Live Report: Joe Satriani a Trezzo sull’Adda (MI)

Di Stefano Burini - 15 Giugno 2013 - 16:50
Live Report: Joe Satriani a Trezzo sull’Adda (MI)

JOE SATRIANI + OLI BROWN
30/05/2013 @ Live, Trezzo sull’Adda (MI)

 

 

Quando si parla di un “pilastro” del rock strumentale (e non solo) come Joe Satriani, diventa sempre difficile enumerarne le grandi qualità tecniche ed artistiche o sventolarne il ricchissimo curriculum senza scivolare nella retorica, tale e tanta la sua influenza su tutta la scena musicale. Fresco dell’uscita dell’ultimo “Unstoppable Momentum”, il guitar player italoamericano torna dunque a calcare il suolo italico in compagnia della band di Oli Brown, giovane promessa del firmamento rock/blues, per una serata che si preannuncia ad alto tasso di adrenalina. 

 

 

A soli ventidue anni e anch’egli fresco d’uscita del nuovo album dal titolo “Here I Am”, Oli Brown è una promessa musicale, tanto che al British Blues Awards è stato premiato come “miglior band, miglior cantante, miglior chitarrista e miglior giovane artista”. Entrando in scena, accompagnato da Scott Barnes al basso e Wayne Proctor alla batteria, viene accolto calorosamente, mentre la partenza è affidata a “Manic Bloom”. L’atmosfera si impregna di un blues soft e melodico, sulle cui note Wayne accarezza piatti e pelli, mentre Scott fa vibrare leggermente le corde; tuttavia non mancano momenti più rockeggianti, animati da ritmi maggiormente incalzanti. Durante la performance Oli mostra una discreta tenuta di palco, molleggia sulle gambe col viso ricoperto dalla folta chioma riccioluta. Curioso, d’altra parte, il suo modo di suonare con le dita assieme ad un piccolo plettro, legato al pollice come se fosse una sua estensione. I brani sono molto lunghi, tuttavia vi è un buon bilanciamento tra parti vocali e strumentali che rende il tutto molto curato ed orecchiabile, inoltre Oli ha una voce armoniosa e con un buon timbro, fattore che contribuisce a rendere gradevole la proposta. Il pubblico ascolta con attenzione rimanendo composto, in particolare durante i vari assoli, senza in ogni caso far mancare decisi applausi. Nonostante i pochi pezzi proposti, l’esibizione di Oli Brown è stata un buon antipasto in attesa del piatto forte: il ragazzo è un musicista molto promettente, incanalato sulla giusta via e con ancora moltissimo da offrire.

Photo Report: Oli Brown @Live, Trezzo sull’Adda (MI) a cura di Michele Aldeghi
 

Durante il cambio palco l’aria si carica di tensione, il pubblico è in trepidante attesa ed inizia ad intonare i primi cori, chiamando sul palco la star della serata. Le luci si abbassano, alla batteria prende posizione Marco Minnemann, da destra spuntano il bassista Bryan Beller Mike Keneally alla seconda chitarra e tastiere, infine dal lato opposto fa capolino, accolto da un’ovazione, Mr. Joe Satriani, rigorosamente con occhiali da sole e la sua fedele scorta di Ibanez. Quasi a portare avanti lo spirito degli Oli Brown, Joe e la sua band aprono il loro show con “Cool #9” tratto dall’omonimo “Joe Satriani”, disco tipicamente blues. A seguire la movimentata “Devil’s Slide” e la perla “Flying in a Blue Dream”, con il pubblico avvolto dalle sue atmosfere inebrianti. Dopo un lungo e doveroso applauso, Satriani si presenta al pubblico con “Buona sera a tutti, io sono Giuseppe Satriani”, ribadendo fieramente le sue origini italiane, ed iniziando l’esecuzione integrale del suo tredicesimo capolavoro appena sfornato “Unstoppable Momentum”. Il sound è estremamente versatile, ogni canzone è un viaggio che regala ai presenti stupende emozioni, dall’allegria alla commozione, ripagate con sonori applausi ed incitamenti. Inoltre l’artista tra i vari nuovi brani riesce ad incastrare alcuni cavalli di battaglia attinti dal passato come “The Crush of Love”, nella quale lo vediamo duettare con il portentoso Mike Keneally (polistrumentista statunitense noto per l’affiancamento a Frank Zappa nel tour del 1988, oltre che per la sua carriera solista e altri progetti), o la scalmanata “Satch Boogie”, per poi passare successivamente alla commovente “Cryin’”. I suoi compagni d’avventura danno un ottimo apporto all’esibizione: il già citato Mike si destreggia tra chitarra e ben quattro tastiere, accompagnando Joe come se lo tenesse per mano, Marco (famoso batterista e polistrumentista tedesco) non perde un colpo, riuscendo a dosare il potenziale in base alla cadenza del sound, mentre Bryan Beller (bassista statunitense che ha collaborato con Steve Vai e i Dethklock), riesce a far emergere dal basso le giuste vibrazioni colmando la struttura sonora. Cosa dire di Joe? Oltre a far “parlare” la sua fedele Ibanez, sembra perdersi nel suo stesso suono, passando da un’estasi a bocca spalancata, quasi lussuriosa, ad un sorriso compiaciuto; inoltre, grazie ai riflettori, si ha modo di ammirare la sua esibizione, per la gran parte del tempo ad occhi chiusi. Il finale di concerto va in crescendo di adrenalina con la doppietta “Jumpin’ In”-“Jumpin’ Out” e altri pezzi da “Surfing with the Alien” che mandano la folla in visibilio. Posando gli strumenti Satriani e compagnia salutano ritirandosi per una meritata pausa, durante la quale vengono acclamati ad oltranza. Rientrando con “Crowd Chant”, Joe ha la massima interazione coi fan, coinvolgendoli nel classico duetto vocale con la sua chitarra, per poi dar loro un’ultima scossa d’energia con l’esaltante “Summer Song” ed un tenero finale con l’immancabile “Rubina”, brano sentimentale dedicato alla moglie. Senza dubbio si è trattato di un concerto ai massimi livelli sia dal punto di vista tecnico che emotivo, il pubblico mostra la propria adorazione per il guitar hero italo-americano con infinite urla ed applausi, segno inequivocabile della riuscita di uno show che ha lasciato un nei loro cuori e timpani un segno indelebile.

Photo Report: Joe Satriani @Live, Trezzo sull’Adda (MI) a cura di Michele Aldeghi

Live report a cura di Giacomo Cerutti