Live Report: Alice Cooper + Michael Monroe @ Alcatraz, Milano – 29/06/2022
Alice Cooper + Michael Monroe
@Alcatraz, Milano – 29/06/2022
Qui puoi vedere le nostre foto del concerto: Michael Monroe e Alice Cooper
A pochi giorni da un glorioso Rock The Castle che ha portato in Italia tante leggende, altre due tra le stelle più brillanti del Rock sbarcano nel nostro Paese all’Alcatraz di Milano.
Ovviamente stiamo parlando di Alice Cooper e Michael Monroe che mercoledì sera hanno incantato i fan italiani con il loro immenso talento e grande musica.
La serata si apre con Michael Monroe, leggendario cantante finlandese che, nonostante sia “band di apertura”, ha a disposizione tempo sufficiente per suonare ben dodici canzoni.
Monroe è una mina vagante, non si ferma un attimo e tra un salto, una spaccata, un calcio in aria e un microfono fatto roteare sopra la testa, in un attimo ipnotizza tutti i presenti.
La musica è potente e coinvolgente, anche grazie ad una band affiatata che suona con grande alchimia, ma gli occhi sono tutti puntati sul cantante.
Il finlandese, infatti, nonostante i 60 anni compiuti proprio qualche giorno prima, ha una voce potente e graffiante che per tre quarti d’ora ci catapulta negli anni ’80 su una Sunset Strip grezza e pericolosa.
Una canzone come “I Live Too Fast to Die Young”, una tra le prime suonate, è una vera e propria dichiarazione d’intenti per Monroe e, mentre si arrampica sugli amplificatori, sempre continuando a cantare, è chiaro che quest’uomo è un vero e proprio concentrato di Rock ed energia: se c’è una persona che a 60 anni può salire sul palco con un gilet di pelle, un cappello da marinaio e lanciare ventagli sul pubblico questo è sicuramente Micheal Monroe.
Non mancano un paio di canzoni degli Hanoi Rocks, “Malibu Beach Nightmare” e “Motorvatin’”, e pure una “Nothin’s Alright” dei Demolition 23, altra band del passato di Monroe.
Al termine dello show, dopo una micidiale “Dead, Jail or Rock ‘n’ Roll”, il cantante saluta un pubblico incantato e lascia il palco.
Concerto di gran livello che non può che aver lasciati tutti soddisfatti e pronti per l’headliner.
Dopo il cambio palco, comprensibilmente non brevissimo data la complessa scenografia di Alice Cooper, è finalmente il turno del protagonista della serata.
Un telone con gli iconici occhi dipinti del cantante copre il palco, e all’ora X svela il castello che torreggia dal palco, e i cinque musicisti della band di Cooper che aprono le danze con un grande classico, “Feed My Frankenstein”.
L’ingresso di Alice viene inevitabilmente accolto da un boato del pubblico e la festa ha inizio.
Si inizia con un poker di classici che infiamma subito il pubblico, dopo “Feed My Frankenstein”, infatti, seguono “No More Mr. Nice Guy”, “Bed of Nails” e “Hey Stoopid”, tutte cantate a grandissima voce dal pubblico. Ovviamente non mancano le trovate sceniche che tutti si aspettano da questo show, a partire dall’enorme mostro di Frankenstein che arriva sul palco sulle note della prima canzone.
La band è in gran forma e tutti non possono che sorridere davanti all’entusiasmo dei fan italiani, che viene ricompensato con un’esibizione caldissima, e pure con numerosi plettri lanciati in mezzo al pubblico da tutti i musicisti. Se tutta la band riceve un’accoglienza calorosa, è per la solista Nita Strauss che il pubblico riserva il più grande entusiasmo fin dal primo assolo.
E Alice… che dire di Alice Cooper? Il cantante, a 74 anni suonati, è in una forma migliore di tanti suoi colleghi molto più giovani. Innanzitutto la voce è perfetta e, nonostante non faccia una pausa fino a dopo la tredicesima (TREDICESIMA!) canzone, Cooper canta alla grande, lasciando solo ogni tanto qualche ritornello al pubblico, ma più per coinvolgere i fan che per riposarsi.
Nel frattempo cambia costumi, rotea bastoni (che poi lancia al pubblico a qualche fortunato fan), sfodera coltelli e altre armi con cui conduce lo spettacolo che è ogni suo show.
Non mancano neanche attori, come un Jason Voorhees che compare su “He’s Back (The Man Behind the Mask)” per uccidere due personaggi comparsi sul palco, o “la sposa cadavere” che in più momenti compare volteggiando sul palco.
Questa altri non c’è che Sheryl, la moglie di Alice, che il cantante approfitta per baciare dopo aver cantato le parole “I lovingly kiss the bride” di “Roses on White Lace”.
Dopo una micidiale “Billion Dollar Babies”, che vede la comparsa di un gigantesco neonato che imperversa sul palco, Alice si ritira dentro al castello mentre Nita si lancia in un piacevole assolo che dà modo a lei di stare qualche minuto sotto ai riflettori, e al cantante di riposare per qualche istante. Cooper torna poi per cantare “My Stars” da una torre in cima al castello, e poi scompare di nuovo lasciando la band a suonare “Devil’s Food” e a scambiarsi assoli in una jam che nasce da “Black Widow” durante la quale tutti i cinque musicisti hanno spazio per brillare.
Il cantante ritorna poi per un’ultima manciata di brani – e per venire decapitato da due bambini giganti dopo aver cantato “Dead Babies” – prima di lasciare il palco e tornare per un encore finale con il classico “School’s Out”, inframezzato da parti di “Another Brick in the Wall pt.2 dei Pink Floyd”, sulla quale esce anche Michael Monroe per un succulento duetto.
A fine concerto tutti i presenti sono estasiati da uno show di quasi due ore che è molto più di una semplice performance musicale, ma che unisce grande musica a eccellente teatro.
A 74 anni Alice Cooper è ancora il re dello Shock Rock con un’energia, carisma e personalità ineguagliabili da quasi chiunque altro nel mondo della musica.
Setlist:
Feed My Frankenstein
No More Mr. Nice Guy
Bed of Nails
Hey Stoopid
Fallen in Love
Be My Lover
Go Man Go
Under My Wheels
He’s Back (The Man Behind the Mask)
Go to Hell
I’m Eighteen
Poison
Billion Dollar Babies
Guitar Solo (Nita Strauss)
Roses on White Lace
My Stars
Devil’s Food / Black Widow Jam
Steven
Dead Babies
I Love the Dead
Escape
Teenage Frankenstein
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School’s Out (con Michael Monroe)