Dopo aver aperto il coperchio che sigillava lo split tra Winds of Funeral e Cold Moon (qui la recensione) intervistando quest’ultimi, è ora di chiuderlo sentendo i Winds of Funeral, altra interessante realtà italica. Che le parole di ArkanuM e Drengotvengano all’oscurità (cit.):
Ciao ArkanuM, come in occasione dell’intervista con i Cold Moon rinnovo anche a voi i miei complimenti per lo split. ArcanuM – Ave. Grazie a te per il supporto.
Partiamo dalla storia della band, diteci qualcosa che noi di Truemetal non sappiamo su di voi. Tracciamo la biografia della band. Drengot – Dopo anni di ascolti, i Winds of Funeral nascono con l’intento di trasmettere, per quanto insignificante, la loro idea di Black Metal. Trovati tutti i componenti della band all’inizio del 2003 ci siamo adoperati nelle cover dei grandi maestri del genere, cover che abbiamo deciso di immortalare nella prima produzione del gruppo il “Promo 24-01-04” limitato a 50 copie numerate a mano. In estate nasce la necessità di registrare i primi 4 pezzi da noi composti, viene così all’oscurità “Funeral Wintermoon” anch’esso limitato ma a 333 copie numerate a mano. Raggiunta l’esperienza e il numero di pezzi necessari ad affrontare un live, ci siamo dati all’organizzazione delle date. Da lì in poi lo Split e la realtà di un gruppo che continua a credere nelle proprie fottute idee, niente più.
Dalle parole di Allein emerge che le menti del progetto The Black Alliance siete voi, raccontami come è nato. Drengot – In realtà è più semplice di quanto si possa pensare. Entrando in un negozio Metal di Bari ho trovato in vetrina la loro Demo, già dalle covers del CD ho intuito di cosa si potesse trattare e l’ascolto non ha tradito l’idea che mi ero fatto di loro, di qui a contattarli il passo è stato breve! Siamo due gruppi di feroce True Black Metal pugliesi che condividono una simile attitudine per il genere e che hanno deciso di collaborare con l’intento di supportarsi a vicenda. Per quanto stilisticamente differenti le idee di fondo… la base rimane sempre la stessa.
Non tutti sanno cosa ci sia dietro alla realizzazione di un disco come questo. Quali sono stati i passaggi che avete seguito per arrivare al risultato finito? Drengot – Una volta scambiate le nostre Demo, entrambe le formazioni hanno deciso che lo Split era una idea realizzabile. Certo, lavorare a distanza anche se di pochi chilometri, ha rallentato notevolmente il lavoro, ma grazie ad un continuo scambio di e-mail ci siamo aggiornati costantemente sui reciproci progressi. I Cold Moon ci hanno spedito i loro pezzi che suonavano perfetti per la realizzazione che avevamo progettato; dalla nostra, abbiamo scelto quei due brani tra i nuovi realizzati, più adatti a rappresentare i Winds of Funeral e degni dell’alleanza con i Cold Moon… The Black Alliance è venuto all’oscurità!!
Direi che non potevate trovare copertina più azzeccata, semplice se vogliamo, ma efficace. Parlaci dell’artwork. Da dove viene quella foto? Drengot – Ho cercato una cover che al meglio potesse esprime la caducità e la desolazione che emerge dall’ascolto del materiale, la foto di per se è abbastanza nota e per il suo scopo è perfetta. Per il resto ci siamo limitati a trasmettere quanto basta per conoscere i gruppi: foto e contatti, nessun inutile orpello o dilungati e sdolcinati ringraziamenti.
Vi ripropongo una domanda che feci anche ai Cold Moon: i vs. due gruppi suonano decisamente diversi nella resa audio, spiegaci i motivi che stanno dietro al sound che avete scelto. Secondo me si sposa molto bene con la musica che suonate. ArcanuM – Dopo aver registrato le nostre due precedenti produzioni nello stesso studio, abbiamo deciso di sperimentare soluzioni nuove che non ci hanno lasciato affatto delusi. Abbiamo cercato di ottenere un sound meno “grezzo” curando ogni minimo dettaglio e ricercando determinate soluzioni sonore; i pezzi, in tal modo, hanno assunto un sound totalmente differente rispetto a quando vengono eseguiti in sala prove o durante i live.
I pezzi dello split suonano molto cupi ed alla lunga quasi opprimono per la loro costanza. Cosa cercate di trasmettere? Cosa vi ispira? Che tematiche trattate nei testi? ArcanuM – Esattamente. Abbiamo legato monotonia a riff cupi per creare qualcosa di estremamente oscuro e trasmettere sensazioni di disagio. I testi sono scritti esclusivamente da me e Drengot e le tematiche trattate sono spesso differenti anche se l’odio penso sia la fonte di ispirazione comune; personalmente non nego che il pensiero di Nietzsche, J.Evola oltre che le mie conoscenze in campo esoterico (1) (ed essoterico (2) ) siano presenti nei miei testi. L’aspetto ideologico penso sia fondamentale in un genere come il Black Metal quindi mi impegno nella composizione dei testi con la stessa serietà che riservo per la stesura dei pezzi.
Io ho dato una mia visione di massima dei brani di The Black Alliance, vorrei che voi li raccontassi a noi. Drengot – Non amo parlare dei miei testi, personalmente non avrei voluto fossero stampati all’interno dello Split. Ognuno tragga le proprie conclusioni. ArcanuM – “Journey of Damnation“, scritto da me, non è altro che una metafora. Il testo di questo pezzo rappresenta sostanzialmente il “viaggio” da affrontare per realizzare la propria auto-deificazione. Questo percorso sono in pochi ad affrontarlo e sono proprio questi gli auto-eletti che possono vivere una vita non priva di significato. Noi auto-eletti rappresentiamo l’elite! Tutto il resto dei sub-umani non sono altro che pecore che inseguono ancora qualche dogma poltrendo nella stasi più grigia, quindi nell’assenza di vita. L’unica verità è il Caos ovvero l’evoluzione, la genesi della vita, la rinascita dopo la distruzione. Hail Seth!
Quali sono i gruppi che hanno influenzato il vs. stile? Drengot – Io e ArcanuM partiamo dalla stessa passione verso il genere e quindi verso le band Culto senza le quali non esisteremmo e questo si sente… tralasciando quindi i soliti nomi. Io personalmente cerco di trasmettere attraverso le vocals la stessa atmosfera che trovo negli Shining, negli Abyssic Hate, in Wigrid, per quanto questi gruppi siamo più o meno distanti dalla realtà della proposta dei Winds of Funeral. Cerco di comunicare pura sofferenza. ArcanuM – All’interno del gruppo sono io ad occuparmi della composizione dei pezzi. Sicuramente i gruppi maggiormente accostabili al nostro stile sono Mutiilation, Judas Iscariot, i Gorgoroth di Pentagram, Darkthrone, i primi Armagedda e qualcosa degli Shining.
Bolle qualcosa in pentola per i Winds of Funeral? Nuovi pezzi? Nuovi contatti interessanti? ArcanuM – Terminato lo split abbiamo iniziato a lavorare su pezzi nuovi tralasciando i concerti; ora ne abbiamo a sufficienza per incidere qualcosa ma stiamo aspettando contatti più seri di quelli ricevuti finora.
Qual è stata l’ultima data live alla quale avete partecipato? Com’è andata? Drengot – La nostra ultima data risale a settembre al Transilvania di Lecce con i nostri “colleghi” Cold Moon. Alcool e Black Metal!! Una buona risposta dal pubblico e l’inizio di quella che speriamo sia una lunga collaborazione, eravamo tremendamente incazzati e vogliosi di trasmettere questa rabbia. E’ un’esperienza, quella dei live, che vivo profondamente a livello personale.
Siete molto attivi sul fronte concerti? Prossimi appuntamenti? Drengot – Come già detto la Puglia è quello che è. I nostri impegni universitari non permettono di poterci muovere, così stiamo riorganizzando a breve date a Bari e Lecce, poi si vedrà! ArcanuM – Dopo esserci concentrati in questi mesi sulla stesura dei pezzi nuovi, penso che a breve sarà possibile organizzare qualche data in giro per l’Italia. Stabilite le date faremo in modo di pubblicizzarle al meglio possibile.
Cosa cambiereste nell’underground italiano secondo la tua esperienza? Cosa invece terresti? Drengot – Ci sono troppi gruppi che, spero per inesperienza, mutano il genere a loro piacimento e questo mi fa schifo; ho ascoltato della poltiglia immonda ultimamente. Probabilmente non se ne rendono conto o ancor peggio cercano di creare qualcosa di nuovo o innovativo (cosa che solo in pochi grandi riescono). In definitiva, è feccia! ArcanuM – La mia lista nera dell’underground italiano è molto lunga ma farò in modo di riassumerla brevemente. La piaga a mio avviso è costituita principalmente da: gente che vuole lucrare da questo genere, da tutti i bambini che giocano a fare i blackster cattivi, da gente invidiosa e da decine di band ridicole. Viceversa, ho avuto modo di trovare persone che nell’underground ci credono e si fanno in quattro, rimettendoci anche, per portare alla luce realtà nostrane che sono senz’altro superiori a tantissime band estere ultrablasonate. Penso che attualmente la scena italiana sia tra le migliori in assoluto ma purtroppo in pochi hanno il coraggio di scommetterci sopra.
Domanda a bruciapelo: il black metal è ancora vivo o è già morto? Drengot – Il black Metal per me è aggressività mista a melanconia, finché ci saranno gruppi spinti da questi sentimenti il Black Metal vivrà. ArcanuM – Se c’è odio e disprezzo c’è anche il Black Metal. Finchè questo mondo sarà popolato da esseri viscidi, la nera fiamma non potrà fare altro che alimentarsi sempre più anche se purtroppo, pure nella “scena” Black Metal ed ammesso che si possa parlare di “scena”, ci sono questi esseruncoli.
Siete tra i nostalgici che dicono “… ah, una volta sì che era black metal non ora…”? Drengot – Ora ci sono un sacco di frociate in giro, ma il Black Metal per me è una attitudine che fortunatamente pochi posseggono. ArcanuM – Assolutamente no. Artisti come Haemoth, Ondskapt, Armagedda, Inquisition, Lugubrum, Besatt e tanti altri non hanno nulla da invidiare a molte band vissute prima del ‘93. Sono le idee che contano, non la data in cui viene prodotto un album.
Per alcuni il black metal è una religione, uno stile di vita o più semplicemente la manifestazione di un bisogno di aggregazione ad un qualcosa che li identifichi. Voi che concezione sposate (non necessariamente una di queste ovviamente)? Drengot – E’ una Attitudine come ho già detto, è una ideologia che si porta sempre con se. Non penso sia indispensabile andare a cacare con le borchie al polso, cosa che invece molti ritengono necessaria. ArcanuM – Il Black Metal penso sia uno dei pochi generi in cui il pensiero e i contenuti individuali sono molto importanti, va ad esaltare il proprio ego, non la massa quindi. Personalmente posso dirti che per me il Black Metal è un vero e proprio stile di vita; uno stile di vita assolutamente personale che si lega esclusivamente al mio pensiero quindi non è affatto inteso come mezzo di aggregazione, anzi provo un agguerrito disprezzo verso la piaga che affligge questa cultura e non voglio avere nulla a che fare con certe pecore. Chi intende il Black Metal come un dogma, una religione o un mezzo di aggregazione non è altro che un verme come lo sono i cristiani. Nessuna pietà per entrambi quindi.
Dopo qualche mese dall’uscita che riscontri avete avuto dallo split? Intendo dal punto di vista del gradimento raccolto. Siete contenti del risultato finale? Drengot – La gente a cui è arrivato ha gradito il prodotto, abbiamo avuto ottime recensioni praticamente in ogni sito a cui l’abbiamo spedita, l’unico problema è che, non so come sia messo il resto dell’Italia, ma vivere in Puglia non ti permette molte possibilità; lottiamo per cercare di diffondere i nostri lavori. The Black Alliance è come avevamo progettato fosse, i Cold Moon sono una gran band, noi proponiamo True Black Metal, questo è quanto.
Sotto quale aspetto sentite di dover migliorare? Sempre che riteniate sia necessario… ArcanuM – Ovviamente è necessario migliorare; riallacciandomi a ciò che ho detto prima, la stasi porta solo alla fine dell’esistenza. Quando parlo di migliorare comunque non parlo di tecnica o stile, ma di crescita come gruppo. Penso che dobbiamo consolidare sempre di più il legame che ci tiene uniti in questo progetto.
Prendo sempre spunto dalle parole di Allein e vi chiedo: politica e musica, che rapporto deve esserci? Il mezzo musicale è un modo come un altro per esprimere messaggi ed opinioni (anche politiche) oppure sono due campi che non devono avere nulla in comune? Drengot – Che la gente faccia quello che vuole con la musica, noi fortunatamente proponiamo Black Metal. Dai testi e probabilmente dai riff che li accompagnano si possono evincere le nostre ideologie e tutto ciò che ne deriva, non siamo nient’altro che la particolare somma delle conoscenze nelle quali siamo immersi, dell’ambiente in cui viviamo. ArcanuM – Politica e Black Metal non possono coesistere a mio avviso perchè la mia concezione di Black Metal si distacca fondamentalmente da tutto ciò che è umano.
Pian piano sto scoprendo la scena black metal russa (intesa come tutta l’ex Unione Sovietica tanto per semplificare le cose). La seguite? Cosa ne pensate? ArcanuM – La scena russa ha sorpreso anche me. Tra le mie band preferite in assoluto ci sono Forest e Old Wainds. In Russia, o più genericamente nell’intero est europeo, ci sono realtà straordinarie che stanno dando origine a band molto valide. Totale supporto quindi!
A parte i Winds of Funeral, tra tutte le band che conoscete a chi dovremmo “stare attenti” per il futuro in campo nazionale? Drengot – Ho un totale rispetto nei confronti dei Lorn, una True Black Metal Band che mi ha colpito per la freddezza che trasmette. ArcanuM – L’Italia è ricca di ottime band emergenti e con molte di queste sono in contatto. Qui in Puglia negli ultimi anni sta nascendo una “miniscena” davvero interessante, le persone più attente penso se ne siano già accorte.
Siamo ai saluti finali, a voi la parola. Drengot – Ti ringrazio per la specificità delle domande. Aprite gli occhi e supportate le Band che meritano. ArcanuM – Il vero significato della vita è la morte…
Per ulteriori informazioni scrivete a: Winds_Of_Funeral@hotmail.com.
(1) esotèrico (filosof.) Detto di insegnamento intimo e segreto che alcuni filosofi greci riservavano ai propri discepoli e non rendevano pubblico [n.d.r.]. (2) essoterico (filosf.) Detto di dottrina o insegnamento destinati al pubblico, contrario di esoterico [n.d.r.].