Fiaba: piccola esclusiva per TM e fotoreport
Per gentile concessione di PCFILM, pubblichiamo le foto del concerto dei Fiaba del 10 novembre scorso, proponendone oggi il report scritto da Cristian Marchese.
In esclusiva assoluta per Truemetal.it, potrete scaricare qui uno spezzone del video della serata!!!
Roma, 10 Novembre 2005
Come potevo rifiutare l’invito ad un concerto da parte del vicedirettore di Truemetal.it quando la band che tiene lo show è una delle più affermate in Italia ed il loro intrattenimento folkloristico è degno del calore della gente siciliana?
Il concertò si terrà a “Stazione Birra”.
Appena arrivo non ho neanche il tempo di mettere il cavalletto, togliermi il casco e scongelare il cervello, che subito mi ritrovo nella classica atmosfera che mi lascia intuire, quella in questione non sarà una serata buttata al vento.
Dopo saluti, presentazioni, vecchi incontri e una bella pizza, la musica incomincia con il Rock più tradizionalista proposto dai Mago di Oz. Inizio onestamente un po’ fiacco e per niente d’impatto che lascia in molti un imbarazzo pressoché costante durante tutta la prova. Nonostante sia stato apprezzabile l’ impegno impacciato del frontman dedito all’intrattenimento pseudo-melanconico/intimista, (con improbabili monologhi che manco Marzullo!!!), ciò che forse ricordo con più felicità è il dolce assaggio dei cioccolatini da lui lanciati, (per non parlare delle bolle di sapone), WOW!
Fortunatamente prima o poi gli apripista terminano lo show ed arriva per tutti il momento d’assistere, chi per la prima volta chi per la decima, al concerto dei Fiaba.
L’atmosfera è tutta particolare, le note de “L’omino di latta” non toccano neanche la mia pelle che già il locale sembra infestato da folletti, orchi, fate, nani, e chi più ne ha più ne metta, inoltre gli stop & go del pezzo vengono enfatizzati dal lancio delle monetine con su impresso l’emblematico cappello a tre punte, insomma il divertimento sembra proprio assicurato e la voglia di coinvolgimento ad un mondo visionario fantastico da parte dei Fiaba viene evidenziato dai membri in maniera palese. Lo show continua con “La festa alla pioggia”, pezzo tratto dall’album Lo sgabello del rospo, che racconta, con così tanta vocazione romantica la caduta dell’acqua durante il temporale, che già mi sento parte integrante dello scenario folk rappresentato dall’equipe. A seguire invece ecco il primo pezzo proposto dall’ultimo album, quella “Nipote di strega” che fa esplodere i fan vecchi e nuovi in un tripudio più che mai unito nei confronti de “I racconti del giullare cantore”. Il disco in questione viene esposto abilmente da Rubino e compagni con una politica emotiva di contrasto, cosicché viene mescolato l’ordine ufficiale del cd, a favore del fomento pianificato prima ed ottenuto poi con l’esecuzione di “La caccia”, “La fuga dell’elfo”, ed “Angelica e il folletto del salice”.
A questo punto anche i più scettici mi sembrano convinti, ed apprendo che i Fiaba dal vivo ci sanno proprio fare, tanto che ormai Giuseppe Brancato, può di volta in volta tranquillamente annunciare la canzone successiva, urlandone il titolo in maniera teatrale, senza mai scadere nel ridicolo e rendendo pubblica l’esecuzione dei pezzi come la suggestiva “Dentro il cerchio delle fate”, della grottesca “Arriva lo spazzacamino”, dell’incalzante “Ballo in Fa# minore” o dell’epica “La brace loro”, stupendo il pubblico ed ammaliandolo con quei racconti un pò stralunati adatti ad essere cantati davanti la fiamma di un gran falò. Si va a seguire con l’esuberante doppietta costituita da “I sogni nel sacchetto” e “Le pere dell’orco”, che grazie alla superba interpretazione dell’ensemble unita alla sorprendente scenografia effetto-neve ha regalato un momento di coesione gruppo-pubblico importantissima.
L’ultima neve cessa di cadere e sotto i fiocchi più candidi scorgiamo lo “Lo spaventapasseri”, niente da dire, ancora una volta l’interpretazione è il punto forza dei Siciliani in sede live ed è cosi che questo pezzo tratto dal primo album mi lascia di stucco, e le linee vocali caratterizzate dal calore delle fenomenali corde di Brancato mi commuovono più che mai.
Il resto della scaletta, forse più povero di emozioni, viene reso comunque interessante tramite l’esecuzione di pezzi come “Hanno ammazzato il drago”, “Il luccio della fontana” e la scimmiottesca “Il passo della gallina” nella quale i Fiaba ancora una volta rapiscono il pubblico dalla realtà per portarlo in un mondo a lui sconosciuto.
Gente sazia ed acclamante, critici soddisfatti, e nonostante tutto la piacevole indigestione emotiva può avere modo grazie al bis costituito da un toccante medley tra “Le pere dell’orco” e “I sogni di Marzia”.
A questo punto il concerto è finito sul serio e posso tirare le somme su quello che i Fiaba hanno lasciato nella mia testa e nel mio cuore.
Indubbiamente le vibrazioni positive che hanno allietato il mio stato d’animo, tramite racconti fantastici mai uditi prima, non possono essere che ben accette. Inoltre, non nascondo quel piccolo orgoglio che mi fa sentire fiero di un prodotto finalmente Italiano più che mai valido e forse ancora poco considerato da parte del popolo Metal del nostro paese, ma che tappa dopo tappa e disco dopo disco sta affermandosi in maniera decisa nello scenario più importante acquistando un giorno dopo l’altro tanti aficionades come me.
Complimenti quindi a questi ragazzi che girano da più di un intera decade, offrendo coraggiosamente musica made in italy, testi compresi, mettendosi in discussione, sia sul palco che sul disco e che riescono a regalarci momenti unici ed indimenticabili.