Live Report: Down e Warbeast a Magazini Generali
Dopo l’apparizione al GOM nel 2009, stasera i DOWN tornano come headliner ai Magazzini Generali. Ovviamente, oltre agli amanti dello sludge/metal, la maggior parte degli spettatori sono richiamati dalla presenza dell’indomabile fondatore del gruppo Phil Anselmo, ex frontman dei compianti ed indimenticabili Pantera. A partire dal pomeriggio la gente infreddolita si accoda impaziente all’entrata.
Buona lettura.
Live report a cura di Giamoco Cerutti.
Il compito di scaldare la serata tocca ai WARBEAST, band thrash metal nata in Texas nel 2006, con all’attivo il primo full-length “Krush The Enemy”, registrato sotto l’etichetta Housecore, di proprietà della stesso Anselmo. Alla partenza dell’intro il pubblico reagisce intonando le consuete urla frenetiche; la band salendo sul palco, innalza le corna e subito attacca con due cannonate, l’omonima “Warbeast” e la title-track del disco “Krush The Enemy”, dando subito prova della loro potenza on stage e iniziando il processo di “scongelamento”. Le figure portanti sono indubbiamente il vocalist e il chitarrista: Bruce Corbitt impugna una sorta di “microfono-scettro” la cui asta è una catena; il timbro vocale è corposo ed aggressivo, buona tenuta di palco ed interazione col pubblico. Scott Shelby si presenta con un look da vero thrasher tutto in pelle borchiata (impressionante la somiglianza col bassista del Black Sabbath) e sforna riff spinti e assoli furibondi. Di certo gli altri componenti non si risparmiano: Joe Gonzalez pesta la batteria come un forsennato, Bobby Tillotson spara riff senza sosta, infine il massiccio Dré Karst, pur se piuttosto freddo, fa rimbombare le linee del suo basso fin nello stomaco. Ogni canzone è una martellata che accende poghi, grazie al classico sound di stampo thrash à la Slayer e Destruction, influenzato anche dall’heavy metal di Judas Priest e Iron Maiden. Indubbiamente la loro performance (penalizzata da un audio che non era dei migliori) è stata un ottimo biglietto da visita. Inoltre è stato bello vedere Phil Anselmo assistere attentamente a tutto lo show da dietro l’amplificatore, come un padre che segue i propri figli in tour.
Setlist
Intro
Warbeast
Krush The Enemy
It
Egotistical Bastard
Scorched Heart
Policy
Nobody
Guardian Angel
Nightmare In The Sky
Birth Of A Psycho
Dopo questo violento rodaggio la folla è pronta per gli attesissimi DOWN, che entrano in scena uno alla volta suscitarono un gran clamore, che esplode in un boato alla vista del frontman Phil Anselmo, il quale salutando innalza una birra accrescendo l’euforia. L’inizio è relativamente tranquillo con “Eyes of the South”, tratta dal primo album “Nola” (1995), ma alle prime note di “Witchtripper” e “Open Coffins” del nuovo EP “Down IV – Part I: The Purple EP” la folla si accende del tutto. Lo sludge/metal è un genere particolare che, a mio parere, è molto più apprezzato in sede live, infatti, nonostante i ritmi dello stoner e southern/rock siano rallentati dall’influenza del doom/metal, gli spettatori sono esaltati dal sound fortemente distorto delle chitarre di Pepper Keenan e Kirk Windstein. Phil, indiscusso protagonista dello show, nonostante le precedenti operazioni subite alla schiena è in gran forma, nonostante l’atteggiamento goffo causato dalle numerose birre, ma il suo groove urlato in stile hardcore/punk non è affatto giù di tono; inoltre ha un’ottima interazione col pubblico sia come incitamento sia per i calorosi ringraziamenti. Purtroppo al basso non troviamo il secondo ex pantera Rex Brown in quanto ha lasciato la band nel 2011: il sostituto è Pat Bruders, il quale si è rivelato un degno rimpiazzo; le sue corde vibrano a dovere, pur rimanendo un poco in secondo piano. Al contrario, Pepper spesso salta giù dal palco suonando sul rialzo, aumentando pesantemente la pressione in transenna. Infine dietro la batteria Jimmy Bower sembra il più divertito di tutti, perennemente sorridente e per nulla affaticato, batte i classici tempi dell’punk/hardcore, alleggerendo le linee di chitarra e rendendo il tutto movimentato. Durante i pezzi non è mancato qualche amante del crowdsurfing, abilmente sfruttato per avvicinarsi al palco per aver l’onore di stringere la mano al beniamino Phil. Con “Underneath Everything” hanno chiuso la prima parte del concerto, raccogliendo forti applausi e per Phil l’immancabile coro “Anselmo, Anselmo, Anselmo…”. Al rientro è successo un fatto tipicamente glam: una ragazza ha lanciato un reggiseno sul palco che viene dato al batterista, il quale senza complimenti lo indossa e, con gran sorpresa e sguaiate risate dell’intero locale, era della sua misura. Riprendendo con “Misfortune Teller”, i Nostri eseguono un bis di ben cinque canzoni, tra cui la melodica “Stone The crow” quasi sovrastata dai cori dei fan. Infine concludendo con “Bury Me in Smoke” si scatena il delirio puro. Inoltre ritornarono on stage i WARBEAST i quali, bevendo insieme ai Down mentre si scambiano gli strumenti, creano un senso di fratellanza. Infine per intrattenere ulteriormente i fan durante il finale, Phil e soci improvvisano un match di wrestling, che si prolunga per svariati minuti. Sommersi da cori, applausi ed urla le band si ritirano chiudendo una performance memorabile, esaltante, fuori dagli schemi che, seppur penalizzata dall’audio un po’ impastato, ha convinto per l’immensa energia trasmessa.
Setlist
Eyes of the South
Witchtripper
Open Coffins
Lysergik Funeral Procession
Lifer
Pillars of Eternity
Losing All
Ghosts Along the Mississippi
New Orleans is a Dying Whore
Temptation’s Wings
Underneath Everything
Encore
Misfortune Teller
Hail the Leaf
Stone the Crow
Jail (half)
Bury Me in Smoke