Zero Kelvin (Francesca Guido)
Non è più un semplice caso ma una realtà di fatto che il valore qualitativo delle bands di casa nostra stia crescendo in maniera esponenziale riuscendo ad uniformarsi sempre più, tanto che competere con le super potenze metalliche d’oltralpe, non è più un sogno impossibile come lo era alcuni anni. E se da una parte i gruppi più quotati continuano a mietere proseliti in ogni angolo del globo, nuove ed agguerrite formazioni scalpitano cercando di farsi largo nella bolgia infernale che si è venuta a creare nell’ultimo lustro. Certo che, al giorno d’oggi, per una band che muove i suoi primi passi all’interno del fantomatico music biz nostrano, non è facile districarsi, ne tanto meno emergere prepotentemente dal calderone sempre più affollato, bisogna dimostrare, non solo di avere una dose massiccia di professionalità, ma anche di essere competitivi sotto ogni punto di vista, insomma diciamolo chiaramente, bisogna avere le palle quadrate, e se ultimamente c’è una band che riesce a racchiudere tutte queste qualità, questi sono i Zero Kevin. Provenienti dall’hinterland cosentino, i nostri amici si rendono artefici di una particolare quante intricata miscela sonora che, partendo dalle lezioni impartite dai maestri Iron Maiden e Fates Warning, riescono ad incastonare un perfetto mosaico sonoro cesellando un trittico di brani, quattro per l’esattezza, che colpiscono al cuore per pahtos, emotività e soprattutto capacità tecnica. Una band che senz’altro ha molte frecce al suo arco, e che se avesse la possibilità di potersi esprimere sulla lunga distanza, potrebbe regalarci qualcosa di più di tante belle parole gettate al vento!!!! Ma lasciamo la parola alla brava, e bella (eeehhmmmm!!!) Francesca, vocalist d’indubbio valore nonché portavoce dei Zero Kevlin……
Credo che “Room 101” sia un lavoro senza pecche che mette in evidenza un buon affiatamento a livello di line up, suonate insieme da molto tempo?
La band è attiva da molto tempo ma vari problemi di line up ci hanno portato a ritardare le uscite dei nostri demo. Adesso, finalmente, con l’attuale formazione abbiamo trovato una nostra stabilità e il risultato è stato proprio “Room 101”. Tuttavia con una precedente formazione eravamo già riusciti ad avere ottimi responsi con il demo “The music of Eric Zann”.
Sin dal primo approccio con la band, ho notato la vostra voglia d’uscire fuori dagli schemi, è per questo che avete deciso di adottare un nome così particolare?
La scelta del nome risale a molto tempo fa e, in effetti, riflette la volontà del gruppo di non uniformarsi agli standard vigenti, ma di ricercare delle sonorità particolari senza la necessita di operare dei miscugli eterogenei e spesso inconcludenti.
Anche il vostro sound evidenzia una certa ricercatezza sonora, credo che la vostra proposta, che risente di riminiscenze provenienti da diversi stili musicali come il classic metal o un certo thrash bay area, sia il viatico perfetto per chi dalla musica vuole forti emozioni, mi sbaglio?
No, non ti sbagli! Noi cerchiamo di essere intensi, in ogni singolo riff; nelle nostre song non ci sono delle parti per così dire “di passaggio”; infatti per ogni singola canzone del demo avremmo potuto ricavare tre o quattro song. Ma noi preferiamo la qualità alla quantità, anche se questo vuol dire impiegare molto tempo per la stesura delle canzoni. Per quanto riguarda le influenze, abbiamo notato che in molte recensioni siamo stati paragonati a bands quali Fates Warning e Jag Panzer e comunque ad un certo sound americano; tuttavia, nonostante ammiriamo questi gruppi, non ci sentiamo influenzati direttamente da loro, ma bensì dalla scena classic metal europea, dal thrash più tecnico ed anche in parte da sensazioni death metal. Il tutto interpretato in un modo un pò “progressive”.
Dunque non credi che a volte il sound della vostra proposta musicale sia abbastanza intricato per piacere alla” massa metallica tricolore”?
Non ci preoccupiamo molto del fatto che le canzoni siano troppo elaborate, anche perchè in Italia c’è una grossa tradizione progressive; il vero problema secondo noi risiede nella particolarità delle song che necessiterebbero di più ascolti per essere percepite. Comunque siamo ottimisti!
Ma quanto tempo vi ha portato via la registrazione dell’intero lavoro?
Non ci crederai, ma quello che hai sentito è frutto di QUATTRO GIORNI di lavoro!!!
Naturalmente il fattore dell’intero lavoro che più colpisce, è di sicuro la tua voce, senza perdermi troppo nei vari comlimenti di rito, credo che tu sia una delle poche/i singer che, invece di starnazzare senza senso, utilizza la sua voce come veicolo di comunicazione per esprimere sentimenti, quali sono i vocalist che più ti hanno influenzato in tutti questi anni?
Ascolto musica hard rock ed Heavy metal da quando avevo dieci anniù! sicuramente le influenze maggiori sono venute dalla scena anni ’70 / ’80 ereditata da mio padre, al quale guardo come primo modello. Per il resto adoro Ian Gillan, Freddie Mercury, Bruce Dickinson, e i cantanti che usano la propria voce in modo versatile e ricco di sfaccettature, inclusi Rob Halford e King Diamond!
….ma se ti offrissero di entrare a far parte dei Gazosa, accetteresti?
Dio mio, NO! Però, mi sta tanto simpatico quel ragazzino con la T-Shirt dei Rhapsody……
Beh certo che una ragazza che suoni in una metal band nel sud del nostro paese credo che non sia una cosa tanto facile, vero? Tutto questo che tipi di pregiudizi ti ha portato ad affrontare?
Si, in effetti ho combattuto con molti pregiudizi anche perchè non si aspettavano uan certa presenza maschile, del cosìddetto “animale da palco” in una cantante femminile. Ma credo che non sia un fatto legato alla scena meridionale, ma spesso alle scelte stilistiche di una band. Anzi, è proprio nel sud, e non solo nella mia band, che ho trovato una certa apertura mentale.
Toglimi una curiosità, nel lavoro d’artwork della copertina di “Room 101” troneggia la figura di uno storico politico russo del nostro recente passato, è solo un caso o è legato a delle vostre ideologie?
In realtà la vera identità del personaggio sullo stendardo si può capire solo leggendo il libro che ha ispirato le lyrics della Title Track del demo. Comunque nessun coinvolgimento politico!
Mi parleresti in modo esplicativo delle liriche legate ai testi delle quattro song?
Inizierei proprio da Room 101: è appunto tratta da “1984” di G. Orwell ed evidenzia l’impossibilità di amare in un regime verso il quale stiamo purtroppo precipitando.
Sin invece ha a che fare con la storia di un uomo messo ormai con le spalle al muro ed incapace di reagire persino alle sue paure. Ho tenuto la stessa linea in Dawn of Time dove, però, sono i ricordi a rendere impossibile l’andare avanti anche se già la canzone preannuncia un velo di speranza che esplode in The Awaken Survivor dove un soldato si trova ad affrontare l’ombra delle proprie paure narrando la sua storia ed in questo modo esorcizzando il peso della morte.
…in che maniera nascono i vostri brani?
Le idee di base dei nostri pezzi nascono dal chitarrista Andrea Giordano. Successivamente i pezzi vengono arrangiati da tutto il gruppo senza esclusione di nessuno! Da ciò che ho detto si capisce che le canzoni nascono da linee di chitarra insieme ad un abbozzo di linea vocale e poi vengono curate da ognuno per quel che riguarda il proprio strumento con estrema pignoleria!!
Uno dei problemi che affliggono le giovani bands è di sicuro il suonare dal vivo, per i Zero Kelvin invece come procede l’attività live?
E’ veramente dura trovare dei buoni ingaggi. ma noi ce la mettiamo tutta!
Puoi darmi qualche ragguaglio sui pezzi nuovi che avete in cantiere?
I nuovi pezzi suoneranno ancora più maturi e personali, nonchè con una maggiore dose di feeling. Adesso manca solo un pò di fiducia da parte delle Labels discografiche.
Cosa c’è nel futuro più immediato dei Zero Kelvin?
Contratto, concerti, donne, birra, e un pò di pace mentale per il nostro bassista!!
Vuoi fare un saluto ai lettori di Truemetal.it?
Come mi suggerisce sempre Andrea “un bacio con la lingua” e a presto!!