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Wonderland (Frank Andiver)

Di - 22 Settembre 2003 - 11:58
Wonderland (Frank Andiver)

Intervista raccolta da Eugenio Giordano

Grazie per la disponibilità e per il tempo che mi concedete, allora possiamo incominciare l’intervista facendo il punto della situazione in seno alla band, alla luce di un un full lenght e due mini cd pubblicati come reputate l’esperienza maturata dai Wonderland fin qui?

Sento spesso molti amici di altre band italiane molto insoddisfatti del fatto che si vende poco, che si suona poco , che c’e’ sempre meno interesse nelle band italiane e nel metal italiano in generale…… personalmente, anche se condivido questa cosa, sto’ passando il piu’ bel periodo a livello di esperienza in una band metal.
E’ stravero che i consensi della stampa e del pubblico danno una forte motivazione, ma dopo il primo album che e’ passato abbastanza in sordina ci siamo messi a lavorare sulla nostra musica con un tale ardore e energia che tutto quello che succedeva fuori ( o che poteva succedere) non era piu’ importante….abbiamo fatto tutto quello che volevamo, quando volevamo e senza porci il problema di quello che poteva pensare la gente né a livello artistico né a livello personale.
Ci siamo scoperti come band e come amici e questa e’ la cosa piu’ importante e la cosa piu’ bella che restera’ dopo aver fatto uscire anche questo secondo album.

La vostra ultima fatica è il mini “eternally” che credo personifica in modo molto efficace l’anima artistica della band, come sono nate le canzoni che avete registrato per questo platter? Quali sono a vostro parere le maggiori evoluzioni rispetto al passato della band?

La cosa e’ nata molto casualmente…..avevamo gia’ quasi finito di registrare l’album e una domenica ci siamo trovati tutti assieme per il servizio fotografico……vuoi perche’ stiamo lontani e ci si vede poco tutti assieme , vuoi perche’ ci eravamo divertiti molto per quella sessione, quella sera dopo che ognuno era tornato a casa, sono andato a letto ma non riuscivo a prendere sonno perche’ avevo ancora l’adrenalina in corpo per il fatto di essere stati bene tutti assieme…..mi sono alzato dal letto e sono andato in studio a mettere giu’ sul computer alcune idee che mi frullavano in testa e invece come per magia l’adrenalina mi ha guidato a scrivere tutte le parti della canzone eternally…prima ho messo giu’ alcuni giri di tastiera , poi con un plug in di emulazione di chitarra ho messo le chitarre e infine con un synth ho messo un giro di basso…sono andato alla batteria mettendomi in cuffia la base e ho registrato in presa diretta un tempo fast-rock “dritto” che poi non era altro che il tempo di “piece of time” e “state of grace” fatti gia’ in passato con i labyrinth.
A quel punto feci come sempre…chiusi a chiave la porta dalla serie “guai a chi entra” e misi anche una guida di voce : erano le 6 di mattina e poco dopo arrivarono in studio per la loro sessione di registrazione i ragazzi dei “Seven Seal “che mi trovarono felice come una pasqua…mi ricordo che anche se quella notte non dormii quel giorno non ero stanco e lavorai anzi meglio di altri giorni…..una storia simile a questa ha “ follow the end” ed infatti sono praticamente le uniche 2 canzoni fatte quasi interamente da me…una volta ascoltate, suonate, riarrangiate e registrate tutti assieme queste nuove canzoni, decidemmo di prendere 1 brano dall’album nuovo (call of the dawn) e la cover degli sword (children of heaven, che apparira’ presto nel relativo tributo chiamato Land Of The Brave e sara’ pubblicato da Underground Symphony) e di farne questo E.p. L’idea era di creare interesse attorno all’album, oltre a far trovare in una versione piu’ economica la canzone Eternally visto che verra’ pubblicizzata con un video e come primo singolo.
Il video e’stato realizzato con la preziosa collaborazione di una delle ditte top a livello di produzione audiovisiva (www.multivideo.it) e diretto dal prestigioso e geniale regista Paolo Doppieri……ad ottobre il video dovrebbe essere pronto e ci auguriamo che possa essere ben accolto da pubblico e critica perche’ e’ stato curato e lavorato con l’aiuto di molte persone e di molti amici a cui va tutta la nostra gratitudine.
Concludo dicendoti dunque che questo e.p. sicuramente risulta molto piu’ solare e leggero rispetto a quello che sara’ il trend dell’album “follow me”.

Questo mini cd apre la strada al secondo full lenght targato Wonderland, come procedono i lavori su questo fronte? Ci dobbiamo aspettare delle novità oppure si tratta di una naturale evoluzione che non stravolgerà il vostro trademark ormai definito?

Il nuovo album si intitolera’ Follow me e a livello di testi continuera’ il concept iniziato sul primo album.
A livello musicale diro’ innanzitutto che si tratta di un album abbastanza variegato e sicuramente piu’ duro e pesante rispetto al primo album ma che ingloba quello stile melodico che ha caratterizzato la band dall’inizio fino all’ultimo ep Eternally.
I brani di “Follow me” si possono dividere equamente in 2 categorie: nella prima categoria troviamo brani con quelle caratteristiche power-prog-trance-metal che avevano caratterizzato il nostro cd di debutto, composti e realizzati in maniera molto piu’ curata rispetto al passato;
nella seconda categoria troviamo i brani piu’ innovativi dove le atmosfere gotiche , elettroniche e ambient si mescolano alle nostre composizioni piu’ melodiche.
Il tutto e’ pero’ molto naturale, non ci sono cadute di tono ma sempre emozioni che si alternano creando un equilibrio tra melodia e potenza.
Nel primo album non eravamo riusciti in questo intento, c’e’ voluto molto lavoro per riuscire a dare una logica al nostro progetto, ma penso che Follow me dimostri un grosso impegno e un discreto passo in avanti da parte di tutta la band.

Il power metal dei Wonderland è identificabile immediatamente grazie a una particolare raffinatezza degli arrangiamenti, al tipico souno graffiante delle chitarre si affiancano elementi elettronici perfettamente amalgamati, questo difficile equilibrio è frutto di una notevole apertura mentale, di un processo compositivo senza limitazioni prestabilite, condividete questa riflessione?

La riflessione e’ centrata perfettamente anche perche’ se ci fossero state delle limitazioni prestabilite sicuramente avremmo suonato quello che piu’ abbiamo sempre desiderato suonare fino ad adesso, e cioe’power metal grezzo e diretto, probabilmente anche senza tastiere ………forse all’inizio ci abbiamo provato, ma non ha funzionato perche’ l’indole di una band creativa porta sempre a cercare soluzioni nuove e a svilupparle ogni giorno. Di contro c’e’ da dire che le limitazioni musicali a mio avviso sono una bellissima cosa perche’ aiutano a trovare una collocazione musicale ben definita e un pubblico gia’ unificato pronto ad ascoltarti, ma sono un’arma a doppio taglio perche’ il tutto funziona solo quando un genere e’ di moda o quando uno e’ giudicato da stampa e fans uno dei migliori a fare quel genere.
Non ti so’ spiegare se abbiamo rotto le barriere perche’ e’ nel nostro dna o perche’ non ce la siamo sentiti di rischiare di passare inosservati in mezzo a tante band uguali…..forse ci sono tutte e due le cose ma l’unica cosa che restera’, sara’ una sola:
nessuna band metal al mondo e’ mai andata cosi’ al limite a livello di melodie e arrangiamenti, e quando qualcuno tempo fa’ ha detto che gli Wonderland sono la band powermetal piu’ melodica e elettronica al mondo, ho capito che era quello l’importante, e non come mai siamo arrivati a questa scelta.

Dall’altra parte le vostre canzoni colpiscono per i refrain minori, a volte sensibilmente malinconici, che vengono interpretati in maniera davvero vibrante dal vostro cantante, evidentemente il vostro songwriting è influenzato da questo tipo di approccio, siete una band molto profonda a livello compositivo, mi sbaglio?

Non riesco a non prendere questa domanda come un grosso complimento perche’ effettivamente se hai notato queste cose vuol dire che la band e’ riuscita a trasmettere questo approccio.
C’ e’ stato molto lavoro a livello compositivo dietro queste canzoni, un lavoro che spesso l’ascoltatore sottovaluta a causa del preconcetto per cui dietro una band non professionista non ci sia il tempo e la voglia di lavorare in maniera minuziosa sulla composizione e sull’arrangiamento di ogni singola composizione.
Altra cosa importante sta’ nel nostro passato e nella nostra onesta’……abbiamo tutti militato in band piu’ o meno famose e ci siamo tolti lo sfizio di fare un cd e di vedere i nostri nomi o le nostre foto nei giornali e nel web….adesso c’e’ la consapevolezza di fare musica innanzitutto per noi, senza l’aspettativa dei consensi.
Infine, la cosa piu’ importante, sta’ nel volere dare il massimo prima come uomini e poi come musicisti cercando di mettere al primo posto non il solo di uno strumento o la parte virtuosa, ma l’emozione musicale che spesso scaturisce da parti semplici e magari molto ricercate. Abbiamo cominciato a lavorare su “ Follow me” prima ancora che uscisse il nostro cd di debutto e stiamo ancora finendo di curare gli arrangiamenti e il missaggio di questo secondo album….personalmente penso sia quasi impossibile scrivere e poi realizzare un buon album in pochi mesi…ci vogliono degli anni…se poi si considera che spesso la vita riserva molte sorprese,(soprattutto a livello emotivo) per fare un album sincero (che rispecchi le emozioni vissute da chi lo scrive e lo suona) non ci devono essere tempi prestabiliti;
la musica alla fine e’ una delle poche cose che ci rimane realmente per esprimerci dunque grazie per aver notato queta profondita’ e anche per aver notato questa malinconia che non e’ altro che lo specchio di molti eventi che sono raccontati nella storia degli Wonderland.

Nelle vostre fila militano musicisti molto affermati ed esperi, nomi storici che hanno contribuito alla formazione della scena italiana, tra l’altro Frank Andiver è un importante produttore, Andrea Torricini è parte dei Vision Divine, come riuscite a conciliare i vari impegni?

Certamente non è facile far quadrare tante cose, e questo vale in egual misura per tutti i membri della band. Penso comunque che quando un progetto come Wonderland riesce a diventare una priorità, soprattutto a livello emotivo e di amicizia, tutte le difficoltà passano in secondo piano e si riescono a conciliare moltre situazioni, come il fatto di collaborare con altre band, avere un lavoro e avere una propria vita personale.

I Wonderland hanno sempre dimostrato un notevole gusto per gli arrangiamenti, tenendovi lontani da tendenze sinfoniche e dal trend delle band fantasy, siete riusciti a creare un suono personale rimanendo comunque identificabili nel filone del power italiano, è questo il segreto dei Wonderland? Come ci siete riusciti?

Ti dirò sinceramente che le mie origini musicali si rifanno al trash, al rock progressivo, al metal classico e in generale a qualunque tipo di musica con atmosfere cupe ed intense. Per questo motivo sia io che gli altri ragazzi della band abbiamo optato per un genere che segue atmosfere più introspettive, anche più vicine alla musica elettronica, mescolate a quello che è il classico concetto di heavy metal e prog metal. Preferiamo insomma, pur apprezzandolo ed ascoltandolo, che siano altre band a suonare il power sinfonico perché non appartiene al nostro dna, senza rinunciare a quei richiami musicali di band come Iron Maiden, Helloween e Blind Guardian che sono le stesse band di riferimento dei gruppi power sinfonici moderni.

Sotto il profilo live quali saranno le vostre mosse in futuro? Sarà possibile vedervi in azione in un tour ver e proprio, cosa state preparando per i vostri supporter?

Certamente a tutti noi piace suonare e se ci saranno situazioni interessanti noi saremo pronti a presentarci in qualunque parte del globo a proporre la nostra musica…..purtroppo siamo italiani e le strade per suonare sono poche e richiedono grossi sforzi economici ;
per una band che porta materiale originale e non commerciale le difficolta’ sono doppie se le paragoniamo a una cover band o una blues band…..siamo musicisti che vogliono presentare solo la propria musica e non ci vergognamo a dire che e’ molto difficile per noi riuscire a promuoverci suonando live.
Oltretutto , il fatto che facciamo un genere che utilizza molte tastiere e melodie non vuol dire che siamo + commerciali delle band di metal classico o di power o di thrash………anzi, noi siamo normalmente visti con maggior diffidenza rispetto alle band che fanno un genere gia’ ben delineato , visto che esiste uno zoccolo duro di estimatori che da sempre ha supportato tali gruppi e tali sonorita’.

Con molti anni di esperienza alle spalle, quale idea vi siete fatti del businness che sta alla base del mercato discografico? Il fatto che una band venda, o non venda dischi si riflette sui rapporti all’interno del gruppo, fa aumentare la pressione?

Ho risposto involontariamente a questa domanda a inizio intervista e posso ribadire che nel nostro caso la vendita dei dischi non influisce minimamente anche perche’ se uno dovesse fare dei conti tra quello che investe e quello che ritorna allora si potrebbero chiudere baracca e burattini; aggiungo che sarebbe anche ipocrita dire che un buon consenso di pubblico, di stampa e di vendita non aiuta ma tutto ha una sua logica e vorrei farti un esempio….se uno ama uno sport , prendo ad esempio il tennis, uno si compra la racchetta, le palline, affitta il campo e spesso prende lezioni e via su’ su’ a seconda delle proprie aspettative….ma un vero appassionato non investe in una cosa solo per emergere su tutti ,sognando solo di vincere wimbledon e diventare ricco e famoso, ma semplicemente per divertirsi visto che alla fine ci sara’ una persona sola al mondo ogni anno che vincera’ tale torneo….questo dunque vuol dire che anche chi ha aspettative minori puo’ trovare grosse soddisfazioni portando avanti seriamente una propria passione.

Questa è una domanda scomoda per me, ho notato che molti giornalisti, o sedicenti tali, non hanno accolto con particolare favore la vostra musica, anzi spesso vi hanno letteralmente derisi, cosa avete da dire a questi personaggi?

Personalmente dopo l’uscita del primo e.p. avevo preso male certe critiche indirizzate in maniera gratuita verso la band….mi chiedevo….ma alla fine gli Wonderland sono solo una powermetal band che ha un cantante molto melodico condita con arrangiamenti e tastiere techno-trance che oltretutto avevo gia’ utilizzato su i primi 2 album dei Labyrinth…perche’ tanto accanimento?
Poi il tempo mi ha fatto capire che la storia non e’ mai uguale, la band era appena formata, l’affiatamento era inesistente, certe contaminazioni erano andate oltre , il potenziale di ogniuno di noi non era stimolato da forti motivazioni e che la colpa di tante critiche era soprattutto nostra.
Nel calderone delle colpe mi ci metto in prima persona perche’ anche la produzione dei primi lavori non era eccelsa…..ci siamo dunque rimboccati le maniche e abbiamo cercato di fare tutto quello che era in nostro possesso per migliorare la’ dove potevamo….ci siamo presi tutto il tempo libero che le nostre vite ci lasciavano fuori dai nostri lavori e abbiamo fatto il massimo (e a volte anche di piu’)sacrificando anche momenti importanti della nostra vita privata.
Piano piano abbiamo trovato molta gioia e entusiasmo e abbiamo capito che senza anni di impegno e sacrifici non si riesce a fare nulla che realmente ci soddisfi appieno e che di conseguenza magari un domani potra’ anche soddisfare maggiormente giornalisti e fans. Posso dunque ringraziare tutti coloro che hanno criticato in maniera dura ma costruttiva gli Wonderland, ma al tempo stesso ringrazio anche quelli che oggi liquidano in maniera superficiale gli Wonderland come una band di popmetal perche’ dimostra che alla fine ci puoi odiare o ci puoi amare, ma di sicuro non ci puoi evitare………gli Wonderland sono un’entita’ vitale e come tale quando arriva una critica, arriva come una forma di vita, a dispetto delle inutili e banali critiche che vengono fatte a molte band oramai esaurite.
La cosa piu’ triste di oggi e’ che comunque siamo di fronte alla piu’ totale indifferenza verso l’arte e verso la poesia che sta’ dietro alla musica …..….. ed e’ quello il cancro che affligge veramente la miriade di band odierne famose e non……. l’apatia poi diventa un male contagioso (soprattutto per giovani band e giovani giornalisti) ……..e allora in quel caso magari non prendiamo sul serio critiche o commenti che sono molto diversi da quelli di quei personaggi a cui non piaciamo per motivi artistici o perché siamo troppo al limite con altri generi considerati tabù. Alla fine gli wonderland nel bene o nel male cercano di dire la loro cercando esclusivamente di fare metal alla loro maniera senza guardare in faccia nessuno e cercando anche di essere anticonvenzionali …….ma il metal quando naque, non era ascoltato e amato da pochi e criticato dalla grande massa????????…..ora il metal nelle sue forme piu’ standardizzate e con le sue band piu’ decorate e’ diventato un fenomeno da classifica e di massificazione…..

Per me è sufficiente, potete rivolgervi ai nostri lettori in queste ultime righe, io vi ringrazio per il tempo e la disponibilità.

Un ringraziamento a te Eugenio per l’ottima recensione e per le domande molto curate ed intelligenti che hai fatto in questa intervista. Sicuramente le mie risposte saranno state un po’ troppo prolisse, ma, siccome la nostra musica spesso viene liquidata in maniera superificiale, quando si ha l’occasione di poter spiegare il perché di certe scelte non mi tiro mai indietro. Un grandissimo ringraziamento anche a tutti quei ragazzi e giornalisti che in questi anni ci hanno ascoltato senza paraocchi giudicandoci ed apprezzandoci semplicemente per quello che trasmettiamo….
………….infine dalla serie “certe cose non si scordano mai”:
un grosso grazie all’Underground Symphony che e’ stata nel 98 la prima e unica Label a credere in noi.