Live Report: Killfest Tour a Trezzo sull’Adda

Di Redazione - 18 Marzo 2011 - 14:30
Live Report: Killfest Tour a Trezzo sull’Adda

Killfest Tour – Live Club, Trezzo sull’Adda, 9 marzo 2011
Live e Photo Report a cura di Nicola Furlan

Difficile pensare che gli amanti del thrash metal non abbiano presenziato alla serata del 9 marzo, serata che ha visto sul palco del Live Club di Trezzo sull’Adda alcune delle band più in forma del movimento internazionale. Si tratta di Heathen, Destruction e Overkill, degni rappresentanti del thrash metal d’ogni dove. Infatti, le tre zone geografiche che hanno dato i natali a questi tre mostri sacri sono storicamente (da sempre) le più attive e importanti per questo genere musicale: la Bay-Area californiana per gli Heathen, New York e zone limitrofe per gli Overkill e la Germania per i Destrucion. Ad aprire il concerto c’hanno pensato gli After All, thrash metal band belga che è stata in grado di proporre uno show più che dignitoso e di gestire con piglio qualche problemino tecnico all’impianto…, ma veniamo ai piatti forte di serata.

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HEATHEN


Un gran peccato che una band di qualità come gli Heathen debba affrontare uno show con solo quattro cartucce in canna, sopratutto alla luce del fatto che l’ultimo full-length pubblicato nel 2009, “The Evolution of Chaos”, s’è attestato come una delle release thrash metal più rilevanti degli ultimi quindici anni. E proprio da questo sono stati estratti i brani, nello specifico: il classico Dying Season più Control By Chaos, Arrows Of Agony e No Stone Unturned.

Ottima la prova e ottimi i suoni. Devastanti come sempre la presenza e la classe del chitarrista ritmico e fondatore Lee Altus. E, sebbene non abbia più l’ugola dei tempi d’oro, pure il cantante David Godfrey ha saputo coinvolgere i ragazzi delle prime file come l’old-shool ha insegnato: tante le pacche alle mani, slanciati incitamenti di cuore e richieste per cori sovrapposti a sostenere la qualità di un songwriting eccellente nonché la presenza di una band che merita e pretende (a ragione) sentito rispetto. Davvero immensi!

Setlist:
Dying Season
Control By Chaos
Arrows Of Agony
No Stone Unturned
 
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DESTRUCTION
 

Chi ha visto dal vivo i Destruction sa che sono una band che non delude. Chi ama il vecchio e graffiante teutonic thrash
ha (e avrà) in Schmier e compagni un punto di riferimento essenziale come solo poche altre band tedesche sono in grado di garantire. Sebbene, volendo fare un paragone forzato, consideri da sempre Tankard, Sodom e Kreator gruppi con ‘una marcia in più’, on-stage il terzetto di Baden-Württemberg se la cava sempre alla grande, sopratutto quando c’è da cacciar dal cilindro super classici come Mad Butcher, Thrash Till Death e Soul Collector. Sarà un mio limite, ma è da tempo che colgo tanto mestiere nel loro modo di porsi al pubblico… però rende!
 

 
Questo non toglie nulla al valore storico di una band che, a voler esser onesti, proprio quest’anno ha prodotto un album valido e in grado di competere con i grandi maestri ritornati in ague in campo thrash internazionale. Anche in questo caso il livello dei suoni è stato ben bilanciato eccezion fatta per un basso spesso soffocato dai bassi emessi dalle pelli del nuovo arrivato Wawrzyniec Dramowicz, vera macchina di precisione.
 
Setlist:
Curse The Gods 
Mad Butcher
Armageddonizer
Tears Of Blood
Thrash Till Death
D.E.V.O.L.U.T.I.O.N.
Bestial Invasion
Soul Collector
Hate Is My Fuel
Nailed To The Cross
The Butcher Strikes Back
 
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OVERKILL
 

Lo spettacolo! Non c’è stata occasione in cui non abbia visto gli Overkill in forma, in cui una sola volta Bobby ‘Blitz’ Ellsworth abbia ceduto dal punto di vista vocale e dell’entusiasmo. Gli Overkill erano e sono una macchina da guerra. Erano e sono uno dei più importanti punti di riferimento per la scena thrash metal statunitense (nel caso specifico, newyorkese) nonché una delle più costanti formazioni, sia in termini produttivi, sia per brillantezza on-stage. La dice lunga la stessa esecuzione dei brani, per buona parte ‘riarrangiati’ in termini di velocità. Potrà aver fatto storcere il naso a qualcuno, ma una Elimination piuttosto che una Fuck You suonate al doppio della velocità altro non sono che il segno d’una freschezza e d’una padronanza del mestiere con pochi pari nel circondario e che solo i grandi maestri possono permettersi di proporre.
 

 
Puntellata da gioiellini quali Rotten to the Core, Infectious, Bring Me the Night, Ironbound e Blood Money, la tracklist è un susseguirsi di rocciosi groove dettati da serrati riffing sfonda-timpani e da energie sovralimentate da cinque musicisti convinti ed efficaci in ciò che fanno. E sotto il pogo… e sopra il pogo, i ragazzi lanciati oltre le transenne! Tutto come i vecchi tempi: la stessa energia, la stessa classe! Prestazione mostruosamente riuscita. Non si sentiva parlare d’altro se non di quanto fossero stati grandi. Giovani leve e vecchi balordi ormai acciaccati: ogni fan ne è rimasto entusiasta! 
 
Setlist:
The Green and Black
Rotten to the Core
Wrecking Crew
Infectious
Bring Me the Night
Bastard Nation
Hammerhead
Ironbound
Blood Money
Endless War
Hello from the Gutter
Give a Little
Old School
 
Encore:
Deny the Cross
Elimination
Fuck You
 
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