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X-Piral (Dimitris Marinis)

Di - 25 Maggio 2007 - 0:00
X-Piral (Dimitris Marinis)

In occasione dell’uscita di “Hunters”, secondo full-length della band greca X-Piral, abbiamo raggiunto il tastierista e fondatore Dimitris Marinis, per farci raccontare un po’ la genesi e la storia dell’album, i progetti del gruppo e gli obiettivi futuri.

Intervista a cura di Mattia Di Lorenzo.

Ciao Dimitris, piacere Mattia! 
Ciao a te! Grazie mille per l’intervista!

Di nulla! È un piacere! Vorrei scambiare due chiacchiere sul vostro nuovo cd appena uscito, “Hunters”, che ne dici?
Assolutamente!

Partirei subito dalla questione più spinosa, se sei d’accordo, e cioè: la vostra musica è il risultato di vari influssi nell’ambito metal. Io penso però che tutto sommato possiate considerarvi una band Power. Sei d’accordo?
Direi di sì: fondamentalmente siamo una power metal band, ma non nel modo classico ormai scontato. Abbiamo una base power nelle nostre canzoni, e poi ci aggiungiamo elementi dagli altri generi che ci piace ascoltare, come il Thrash o l’hard rock.

La scena metal è piena di nuove band in questi anni. È una cosa buona al movimento, di sicuro, ma non è facile farsi notare. Quali sono i vostri punti di forza e quali i vostri obiettivi, cercando di ritagliarvi un posticino tra i Maestri?
Eh, purtroppo sì, hai proprio ragione. Ci sono centinaia di nuove band là fuori che cercano di ottenere un po’ di attenzione. Penso che la nostra miglior caratteristica come band sia che noi suoniamo veramente col cuore! Suoniamo e componiamo perché ci piace, e non ci interessa assolutamente che cosa sia la moda, o quale sia l’immagine che presentiamo come band. Facciamo solo ciò che ci piace di più, e speriamo che anche altre persone lo apprezzino.

È molto bello. Lo apprezzo molto! Avete dovuto cambiare nome per ragioni di copyright. Perché la scelta “X-Piral”? Cosa significa questa parola per voi?
Oh, vuol dire molto per noi! Ma significa qualcosa di diverso per ciascuno. Per me è un simbolo delle cose che non esistono più, nel mondo fisico e nella mente. Per il nostro cantante, Michael, è una parola che simboleggia la forza di distruggere le cose del mondo che non sono giuste.

Siete cambiati molto dal vostro debutto. Parlo della musica, naturalmente! Quali sono le differenze principali?
Vediamo… Prima di tutto abbiamo molta più esperienza non solo nel songwriting ma anche nel modo di registrare. Le nuove canzoni sono state composte da tutta la band, non solo da due persone come nel primo album. Hanno contribuito tutti, e le nuove proposte ci hanno aiutato a costruire canzoni più interessanti. Inoltre siamo evoluti come musicisti, ora siamo più sicuri nel suonare canzoni più aggressive e veloci. Io penso che il tempo e il cambio di line-up abbiano marcato in modo netto la differenza. E forse anche il fatto che le nostre influenze sono un po’ cambiate negli ultimi due anni.

È vero! Siete molto eclettici da quel punto di vista! Uno dei vostri punti caratteristici è la particolarissima timbrica vocale di Michael. È tutto tranne che il classico power… David De Feis, Bruce Dickinson, Russel Allen… sembrano essere queste le sue fonti di ispirazione principali…
Sì, Michael ama molto cantanti come De Feis e lo puoi sentire dal modo in cui canta. Ma la ragione principale del suo stile è che la sua voce è molto, molto potente… è completamente senza senso, per uno come lui, mettersi ad urlare, quando i suoi toni medi sono così potenti e danno all’album tutta l’aggressività di cui necessita. Certo, qualche scream classico del power c’è, qua e là, ma non volevamo che il canto fosse caratterizzato completamente da ciò.

Una scelta originale, senza dubbio! Dei cambi di line-up che mi dici? Sembri davvero soddisfatto di come è messa la band ora!
Sì, ora funziona perfettamente! Abbiamo cambiato membri molte volte per varie ragioni: musicali soprattutto, ma anche per incapacità dei membri nel seguire il nostro programma di concerti… vogliamo gente nella band che sia parte stabile di essa. Gli X-Piral sono una squadra, se a qualcuno non piace la nostra musica o il nostro programma, semplicemente non può esserne parte! La line-up attuale rispetta tutto ciò che facciamo, lavora bene, ed è sempre un divertimento andare  tutti assieme a suonare. Quindi penso che siamo più in forma che mai!

Alcune canzoni del nuovo cd sono molto lunghe. È un album di 68 minuti, molto sopra la media dei titoli che escono. Fare canzoni lunghe è una scelta coraggiosa, ma per il pubblico può essere un elemento di difficoltà… 
Può darsi. Ma inviterei l’ascoltatore a rilassarsi, e ascoltare la canzone senza pensare a quanto è lunga. Tutte le tracce hanno molte parti diverse, e io penso che un buon orecchio troverà sempre qualcosa interessante da ascoltare. Almeno, questo è ciò a cui abbiamo mirato mentre componevamo! Suonavamo finchè sentivamo che una canzone era completa, non ci siamo mai curati di quanto diventasse lunga… L’unico problema è che con così tanto suonare, abbiamo dovuto lasciar fuori 3-4 canzoni. E questo un po’ dispiace.

Dimmi qualcosa dei testi! Io amo molto gli album dove le parole non sono solo un riempitivo giusto perché bisogna “dire qualcosa”. In “Hunters” i testi sono fondamentali…
Sì, sono molto importanti per la band, lo sono in ogni caso! Sin dal debutto, abbiamo sempre posto attenzione a ciò di cui stavamo scrivendo. Prendiamo ispirazione dalle esperienze che abbiamo vissuto, o dalle cose che vediamo attorno a noi e ci danno fastidio: come la guerra per esempio (vedi Lie Down Free, o Powerlust), il governo corrotto (Dead Within) o i problemi personali (Timechaser)… Crediamo che la musica sia espressione, attraverso la musica abbiamo occasione di parlare delle cose che ci frustrano come uomini! Quindi non perdiamo certo tempo scrivendo delle “foreste nere del dolore” o dei “draghi volanti”!

Ci mancherebbe, guardatevene bene! Ora passiamo a te personalmente, Dimitris. Senza dire falsità, io credo davvero che uno degli elementi forti del cd sia il tuo lavoro alle tastiere. I tuoi timbri riempiono lo spazio sonoro alla perfezione, sono sempre i migliori per ogni situazione melodica…
Oh, grazie davvero! Sì, sono molto soddisfatto del risultato. Ho veramente lavorato molto per gli arrangiamenti. Come puoi sentire la base fondamentale delle canzoni sono i riff di chitarra e la batteria. La tastiera doveva essere presente, ma senza disturbare gli strumenti più importanti. Credo che gli arrangiamenti fatti raggiungano lo scopo. Anche riguardo alla struttura delle canzoni sono stato in grado di aggiungere molte cose che volevo (come il break di pianoforte in “.com-fusion” o il solo in hammond di “The Fire is Burning Bright”). Certo, anche gli altri membri erano d’accordo sulle parti più piene di tastiera, come “Powerlust”, o “Hear me Calling”, dove il piano guida l’intera canzone. Ho cercato comunque di suonare solo ciò che serviva, senza voler fare il protagonista ad ogni costo.

Bravo! Complimenti ancora! Un’altra cosa davvero ottima è la produzione di Marcus Teske… Com’è stato lavorare con un maestro come lui?
Lavorare per quindici giorni con Markus è stato qualcosa di incredibile! Markus è un professionista, è stato di grande aiuto per la band! Non solo ci ha dato l’album così come lo volevamo, ma ci ha insegnato a registrare, comporre e missare la musica. Quest’esperienza è stata di grande importanza per noi, vogliamo ringraziare lui e Cristina dal profondo del cuore per tutto ciò che hanno fatto per aiutarci! Non c’è bisogno di dire quanto siamo soddisfatti dai risultati. Non avremmo mai pensato che la nostra musica potesse suonare così!

Avete invitato un sacco di ospiti per il vostro album. Questo è un altro fatto che mostra la vostra ambizione riguardo al lavoro…
Be’, a dire il vero le apparizioni non sono state programmate, ma sono venute così, in corso d’opera. In “.com-fusion”, Nick stava registrando le chitarre, e George Maroulis (Fragile Vastness, 4Bitten), nostro amico e ingegnere del suono, era lì ad aiutarci; quindi Nick gli ha lasciato la chitarra per un solo… ed ecco fatto! Anche le voci femminili non erano programmate in “Duat”. Abbiamo provato e ci è piaciuto. Ma la ragione principale per cui abbiamo deciso di invitare degli ospiti, è che noi crediamo che queste persone siano grandi musicisti… è stato un onore per noi avere il loro contributo nell’album. Con Fabiano Romagnoli (Lunarsea) abbiamo continuato la  collaborazione anche dopo le registrazioni. Dopo che lui ha registrato il solo per “Dead Within”, io ho eseguito alcune parti di tastiera per il loro album successivo.

E ora, che mi dici della vostra esperienza live? State preparando un tour europeo?
Ci piacerebbe molto! Abbiamo avuto alcune proposte per spettacoli all’estero, ma nulla è stato ancora confermato. Abbiamo ancora alcune date qui in Grecia, e speriamo di suonare qualcosa in Europa durante l’estate

Il prossimo passo della band è…
Fare musica ancora migliore! Gli X-Piral non conoscono riposo! Appena abbiamo finito un album, inziamo subito a comporre cose più complesse, più aggressive. Ora stiamo cercando di promuovere “Hunters” il meglio possibile. Continueremo a diffondere la nostra musica, e te lo assicuro: la nostra prossima uscita sarà ancora migliore.

E per finire, presenta la band al pubblico italiano! E lascia un messaggio, se ti va…
Gli X-Piral sono una band heavy metal! E questo è tutto, signori! Suoniamo Heavy Metal nel modo più onesto che possiamo, e speriamo che troverete cose interessanti sul nostro album. Speriamo anche di suonare in Italia un giorno, tanto più che molte nostre influenze provengono da band italiane. Forse un giorno divideremo il palco con loro!

Bene, grazie ancora Dimitris! Penso che abbiate le potenzialità per sfondare nel contesto Power europeo. Continuate per questa strada! E in attesa del vostro prossimo album… Stay Metal!!