Live Report: Blind Guardian + Scardust @ Orion, Roma – 04/10/2023
Blind Guardian + Scardust
@ Orion, Roma – 04/10/2023
Qui puoi vedere le nostre foto del concerto.
Tra l’estate 2022 e 2023 non si può di certo dire di non aver fatto scorta di concerti per tutti i gusti, band del panorama Rock e Metal che sembrano aver voluto recuperare il tempo perso rimanendo in tour, in alcuni casi, anche per due anni di fila, ed effettivamente gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da tantissime novità.
Tra i grandi nomi da cui siamo stati deliziati nei mesi scorsi, mancava sicuramente all’appello quello dei Blind Guardian e, per non scontentare i nostalgici fan del puro Power Metal tedesco, ad inizio anno sono state comunicate le date della doppietta italiana.
Io, come tutti i fan dalla capitale in giù, divorati dall’entusiasmo per l’annuncio di una data Romana, a quanto pare immancabile per il tour dei tedeschi che ci tengono molto ad essere presenti in doppio appuntamento nello stivale, siamo stati altrettanto delusi dal cambio di location imposto dal comune per inagibilità del luogo scelto in precedenza. Complice il fatto che la chiusura della stagione concertistica estiva ha limitato le opzioni di ricollocazione dell’evento, purtroppo c’è da sottolineare con grande amarezza che Roma, a dispetto della sua grandezza, ha un potenziale inadeguatamente sfruttato e i locali che possono ospitare musica dal vivo di un certo spessore sono pressoché inesistenti.
Piccola premessa che sta a sottolineare quanto la rendita, economica e di spettacolo abbia inciso a 360 gradi sulla riuscita del live, perché alla comunicazione del cambio di locale, non solo tanti fan hanno rinunciato all’acquisto del biglietto, non proprio economico, per un luogo che non avrebbe reso giustizia al concerto, ma anche per le bassissime possibilità di godere di un live qualitativamente entusiasmante. Insomma, credo fermamente che se fosse stata proposta quella location dall’inizio, la data di Roma sarebbe stata annullata.
Ma questo discorso lo riapriremo più in fondo.
E invece noi fan più temerari che non temono gli acufeni delle due settimane successive, per amore di una band di cui portiamo la maglietta fin dai tempi delle scuole medie, anche se con emozioni contrastanti e tanti dubbi, ovviamente abbiamo dato una possibilità a questo evento.
Io, i Draghi delle copertine dei Blind Guardian ce li ho tatuati sulla pelle, e non avrei mai potuto perdere quest’occasione, seppur titubante in partenza.
Il Live si è svolto all’Orion di Ciampino, un locale molto piccolo rispetto alla mole di pubblico che la band attira di solito durante il tour , che ha aperto le porte alle 19.00 in punto, godendo già di una discreta folla in attesa.
L’atmosfera è calda, nonostante l’emozione sia un po’ spenta dalle basse aspettative di resa della serata, i Blind Guardian sono storia, e anche stasera si respira comunque quell’aria che regalano i grandi come loro.
Ad aprire il concerto di spalla agli headliner sono gli Scardust, gruppo power/progressive metal Israeliano, a quanto pare di spicco nel loro paese, che io non avevo mai avuto l’occasione di ascoltare. Capitanati dalla bellissima Noa Gruman, una voce pulita e sinuosa che si muove tra le note e le sonorità tipiche dei paesi mediorientali, nessun tono sporco e graffiante, il loro fascino sta tutto nella tipicità della loro origine che tenta però di imitare la scia dei più famosi del panorama europeo. Allegri e coinvolgenti, sanno tenere il palco anche se a tratti mi hanno annoiata, nella loro proposta non si trova grande originalità, a dispetto però di una gran qualità tecnica. Probabilmente non li ho adeguatamente apprezzati e mi riprometto un secondo ascolto.
Mi guardo intorno per pochi secondi e mi rendo conto che il locale è ormai strapieno e siamo tutti uno sopra l’altro, cercando di farci spazio per rinfrescarci con una birra. È il 4 di ottobre e c’è un’afa di proporzioni epiche, nella sala non passa aria e il sistema di ventilazione fa cilecca anche stavolta, condizioni che purtroppo non ci sorprendono neanche più.
Però è bello vedere il locale così pieno da scoppiare, e ogni volta che devo assistere ad un evento potenzialmente esplosivo mi chiedo perché la mia città non investa su qualcosa di meglio.
Ma lasciando indietro le considerazioni personali, che sono comunque in linea col pensiero di tutti i frequentatori della capitale, prendo la mia birra e mi piazzo in fondo, avviando il mio personale conto alla rovescia.
Il locale è un semicerchio, la visuale è scomoda e si vede bene solo piazzandosi sugli scalini o appena sotto al palco.
È l’ora dei Blind Guardian che si fanno attendere solo qualche minuto in più del previsto, i chiacchiericci intorno a me discutono della scaletta svelata la sera prima all’Alcatraz di Milano, l’emozione cresce, si spengono le luci e al suono delle prime note di “Imaginations from di other side”, si resetta l’animo dei presenti.
Dopo qualche anno di attesa, siamo ancora tutti qui a cantare le canzoni che da tempo immemore ci fanno sognare.
L’apertura ha subìto qualche problema tecnico, la voce di Hansi non si sentiva e il pubblico ha cantato instancabile sin dal primo momento a sostegno della band. Rimediato al problema, il concerto prosegue fino al terzo brano incalzando senza pausa. Un caloroso saluto quasi ad abbracciare il pubblico, è stato l’intermezzo che ha spezzato il seguito della scaletta. Un sorriso inconfondibile quello di Hansi e dei suoi compagni, che ogni singola volta mostra una sincera gratitudine al suo pubblico, sembrano sempre increduli e sorpresi dell’amore dimostrato, teneramente umili.
La performance prosegue con The Script for My Requiem e qui l’acustica pessima del locale purtroppo ha reso la canzone impastata e confusa, davvero un peccato, come è successo anche con Born in a Mourning Hall.
La tonalità dei brani, non saprei dire, se a causa del recentissimo mal di gola di Hansi, è stata abbassata di uno o due semitoni per renderli cantabili senza troppi problemi, effettivamente le note più alte non sono state eseguite con la sua solita maestria, sembrava avere evidenti difficoltà. Per fortuna l’esecuzione delle ballads che tanto amiamo, Skalds and Shadows, The Bard’s Song e Lord of the Rings hanno ridato armonia e magia al momento perché, diciamocelo, in occasioni come queste le ballads sono il momento più atteso e intriso di emozione.
Tra i cavalli di battaglia dei Bardi, abbiamo ascoltato anche Majesty e Traveler in Time, oltre ai brani dell’encore tra cui la doverosa esecuzione di Valhalla, sovrastata dal coro impetuoso e infinito di tutti i presenti, quasi come in preghiera, e la meravigliosa Mirror Mirror, manco a dirlo, tra le mie preferite.
Il live del quartetto tedesco si chiude lasciando un alone di malinconia, non è stata la loro miglior serata e ne siamo consapevoli tutti, ma non vogliamo ammetterlo. Dispiace, perché per tutta la durata del concerto abbiamo rincorso le note cercando di saziare la nostra voglia di musica che non è stata adeguatamente appagata dai troppi disguidi intercorsi durante la serata.
Ma lo sappiamo bene che non finisce qui, nonostante tutto è stato bello rivedersi, e il sentimento che ci lega ai Bardi non verrà meno per una serata così così.
Speriamo di rivederli presto, in condizioni che rendano loro giustizia.
Set List :
- Imaginations From the Other Side
- Blood of the Elves
- Nightfall
- The Script for My Requiem
- Violent Shadows
- Skalds and Shadows
- Born in a Mourning Hall
- Deliver Us From Evil
- The Bard’s Song – In theForest
- Majesty
- Traveler in Time
Encore:
- Sacred Worlds
- Lord of the Rings
- Valhalla
- Mirror Mirror