Live Report: Claudio Simonetti’s Goblin @ Legend Club, Milano 15/11/2019
CLAUDIO SIMONETTI’S GOBLIN
15/11/2019 @ Legend Club, Milano
I Claudio Simonetti’s Goblin tornano a Milano per una serata dedicata alla paura, e non solo.
Dopo un tour americano, un paio di date in Giappone e ancora un concerto a Berlina, finalmente i quattro italiani rientrano in Italia per una serie di nuovi concerti.
Quattro perché da quasi due anni la band aggiunto la bassista Cecilia Nappo alla formazione, mentre alcuni mesi fa lo storico batterista Titta Tani (nella band sin dai tempi dei Daemonia) è stato sostituito dal giovane Federico Marangoni.
Avvicendamenti in lineup che non hanno rallentato il calendario della band, sempre fitto di concerti, né la carica dei Claudio Simonetti’s Goblin.
Al Legend Club la band apre la serata con un brano nuovo, ‘Brain Zero One’, prima canzone del nuovo album “The Devil is Back”.
Chi non ha ancora ascoltato il disco ha poco da temere perché, come già annunciato nei giorni precedenti, la band si esibisce in uno show “best-of” con numerosi classici del repertorio dei Goblin.
Sul palco troviamo Claudio Simonetti al centro, il chitarrista Bruno Previtali a sinistra, e a destra i già nominati Cecilia Nappo e Federico Marangoni nelle retrovie.
Sullo sfondo troviamo anche un grosso telo su cui, nell’arco della serata, verranno proiettate animazioni e scene dei film la cui colonna sonora verrà suonata.
Tornando alla scaletta, il concerto prosegue con i classici di cui sopra, ‘Demoni’, ‘E Suono Rock’, ‘Roller’, ‘Zombi’, tutti brani eseguiti con gran gusto e esaltati dall’accompagnamento video.
Da sottolineare anche i suoni davvero ottimi: raramente ad un concerto Rock si sente un mixing così buono con tutti gli strumenti distinguibili, i suoni limpidi ed i volumi perfetti che esaltano le canzoni.
Tra una canzone e l’altra Claudio interagisce col pubblico, spesso scherzando rendendo l’atmosfera quasi familiare: la prima volta che si rivolge agli spettatori, ad esempio, dice “Ciao Milano, o come direbbero in inglese buonasera Milano [con una finta pronuncia inglese]… ma noi semo de Roma, quindi…”.
Non mancano neanche gli aneddoti, ed uno dei più interessanti è quello che precede ‘Gamma’: Claudio racconta che “Profondo Rosso” è l’album rimasto per più tempo di sempre al primo posto in classifica italiana, quindici settimane, e che venne superato proprio da questo brano… di suo padre, Enrico Simonetti!
La canzone è quindi dedicata al padre del tastierista, ed è seguita da un tris di canzoni nuove, ‘Drug’s Theme’, ‘Agnus Dei’ e ‘The Devil is Back’, per poi tornare sui classici con una delle canzoni più conosciute e amate dei Goblin, ‘Suspiria’.
La canzone viene introdotta con Simonetti che scherza dicendo che il “La, la, la” nella canzone, sempre cantato più rauco dal vivo rispetto alla versione in studio, è stato il primo growl della storia.
Dopo un’ottima ‘Phenomena’, suonata in versione Daemonia, quindi più Metal, segue ‘Wild Session’ che si trasforma in un assolo di batteria che mostra tutta la bravura del nuovo batterista, Federico Marangoni.
Arrivati ormai alla fine del concerto si prosegue con musica da “Profondo Rosso” con ‘Mad Puppet’ ed infine con la canzone più famosa della band (almeno in Italia), proprio l’omonima ‘Profondo Rosso’.
Dopo più di due ore di concerto i quattro salutano e ringraziano in mezzo ad un applauso scrosciante: l’Italia avrà tanti difetti, ma il Prog italiano di sicuro è una cosa di cui possiamo andare fieri in tutto il mondo, ed i Claudio Simonetti’s Goblin lo dimostrano ancora una volta.