Live Report: Italian Conquest, Ade + Kanseil @ Krach Club, Monastier (Tv)
LIVE REPORT: ITALIAN CONQUEST
ADE+ KANSEIL
KRACH CLUB, MONASTIER (Tv)
Domenica 1 dicembre, presso il Krach Club a Monastier, in provincia di Treviso, è andata in scena l’ultima tappa dell’“Italian Conquest”, il tour con cui gli Ade hanno presentato ai propri fan “Rise of the Empire”, nuovo e quarto full length dei death metaller romani.
Ad accompagnarli in questa avventura ci hanno pensato i Kanseil, uno dei nomi più rilevanti della scena folk metal tricolore. Per i Kanseil questo tour ha rappresentato l’ultimo appuntamento live prima di entrare in studio e iniziare a registrare l’attesissimo terzo album.
Truemetal.it non poteva mancare a un così ghiotto appuntamento; eccovi quindi il resoconto della serata.
KANSEIL
Sono circa le 20:00 quando dalle casse dell’impianto parte l’intro ‘Ah, Canseja!’ e i Kanseil fanno l’ingresso sul palco del Krach con i loro classici abiti di scena. Possiamo dire che in questa terza tappa dell’“Italian Conquest” i Nostri giochino in casa, visto che la band è originaria proprio dalla provincia di Treviso. Il pubblico, infatti, accoglie i Kanseil con calore, e la formazione di Fregogna inizia il proprio show sulle note di ‘Ciada Delàmis’. I Nostri vanno a pescare a piene mani da entrambi i dischi fin qui pubblicati, regalando, come ci hanno ormai abituato, un concerto che rasenta la perfezione, dove la band alterna parti che potremmo definire festaiole, che non tardano a far saltare tutto il pubblico del Krach, ad altre più sentite e delicate, cariche di spessore emotivo, per poi sfociare in bordate più dirette e violente. Spiccano soprattutto le composizioni tratte dall’ultima fatica, “Fulìsche”, che ci ha regalato una formazione in crescita esponenziale, sempre più vicina a raggiungere la propria definitiva maturità artistica. La convinzione con cui i Kanseil tengono il palco, la capacità di trasmettere emozioni forti, in grado di coinvolgere il pubblico, confermano quanto appena scritto. I suoni sono buoni e mettono in risalto ogni strumento usato dai Kanseil, valorizzando soprattutto quelli a fiato. Un aspetto non proprio scontato, soprattutto considerando la vastità di strumenti usati dalla band, un plauso va quindi all’operato dei fonici. Lo show prosegue carico di pathos, toccando vette altissime con la splendida ‘Pojat’, senza scordare ‘La battaglia del solstizio’, che i Nostri dedicano agli amici ADE e ‘Vajont’, cantata da Andrea Facchin con in pugno le bandiere di Veneto e Friuli, le due regioni ferite e tradite dal maledetto evento del 9 ottobre 1963. La canzone termina con tutti i Kanseil in ginocchio sul palco, a testa china, chiusi nel ricordo e nel dolore di quanto narrato nel testo. Lo show della band veneta si conclude con la delicata ‘Densilòc’, seguita dal classico ‘Panevin’, con i Nostri che scendono dal palco e si divertono a suonare in mezzo ai fan, sino al piano suoperiore del locale, coinvolgendo tutti i presenti in una vera e propria festa. Un concerto senza punti deboli, per una band che sta conquistando sempre più consensi. Tra non molto i Kanseil ci regaleranno un nuovo album, vedremo dove si spingeranno e, soprattutto, se riusciranno a raccogliere quanto meritano.
Setlist:
Ah, Canseja!
Ciada Delàmis
Pojat
Bus de la Lùm
La battaglia del solstizio
Orcolat
Ander de le Mate
Vajont
Densilòc
Panevin
ADE
Dopo un rapido cambio palco, tocca agli Ade entrare in azione. Anche la band capitolina sfoggia degli abiti di scena curati, che richiamano da vicino l’Impero romano, in linea con il concept portato avanti dal quintetto. Il cambio di atmosfera è netto e i Nostri sfoggiano il proprio modo di intendere il death metal, con un sound in grado di risultare allo stesso tempo elegante e potente, che alterna parti dirette e rabbiose, ad altre che hanno la capacità di rievocare epoche passate. La prestazione degli Ade è di quelle che non passano inosservate: le canzoni sono un susseguirsi di passaggi intricati, suonati con una precisione maniacale da parte del quintetto romano. Il lavoro delle chitarre è di prim’ordine, con Fabivs che macina riff su riff, con una “manina” destra che lavora come poche altre, e Nerva che sfoggia le proprie qualità solistiche. Impressionante è il lavoro di Decivs alla batteria: un’autentica macchina da guerra che non si risparmia un attimo, pestando duro dall’inizio alla fine, ben supportato da Cornelivs al basso. A fare la differenza, però, è il nuovo cantante Diocletianvs, autore di una prova magistrale: presenza scenica imponente e una potenza vocale da far rabbrividire, perfetto attore protagonista del sound e del concept degli Ade. Il pubblico del Krach viene così travolto da dosi massicce di violenza sonora, valorizzata da dei suoni curati. I Nostri pescano a piene mani dalle ultime tre release, dando ampio spazio alla recente fatica “Rise of the Empire”, disco uscito a inizio novembre. Lo show della formazione romana assume poi ulteriore fascino grazie alla presenza di una danzatrice che, in alcune canzoni, fa il suo ingresso in scena accompagnata dal fuoco, come accade nell’inno ‘Veni, Vidi, Vici’. Gli Ade concedono anche qualche momento di ilarità, stemperando un po’ il clima epico e maestoso che si è venuto a creare, come accade durante la presentazione di ‘Sanguine Pluit in Arena’: Diocletianvs chiede informazioni su come sia andata la partita della Roma e scattano subito delle battute con il pubblico su Roma e Lazio. All’urlo “Forza Lazio”, lanciato da qualcuno dei presenti, il cantante risponde con “Okay, il concerto finisce qui, andiamo a casa”, tra le risate generali di tutto il Krach. Lo show degli Ade si conclude con il classico ‘Cartago Delenda Est’, con i Nostri che dedicano la canzone agli amici Kanseil. Gli Ade salutano il pubblico e ricevono il meritato plauso per un concerto che potremmo definire imperioso!
Setlist:
Empire
The Gallic Hourglass
Across the Wolf’s Blood
Veni, Vidi, Vici
Duelling the Shadow of Spartacus
Imperator
Gold Roots of War
Betrayer from Thrace
With Tooth and Nail
Sanguine Pluit in Arena
Cartago Delenda Est
CONCLUSIONI
Una serata degna di nota quella ospitata dal Krach Club, in cui si sono esibite due formazioni di valore, due nomi che stanno alimentando in modo deciso e significativo la fiamma del metallo tricolore. Da sottolineare, inoltre, la scelta di allestire una tournée così eterogenea, mettendo assieme due formazioni amiche, che si rispettano, ma che appartengono a due modi diversi di interpretare la musica a noi cara. Una scelta che si è rivelata vincente, riuscendo a coinvolgere una più ampia fetta di pubblico e che ha così permesso a entrambe le band di raggiungere degli appassionati che altrimenti non avrebbero raggiunto. Una serata che sottolinea la qualità e il valore dell’underground italiano. Come sempre, spetta a noi appassionati supportarlo e riconoscergli il giusto merito. Proprio in questa direzione un plauso va ai gestori del Krach, che hanno dato spazio a un tale evento, soddisfacendo più di qualche palato desideroso di assaporare del buon metallo pesante.
Marco Donè