Avantgarde

Live Report: Arcturus @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI)

Di - 3 Aprile 2019 - 14:38
Live Report: Arcturus @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI)

ARCTURUS

30/03/2019 @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI)

 

arcturus 1

 

 

PARODOS + SHADOWTHRONE

A scaldare il pubblico, prima del grande evento, tocca a tre band italiane. I salernitani Parodos, sono i primi a calcare il palco dello Slaughter e a colpire i presenti con il loro mix bilanciato tra progressive, avant-garde e post black metal, decisamente mai banale e ricco di atmosfere, e qualche leggera sbavatura nel cantato non ha compromesso una prestazione decisamente buona. La serata prosegue con il symphonic black metal degli Shadowthrone, fondati dal chitarrista Steph (ex-Theatres des Vampires), le cui radici affondano in quel solco tracciato da Emperor e Bathory, cui aggiungono una personalità e presenza scenica costante, oltre a sfoderare una precisione e una tecnica impressionanti, tali da calamitare il pubblico dall’inizio alla fine dello show.

 

SHORES OF NULL

Ai romani Shores Of Null, e al loro blackened/doom tocca il compito di far salire la temperatura prima del main event. Ottima la scelta di abbinare i suoni alle immagini proiettate su uno schermo alle spalle della band, come ottima è l’interpretazione da parte del cantante Davide Straccione che durante il pezzo “House of Cries” arriva ad esprimere un grado di malinconia e sofferenza che tocca l’animo di chi ascolta, ed è questo un punto che non va mai sottovalutato né in questa, né in nessun’altra arte. Unici ad avere due chitarre sul palco, creano un muro sonoro devastante ricco di accelerazioni e ritmi più lenti e cadenzati come il doom richiede. A vedere queste tre band non si può dire che il panorama italiano non sia florido di idee e di protagonisti.

 

 

Il locale è ben gremito e i presenti non aspettano altro di vedere cosa ha in serbo per loro la band norvegese. Ed eccoli salire sul palco, Sverd con un sorriso satanico saluta tutti con due mani come un bambino e prende posizione dietro le sue tastiere, un mascherato Hellhammer saluta e si nasconde dietro le pelli, Mingay è concentratissimo sul suo basso e Knut Valle incita il pubblico tenendo in alto le dita a forma di V. Ultimo a fare il suo ingresso con uno sgabello in mano e abbigliato in versione steampunk è Vortex, acclamato con il più sonoro degli applausi. Si parte con “Shipwrecked Frontier Pioneer”, che ci regala da subito un Vortex in splendida forma sia dal punto di vista vocale, con i suoi continui vocalizzi, sia da quello teatrale, con i suoi movimenti bizzarri e fluidi, che vanno dall’agitare le mani in continuazione a quello di mettersele in tasca durante le parti strumentali. “Game Over” è un semplice esercizio di stile prima di colpire con “Painting My Horror” e “Alone”, estratti da La Masquerade Infernale, con pubblico in visibilio totale. Fin qui tutto perfetto, ma la domanda che sorge è come si comporterà Vortex con i brani in growl di “Aspera Heim Symfonia”? “The Bodkin & The Quietus”, ci offre la risposta: semplicemente perfetto.  La versatilità vocale di Vortex è qualcosa di unico e spettacolare, per lui passare da un tipo di cantato ad un altro non crea alcuna fatica e non si può fare altro che rimanere estasiati davanti a un simile artista, che lascia emozionati su “The Chaos Path”, e devastati dopo “To Thou Who Dwellest in The Night”, brani che per lungo tempo rimarranno nei ricordi dei presenti. La macchina Arcturus gira alla perfezione, Hellhammer non sbaglia un colpo, perfetto e senza sbavature su ogni brano, Sverd relegato nelle retrovie crea atmosfere magiche con le sue tastiere, mentre Knut Valle con i suoi assoli dipinge paesaggi onirici e Mingay completa una sezione ritmica impeccabile. “Of Nails And Sinners” mette purtroppo fine ad uno show di altissimo livello e difficilmente riproponibile nel breve tempo visti gli impegni degli artisti con altre band, ma la speranza di vederli in qualche festival perdura sempre.
Grazie Arcturus e grazie a tutti quelli che hanno reso possibile riportare in Italia una band di questa caratura.

Tracklist
01. Shipwrecked Frontier Pioneer
02. Game Over
03. Painting My Horror
04. Alone
05. The Bodkin & The Quietus
06. Du Nordavind
07. Collapse Generation
08. The Chaos Path
09. To Thou Who Dwellest In The Night
10. Wintry Grey
11. Crashland
12. Master of Disguise
13. Raudt Og Svart
14. Of Nails and Sinners