Winter’s Verge (tutta la band)
Intervista a cura di Luca Palmieri.
Vengono da Cipro e sono autori del recentissimo “Eternal Damnation“, suonano un onesto power metal e sono seriamente intenzionati a sfondare nel mondo della musica metal mondiale. Signori, a voi i Winter’s Verge!
Benvenuti sulle pagine della nostra webzine, innanzitutto; è un piacere scambiare quattro chiacchiere con voi.
Ciao Luca! Il piacere è tutto nostro!
Da dove deriva il vostro monicker?
L’inverno ha una atmosfera particolare, le sensazioni che ti fa provare sono molto più forti rispetto a qualsiasi altra stagione dell’anno. Può essere stupendo per il modo in cui la natura reagisce col freddo e con la neve, ma può anche essere un periodo lugubre e solitario. A Cipro non abbiamo degli inverni veri e propri, e quando capitano è un evento speciale per noi. Ti porta ispirazioni di diverso tipo. I testi delle nostre canzoni sono per lo più pessimisti e oscuri, e non è molto comune per il tipo di musica che suoniamo.
Com’è la scena musicale a Cipro?
Puoi intuirlo, è molto piccola come del resto il nostro paese. Ma nonostante ciò è molto attiva, e c’è un sacco di talento nella nostra isola. Negli ultimi anni lo standard s’è elevato parecchio e molte band anche di diversi stili musicali stanno venendo fuori. La maggior parte di loro ha mandato in giro per il mondo un bel po’ di demo, quindi occhio alle band cipriote!
Chi ha avuto l’idea di fondare una band metal?
George (il cantante, ndL) ha iniziato il progetto nel 2004. Dopo un po’ ha conosciuto Stephen (il tastierista, ndL) e gli ha spiegato in che direzione voleva portare la sua band. Dopo quattro anni e tanti cambi di lineup, siamo finalmente stabili!
Perché avete scelto questo tipo di metal? Credete davvero di sfondare in un mercato così inflazionato e ormai stanco dei soliti clichè?
Noi non abbiamo scelto questo tipo di metal; c’è venuto naturale suonarlo. La nostra musica viene dal nostro cuore. Ma hai ragione, sono molte le band che fanno power al giorno d’oggi, e la maggior parte di esse sono davvero molto brave. Ma credo che anche noi non siamo da meno, tutti i membri della band sono molto bravi nel loro campo e le nostre influenze sono variegate abbastanza da permetterci di comporre qualcosa con atmosfere diverse e di dare alle nostre composizioni un sapore unico e particolare.
Come viene composta una canzone dei Winter’s Verge?
Di solito tutto parte da un’idea, il più delle volte dalla tastiera o dalla chitarra. Che so, una melodia, o una progressione di accordi. Poi componiamo una struttura base e cominciamo ad aggiungerci le nostre idee e George scrive il testo. Mettiamo un sacco di enfasi soprattutto nei live, vi assicuro che le nostre canzoni sembrano molto più potenti dal vivo che sull’album!
Perché “Eternal damnation” e il corrispettivo art work?
“Eternal damnation” è la title-track dell’album, e parla di un vampiro che è stato maledetto dall’immortalità, e tutte le persone a lui care man mano muoiono mentre lui resta in vita. Vivere per sempre è una maledizione. Con questa immagine lirica Gustavo Selez, il disegnatore, ha creato l’artwork che ha soddisfatto appieno le nostre aspettative.
Quali sono I vostri piani per il futuro?
Stiamo scrivendo nuovo materiale e stiamo schedulando dei live-shows, soprattutto per suonare al di fuori di Cipro e portare il nostro nome oltre queste terre.
Se poteste scegliere una band con la quale fare un tour, quale scegliereste?
Ci sono centinaia di band a cui saremmo onorati di aprire gli shows. Forse, un nome sugli altri potrebbero essere i Sonata Arctica.
Cosa ne pensate del filesharing?
Beh, il filesharing viene anche prima di internet. La vendita di cassette copiate, ad esempio. Certo è che con internet molte cose son cambiate. Si può sfruttare questa tecnologia in due modi: uno positivo, e cioè ascoltare con calma il prodotto e se ti piace poi acquistarlo, oppure scaricarti intere discografie senza comprare assolutamente nulla. Fin quando questo succede a band come Iron Maiden e Metallica non succede quasi nulla, ma le piccole band sono soffocate da queste persone, e le piccole case discografiche. Personalmente, credo che nei prossimi cinque anni l’industria musicale cambierà radicalmente. Verso cosa, è questa la domanda difficile! Prendiamo i Radiohead. Credo che la loro iniziativa sia molto importante (si riferisce al concetto di “Up to you” che I Radiohead hanno applicator al loro ultimo album; praticamente, ognuno era libero di scaricarlo dal loro sito ad “offerta libera”).
Bene, vi lascio le ultime righe per salutare i metalheads italiani.
Grazie per l’interesse, speriamo che l’album vi piaccia e speriamo anche di vedervi presto live! L’Italia è uno splendido paese e non vediamo l’ora di venire lì! Ciao!