Thrash

Live Report: Exodus + Insanity Alert + Razgate @ Festa di Radio Onda d’Urto, Brescia – 19/08/2024

Di Stefano Ricetti - 22 Agosto 2024 - 8:30
Live Report: Exodus + Insanity Alert + Razgate @ Festa di Radio Onda d’Urto, Brescia – 19/08/2024

Brescia, lunedì 19 agosto 2024:

THRASH METAL ATTACK!

 

L’appuntamento per la Festa di Radio Onda d’Urto – emittente dalla quale trasmette il “nostro” Michele Savoldi – con gli Exodus era solo rimandato. Di qualche anno, ma alla fine la cosa s’è concretizzata e Giove Pluvio non ha infierito, stavolta. Evidentemente pure lui ci ha ripensato, rendendo merito a una delle band che ha codificato il Thrash Metal a livello mondiale, per il tramite di quell’immenso Bonded By Blood uscito nel 1985. Già nel 2016 la Premiata Ditta Gary Holt & Co. era prevista all’interno del programma della manifestazione, poi un uragano spazzò via ogni speranza e l’evento fu saggiamente annullato. Da allora qualcosa in casa Exodus è mutata: ha visto la luce il loro dodicesimo album, Persona non Grata, nel 2021 e Gary Holt ha continuato a darci dentro con gli Slayer. Nulla di eclatante, invero, dal momento che i californiani, lo sanno anche i sassi, hanno dato il meglio di sé in passato. E quello rimane indiscutibile a ogni latitudine.

Tornando alla festa della radio bresciana, che si può sempre più definire un happening trasversale, le note positive sono provenute sì dalle band coinvolte ma soprattutto dall’eterogeneità del pubblico. Non a livello di attitudine – i presenti erano al 95% metallari, come da previsione – ma dalla granularità anagrafica. Nota ultra-mega positiva per una scena che il più delle volte ha palesato il mancato ricambio generazionale. Molti i giovani e le giovani presenti che sono andati a integrarsi con lo zoccolo duro dei fan, quello della fascia 40-65, da tempo l’unica certezza in ambito musica dura dal vivo. Che il Thrash tiri di più che altri generi è probabile ma va anche dato atto all’intero pacchetto allestito dall’Onda D’Urto di essersi rivelato vincente: un luogo facilmente raggiungibile in auto, ben servito in termini di parcheggi e con grandi spazi a disposizione, riempiti da bancarelle assortite ma anche da postazioni ove poter tranquillamente mangiare e bere se doversi sciroppare code chilometriche alle casse.

 

 

RAZGATE

Alle 20.35 ad aprire le danze ci pensano i senesi Razgate, nati nel 2011 e con all’attivo un EP e quattro album ufficiali. L’ultimo, Born to Rot in Hell, uscito sotto Punishment 18, risale all’anno scorso. Autentici debitori degli Slayer in termini di songwriting e atteggiamento nonché adoratori degli Exodus, come ha dichiarato dalle assi del palco il cantante, con la loro proposta hanno saputo scatenare un buon pogo sin dalle prime note. Son soddisfazioni e va rimarcato, dal momento che capita spessissimo di assistere a performance da parte degli opener nelle quali il pubblico rimane immobile senza battere ciglio. Il loro Thrash Metal purissimo in chiave Kerry King & Co. ha viceversa scaldato gli animi per più di mezzora, con buona soddisfazione di tutti. Solidi e simpatici chiudono alle ore 21.10.

 

 

INSANITY ALERT

Passa un quarto d’ora e sul palco prendono posto gli austriaci Insanity Alert, un’accozzaglia di guasconi dediti ad un sano Crossover Thrash. Nati nel 2011 in quel di Innsbruck vantano tre full length e un paio di Ep in bacheca. Kevin “Heavy Kevy” Stout, il cantante originario dell’Olanda, è un funambolo fuori di misura che fra un pezzo e l’altro interagisce col pubblico oltre che in inglese anche in uno spassosissimo crucco-italiano che suscita ilarità – impareggiabile quando si definisce “super barzotto” di fronte all’audience italiana! –  ma che testimonia quanto gli österreicher tengano al nostro Paese. Egli sottolinea che proprio ad un’edizione passata della festa di Radio Onda D’Urto debuttarono ufficialmente in veste live. Fra un cartello e l’altro, ad annunciare le singole canzoni piuttosto che stuzzicare gli astanti sciorinano una performance intensa, molto empatica, a tratti forse troppo benché sia d’uopo sottolineare che in linea generale è sempre meglio trovarsi di fronte dei musicisti allegri che dei musoni svogliati. Chi ha pogato per tutto il tempo ringrazia, ovviamente. Pezzi loro misti ad altri letteralmente violentati, leggasi alla voce Queen con tanto di bestemmie annesse, ovviamente in italiano, come sono usi fare in Austria da qualche decennio a questa parte, quantomeno nella parte più a Sud del Paese. Una festa nella festa, quella messa in piedi dagli Insanity Alert, che termina alle 22.05.

 

 

EXODUS

Cominciare un concerto con “Bonded By Blood” equivale a prendersi un cazzotto alla figura da uno come George Foreman nel 1973. Gli Exodus si presentano così sul palco di Brescia, con uno straclassico loro e del Thrash tutto che non ammette prigionieri, alle ore 22.35. La formazione è dignitosissima, accanto a sua maestà Mister Exodus in persona Gary Holt, macina riff sopraffino, vi è il vecchio pard Tom Hunting alla batteria, una certezza come Steve “Zetro” Souza alla voce, Jack Gibson al basso e Lee Altus all’altra chitarra, personaggio con un passato di peso nei  concittadini thrasher Heathen. Inutile sottolineare che il pogo dopo il primo riff di Bonded parte in automatico e sarà un massacro collettivo sino al termine – comprensivo del coinvolgimento anche di gente fuori tempo massimo – che non ammette pause, se non quelle obbligatorie. Gli Exodus suonano potentissimi, massicci, avvolti da un muro di suono che se è vero che fa sfracelli è altrettanto certo che tolga un bel po’ di groove al loro suono tendendo ad appiattire – beninteso verso l’alto, l’altissimo, ma sempre di livellamento trattasi – quanto arriva alla pancia di chi assiste al loro spettacolo. Ma dal vivo ci sta e la gente pare apprezzare, che poi è quello che conta per davvero. “Blood In, Blood Out”, “Piranha”, “Fabolous Disaster” sono autentiche cannonate Thrash Metal che insieme con altre fungono da viatico per il devastante trittico finale composto da “A Lesson In Violence”, “Toxic Waltz” e “Strike of the Beast”, pezzo lungo il quale Souza arringa la folla e letteralmente organizza dal palco le tattiche per la fasi di scontro bonario ma intenso che determinano l’ultimo feroce pogo celebrato alle 23.50, quando la band di San Francisco prende commiato.

Brixia Capta Est, Exodus.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

Foto e galleria fotografica a cura di Paolo Manzi: 

 

 

RAZGATE

 

INSANITY ALERT

 

EXODUS