Live Report: Europe @Alcatraz (MI)
EUROPE + DIRTY THRILLS
28/11/2015 @Alcatraz (MI)
Questa sera l’Alcatraz di Milano, ospita la prima delle tappe italiane del nuovo tour degli svedesi Europe (la seconda sarà a Bologna il 7 dicembre), freschi del loro ultimo album War Of Kings e pronti a regalare ai numerosi fan una serata imperdibile, proponendo oltre ai nuovi brani le memorabili hit che gli hanno al portati al successo sin dagli anni ‘80. La fila fuori dal locale è lunga, e i controlli all’entrata sono veramente serrati, ma riusciamo ad entrare poco prima dell’inizio del gruppo di supporto:
La prima cosa che colpisce di questi quattro giovani ragazzi londinesi, è l’energia che sprigionano sul palco. Non c’è un membro della band che non salti, o corra, quasi avessero i cavi dell’alta tensione alle caviglie, compreso il batterista che su un paio di brani suona in piedi. Se uniamo a questa energia, anche sonorità rock and roll miste al blues e a una vena di punk, la miscela che si ottiene è travolgente. Il pubblico salta e si agita su ogni brano, molto corti come durata, ma molto efficaci nella sostanza, difficile rimanere fermi. Sinceramente è quasi un dispiacere vederli andare via, speriamo che l’attitudine accompagni questi ragazzi per molto tempo ancora.
Trenta minuti per sistemare il palco, issare un telone raffigurante la copertina dell’ultimo album come coreografia, ed è tempo di lasciare spazio al rock!
Apertura tutta dedicata all’ultimo lavoro con “War of Kings” e “Hole in My Pocket”, che mostra un Joey Tempest in forma eccellente e con capacità funamboliche di tutto rispetto quando gira in aria l’asta del microfono più di una volta, o sollevata dal terreno in perfetta verticale. Purtroppo suoni perfetti e voce tonica ed energica, non bastano a scaldare il pubblico, che solo sulle intramontabili note di brani come “Superstitious”, o del lento per eccellenza “Carrie”, si scioglie in canti e urli, e qualche lacrima di gioia, nel sentire dal vivo brani che non hanno mai perso il loro mordente. Tempest è letteralmente galvanizzato, sarà per il concerto che in perfetto italiano definisce “una bella storia” (anche se dice di non sapere cosa significhi), o per la scaletta che mischia saggiamente brani più recenti come “Last Look of Eden”, “Firebox”, con altri più rodati (“Ready or Not” o “Rock the Night”). Convincendo anche i più dubbiosi? Non è dato sapere, ma la cosa certa è che il motore Europe viaggia a pieni giri.
John Norum è semplicemente magnifico in ogni momento con la presenza delle sue 6-corde, tecnicamente ineccepibile con qualsiasi chitarra gli passa tra le mani, visto che ne ha cambiate cinque o sei durante il concerto. Il batterista Ian Haugland, autore di uno spettacolare assolo sulle note del Guglielmo Tell, e il bassista John Leven curano una precisa sezione ritmica, ma chi rimarrà per molto tempo nella memoria dei più, eccezione fatta per il frontman, è il tastierista Mic Michaeli. A lui e al suo strumento tocca il compito di lanciare il pezzo più famoso, nonché encore della serata, della band “The Final Countdown”, mette la parola fine alla serata.
Seppure la performance della band sia stata buona, la sensazione è quella di avere assistito alla mera esecuzione di un semplice compitino, per un’ora e mezza di concerto. Di sicuro qualche vecchia perla in più con un encore più lungo e una maggior interazione con il pubblico sarebbero stati graditi, anche perché sappiamo bene che seppur non più giovani, gli Europe possono dare molto di più, anche in termini di emozioni, rispetto a quello che hanno dato questa sera.
Tracklist
01. War of Kings
02. Hole in My Pocket
03. Superstitious
04. Wasted Time
Prelude
05. Last Look at Eden
06. Carrie
07. The Second Day
08. Firebox
09. Sign of the Times
10. Praise You
11. The Beast
12. Vasastan
13. Seventh Sign
14. Ready or Not
15. Nothin’ to Ya
16. Drum Solo (William Tell Overture)
17. Let the Good Times Rock
18. Rock the Night
19. Days of Rock ‘n’ Roll
Encore:
20. The Final Countdown