Fotoreport Asia – Roma 25/07/2007

Di Redazione - 27 Luglio 2007 - 15:40
Fotoreport Asia – Roma 25/07/2007

Parole di Cristian Della Polla.
Foto di Mauro Gelsomini.

Mercoledì 25-07-2007, Stadio della Pallacorda, Foro italico – Roma

E’ molto probabile che il periodo che stiamo attraversando verrà ricordato come quello delle Reunion. Sulle motivazioni che hanno spinto gruppi storici, come Police o Rage Against Machine, a tornare a suonare insieme ci sono, in primis, fattori meramente commerciali; tuttavia non è da sottovalutare che, se questi ritorni spesso abbiano un ottimo riscontro sul piano delle vendite dei biglietti dei loro spettacoli, influisca anche il fatto che non siano poi tantissimi i nuovi gruppi che dal vivo riescano ad offrire uno spettacolo dello stesso livello.

Sfruttando la scia del buon successo dei festeggiamenti per i 25 anni di attività, gli Asia hanno deciso di riprendere a pieno la loro attività preparando un tour mondiale, e, a quanto pare, incominciando a lavorare su un nuovo album in studio. Il loro tour prevedeva tre date in Italia e noi abbiamo avuto la possibilità di assistere alla seconda esibizione, a Roma, presso lo Stadio della Pallacorda. La line-up del gruppo era quella originale dei primi due album, con l’ex bassista e cantante dei King Crimson, John Wetton, il tastierista Geoff Downes, ex di Buggles e Yes, gruppo quest’ultimo del ben noto chitarrista Steve Howe, e infine il batterista Carl Palmer, già negli ELP con Keith Emerson e Greg Lake.

Davanti ad un pubblico non numerosissimo, di circa 500 unità, i quattro hanno dato vita ad una esibizione molto piacevole e valida. La scelta dei brani ha ricalcato abbastanza fedelmente il loro ultimo lavoro (il doppio CD Live in Tokio) fatta eccezione per il brano ‘Midnight Sun’ , non presente nel live, e tre brani in meno rispetto ai 18 contenuti nell’opera.

La prima canzone, ‘Sole Survivor’ dà un avvio soft, in una calda e umida serata romana, condizione metereologica che di certo non facilita la prestazione vocale di Wetton, che risulterà un po’ altalenante anche se con alcuni spunti molto buoni. Già dal secondo brano il ritmo cambia, con una buona dose di brio, fino a raggiungere vette più alte con il brano degli Yes ‘Roundabout’. In questo brano Steve Howe, fa uso di due chitarre, una delle quali poggiata su di un trespolo. Tra i componenti degli Asia, Howe è quello che fisicamente ha subito di più il passare degli anni, i suoi 60 anni si vedono tutti, gli altri soffrono per lo più di un po’ di sovrappeso, in particolare Wetton (noti in passato i suoi problemi con l’alcool…).

Subito dopo ‘Roundabout’, inizia una sessione di quattro brani con un taglio più acustico, con Downes che ha fatto uso più del pianoforte digitale invece che delle sue sei tastiere, e lo stesso Wetton con una chitarra acustica al posto del basso. L’esibizione solista di Howe, sempre in stile Yes, è senza dubbio la parte più bella di questo gruppo di brani; a fronte di un fisico invecchiato, la sua tecnica rimane sempre di altissimo livello, spaziando tranquillamente tra sonorità rock, classiche, blues e country, riportandoci alla mente per l’eleganza con l’amico-collega-rivale Steve Hackett.

In questa fase c’è stato pochissimo lavoro per Palmer, che è restato in attesa che il suono delle fanfare lo risvegliasse dal torpore. Suono che arriva puntuale ad annunciare ‘Fanfare For The Common Man‘ (cover degli ELP) per un’esibizione che riscalda la platea e porta alla prima standing ovation della serata.

Segue un brano di intermezzo, prima di arrivare al momento, personalmente, più atteso della serata, l’esecuzione di una cover dei King Crimson. Carl Palmer ha annunciato che la scelta era caduta su ‘The Court Of The Crimson King’. In verità ci aspettavamo una ‘Starless And Bible Black’, soprattutto per ragioni di appartenenza, visto che Wetton ne è stato uno degli autori principali, anche se, in fondo, sentire dal vivo la pietra angolare del Progressive fa sempre piacere…
Se una critica vera possiamo farla, non abbiamo gradito molto la scelta di limitare la durata dei brani, in alcuni passaggi, specialmente per ‘The Court…’: queste amputazioni si sono sentite parecchio.

Altro cambio di rotta, passando dal sacro al profano, con l’immancabile cover dei Buggles ‘Video Killed The Radio Star‘, con Downes che indossa una giacca bianca e occhialini scuri stile (odiosi) anni ’80. Una parte del pubblico ha apprezzato molto, con qualcuno che si è addirittura messo a ballare…

Fortunatamente la parentesi è durata poco, si torna a cose più importanti, e a quello che è stato il momento clou della serata: l’assolo di Carl Palmer durante ‘The Heat Goes On’. Tecnica, energia, fantasia e un’ottima dose di autoironia sono gli elementi fusi in un intreccio ben riuscito. Le bacchette sono state mosse a velocità supersonica, fino a sparire sotto ai nostri occhi, lanciate, rotolate sui piatti e riprese. Una meritatissima standing ovation ha suggellato il tutto.

Per il bis tutto il pubblico si è alzato dalle sedie ed è andato sotto il palco, il primo pezzo acustico, con Howe che ha suonato un mandolino e Palmer che se ne andava in giro sul palco agitando simpaticamente un tamburello. Finale d’obbligo con ‘Heat of the Moment’, con pubblico ad intonare il ritornello e Downes con la sua tastiera portatile assieme a chitarra e basso.

Lo spettacolo è durato in tutto un’ora e quaranta minuti, non tantissimo in effetti, ma non so se le energie di alcuni dei membri permettessero di più. La location e la qualità dell’audio sono state buone, peccato non ci fossero le scenografie che gli Asia hanno esibito in altre date del tour.

Un buon concerto, ma nulla di più, non ci sembra di aver intravisto un serio progetto creativo alle spalle, se il lavoro per il nuovo CD sta andando avanti, nella migliore delle ipotesi non hanno voluto testare le reazioni del pubblico ai nuovi brani. Se si prende questa reunion come un modo per assistere dal vivo a brani storici suonati degnamente non c’è nulla da dire, ma pensare che questa fase possa aggiungere qualcosa in più alla storia del gruppo piuttosto che della musica intera sarebbe francamente troppo.

La scaletta:

  1. Sole Survivor
  2. Wildest Dreams
  3. Roundabout
  4. Time Again
  5. Steve Howe Guitar Solo
  6. The Smile Has Left Your Eyes
  7. Ride Easy
  8. Fanfare For The Common Man
  9. Midnight Sun
  10. The Court Of The Crimson King
  11. Here Comes The Feeling
  12. Video Killed The Radio Star
  13. The Heat Goes On / Carl Palmer Drum Solo
  14. Only Time Will Tell

Encore

  1. Don’t Cry
  2. Heat Of The Moment