Hardcore Punk

Live Report: Bull Brigade + Madbeat + Il Complesso + Quarantena @ Impianti Sportivi Caramagna Piemonte (CN)

Di Roberto Castellucci - 1 Novembre 2022 - 8:30
Live Report: Bull Brigade + Madbeat + Il Complesso + Quarantena @ Impianti Sportivi Caramagna Piemonte (CN)

Chi vive in provincia, una provincia qualunque, sa benissimo che per godersi un po’ di musica dal vivo è spesso necessario possedere una competenza tutt’altro che banale. Si deve essere in grado di sopportare il proverbiale ‘mazzo tanto’, composto da grandi porzioni di tempo speso per raggiungere i locali e, soprattutto, considerevoli quantitativi di denaro investiti in benzina, pedaggi e consumazioni rituali di uno o più Camogli nei vari Autogrill. Non parliamo poi dei giorni infrasettimanali in cui spesso i concerti vengono organizzati: Lunedì, Mercoledì…concerto o no, il mattino dopo la sveglia suona puntualmente alle 6. Immaginate pertanto la commozione provata quando ho letto l’annuncio di uno dei numerosi concerti organizzati dalla Last One To Die Crew. La data è particolarmente succulenta: calcheranno il palco Bull Brigade, Madbeat, Il Complesso, Quarantena. Parliamo di quattro gruppi piemontesi che da anni continuano imperterriti ad issare la bandiera del Punk italiano, e già così mi potrebbe bastare, ma il fatto che il concerto si terrà di Sabato sera aggiunge una marea di punti bonus all’organizzazione. Come una scintillante ciliegina sulla torta, inoltre, leggo che la Last One To Die Crew stavolta giocherà in casa. I musicisti infatti suoneranno presso gli Impianti Sportivi di Caramagna Piemonte, paese natale della crew distante una manciata di km da casa mia. Ciò implica che i due immancabili eventi introduttivi ad una serata di musica live, cioè la fuga da moglie e figlio e la prima birretta alla spina, saranno separati da una scarsa ventina di minuti.

La serata inizia bene non appena metto piede nell’ampio spazio aperto degli Impianti Sportivi: vengo infatti accolto dalle note di “Quaranta” dei Bull Brigade, impegnati nel soundcheck all’interno del grande palazzetto dello sport in cui è stato montato il palco. Dopo aver subìto in prima persona il Grande Annullamento del concerto degli Iron Maiden a Bologna per condizioni meteorologiche avverse, non nascondo il piacere di gustarmi un concerto in una struttura coperta e, per dirla alla Hemingway, ‘pulita e illuminata bene’. Il palco è allestito in una specie di terrazza, sospesa su di una parte del campo in cui normalmente si praticano pallavolo, basket, calcetto e chissà quante altre diavolerie sportive. Butto l’occhio sulle scale che permettono di raggiungere questo soppalco…e immagino il già citato ‘mazzo tanto’ che musicisti e organizzatori si saranno fatti per portar su pedane e strumenti.

Dopo aver guadagnato il piano rialzato, con parecchia tenerezza e un pizzico di nostalgia, seguo i movimenti dei bimbi presenti, impegnati a ballare al ritmo della ‘musica di riscaldamento’ passata dall’impianto; stento ancora a crederlo ma siamo ‘vecchi ragazzi’ ormai…i giovinastri che più o meno 25 anni fa si riunivano in situazioni simili ormai hanno messo su famiglia. Le malinconiche riflessioni sul tempo che passa vengono subito allontanate dalle felpe dei Manowar e dalle magliette di Megadeth e Mötley Crüe indossate da alcuni partecipanti: ciò non solo conferma la trasversalità del Punk, ma anche l’apertura di mentalità da parte di metallari come…me, che non nascondono una certa invidia per la sentita partecipazione del pubblico, sempre percepibile quando ci si imbatte in un concerto Punk/Hardcore. Pubblico che, poco per volta, inizia ad affollare l’area e a formare le prime code davanti agli spillatori di birra: giusto il tempo di scolarmene un’altra e il primo gruppo conquista il palco. Via alle danze!

QUARANTENA

Il primo gruppo, dotato di un nome quantomeno profetico, ha una storia piuttosto lunga e immagino abbastanza travagliata, considerando i numerosi cambi di formazione che sembrano essersi succeduti negli anni. Mettendo a confronto le immagini dei musicisti rintracciabili online con le fotografie scattate durante l’esibizione, sembra che l’unico ‘losco figuro’ sempre presente alle redini del gruppo sia Giro, cantante e chitarrista della band. Molti sono inoltre gli anni trascorsi tra un disco e l’altro: i Quarantena nascono nel 2005 e pubblicano nel 2007 il primo disco, “L’Epoca Dei Sogni”, seguito da “Tre” nel 2010 e dall’ultimo “I Miei Idoli” nel 2015. Nel 2021 la band ha dato alla luce due nuovi singoli, “Il Cielo è Qui” e “Abisso”, che potrebbero far pensare ad una prossima uscita discografica…chissà, magari approfondiremo il discorso nel prossimo futuro! Mi fa oltremodo piacere sentire, anche grazie alle colorite espressioni dialettali usate da Giro, che il quartetto viene da Mondovì, bella cittadina in provincia di Cuneo capace di scatenare in me favolosi ricordi di gioventù. Spesso la città monregalese (così si chiamano gli abitanti di Mondovì) mi ha ospitato in qualità di cantante: poco meno di una ventina di anni fa, infatti, mi avventuravo sui palchi piemontesi al microfono dei Project One, cover band dei Metallica che incredibilmente viene tuttora ricordata da alcuni membri dei Quarantena. Questo scambio di ruoli è fenomenale: ragazzi che molto probabilmente hanno fatto parte del nostro (ridotto) seguito 20 anni fa ora guardano me che dal pubblico li guardo suonare…alla faccia della nostalgia! La sorte mi assegna oltretutto una posizione in primissima fila, sistemazione che mi fa temere per la tenuta dei (pochi) capelli che mi restano: i volumi al limite della prepotenza, infatti, ingigantiscono a dismisura l’impatto dei Quarantena. Il loro Punk, apparentemente ‘tranquillo’ nei primissimi minuti di spettacolo, esplode come uno schiaffo in piena faccia con le prime parti in up-tempo di “Come Sisifo”. Non avevo ancora ascoltato prima di questa sera i Quarantena e devo ammettere che ho fatto bene a non rovinarmi la sorpresa: l’effetto prodotto dalla loro scaletta è travolgente. Il cantante Giro, a fine show, mi informerà che questo è il secondo concerto dopo un lungo stop alle attività live durato tre anni; sarà per questo motivo che la band si mostra così carica? Può anche darsi, ma di sicuro senza la bontà della ‘materia prima’ non si va da nessuna parte: la stimolante musica del quartetto ostenta un’apprezzabile varietà stilistica e passa dal Punk Rock più classico ad assalti velocissimi in pieno stile Hardcore, risultando ulteriormente valorizzata da testi in Italiano interessanti e molto curati. A onor del vero, tra i vari brani presenti in scaletta, si riconoscono pochi titoli appartenenti al repertorio finora pubblicato dai Quarantena. Le molte canzoni apparentemente inedite confermano forse i sospetti riguardanti un nuovo disco a cui accennavo qualche riga fa? Faremo meglio a chiederglielo direttamente…nel mentre, per ingannare l’attesa, consiglio a tutti i Lettori di recuperare i passati lavori dei Quarantena: non fate come me, se potete, preparatevi prima di andare a vederli dal vivo!

https://www.facebook.com/quarantenaband

https://www.youtube.com/user/quarantenapunk

SCALETTA QUARANTENA:

1 – Milano

2 – Come Sisifo

3 – Rousseau

4 – Nardi

5 – Scrivo Il Niente

6 – L’Epoca Dei Robot

7 – Abisso

8 – Ostalgia

9 – Arturo Bandini

10 – Genova

Con Giro dei Quarantena

 

IL COMPLESSO

Vecchia conoscenza dell’Underground piemontese, lo Street Punk di questi eroi caramagnesi miete ogni volta numerosi successi e ancor più numerose vittime sotto al palco. Ormai è la terza volta che li vedo dal vivo e come sempre li trovo pronti ad introdurre importanti gruppi della scena Punk/HC italiana e internazionale. Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di vederli suonare prima di The Exploited e Agnostic Front; ora me li gusterò prima dei Bull Brigade. E questi sono soltanto i concerti a cui ho partecipato: i ragazzi de Il Complesso, insieme ai loro compari della Last One To Die Crew, sono riusciti a portare in Piemonte gentaglia come CJ Ramone, GBH e Cro-Mags, senza contare i molti concerti tenuti in giro per l’Italia e mezza Europa. Non male per una band proveniente dall’apparentemente sonnacchiosa provincia di Cuneo, vero? Il repertorio del gruppo inizia ad essermi familiare: si parte dagli inviti ad allontanarsi il più possibile da certe logiche del music business, elencate ne “I Ragazzi Fan Da Sé” e “D.I.Y. Or Die”, fino ad  arrivare a inni come “Il Peso Del Mondo”, dedicata al ricordo dell’ex-membro della band Samuele. Un altro inno a cui inizio ad essere legato è “Vecchia Band”, brano dedicato a tutti i vecchi dinosauri come…me, che cercano in ogni modo di ingannare il tempo che passa e di dribblare la cosiddetta ‘maturità’, continuando orgogliosamente ad abbinare la musica ad ogni aspetto della vita. Sono ormai diventate proverbiali alcune parole di questa canzone, che spero di riportare correttamente: ‘…convinti che non moriremo, sotto il palco di una vecchia band’. Sfido il Lettore che ha superato i primi ‘anta’ a non riconoscersi in questa semplice frase…ed estendo la sfida a tutti coloro che, oltre a condividere con me una data di nascita compresa negli anni ’70, hanno trascorso la loro adolescenza in una piccola cittadina lontana dai grandi centri metropolitani e dai grandi poli culturali. La canzone “Torino” la dice lunga a riguardo: quando Dario, cantante de Il Complesso, ripete più volte ‘Torino è la mia città” sembra rivolgersi direttamente a tutti i figli della Provincia, di qualunque Provincia italiana, che per seguire le loro passioni si sono dovuti ‘sbattere’ il doppio rispetto a tanti altri, anche solo per raggiungere un semplice negozio di musica. Non sembra un caso che chi si è sbattuto per anni ora organizzi concerti…e per rimanere in tema, come ormai è tradizione, Il Complesso propone, come ultima canzone, la cover di “If the Kids Are United” degli Sham 69. Il messaggio, rivolto a tutti i presenti, vale anche per chi non c’è: se noi ragazzi rimarremo uniti, come recitano il titolo del brano e la sciarpa orgogliosamente mostrata da Dario, ecco che potremo riprenderci gli spazi e riprenderci la nostra musica. L’immancabile invasione di palco da parte di una decina di fans scalmanati, giusto coronamento ad una performance come sempre maiuscola, chiude degnamente l’esibizione del quartetto. E siamo solo a metà serata!

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Il Complesso su YouTube

SCALETTA IL COMPLESSO

1 – I Ragazzi

2 – D.I.Y. Or Die

3 – L’Italiano

4 – 4 Amici

5 – Noi!

6 – Torino

7 – Fight 4 Justice

8 – Last One To Die

9 – Il Peso Del Mondo

10 – Vecchia Band

11 – Riot

12 – Voglia di Fuggire Via

13 – Nei Fatti Miei

14 – If The Kids Are United

Batterista e chitarrista de Il Complesso…e in mezzo il sottoscritto che alza l’età media
Con Dario de Il Complesso

MADBEAT

Il derby Cuneo/Torino vede la mia provincia chiudere il primo tempo con un vantaggio di 2 a 0. I monregalesi Quarantena e i caramagnesi Il Complesso hanno iniziato alla grande, pertanto toccherà ai torinesi Madbeat accorciare le distanze. È una responsabilità che a quanto pare il quartetto sabaudo prende molto sul serio: i Madbeat, pur di riportare il risultato in parità, corrono parecchio! Sul palco si muovono e saltano continuamente, rendendo la vita difficile a me e al mio povero smartphone che fa davvero fatica ad immortalarli come si deve. Le accattivanti melodie dei Madbeat si ficcano immediatamente in testa e, mi si passi il termine, risultano piuttosto ‘festaiole’, come ci insegnano brani del calibro di “Notti Punk” e “Casa”. L’accessibilità delle canzoni dei Madbeat contrasta felicemente con le mature tematiche trattate dai testi, che narrano dal punto di vista di chi evidentemente lo ha vissuto il mondo della ‘classe operaia’ torinese. Si ascoltino ad esempio l’aggressiva “Durerai Stanotte” e “Luci Rosse”, ideali colonne sonore di un pesante turno notturno in fabbrica nonché due dei punti più alti dell’album Luci Rosse”, uscito nel 2019. Proprio come succede nel disco, anche a Caramagna il buon Eugenio, cantante dei Bull Brigade, sale sul palco per dar man forte a Fix, titolare del microfono dei Madbeat, durante l’esecuzione di “Luci Rosse”. Il risultato di questa collaborazione esalta ancora di più i presenti, trascinati nel vortice del pogo da una scaletta che prevede un’oculata distribuzione delle tracce più veloci ed incalzanti man mano che ci si avvicina alla fine dello show. Poco per volta, infatti, i Madbeat calano tutti gli assi del loro repertorio, proponendo pezzi sempre più coinvolgenti come “Passo e Chiudo” e la recente “Città”, primo brano dell’EP “Cadere”. La canzone, dedicata nuovamente a Torino, è potenzialmente dedicabile a qualunque altra città che come il capoluogo piemontese ha saputo, suo malgrado, nascondere e nutrire una scena Punk/Hardcore di tutto rispetto, capace di generare nomi illustri come Nerorgasmo, Negazione, Woptime…e, ovviamente, i qui presenti Bull Brigade e Madbeat! La successiva dedica viene rivolta a tutti i presenti tramite l’inno “Familia“, degna e corale introduzione ad un successivo medley di 3 cover dei The Clash, praticamente le uniche canzoni di tutta la serata a presentare testi completamente in Inglese. I  Madbeat propongono la loro versione della musica dei The Clash in memoria di Joe Strummer, storico membro della notissima punk band inglese, mancato nell’Inverno del 2002. Gli ultimi ringraziamenti prima dell’ultima canzone, la purificatoria “Notti Punk”, vengono rivolti alla Last One To Die Crew per essere stata in grado di organizzare una serata così ben riuscita. La questione è che, esattamente come tutte le belle serate, anche questa sta giungendo in tutta fretta alla sua conclusione: come recita il testo di “Notti Punk”, d’altronde, ‘la notte Punk è un attimo’…

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I Madbeat su YouTube

SCALETTA MADBEAT:

1 – Facile

2 – Amica Mia

3 – Casa

4 – Your Rights

5 – Perdere

6 – Luci Rosse

7 – Durerai Stanotte

8 – Passo e Chiudo

9 – Città

10 – Familia

11 – Medley The Clash

12 – Notti Punk

Con Matteo (Fix) dei Madbeat

BULL BRIGADE

Vedere il batterista dei Bull Brigade occupare la sua postazione con una t-shirt granata del Grande Torino, a questo punto, appare cosa ovvia: anche i Bull Brigade, esattamente come i loro paesani  Madbeat, sono cresciuti a Torino e non mancano di ricordarcelo, sia sul palco che nell’ultimo albumIl Fuoco Non Si è Spento”. La scaletta scelta dal quintetto, infatti, pesca a piene mani dall’ultimo disco, ispirato in quasi ogni riff e in ogni strofa proprio dalla metropoli piemontese di cui stasera vengono celebrate le molte luci e le altrettante ombre. Si parte da “Ultima Città”, prima canzone della scaletta nonché traccia introduttiva dell’album, per poi proseguire presentando in ordine più o meno sparso tutte le nove canzoni che si snodano lungo la sua tracklist. L’esecuzione dei brani de “Il Fuoco Non Si è Spento” viene comunque interrotta dalla riproposizione di altri classici della band, provenienti dai precedenti lavori “Strade Smarrite” del 2008 e “Vita Libertà” del 2016. Nel mio piccolo riesco a riconoscere e a canticchiare le melodie e le parole dei brani dell’ultimo disco, ma ben presto mi accorgo che gli altri partecipanti mi superano di brutto: il pubblico canta tutti i testi delle canzoni insieme a Eugenio, nuove o vecchie che siano. Ancora oggi mi chiedo come facessero gli aficionados dei Bull Brigade a cantare a squarciagola canzoni movimentate come “Ansia”, “Sommersi” o “Motorcity” e a pogare contemporaneamente in maniera forsennata…roba d’altri tempi, veramente. Ed è infatti questa l’aria che si respira stanotte a Caramagna: in qualche momento sembra che il tempo non sia mai passato rispetto a quei favolosi anni ’90, periodo magico in cui molti fra gli astanti hanno iniziato ad ‘ammalarsi’ di Musica, come tra l’altro suggerisce il bel testo di “Strength For Life”. Eppure, è innegabile, il mondo è andato avanti, come dimostra il figlio del cantante dei Bull Brigade stabilmente posizionato sul palco mentre guarda con orgoglio il papà, intento ad ipnotizzare la massa di ragazzi sudati e festanti accorsi per ravvivare un fuoco che non accenna minimamente a spegnersi. E’ da un po’ che non mi capitava di ripensare al passato così intensamente, specialmente durante un concerto: immagino sia un effetto della musica dei Bull Brigade, talvolta intrisa di una vena malinconica che non passa in secondo piano nemmeno tra le luci del palco e le voci della gente. Sarà forse anche per questo motivo che il pubblico sembra essere così coinvolto: a quanto pare i Bull Brigade riescono a stimolare le corde dell’emotività di gran parte dei presenti, alla faccia di chi ancora pensa che la profondità sia una qualità sconosciuta ai cultori di un certo tipo di musica. Come se questo non bastasse, si getta ulteriore benzina sul fuoco quando i cantanti dei Madbeat e de Il Complesso salgono sul palco, aiutando volentieri il cantante dei Bull Brigade a completare qualche ritornello. Una volta giunto il momento di “A Way of Life”, testimonianza dal primo albumStrade Smarrite”, i cantanti accanto ai cinque musicisti si moltiplicano ulteriormente, trasformando il palco in una diretta estensione della platea. Il compito di mettere la parola ‘fine’ allo spettacolo spetta al brano “Sulla Collina”, anch’esso pescato da “Strade Smarrite” e dedicato scherzosamente da Eugenio a tutti i tifosi…tranne quelli della Juventus! D’altronde il testo sembra raccontare un episodio dell’infanzia del narratore, passato con il padre su di una collina che ha tutta l’aria di essere Superga, notissimo colle torinese che tuttora rende immortale il ricordo della tragedia del Grande Torino. Con “Sulla Collina” il concerto si conclude, i ragazzi pongono fine al pogo e molti provvedono a reidratarsi con la birretta della staffa, consci di aver preso parte ad una splendida serata da ripetere il prima possibile. Approfitto dell’aftershow per portarmi a casa un po’ di CD e t-shirt coi teschi dei vari gruppi, scattando le foto di rito con i musicisti che vado impunemente a infastidire: insomma, saranno pure passati vent’anni, ma i ragazzi rimangono sempre tali, a prescindere dai numeri scritti sulle carte d’identità! Grazie a tutti per la lettura e…appuntamento al prossimo concerto!

https://www.facebook.com/bullbrigade

https://www.youtube.com/c/BullBrigadeOfficial1906

SCALETTA BULL BRIGADE

1 – Ultima Città

2 – Cuori Stanchi

3 – Quaranta

4 – Mai Confonderla

5 – Motorcity

6 – Perduto Amore

7 – Troppo Distanti

8 – Strength For Life

9 – Anche Se

10 – Il Fuoco Non Si è Spento

11 – Ansia

12 – Partirò

13 – Sommersi

14 – A Way of Life

15 – Sulla Collina

Con Eugenio dei Bull Brigade