Live report: Impaled Nazarene a Roma
ROMA – INIT, 05/12/2010
Report a cura di Giulio Marini
Prima di cominciare con il racconto della serata, dovremmo porci una domanda: perché organizzare eventi di questo genere penalizzando fortemente le band di supporto all’act principale? Chi ha partecipato al divertente e appassionato show dei fillandesi Impaled Nazarene, tenutosi all’INIT di Roma, avrà potuto constatare come il 90% degli ingressi sono tutti da registrarsi mezz’ora prima che questi iniziassero la loro performance.
Ma andiamo con ordine.
LackadaIsIcal
I primi a salire sul palco sono i LackadaIsIcal; a causa dell’orario (sono le 20,15) la platea è quasi completamente assente e gli unici ad ascoltare l’unico brano eseguito sono i membri delle altre band e qualche spettatore. I LackadaIsIcal si presentano con una sorta di Folk Metal (macchiato di Black Metal melodico) impreziosito dall’utilizzo di strumenti come la Fisarmonica ed il Flauto. I Nostri sono molto giovani, peccano di inesperienza, e la tenuta del palco non è eccezionale, ma le idee e le potenzialità ci sono.
Blind Horizon
E’ il mometo dei Blind Horizon.
Forti degli ottimi riscontri ricevuti, non solo in Italia, il combo presenta alcuni brani del primo full length “The Parallax Theory”. Ma ahimè, alcuni problemi tecnici non dipesi dalla volontà della band, e l’inettitudine di alcune persone, hanno decisamente condizionato il loro concerto. Ciò nonostante, con grande professionalità, i cinque ragazzi sono andati avanti per la loro strada riuscendo comunque a convincere. Pezzi come I Am You God, Parallax e Sex On The Phone, dimostrano che qui c’è “tanta roba”. Il mood delle song non è sempre lineare, viaggia tra saliscendi schizzofrenici che ricordano (non sto scherzando) alcuni momenti dei King Crimson più classici, a mazzate più tipicamente Heavy.
Lunarsea
Dopo i Blind Horizon è la volta dei Lunarsea a salire sul palco. Dopo aver condiviso il palco con i Dark Tranquillity nella loro ultima data romana, i Lunarsea tornano nella capitale per scaldare gli animi degli amanti del Death Metal melodico. La loro performance, decisamente buona, mostra come i pezzi del riuscito Route Code Selector, godano di un ottima spinta anche dal vivo. Il nuovo singer, Daniele Biagiotti, dimostra netti miglioramenti rispetto alle prime prestazioni, sia come vocalist che come showman. La strada imboccata è quella giusta, attenzione a non sbandare. Nel frattempo il locale, fortunatamente, inizia a riempirsi di Metalheads, impazienti di assistere allo show che celebra il ventennale degli Impaled Nazarene. Prima però, tocca agli Adimiron.
Adimiron
Qualcuno ha scritto che il combo è il giusto connubio tra il Thrash anni ’80 e il Thrash più moderno. Probabilmente sarà così, però, in tutta sincerità, sono rimasto piuttosto deluso da questa formazione. La presenza sul palco è ottima, e denota una certa dose di esperienza, ma la resa sonora quasi pessima. Probabilmente avranno avuto anche loro problemi tecnici, ma i brani presentati si muovevano tutti sulla stessa lunghezza d’onda, mancando totalmente di dinamica.
Impaled Nazarene
Finalmente è giunta l’ora degli Impaled Nazarene. Confesso che non ho mai particolarmente amato questa band, però come tutti gli appassionati del genere, dischi come Ugra – Karma, Suomi Finland Perkele e Latex Cult fanno parte del mio background. L’approccio dei finlandesi è encomiabile, i ragazzi si sono dimostrati da subito disponibili e gentili (troppo spesso non è cosi), ma veniamo allo show dei Nostri. Si celebrano vent’anni di onorata carriera (1990-2010) e per l’occasione è pronta una scaletta di ben due ore; c’è già chi si lecca i baffi. Occhi puntati su Mika Luttinen e si parte; For Those Who Have Fallen e I Am the Killer Of Trolls è la doppietta iniziale, una mitragliata senza tregua, non c’è un attimo per riprendere fiato. Satan Generation, Sadhu Satana, Total War, ce n’è per tutti i gusti; la band suona a perdifiato, ma con una precisione invidiabile, il singer mostra delle doti canore incredibili (dopo un’ora e mezza di concerto la sera prima riesce ancora a strillare come un pazzo per due ore). Si corre a perdifiato attraversando tutta la carriera di una delle band più discusse e controverse del panorama Heavy europeo. Purtroppo per noi però, sul più bello, bisogna fermarsi. Lo show non può proseguire, durante la serata si sono accavallati un po’ di ritardi e quindi Mika e soci salutano il pubblico, soddisfatto per la prova dei propri beniamini. Una serata divertente, che però poteva esser sicuramente gestita in maniera più professionale, soprattutto per le band che hanno preceduto gli Impaled, ma questo è un malvezzo al quale siamo ormai abituati. Peccato.