Live report: Elvenking e Secret Sphere live a Rozzano

Di Emanuele Calderone - 22 Novembre 2012 - 13:20
Live report: Elvenking e Secret Sphere live a Rozzano

In seguito all’uscita di “Era” e in attesa di “Portay of a Dying Heart” abbiamo avuto la possibilità di apprezzare gli Elvenking e i Secret Sphere live.
 

Live report a cura di Luca Cardani, foto a cura di Laura Tandoi.

Sotto una fastidiosa pioggerella autunnale, i pochi presenti attendono di potere entrare al Theater Club di Rozzano, quarta tappa del tour che vede coinvolti Elvenking e Secret Sphere, i primi freschi di pubblicazione del loro nuovo album “Era” e i secondi prossimi all’uscita sul mercato europeo di “Portrait of a Dying Heart”. La serata avrebbe dovuto vedere protagonisti anche i Teodasia, che purtroppo non hanno potuto esibirsi, a causa dei problemi di salute della cantante Priscilla Fiazza, primo segno di quello che si rivelerà essere un evento costellato da una serie di sfortunati eventi, che condizioneranno non poco le esibizioni delle band. Ma procediamo con ordine.


Secret Sphere

I componenti della band fanno il loro ingresso sul palco uno alla volta sulle note della classica intro iniziale. Ultimo a presentarsi è il nuovo acquisto della band, il formidabile Michele Luppi, nuova voce del gruppo. Purtroppo appena Luppi prende in mano il microfono per incitare il pubblico, questo non funziona. Cercando più di una volta di far notare il problema ai tecnici al mixer, senza però ricevere supporto alcuno, il buon Michele prende in mano il microfono del chitarrista Marco Pastorino, lo show può così iniziare. La scaletta presentata affonda appieno le mani nell’ultimo lavoro, “Wish & Steadiness”, “Healing”; le canzoni, seppur sparate sul pubblico a piena potenza, sono inficiate dal costante effetto eco che esce dagli amplificatori, effetto che, su richiesta di Luppi, finalmente sparisce su “Union”; ciò permette di apprezzare a pieno le doti vocali del modenese, e ancora di più i duetti con Pastorino, che dimostra di saperci fare al microfono. I nuovi brani sono ben accolti dai presenti, ma sono i vecchi pezzi a scaldare di più un ambiente abbastanza affollato: “Legend” “The Scars That You Can See” e la sempre presente “Mr Sin”, che vede come guest star lo stesso Damna degli Elvenking sul palco, fanno saltare e cantare i presenti, che rispondono alle continue incitazioni di Luppi. Nonostante i volumi delle chitarre siano un po’ ballerini, effetto dovuto ad un impianto non perfetto, e gli assoli non possano essere pienamente apprezzati, l’esibizione dei Secret Sphere è decisamente buona. Gli sforzi profusi e la simpatia innata di Luppi coinvolgono ampiamente il pubblico, che su “Lady of Silence”, ultimo brano della serata, da il meglio di sé, cantando a squarciagola e tributando ai Secret Sphere i meritati applausi.

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Setlist
1)  Wish & Steadiness
2) Healing
3) Union
4) Mr. Sin
5) Legend
6) Lie To Me
7) The Fall
8) X
9) The Scars That You Can’t See
10) Dance With The Devil
11) Lady Of Silence


Elvenking
Il combo friulano opta per un’entrata in scena ad effetto: i membri sono avvolti da mantelli neri e viso coperto da maschere veneziane; salgono sul palco con circospezione, e, una volta esaurita l’opener, si parte subito con “Trows Kind”. Ma qualcosa nel suono compresso della batteria non torna e il volto del batterista trasuda preoccupazione, nonostante la band si scateni con tutta l’energia che dispone, macinando riff veloci e continui  e riempiendo il locale con le magiche note del violino elettrico di Lethien. L’iniziale entusiasmo esplosivo viene presto smorzato da problemi tecnici, che interessano soprattutto le due chitarre, il cui suono risulta completamente assente, o al limite del riconoscibile. Ciò penalizza l’esecuzione di “I Am A Moster” e “Runereader”. Urge una “pausa” per eseguire un nuovo soundcheck e Damna prende la palla al balzo per coinvolgere il pubblico in una serie di giochi vocali. Pronti e via, si riparte con “The Silk Dilemma” e “The Loser”, tratta dal loro ultimo album, peccato che i problemi alle chitarre sussistano ancora e, come se non bastasse, anche il microfono inizia a dare problemi, e i continui inviti di Damna verso il mixer ad alzare i volumi, cadono nel vuoto. Nonostante tutto gli Elvenking non si danno per vinti e continuano il loro show, apprezzato dalle prime fila che non smettono un momento di agitarsi. Il resto del pubblico purtroppo si dimostra freddo e distaccato, anche perché molti sono presenti per la serata del Theater e non per il concerto in sé. È con “ The Divided Hearts” che i problemi tecnici raggiungono il loro apice: il microfono i Damna decide di cessare le proprie funzioni e viene scagliato a terra dallo stesso, che scappa nel backstage per recuperarne uno nuovo, lasciando a Aydan e al bassista il compito di intonare la prima parte della canzone, per tornare poi sul secondo ritornello. “Neverending Nights” e “The Winter Wake” sono gli atti finali di un concerto penalizzato da continui problemi tecnici, che hanno costretto i nostri a tagliare la setlist di ben cinque tracce, tra cui “The Cabal”, “Not My Final Song”, e “Poor Little Baroness”, ridimensionando uno spettacolo che sarebbe stato di natura ben diversa, se la sfortuna non gli si fosse accanita contro. Difficile fare meglio di così ma speriamo che la prossima volta la buona sorte sia loro più propizia.

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Setlist
1) Trows Kind
2)  I Am the Monster
3)  Runereader
4)  The Silk Dilemma
5)  The Loser
6)  Walking Dead
7)  To Oak Woods Bestowed
8)  Pagan Purity
9)  We, Animals
10)  The Divided Heart
11)  Neverending Nights
12)  The Winter Wake