrazione ci sono sempre degli imprevisti, delle cose che devi fare al momento, ed è molto bello, perchè sapere improvvisare ti aiuta a risolvere tanti problemi. Per fare un disco è fondamentale il lavoro di squadra da parte di tutti, anche dei nostri collaboratori, come il caso della nostra “Metal-Designer” Michela Solbiati che ha fatto le fotografie, libretto e design del gruppo, lei è la nostra “ciliegina sulla torta” e anche il mio gioiello personale.

Mi piace molto il fatto che tu non ti sia mai lasciato condizionare dai cantanti italiani della scena power continuando a proporre un vocalismo classico e radicato nella tradizione del metal di annata. Puoi dirmi quali sono i cantanti che ti hanno influenzato di più nella tua vita? Come descriveresti il tuo stile vocale rispetto all’imperante trend power?

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Da quando sono arrivato in Italia ascolto tanti gruppi Power Italiani e devo dirti che ho un’opinione molto personale a riguardo. Per me il Metal è un’altra storia, è quello che ho imparato nelle strade bollenti del Sud America, il Metal scorre nel sangue e dopo avere imparato a cantare ascoltando Ronnie J. Dio, David Coverdale, Ian Gillan, chiedo scusa a tutti i miei colleghi Italiani, però quella gente è di un altro pianeta. Il mio stile vocale forse rappresenta quegli anni e non mi faccio dei problemi se passa o no di moda, la cosa più importante per me è cantare Metal.
 
Ora che i White Skull hanno superato alcuni problemi con la line up, volevo sapere se sono cambiati gli assetti compositivi della band. Come avete lavorato alla composizione dei nuovi brani? Quale è stato il tuo ruolo nel processo di song writing? Credi che ci siano delle sostanziali differenze rispetto al suono dei White Skull del passato?

Cè un po’ di diversità in fase compositiva in questo ultimo periodo, l’entrata di Danilo Bar ha portato idee nuove per il gruppo, insieme a Tony hanno fatto un bellissimo lavoro in questo disco. Il lavoro di squadra in fase compositiva è stato di fondamentale importanza, mettendo in evidenza la capacità di ognuno di noi nel creare nuove idee. Per impegni vari non ho potuto assistere alla parte tecnica che è stata curata da Tony e Danilo.

L’attività live della tua band è sempre stata intensisssima, vorrei sapere come vi state organizzando per supportare in sede live “The XIII Skull”. Avrete la possibilità di andare in tour? Oppure parteciperete a dei festival estivi? Usa pure questa domanda per supportare le vostre date live già programmate.

Mesi fa ci siamo riuniti per preparare tutta la scaletta con i brani del nuovo album e devo dire che spacca, abbiamo fatto fino adesso un po’ di concerti suonando i pezzi nuovi, e la gente ha risposto in modo positivo, con l’arrivo dei festival estivi l’assetto del gruppo sarà molto buono. Le prossime date confermate sono:
20 giugno: Salerno, Rock in Flames festival
2 luglio: Tezze sul Brenta (VR), 18° Wild Life Run BTBW North Italy
25 luglio: Domegliara (VR), Valpolicella Metal Festival, il 3 luglio suoniamo a Busto Arsizio.

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Sotto il profilo lirico il nuovo disco presenta un concept, mi piacerebbe se me ne parlassi in generale. Bisogna ammettere che i White Skull sono piuttsto affezionati alla forma del “Concept album”, tu cosa ne pensi? Credi che in futuro continuerete così?

Tutto il disco gira attorno alla scoperta dell’ultimo teschio di cristallo, che si suppone sia di provenienza aliena, e si dice che contenga il segreto dell’universo. Tutto questo ci ha ispirato a parlare di creature aliene, disegni nei campi di grano, fenomeni incontrollabili e visitatori misteriosi. E’ un tema molto bello ed è nello stile dei White Skull fare in modo che questo diventi il tema principale dell’album, iniziando con il mistero del XIII teschio; per me è molto bello raccontare una storia attraverso la musica in un concept album, non so se in futuro si continuerà a fare dischi a tema, per adesso ci va bene cosi.

Dopo aver ascoltato il nuovo disco e aver scritto la recensione ho cercato di identificare i pezzi che potevano avere un appeal live più spiccato. Devo dire che sembrano tutti molto coinvolgenti fin dai primi ascolti. Tu sei il protagonista vocale dei pezzi, puoi dirmi se ci sono canzoni che ti coinvolgono maggiormente quando le canti?

Brani come The Union, The Skull, I Wanna Fly Away, Perfect Design, sono fra quelli che mi coinvolgono di più, però devo dire che vorrei cantarli tutti dal vivo; per adesso abbiamo scelto otto brani del nuovo disco, certo che ci piacerebbe suonarli tutti però per motivi di scaletta dobbiamo inserire i vecchi successi che non possono mancare.
 
La Frontiers ha realizzato i vostri ultimi dischi distribuendoli in tutta Europa e non solo. Come valuti l’operato della vostra etichetta, credi che i White Skull siano cresciuti con la Frontiers, continuerete a lavrorare con loro oppure vi sono arrivate offerte da altre label?

Posso dare un’opinione personale, poichè personalmente non ho firmato con nessuna casa discografica e sono libero di fare e dire la mia, secondo me il lavoro di un’etichetta non si limita soltanto a produrre dischi ed a venderli, deve fare crescere il gruppo in modo costruttivo, con sforzi economici, col dialogo, noi cresciamo da soli, in futuro le scommesse sono aperte.

C’è la possibilità secondo te che il prossimo disco dei White Skull sia un live album? Siete arrivati al sesto disco in studio e molti vi avranno fatto la mia domanda, ti piacerebbe se la band si impegnasse in questo progetto? Avete già qualche materiale registrato dal vivo potenzialmente utilizzabile?

Credo che si possa fare un disco live, sarebbe bellissimo, però subentrano i problemi prima citati, sforzi economici, dialogo, ecc; dopo il sesto disco credo che sia proprio meritato per una band come i White Skull avere un po’ più di attenzione da parte dell’etichetta, noi abbiamo tantissimo materiale live, però senza l’appoggio economico necessario non si può fare niente.

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Gustavo, tu hai avuto il difficile compito di sostituire la voce storica dei White Skull, Federica De Boni. Come reputi l’operato della De Boni sui primi queattro platter della band? Quali sono state le prime reazioni al momento del tuo ingresso nella band? Hai mai avuto modo di confrontarti con lei? Quali sono le canzoni del periodo iniziale della band che ora senti più tue?

Penso che il lavoro della De Boni sui primi dischi sia stato superbo e per me è stato molto difficile cantare le sue canzoni per ovvi motivi, però la tecnica vocale è simile per entrambi ed è per quello che adesso canto le sue canzoni senza problemi. All’inizio erano prevedibili le critiche da parte dei fans, però per fortuna è una cosa superata. Io non mi sono mai preoccupato di sostituire la De Boni, sono stato sempre concentrato soltanto a fare il mio lavoro nel migliore dei modi, solo così posso convincere la gente della mia personalità e del cambio di strada del gruppo. Io e la De Boni siamo stati presentati per ben due volte, ma lei non ha mai dimostrato un interesse nel confrontarsi con me.
Penso che quando canto “Tales From The North” o “Asgard” in quel momento le sento mie, e per questo ringrazio e faccio i complimenti ai compositori.

In conclusione puoi rivolgerti direttamente ai nostri lettori, io ti ringrazio di cuore per la tua disponibilità e gentilezza e spero che il vostro nuovo disco riceva gli onori che merita, complimenti.

Un saluto a tutti i lettori di Truemetal.it sperando vivamente di incontrarci sempre per una giusta causa, “Il Metal”.
Grazie Eugenio.