White Skull (Tony “Mad” Fontò)
Ritengo sinceramente Tony “Mad” Fontò uno dei metallari più credibili della mia generazione: non ha mai mollato di un centimetro e ancora oggi, dopo tanti anni di milizia attiva, è prigioniero di una passione per l’heavy metal invidiabile. Qui di seguito l’intervista fra il sottoscritto e il leader dei White Skull.
Buona lettura.
Steven Rich
Quando e come sei diventato una metallaro tutto d’un pezzo? Spiega per favore come sei stato “folgorato” sulla via del metallo e le tue influenze musicali.
Divenni metallaro a tutti gli effetti a 14 anni, grazie a Led Zeppelin, Ac/Dc e Deep Purple, oltre alle compagnie che frequentavo. Nel 1980, a 15 anni, uscì Wheels of Steel dei Saxon e il primo Iron Maiden: da lì è partito il tutto…
Quali sono state le migliori soddisfazioni e le delusioni che hanno accompagnato la storia dei White Skull?
Soddisfazioni: senz’altro il fatto di riuscire a divulgare la propria musica e avere un pubblico che ti segue; la gente ti dà sempre delle grosse emozioni. Riuscire a suonare con personaggi di un certo calibro, scrollarsi di dosso l’etichetta di band da cantina e avere una certa visibilità (frequentare i grossi palchi e tutto quello che ne consegue).
Delusioni: scoprire che c’è più mafia che meritocrazia. Dal punto di vista dei musicisti che hanno suonato con me… quando magari mollano. Fa comunque parte del ciclo della vita e poi con il tempo se ne si fa una ragione….
Personalmente credo che il pezzo Asgard sia uno fra i migliori scritti nella intera storia dell’heavy metal italiano. Quali sono per te le cinque più belle canzoni mai scritte dai White Skull?
1 Asgard
2 After the Battle
3 Dark Age
4 Old Friends
Per la quinta piazza ce ne sono proprio troppe… cha spaziano dal secondo album all’ultimo… forse The Terrible Slaughter
Nella foto: White Skull d’annata al BTBW di Berlino, dove condivisero il palco con UDO e Doro. Nell’occasione Francesca sostituì Federica “White Sister”, in quel periodo in maternità
Qual è stato il miglior concerto della tua carriera? (Sia come spettatore sia come White Skull)
Come spettatore ricordo tantissimi bei concerti: senza dubbio i Festival più grossi poi sicuramente quelli degli Iron Maiden, che mi hanno regalato sempre moltissime emozioni, sullo stesso piano di quelli dei Grave Digger. Per i White Skull sono troppi: forse il Blind Guardian Festival e tutti in generale quando la gente ti dà la soddisfazione di suonare per loro.
Dimmi quali sono le HM band italiane degli anni ottanta che ti piacevano di più.
Vanadium, Royal Air Force (R.a.f.), Sabotage, Strana Officina.
Avendo la bacchetta magica e guardando al passato pensi che sarebbe stato meglio che non avessi proprio iniziato a suonare HM e più in generale a tentare una carriera musicale oppure sei soddisfatto? Più le gioie o i dolori?
Sono soddisfatto, perché ho suonato quello che volevo, quello che mi piaceva. Ho coronato il mio sogno: essere un metallaro e proporre heavy metal, non me ne frega niente se non sono diventato ricco e famoso. Mi basta così.
Che fine ha fatto Fabio Pozzato?
Fa il camionista: ha una ditta di furgoni e non suona più, ha venduto tutti gli strumenti.
Del nucleo originale dei White Skull (a livello di uscite ufficiali, quindi dal 1991), ci siete tu e il batterista Alex Mantiero, quindi vi frequentate fin dal principio. Che rapporto c’è fra voi?
Le discussioni non mancano, ma sono amichevoli… è un rapporto stupendo, una bellissima cosa che è cresciuta fra mille problemi, sulla strada, suonando assieme e alla fine ci siamo sempre divertiti. I problemi sono sempre stati identificati come problemi e quindi sono stati risolti. Me l’hanno insegnato con la matematica: un problema va risolto… ne convieni?
Pienamente d’accordo Tony…
Se c’è un problema o lo lasci da parte e scappi oppure lo risolvi e vai avanti… così abbiamo fatto io e Alex finora.
Tony, descrivi uno a uno gli album dei White Skull:
I Won´t Burn Alone – 1995
Si sente la genuinità e l’immaturità della band: è l’esatto prodotto di un gruppo che fin da subito ha scritto cose proprie, senza passare attraverso lo step legato a fare cover degli altri. In quel disco c’è il meglio di quello che avevamo fatto in cinque anni.
Embittered – 1997
E’ la continuazione stilistica di I Won’t Burn Alone lasciando perdere tutto quello che avevamo scritto prima, azzerando il nostro parco canzoni e ripartendo da zero.
Tales From The North – 1999
Un altro passo avanti che segna il cambio del chitarrista (entrò BB Nick Savio). C’erano alcuni brani già pronti e altri che invece abbiamo scritto assieme: il primo è stato Asgard. L’inizio di un ottimo connubio e uno spostamento leggero dall’HM che facevamo prima a un metal più tedesco e diretto. Precedentemente era un heavy metal misto all’hard rock: esisteva un po’ meno la doppia cassa.
Public Glory Secret Agony – 2000
La normale evoluzione di Tales… ciò che sentivamo di scrivere in quel momento. E’ stato leggermente sottovalutato dai fan anche per la distribuzione carente, che non è stata al livello dell’album precedente.
The Dark Age – 2002
Segna il cambiamento di un’era, con l’ingresso di Gus al posto di Federica. La band era un poco stufa del classico power e si era in un certo qual modo “oscurata”; rappresenta un momento riflessivo per i White Skull.
The XIII Skull – 2004
Doveva segnare la “ri-svolta” dei White Skull secondo i piani dell’etichetta, una sorta di ritorno all’epico. In realtà si tratta di un lavoro forzato, e si sente.
Personalmente penso che il miglior album dei White Skull sia Tales fom the North (1999), seguito appena dopo da Embittered (1997): infatti, quando metto su il primo pezzo, non riesco staccare fino alla fine. Come giudichi questa mia convinzione?
Sono d’accordo con te per Tales from the North: rimane l’album migliore dei White Skull! Embittered teneva dentro una certa ingenuità… ritengo molto migliore Dark Age, che per me è stupendo, anche se poco capito.
Avete ancora il mitico furgone Ford nero?
No, è in Albania. L’ha comprato un riciclatore di macchine albanese, appena dopo che abbiamo comprato il suo successore.
Nella foto: lo “storico” furgone nero dei White Skull, ora in Albania!
Su Embittered avete dedicato un pezzo al gruppo di biker che organizzò il concerto dei Saxon/Labyrinth/White Skull a Lonigo (Vi) dal titolo B.T.B.W. North Italy: siete ancora in contatto con loro?
Siamo sempre in contatto. Ti devo però dare una brutta notizia Steven: Charly, che conosci anche tu, è mancato questa primavera per malattia. (Il “lider maximo” del gruppo – ndr)
…….. non lo sapevo proprio… mi spiace tantissimo! Era una gran persona oltre a essere un entusiasta del mondo biker e dell’heavy metal. Lo ricorderò nei miei pensieri, stai certo!
……………… (comprensibile silenzio per un poco)
Nella foto: l’indimenticabile Charly tra Alex Mantiero (sin.) e Tony “Mad” Fontò (destra)
Penso sia per voi una soddisfazione apparire nel sito BRN METAL PAGES, http://www.bnrmetal.com/ non è da tutti!
Beh, si, ammetto!
White Skull/Grave Digger=gioie. White Skull/U.d.o.=dolori. Per favore approfondisci…
E’ vero solo in parte: Chris dei Grave Digger è stato il nostro manager e siamo sempre andati d’accordo. Gli unici problemi ci sono stati verso la fine del nostro sodalizio fra lui e Federica. Udo all’inizio ci fece parecchie promesse, poi non mantenute, per quello andammo successivamente alla Frontiers. Grande musicista ma come manager da dimenticare!
Sbaglio o vi siete un poco “staccati” dai Grave Digger negli ultimi anni? E’ successo qualcosa?
No, l’amicizia con Chris è rimasta. Quando si può si suona anche insieme, come l’ultima volta al Transilvania o al Valpolicella Metal Fest. Lui non è più il nostro manager e le cose hanno preso una piega diversa, proprio perché anche noi siamo cresciuti e quindi non è più così facile come una volta far collimare le esigenze diverse fra le band. Comunque oltre ad avere un ottimo rapporto con Chris conosco molto bene anche tutti i Grave Digger e quando ci si incontra è sempre festa grande!
Durante il GOM abbiamo fatto un’intervista a caldo, ora che sono passati parecchi mesi da quei giorni di giugno come consideri quell’esperienza?
Se devo essere sincero da parte nostra non è stato un gran concerto, forse perché era il Gods of Metal e lo “sentivamo” particolarmente. Abbiamo profuso una bella energia, questo si, ed è la cosa più importante… poi le note sbagliate ci possono anche stare in un contesto del genere…
Com’è la situazione HM a Vicenza oggi? Dammi un tuo pensiero sulle differenza fra gli anni ottanta e adesso: ci sono più metallari oggi o allora?
Più o meno è invariata a livello di numeri. Magari qualcuno della nostra età ha mollato ma è stato degnamente rimpiazzato da giovani kid. Ha chiuso un locale che faceva HM ma ne ha aperto un altro che si chiama SABOTAGE: bello, simpatico, con un bel movimento.
Pensieri e parole sulle seguenti band anni Ottanta italiane:
DARK LORD – ho visto Alex de Rosso tre settimane fa.
X-HERO – mi sento spesso con Mirko Galiazzo, un mio eroe di gioventù.
BLACK HOLE – non li ho mai conosciuti.
HALLOWEEN – sono molto amico di Arthur Falcone.
DEATH SS – grande band, per certi versi meritavano molto di più.
SKANNERS – ci ho suonato questa estate insieme: grandissimi, nonostante l’età pestano ancora di brutto!
Avete suonato con gente come OVER KILL, DORO, UDO, GRAVE DIGGER, SAXON…
aneddoti e ricordi:
OVER KILL – grandi professionisti e molto simpatici.
DORO – bravissima soprattutto lei, un po’ meno la band che si porta dietro.
UDO – una macchina da guerra.
GRAVE DIGGER – dallo show che tiene Chris Boltendahl è paragonabile a Bruce Dickinson. Sia chiaro: come show, non come voce!
SAXON – una pietra miliare dell’HM mondiale.
Passiamo ora al nuovo Cd The Ring of the Ancients. Come lo definiresti rispetto agli altri album dei White Skull?
Genuino! Un album che abbiamo scritto tutti assieme facendo delle gran prove non essendo vincolati a niente: libertà assoluta!
Nella foto: l’ultimo album dei White Skull, uscito poco tempo fa
Trovo la copertina molto bella e molto ben curata. Di chi è stata l’idea?
Mia! L’artwork è sempre di Diego Ferrarini.
Mi aspettavo un bel lento a la White Skull… come mai non ce n’è uno?
Ogni volta mi dicono… ma che fate a fare i lenti! Allora stavolta non lo abbiamo fatto! C’è un mid tempo… accontentati! ah,ah,ah!
I cori sono un poco “poverelli”… una scelta vostra o cos’altro?
Certo, non sono i cori alla Tales from the North, è vero! Bastava alzare i volumi e duplicare le voci e il gioco era fatto, ma è stata una nostra scelta di produzione fare dei cori scarni e diretti.
Tony, visto l’affinità e la stima reciproca che ci lega, te la dico tutta: mi aspettavo di più da The Ring of the Ancients, proprio in virtù di tutti i discorsi che ci eravamo fatti al GOM sulla spinta della freschezza dei brani dell’advance CD: cioè piena libertà d’azione della band senza vincoli di sorta… Poi, proprio per il fatto che nell’album venivano richiamate tematiche legate ai Celti, mi aspettavo qualche brano “misto” che osasse delle contaminazioni fra il vostro roccioso HM e qualcosa di celtico, cosa che non ho trovato… Ti confesso che l’unico pezzo, di quelli nuovi, che mi ha entusiasmato, è Valhalla, la cover dei Black Sabbath!
Non ribatto assolutamente, i gusti possono non essere affini a quelli del musicista in quel momento. Accetto sia la critica positiva che quella negativa: tutte e due fanno crescere la band. La tua stessa sensazione l’ho provata quando ho ascoltato l’ultimo degli Iron Maiden, proprio perché mi aspettavo di più, viste le dichiarazioni della band pre-uscita del disco. Per me The Ring of the Ancients è un gran disco, lo colloco appena dopo Tales from the North, perché so come ho scritto gli altri e sono consapevole dell’energia che ho profuso per quest’ultimo. Le influenze celtiche non ci sono perché volutamente non volevamo essere assimilati ai Blind Guardian… già ci dicono che siamo i grave Digger italiani! Ah,ah,ah!
Quando un DVD?
Se ne parlerà più avanti a proposito, hai visto il video allegato al cd?
Si, l’ho visto, interessante, senza dubbio… E un disco live?
Non so… e chi lo pubblica? Un live fatto in maniera professionale, tra registrarlo in multisessione/multitraccia, mixarlo e masterizzarlo vanno via 2000/2500 Euro… Se c’è interesse dietro o anche un semplice contributo spese perché no, ben venga! Se invece dobbiamo sobbarcarci tutto ogni volta la vedo un gran dura nel breve…
Chiudi l’intervista come vuoi.
Grazie a tutta le redazione di TrueMetal e tutti i fan che leggono il vostro sito: ci si vede on the road! Ringrazio anche tutti gli appassionati ci supporteranno acquistando The Ring of the Ancients.
Stefano “Steven Rich” Ricetti