Live report: Eternal Silence + SpellBlast @ Circolo Arci Svolta Rozzano 02/05/2015
ETERNAL SILENCE + SPELLBLAST
02/05/2015 @CIRCOLO ARCI SVOLTA, ROZZANO(MI)
Mi appresto ad uscire per strada. In questi giorni la città, come ben sapete, è attraversata da tumulti e ribellioni. Legioni di seguaci di Black Depressive Metal affrontano a colpi di Prozac i seguaci del Power Happy Extreme Metal che rispondono con i loro temibili fischietti. La tv racconta in dettaglio gli scontri biasimandoli in quanto le loro schermaglie adombrano un evento epocale, l’esposizione universale dell’universo avverso, si dice che nessuno sia riuscito ancora a entrarci per motivi di sicurezza, ma le critiche ipotetiche sono del tutto positive. Tuttavia…
… è tempo di muoversi. Lasciare alle spalle Milano e rifugiarsi nelle terre metalliche di Rozzano. Lì, da qualche parte, in una zona periferica ed industriale, si trova il Circolo Arci Svolta che negli ultimi ha ospitato concerti di numerose band rock e metal. Mi chiedo se il nome non sia un monito o semplicemente un punto di domanda, quale band svolterà tra le tante che sono passate di qui? Ho letto che solo lo 0,02% di tennisti riesce ad entrare nei primi 50 al mondo (mi direte che ci azzecca il tennis? Nulla, forse). Immagino allo stesso tempo che quella percentuale corrisponda alla probabilità di successo di una band metal per arrivare ad ottenere un tour da headliner e viverci con la musica. Tante le variabili, non ultimo il paese, non sempre il merito. Oggi vi sarà un altro varco in quella traiettoria imperscrutabile che mi ostino a chiamare destino… ah già dimenticavo, tra poco, varcata la soglia dell’ormai noto locale di Rozzano (ingresso a cinque euro + tessera club sempre a cinque euro) vi sarà il Release Party degli Eternal Silence che presenteranno in concerto il loro nuovo e secondo album Chasing Chimera a fargli da supporto una nota band power metal italiana, gli Spellblast giunti ormai al loro terzo album intitolato Nineteen. E’ tempo quindi di irrompere nel locale e vedere come andranno le cose.
Spellblast – Re Rosso in N19
Forse l’esposizione universale, forse qualcosa all’interno della torre nera è mutato nuovamente, ma l’affluenza in quel di Rozzano risulta ingenerosa in rapporto alla qualità dei gruppi che animeranno la serata. Quando penso ai soli Spellblast, non posso che sognare la loro “Globins’ Song” (tratta da Horns of Silence) diventi un giorno inno nazionale, allora potrei tornare di certo a essere patriottico. In ogni caso il gruppo bergamesco è molto di più di una canzone. Nel 2014, dopo un periodo di silenzio, ha dato alla luce l’ottimo concept intitolato Nineteen (i testi dell’album sono stati scritti da Daniele Geno Caravina, membro esterno rispetto alla line up effettiva, ma parte integrante del mondo Spellblast) che narra le vicende dell’ultimo cavaliere alla caccia del Re Rosso legandosi così alla saga della torre Nera di Stephen King. Ancora prima rilasciarono Battlecry (2007) poi il già citato Horns of Silence (2010) che sono ottimi esempi di power metal tali da attirarsi la benevolenza degli antichi dei del power metal.
Le luci in dissolvenza, oscurano il pubblico…
L’intro è western. I riff distorti della chitarra di Luca Arzuffi inondano il locale ed è tempo di seguire la voce piena e potente di Scavoni lungo traiettorie lineari e melodiche che si irradiano in “A Word that has moved on” ed in “Banished” entrambe estratte da Nineteen. Gli Spellblast con eccezione di due brani “Lost in the Forest” e “In the Name of Odin” entrambe tratte da Horns of Silence eseguiranno brani estratti dal loro ultimo ottimo album. Così “Shattered Mind” è aggressione distorta, la cui potenza è esaltata dalla batteria di Michele Olmi e dal basso di Xavier Rota. La band è in forma e nessuno si risparmia sul palco. Così “We Ride” ti entra in circolo velocemente con la sua melodia straripante e nemmeno il tempo di riprendersi che veniamo investiti da “Programmed to Serve”. Basta così? No, dopo un’ora di furioso incedere, si chiude con “In the name of Odin” perché è tempo di rendere omaggio agli antichi dei del power metal con il dovuto riguardo e quale modo migliore se non battagliare con onore sul palco? Davvero un’ottima prova quella degli Spellblast.
Setlist:
1) Highway to Lud
2) A World that has moved on
3) Banished
4) Lost in the Forest
5) Shattered Mind
6) Eyes In the Void
7) Blind Rage
8) Endless Journey
9) We Ride
10) Programmed to Serve
11) In the Name of Odin
Eternal Silence 2.0 – Dopo Raw Poetry, verso Chansing the Chimera!
Ancora loro sulla mia strada e sempre nello stesso locale. Allora, gli Eternal Silence, stavano suonando Raw Poetry (2014) che è anche il loro album d’esordio nato sulle strade d’acciaio di provincia e trasformatosi in un bellissimo coniglio rosa. Mi avevano convinto dal vivo e dopo qualche mese ho potuto farne una recesione raccontando di come il loro Symphonic Gothic Power Metal riuscisse a non tradire quel metal che affonda le radici nell’antichità. Un esordio convincente che malgrado si collochi in uno spazio affollato prende le distanze da soluzioni facili e riesce invece a esaltarsi in uno stile personale e ben elaborato.
Nel 2015 ci riprovano con un nuovo album intitolato Chasing the Chimera che diverrà il tema centrale della loro esibizione in modo da valutare anche le reazioni del pubblico. Intanto le prime reazioni della critica sono state decisamente positive per cui non ci rimane che…
…affrontare con coraggio la Chimera, entità composita ed oscura per volontà divina. Gli Eternal Silence ora sono sul palco. Le distorsioni robuste si fanno largo riempiendo li spazi, per poi unirsi alla voce energica di Marika Vanni a disegnare le linee melodiche della prima canzone intitolata “DreamBook”, che è anche prima traccia di Chasing the Chimera. Loro suonano mentre Io chiudo gli occhi nel tentativo di cogliere il nuovo mondo musicale in divenire. Le melodia del ritornello si libra nell’oscurità aprendosi in colori più lucenti rispetto a Raw Poetry. Tuttavia a ricordarci che il loro mondo è fatto di anche di metal pesante ci pensa la sezione ritmica guidata dal basso di Alessio Sessa e dalla batteria di Davide Massironi che sostengono con forza le distorsioni della chitarra di Davide Rigamonti.
Segue “Shades of Dusk” che prende l’avvio in riff possenti, quindi si insinua la voce maschile di Alberto Cassina a duettare con Marika per poi distendersi in una melodia epicamente teatrale. Non c’è tempo per prendere fiato che si materializzano le note di “Unbreakable Will” e da subito il brano colpisce per una melodia davvero riuscita che sfiora i Nightwish dei primi tempi toccando allo stesso tempo il mood medievale dei Blackmore’s night. Sono davvero curioso di riascoltarla sul cd di prossima pubblicazione.
La voce di Marika introduce “Never Forgotten” apparentemente più giocosa nei riff si espande teatrale per chiudersi in un incedere potente ed epico. Altra canzone del nuovo album che rimane impressa da subito è “Reverb” che riesce a tenere insieme un mood anni 80 quasi elettronico e un heavy improntato ad un crescendo che si distende in una melodia elegante.
E del passato? Recuperano “Braided Fates” per poi chiudere il concerto con la potenza e l’epicità di “Run in Search of Flames”. Anzi no. C’è tempo per ripetersi riproponendo “Never Forgotten” a chiudere il party dedicato al nuovo nato in caso Eternal Silence. Ottima prova anche la loro.
setlist:
1) Intro
2) DreamBook
3) Shades of Dusk
4) Unbreakable Will
5) Never Forgotten
6) My Cage
7) Hell on Earth
8) Braided Fates
9) Astronomer
10) Reverb
11) Run in Search of Flames
Encore:
12) Never Forgotten
Power Happy End!
Festa finita. Saluto amici, conoscenti e apparizioni mistiche. Non rimane che ritornare verso Milano a testa bassa sperando solo che l’esposizione universale dell’universo avverso non ne abbia cambiato perennemente il volto, tuttavia l’auto ancora è al suo posto e la strada anche. Gran serata di metallo, ora si tratta di capire cosa hanno in serbo gli antichi dei del power metal per queste due band che si sono battute con onore sul palco.
GIONO MARCO