Live Report: Crucified Barbara a Ronchi Dei Legionari (GO)

Di Fabio Vellata - 15 Dicembre 2009 - 11:00
Live Report: Crucified Barbara a Ronchi Dei Legionari (GO)

Live Report e foto a cura di Daniele Peluso

Serata interamente dedicata all’Hard rock di matrice svedese al Rock Club di Ronchi dei Legionari (GO), ultima data italiana del tour dei Bonafide e della Crucified Barbara. Evento molto ben organizzato, anche se non sono mancati i colpi di scena…

Bonafide

Ad aprire le danze i Bonafide, band chiamata a scaldare il già numeroso pubblico presente nel locale goriziano. La partenza è ottima: il gruppo capitanato da Pontus Snibb non risparmia nemmeno una goccia di sudore e offre uno spettacolo incentrato sulla velocità e su una buona qualità sonora. Il pubblico gradisce rispondendo ai numerosi incitamenti del frontman: il feeling è praticamente perfetto quasi da subito. Lo spazio purtroppo non permette al combo svedese di potersi muovere agevolmente vista la sistemazione della batteria di Sticky Bomb a ridosso degli altri musicisti. Sulla pedana, coperta da un telo nero, c’è il drum set delle Crucified Barbara a sovrastare tutto. Bisogna fare di necessità virtù e i Nostri non ne fanno un dramma, si muovono il meno possibile ma suonano con un’invidiabile energia e un eccellente affiatamento. Fino al primo black out. L’impianto del locale, infatti, non regge alla grossa richiesta energetica dell’accoppiata palco-tourbus e cede nel bel mezzo dell’esibizione lasciando artisti e spettatori nel buio pesto. Poco male: la professionalità e la celerità dell’organizzazione riesce a tamponare in meno di cinque minuti il problema, ridando corrente agli artisti che possono riprendere lo show.

Come è risultato da un’analisi dell’accaduto, il blackout è dovuto all’enorme richiesta di corrente del tourbus parcheggiato nel minuscolo piazzale antistante il Rockclub. I responsabili, dopo aver verificato la causa, hanno prontamente richiesto il totale spegnimento del mezzo per poter continuare lo spettacolo senza troppi intoppi. Ahimè, l’invito, non è stato recepito. Dopo poco, l’incidente si ripete scatenando le ire dei musicisti. Il bus era inspiegabilmente allacciato alla corrente elettrica e in piena attività: luci, tv e confort interni erano in funzione anche se il mezzo era vuoto. I Bonafide sul palco e le Crucified Barbara nel backstage sottoposte a trucchi e merletti, non fornivano motivazioni plausibili. Da qui al secondo stop il passo è stato breve.
Non c’è più sordo di chi non vuol sentire: peccato che a farne le spese siano stati i numerosi presenti, i Bonafide che fino a quel momento stavano facendo un gran show, e non da ultimi, i gestori del locale che si sono dovuti sorbire proteste a destra e a manca.

I Bonafide scendono dal palco furenti ma composti, eccezion fatta per il biondo batterista che urla tutta la sua rabbia con termini, ovviamente, irripetibili. Forse non si sono resi conto immediatamente di quello che è successo e che le colpe erano da attribuire al proprio entourage e al mezzo di trasporto lasciato acceso anche dopo le varie raccomandazioni e diffide.

Breve divagazione: chi è causa del suo mal pianga se stesso recita un vecchio proverbio, ma forse l’astio dell’artista verso il locale lo si deve ricollegare a quanto accaduto un paio di ore prima, quando  è stato allontanato dal bar, dopo che una addetta gli aveva esplicitamente impedito di lavarsi il frullatore con i beveroni da palestra nel lavandino privato. Lui ha fatto orecchie da mercante con la ragazza ed è passato oltre iniziando a fare i propri comodi, salvo poi cambiare repentinamente atteggiamento con la venuta del gigantesco titolare, poco incline alla maleducazione in casa propria. Un po’ di umiltà e buona educazione non farebbero male al buon Sticky Bomb anche perché non dappertutto gli atteggiamenti da rockstar consumata vengono tollerati o assecondati. Comprensibile la delusione dei musicisti e del pubblico accorso, anche se nelle parole e negli atteggiamenti del resto del gruppo non si notavano le esasperazioni del batterista.
Un vero peccato perché la band ha colpito molto e, per quello che si è potuto sentire, avrà sicuramente molto da dire nel prosieguo di carriera.
 


Crucified Barbara

Dopo i problemi occorsi al gruppo di apertura, tutto il lavoro si è concentrato sulla preparazione del palco per accogliere nel miglior modo possibile le quattro ragazze svedesi, visibilmente nervose nel backstage. Una breve intro e la musica della Crucified esplode in tutta la potenza di cui è capace. “Killer On His Knees” colpisce come un pugno alla bocca dello stomaco. Aggressive, graffianti, energeticamente potenti le Crucified Barbara catturano subito l’attenzione dei presenti rapendo i sensi del pubblico per poco più di un ora d’esibizione. Un concentrato della produzione delle ragazze di Stoccolma estratto dai due album “In Distortion We Trust” del 2005 e del recente “Till Death Do Us Party” suonati a tutto volume per un pubblico entusiasta. Chi si aspettava un gruppo di bambole sorridenti inebetite da trucchi e tacchi si deve arrendere da subito al suono grezzo e veloce che ti lascia senza fiato. Mia Coldheart si fa carico da subito di tutte le responsabilità del caso sfoderando una prestazione assolutamente perfetta sia per quanto concerne le parti vocali che per i numerosi assoli, precisi e coinvolgenti, che escono dalla amata e celebrata Flying V.
Il concerto fila liscio senza nessun intoppo, dominato dall’inizio alla fine dalla magistrale presenza scenica e dal totale controllo del palco e del pubblico da parte delle quattro. Brave, anzi bravissime anche dopo il concerto a rendersi simpaticamente disponibili alle file di fan in attesa di una foto.

L’aspetto fisico conta, è inutile negarlo, ma queste ragazze sono indiscutibilmente delle grandi professioniste e non delle modelle da passerella: delle musiciste che su un palco hanno saputo farsi rispettare e guadagnare quella credibilità che, spesso, viene data per scontata a più di qualche band di colleghi maschi.

 



Set list:

Killer On His Knees
Play Me Hard (The Bachelor’s Guitar)
Rats
In Distortion We Trust
Motorfucker
Killed By Death
Jennyfer
Creatures
Can’t Handle Love
Sex Action
Blackened Bones
Losing The Game
My Heart Is Black
Rock’n’Roll Bachelor