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Live Report: Fosch Fest 2015, Bagnatica – Introduzione e giorno 1

Di Francesco Gabaglio - 16 Agosto 2015 - 1:06
Live Report: Fosch Fest 2015, Bagnatica – Introduzione e giorno 1

FOSCH FEST 2015
7 – 9 agosto 2015, Bagnatica (BG)
Live report a cura di Francesco “Gabba” Gabaglio

 

Prima parte: Introduzione e giornata 1

 


 

Introduzione

Il festival
Il FoschFest nasce nel 2009 da un’idea dei membri dei bergamaschi Folkstone. L’idea di base è quella di creare un festival, il primo in Italia, specificamente dedicato al folk metal nelle sue diverse sfumature. Il progetto si concretizza nella bella cornice delle colline di Bagnatica, piccolo comune situato ad una decina di chilometri da Bergamo. Anno dopo anno, in virtù dell’unicità della proposta e del bellissimo ambiente familiare che vi si respira, il festival acquista un’ottima fama, cresce e si espande, andando a coprire due giorni e riuscendo ad attirare un numero sempre crescente di fan e di band di fama internazionale.

Dopo una pausa forzata nel 2014 a causa della mancanza di personale volontario, quest’anno, con sommo piacere dei molti aficionados, il FoschFest è tornato. Il luogo è lo stesso, ma la formula è lievemente diversa. La prima novità concerne la durata: le due consuete giornate dedicate a band di respiro internazionale sono infatti precedute da un’altra, gratuita, riservata a band italiane emergenti. La seconda grande novità concerne la direzione artistica: l’orizzonte musicale si amplia e per la prima volta include anche generi più estremi (emblematici, in questo senso, i tre headliner: Ade, Carcass e Satyricon). L’entrata, che nei primi anni era gratuita ed era poi gradualmente passata a 15 euro, quest’anno costa 20 euro per il secondo o il terzo giorno, e 30 per entrambi: un prezzo eccezionalmente basso e concorrenziale, vista l’importanza delle band presenti.

I servizi
Il baricentro del festival è il centro sportivo di Bagnatica: l’area concerti, alloggiata sopra di esso, è piuttosto ampia e può ospitare fino a 5000 persone. I servizi offerti al suo interno sono numerosi. Le bancarelle vendono dischi e gadget di ogni sorta, dalle classiche collane a pipe artigianali, passando per giochi di carte e incensi. Presenti anche gli stand di varie zine, lo stand per i meet and greet e quello del merchandising ufficiale. La disponibilità di birra, prerogativa essenziale di ogni festival, è ottima: troviamo ben due birrifici indipendenti (Elav e Kaos) che propongono ciascuno un’ampia varietà di birre artigianali a prezzi in linea con la concorrenza. A livello di cibo troviamo dell’ottima pizza (preparata dai volontari del festival), piadine, panini, patatine fritte, grigliate, pasta e menu completi; il tutto è venduto a prezzi più che onesti. Il bar stanziato nella sede del Gruppo Alpini è invece fornito di acqua e altri soft-drinks, caffè, cocktail vari, gelati (anche alla birra!) e ghiaccioli. Se questi ultimi non bastassero per combattere il caldo, va anche segnalata la disponibilità gratuita di rubinetti d’acqua e di una gettonatissima doccia di acqua nebulizzata per rinfrescarsi, piacevole innovazione introdotta quest’anno. All’esterno dell’area concerti si trova invece l’ampia area parcheggio e l’area camping (entrambe gratuite per i possessori di biglietto). Prima dell’apertura dell’area concerti le mete più gettonate sono il bar del tennis club, situato accanto all’area camping, e i vari negozi del centro di Bagnatica, raggiungibili a piedi in pochi minuti. Le premesse per un buon festival ci sono tutte: apriamo quindi le danze…

1°  giorno – venerdì 7 agosto

Running order:
18.30 – 19.00 Odr
19.20 – 19.50 Ephyra
20.10 – 20.40 Arcana Opera
21.00 – 21.30 Dewfall
21.50 – 22.20 Wind Rose
22.40 – 00.00 Ade

La prima giornata, come detto, è gratuita; forse per questo, e anche grazie al tempo soleggiato, l’affluenza è già abbastanza numerosa. Il clima è rilassato e gioviale, gli abbracci e i saluti tra i partecipanti non si contano: nelle edizioni passate molti hanno intessuto una fitta rete di conoscenze e amicizie e oggi si ritrovano, dopo tanto tempo, come una grande famiglia in occasione di una festività speciale; il FoschFest è anche questo. Alcuni gruppi di amici, per rendere più duratura l’esperienza, gironzolano intorno all’area festival addirittura già da ieri.

Ma è ora di iniziare: sotto un sole a dir poco cocente, hanno l’onore e l’onere di aprire il festival gli Odr. Presente sotto il palco già durante il soundcheck, e incurante del caldo, un discreto stuolo di persone li accoglie calorosamente. Gli Odr, come spiega il frontman, provengono dal Piemonte, del quale narrano i leggendari «racconti boscaioli». La loro veste sonora è quella di un folk-death dai ritmi a tratti ricercati. Il cantato è in italiano: ciò aiuta a coinvolgere il pubblico, che si scatena in modo particolare su Notte alcolica. L’esibizione dei piemontesi è ottima nonostante qualche incertezza nei suoni; il compito di scaldare a dovere l’audience – come se ce ne fosse bisogno – è da loro assolto generosamente.

Seguono a ruota i lombardi Ephyra. Ad un primo sguardo appaiono un po’ più professionali rispetto alla band precedente, ed anche a livello musicale la proposta risulta più aggraziata: si tratta di un folk/epic metal con voce maschile in growl e voce femminile clean. Paradossalmente, proprio per questo fatto, la band sembra a tratti fuori luogo: il pubblico è un po’ diminuito e statico. Peccato, perché i comaschi hanno qualche guizzo davvero coinvolgente che meriterebbe forse maggiore attenzione.

Il sole è ormai al tramonto; si accendono le luci sul palco ed entrano in scena gli Arcana Opera. Il loro folk metal sinfonico è raffinatissimo e cantato in italiano. In linea con la loro origine veneziana eseguono, tra gli altri brani, Caffè Marco Polo, pezzo che forse più di altri mette in luce i chiaroscuri che il combo è capace di creare. Memorabile anche la coinvolgente Quetzalcoatl, eseguita con l’aiuto di Herian Da Re dei Kanseil. Bravi.

tramonto day1

 

Il buio è ormai sceso in quel di Bergamo. Con mezz’ora di ritardo attaccano i pugliesi Dewfall. Prendendo nettamente le distanze dai due gruppi precedenti, il gruppo propone un death metal che ricorda vagamente quello degli Amon Amarth. La prestazione è convincente, i suoni potenti e ben bilanciati. Il pubblico è incuriosito e si assiepa numeroso davanti al palco. Nonostante il ritardo la scaletta non viene fortunatamente tagliata: la band può quindi esibirsi per la mezz’ora prevista.

Alle 22.15 salgono invece sul palco i pisani Wind Rose. Il loro è uno show bellissimo e di qualità molto alta. La loro proposta, forse fuori tema, è un power epico a tratti cupo e caratterizzato da una potente sezione ritmica. Il frontman, il cui timbro basso ricorda a tratti Lorenzo dei Folkstone, coinvolge spesso il pubblico, che risponde entusiasticamente. Anche chitarrista e bassista sono forniti di microfono; i cori creati sono efficaci e travolgenti. I suoni, che sono andati migliorando di esibizione in esibizione, sono ora ottimi.

Ma è ora tempo degli headliner: salgono quindi sul palco i romanissimi Ade, forti dei loro due full length Prooemivm Sangvine (2009) e Spartacus (2013). All’attaccare dell’introduzione c’è, tra la folla, chi compie il saluto romano alla band e ai due stendardi romani presenti sul palco (rispettivamente riportanti “SPQR” e “XIII Legio Gemina”). L’immenso vocalist ha il corpo striato di sangue ed una presenza scenica non indifferente, che ben si sposa con il furioso death metal suonato dal quintetto. L’esecuzione da parte di tutti i membri (batterista in primis) è impeccabile ma, forse a causa dei suoni e dei volumi non proprio ottimi, forse a causa dell’intrinseca complessità della proposta musicale, il risultato è un po’ confusionario. Di certo, però, il pubblico si dimostra entusiasta e partecipe. Questo anche grazie al carisma del frontman Flavio, che intrattiene spesso e volentieri gli spettatori tra un brano e l’altro. Un successo.

Terminate le esibizioni e chiusa l’area concerti, la folla si riversa nell’area tende; è qui che continua la festa. Tentare di dormire, almeno fino alle 5 del mattino, è impresa inutile: accompagnato dal suono di zampognari, chitarristi e flautisti che allietano la nottata, il popolo metallaro si scatena in canti e balli alcolici ininterrotti. E anche questo, in fondo, è il FoschFest!

La seconda parte del live report è disponibile qui!