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Wotan (Mario Degiovanni – Vanni Ceni)

Di - 18 Luglio 2004 - 19:54
Wotan (Mario Degiovanni – Vanni Ceni)

Ciao ragazzi sono Eugenio Giordano del sito www.truemetal.it per prima cosa vi faccio i miei sinceri complimenti per il risultato raggiunto con il vostro primo disco sulla lunga distanza “Carmina Barbarica”, si tratta di un lavoro maturo che manderà in estasi gli amanti del metal epico. Possiamo
incominciare l’intervista parlando del recente passato dei Wotan, come siete giunti alla realizzazione del disco? Quanto tempo ha richiesto la stesura dei pezzi e poi la stampa vera a propria?

Innanzitutto grazie per i complimenti. Carmina Barbarica è composto da 12 canzoni scritte nell’ arco di tutta la storia dei Wotan, quindi ci sono canzoni scritte 15 anni fa e altre qualche anno fa. La registrazione e la stampa sono stati due processi abbastanza lunghi, un po’ per problemi nostri di tempo, un po’ per problemi organizzativi. Essendo poi il tutto stato gestito da un’ etichetta greca ci sono stati alcuni ovvi ritardi ( solo il fatto di non poter comunicare sempre di persona provoca già di per se dei ritardi ). Come se non bastasse il master uscito a Dicembre aveva un problema di volume di uscita ( troppo basso ) e il nostro produttore ha deciso di farlo rimasterizzare in uno studio tedesco e quindi abbiamo perso ancora dei mesi per questo.

Metal epico di stampo classico, credo sia questa la definizione più semplice ma anche più chiara per descrivere il vostro stile. Oggi tutti corrono dietro a melodie facili, ad arrangiamenti morbidi, magari sinfonici, e badano al guadagno, ma voi no, potete dirmi secondo voi cosa significa suonare heavy metal e quali sono le caratteristiche sonore del disco “Carmina Barbarica”?

Sembrano luoghi comuni, ma noi suoniamo esattamente ciò che ci appassiona da una vita, non ci interessano i guadagni anche perchè siamo abbastanza maturi da sapere che in Italia un genere come il nostro non ha appeal commerciale, è chiaro che una grandissima passione è alla base di tutto. Personalmente poi non apprezzo le mode del momento, il sinfonico, l’orchestrale mi hanno stufato da subito, c’è poca fantasia e pochissima personalità. L’ epic metal non ha niente a che vedere con il sinfonico. Come avrai notato il gruppo che più ci ha influenzato sono i Manowar dei primi dischi, perchè quello è l’ epic metal. Ovviamente abbiamo molte altre influenze al di fuori del metal, personalmente ascolto moltissime colonne sonore ( Bacalov, Morricone , etc. ), musica celtica, musica russa, danze e ballate medievali e rinascimentali, quindi puoi dedurre che le nostre fonti d’ ispirazione sono molte.

A un primo ascolto mi sono piaciute tantissimo le scelte operate in sede di produzione, infatti alla luce dei vostri lavori precedenti “Carmina Barbarica” possiede una personalità più concreta e consente di identificare i Wotan tra molte altre band in pochi attimi. Come siete giunti a questo risultato? E’ servito un lavoro aggiuntivo per migliorare il sound del disco? Ne siete soddisfatti?

Beh si, innanzitutto i due lavori precedenti erano dei demotape non registrati in uno studio professionale e il suono era molto grezzo, ora, pur mantenendo una forte componente ” primitiva ” siamo riusciti a crearci uno certo sound, che poi è assolutamente naturale; io ad esempio mi sono servito solamente di una chitarra, un cavo e l’a mplificatore; non abbiamo usato effetto alcuno e questo giova alla componente epica della musica che suoniamo. L’ unico lavoro che abbiamo fatto in post produzione è stato appunto una rimasterizzazione del master, ma non ha stravolto il lavoro che era stato fatto, ha aggiunto solo qualche decibel in più in modo da avere più ” volume” in uscita.

Avete un cantante a mio parere tra i migliori d’Europa, Vanni Ceni ha svolto un lavoro maiuscolo sul nuovo disco e credo che lui vi garantirà un largo consenso presso i metallari che ancora non vi conoscono. Come avete lavorato sulle linee vocali? Quali sono le caratteristiche migliori di un frontamn come Vanni Ceni in studio e poi sul palco?

Ti ringrazio per i complimenti, Vanni è davvero unico, al di là del range notevole di note che riesce a coprire, ha un’ ottima interpretazione, dà una carica drammatica al brano e ciò è una delle componenti fondamentali delle nostre canzoni. E dal vivo, quando è in serata di grazia, riesce a far anche meglio che in studio ! Si lavora moltissimo sulle melodie vocali, a mio avviso fondamentali , delle volte Vanni viene alle prove con un tema già definito, altre volte le linee melodiche vengono sviluppate un passo alla volta, sempre comunque con un processo naturale, mai studiate ” a tavolino “.

Il tono epico delle composizioni vi ha spinti verso uno sviluppo maggiore della sezione ritmica, quali sono le vostre considerazioni sotto questo aspetto? Trovo che sotto il profilo ritmico “Carmina Barbarica” sia molto potente e convincente, condividete questa mia affermazione? Pensate possa essere utile in chiave live?

La penso anch’io cosi, l’ epic metal necessita di ritmiche che non siano solo un ” tappeto ” che copre ma dei veri e propri proclami di guerra. Curiamo molto in fase di composizione la batteria : non lo consideriamo solo un semplice strumento che serve a scandire il tempo, ma una vera colonna portante della canzone, facciamo largo uso di timpani proprio per evocare i toni cupi e drammatici. E anche dal vivo funziona : un pezzo come Under the sign of Odin’s raven tutto giocato sui timpani riscuote sempre un grande successo .

Devo dire che i Wotan hanno sempre saputo scrivere testi realmente interessanti, tenedovi fuori dal solito fantasy banale trito e ritrito avete puntato su fatti mitologici (Stone Giants), su vicende storiche dell’Impero Romano (Innoxia), oppure della storia napoleonica rispolverando l’uniforme
nera dei celebri Ussari della Morte, un corpo militare leggandario. Volete parlarmi dei testi del disco, anche in maniera breve?

– ( Vanni Ceni) : in genere i testi anche se incentrati su argomenti diversi hanno in comune
lo stile , ispirato alla tradizione dell’epos , ovvero dei racconti di gesta che poi creano la leggenda , ma che si basano sempre su fatti accaduti realmente , come la leggendaria figura di artu’ descritta in King of crows , e The cave , canzoni direttamente ispirate ai racconti celtichi precedenti i romanzi medievali , che descrivono questo capo bretone Arturus ( dal celtico arthaios, orso) impegnato nella lotta contro i sassoni, oppure il realissimo personaggio storico di Teodorico , il re degli Ostrogoti , trattato in Black conqueror la cui morte secondo la leggenda avviene per mezzo di un nerissimo cavallo dagli occhi di fuoco che altri non e’ che il demonio venuto per rapire il sovrano barbaro ,o ancora l’eroico Vercingetorige , che dopo una strenua difesa della Gallia , si consegno’ a Cesare per evitare il massacro della sua gente , questi in genere sono gli argomenti delle liriche.

“Carmina Barbarica” è stato registrato presso gli studi dei DoomSword, come vi siete trovati a convivere con loro e come giudicate la qualità di quelle sessioni? Potete dirci qualcosa di preciso in merito al periodo di registrazione e al vostro rapporto con loro, credo siate due band in
sintonia…..

Conosco Deathmaster da ormai una vita, abbiamo anche suonato insieme per un certo periodo, abbiamo in comune la stessa passione per il metal, e la stessa coerenza nel portare avanti le nostre idee, per questo lo stimo. E durante le sessions di registrazione ci siamo anche divertiti, proprio Deathmaster ha partecipato ai cori di Hussard de la mort con risultati ottimi. Probabilmente organizzeremo qualche concerto insieme in futuro, all’insegna dell’ epic metal.

Trovo davvero difficile da capire come mai non abbiate firmato per una label tricolore, possibile che con tutti gli anni di metal che avete alle spalle, dopo aver registrato a casa di una band cardine di una label come Dragonheart, non siate arrivati a un deal nel nostro paese? Cosa vi ha spinti a scegliere la greca Eat Metal Records? Quali saranno per voi i vantaggi?

Abbiamo firmato con la Eat Metal Records per svariati motivi, tutti importantissimi : Greg Varsamis prima di tutto è un fan dei Wotan e si è dimostrato, in tutti questi anni, l’ unico a credere veramente in noi, l’ unico a sborsare di tasca sua per produrci ( facendo grandi sacrifici ). Abbiamo totale libertà artistica con lui, abbiamo il controllo su tutte le cose. Siamo anche consapevoli delle conseguenze che comporta questo tipo di contratto, ovvero non avere una distribuzione capillare oppure non avere grossa pubblicità e visibilità, ma qui ti rimando alle altre risposte precedenti, lo facciamo esclusivamente per passione.
Nel 2000 quando avevamo appena stampato il demo CD con 4 canzoni, abbiamo proposto il nostro prodotto in cerca di un contratto serio a TUTTE le etichette italiane specializzate…per professionalità non faccio i nomi, ma ti dico nessuna ci ha proposto un contratto serio, nessuna vuole investire due lire in più del venduto sicuro che ti permette il rientro economico immediato ( e questo vuol dire non credere nella band ), senza contare chi ti imponeva di farti mettere in copertina la donnina nuda, chi ti diceva che le canzoni erano un po’ troppo datate e troppo anni ‘ 80 ( per me è solo un complimento ! ), insomma tante chiacchere e basta. Pensa che dovevamo
partecipare anche a una compilation di tributo ai Manowar, avevamo già registrato anche il pezzo ( Revelation ) ma anche li non se ne fece più nulla. Questa è la serietà delle etichette italiane. Ora capisci perchè abbiamo fatto Carmina Barbarica con la Eat Metal Records.

Come vi muoverete in sede live per supportare l’uscita di “Carmina Barbarica”? Avete già pianificato qualche data? Farete un tour vero e proprio o magari parteciperete a festival europei in Germania o in Grecia?

Non abbiamo ancora pianificato niente. Certo quest’ autunno faremo diverse date live per promuovere il disco, sicuramente non mancherà la Grecia dove probabilmente faremo più di una data. Spero di tornare anche al Keep It True in Germania dove abbiamo suonato l’ aprile scorso e ci siamo divertiti un sacco, mi sembrava di essere tornato indietro negli anni ‘ 80 !!

I Wotan sono da lunghi anni un nome leggendario del metal italiano, come avete vissuto gli anni dello sviluppo della scena nel nostro paese? Come giudicate i vari trend ora che siete di fatto una band di culto per tanti di noi? Come valutate l’operato della stampa sia nei vostri confronti che in generale? Siate pure sinceri, a me piace accogliere le opinioni dei veri protagonisti del metal, senza di voi, noi “sedicenti” giornalisti saremmo finiti da un pezzo, a volte ce lo dimentichiamo ma quelli che suonano per davvero siete voi!

Secondo me non esiste una scena italiana, nè è mai esistita. Ci sono stati gruppi più o meno popolari negli anni ‘ 80 ( Death ss, Bulldozer, Vanadium ) ma non si può parlare di scena. Ora ci sono i Rhapsody ( ma la si può considerare una vera band italiana ? ), al di là che possono piacere o meno ( a me non piacciono ) sono diventati famosi a livelli internazionale, ma credo che sia l’ unica band italiana a riscuotere un certo successo. I trend non mi sono mai piaciuti , neanche negli anni ’80 quando c’erano il thrash e il glam, ho sempre amato il metal epico anche quando ero un ragazzino; cioè le stesse cose che ascoltavo quando andavo alle medie alla fine sono le cose che ancora oggi apprezzo di più !! Sulla stampa italiana : a parte poche eccezioni nessuno ha mai parlato di noi, ma questa non è un’ accusa perchè nonostante i Wotan esistono da una vita siamo ancora nell’ underground, solamente grazie ai nostri fans siamo riusciti a ritagliarci un ruolo di cult band. Comunque sulla stampa in generale sarò schietto : non ci credo: funziona tutto troppo a amicizie / raccomandazioni / gelosie / pago la cena a Caio cosi mi fa una bella recensione, etc… tipicamente al’ italiana. Credo di più nelle fanzine, con tutti i difetti che possono avere, ma almeno sono genuine e fatte da persone con una passione. Il Metal poi in Italia funziona
cosi: si parla sempre troppo del ” contorno ” e sempre troppo poco di musica, leggi quante volte vanno al cesso gli Slayer e non vedi magari la recensione di un concerto fatto da un gruppo italiano. Questo è quanto ed è sempre stato cosi, te lo dice uno che ha il primo numero di HM.

Quali sono i progetti futuri dei Wotan? Su cosa vi state concentrando adesso che “Carmina Barbarica” è stato portato a termine con successo? Esiste già del nuovo materiale oppure state puntando maggiormente sul versante live?

In teoria esiste già del materiale pronto e finito per fare un secondo album ! Infatti molte delle canzoni contenute nei primi due demo non sono finite su Carmina Barbarica, in più ne abbiamo delle altre che non abbiamo mai pubblicato ma che eseguiami regolarmente dal vivo.
Attualmente stiamo cercando di approfondire il discorso scenico da usare in chiave live : teniamo moltissimo a questo aspetto e chi ci verrà a vedere dal vivo in futuro assisterà a delle sorprese !!

In conclusione voglio chiedervi qualcosa sulla bellissima copertina del disco, i manufatti raffiguranti le due aquile sono magnifici, di grande gusto artistico, a che epoca risalgono? Sono gioielli degli antichi popoli scandinavi? Dove li avete trovati?

Sono fibule ostrogote risalenti al V -VI secolo , all’incirca al periodo in cui questo popolo barbaro proveniente dall’est ma probabilmente originario della scandinavia prese il potere in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano, in genere si trovano sui libri che parlano delle invasioni barbariche (es. “I Barbari e L’Italia” ediz. FME)

Io non posso che ringraziarvi per la vostra disponibilità e pazienza, vi faccio i miei auguri più sinceri, uniti ai miei complimenti, per quanto siete riusciti a fare fin qui, credo che i Wotan raccoglieranno tanto in futuro. Potete salutare i nostri lettori qui sotto se volete. Personalmente prima di essere un collaboratore di truemetal.it sono un vostro grande sostenitore ed è stato
un onore potervi intervistare. Grazie ragazzi.

Eugenio, grazie di cuore per quest’ intervista e per lo spazio dedicatoci. A tutti gli amanti del True Metal : spero di vedervi resto ai nostri concerti !
DIE WITH SWORD IN HAND

Eugenio Giordano metalgenio@libero.it