Live Report: Lamb Of God + Decapitated + Huntress a Milano

Di Orso Comellini - 13 Gennaio 2014 - 22:10
Live Report: Lamb Of God + Decapitated + Huntress a Milano

Il 2014 ci regala un ottimo rientro dalle festività natalizie, un evento imperdibile soprattutto per gli amanti delle sonorità più estreme.

I Lamb Of God tornano in Italia, dopo la loro ultima apparizione al Gods Of Metal 2012, accompagnati da due band d’eccezione: i Polacchi Decapitated e gli Huntress della bellissima Jinn Janus.

Vediamo cos’è successo in questa serata ricca di soprese in un Alcatraz tutto sold out.

 

Report a cura di Paolo Redaelli

 

 

 

Tocca agli statunitensi Huntress aprire le danze sul palco B dell’Alcatraz davanti ad un pubblico ancora poco numeroso, ma molto carico e partecipe.

Inutile dire che gli occhi dei presenti sono tutti per lei, Jill, che salta, scalcia, agita la sua folta chioma dorata e sprigiona energia da vendere. Jill ci regala un’ottima prestazione canora alternando alla perfezione le parti in pulito con quelle in scream. Il resto della band non si fa certo intimorire dalla carismatica cantante e riesce a guadagnarsi l’approvazione del pubblico tra headbanging e assoli vincenti. I nostri propongono brani estratti sia dal loro debutto “Spell Eater” che dal più recente “Starbound Beast”, compreso “I Want Fuck You To Death” scritto con Lemmy dei Motorhead.

Da segnalare la presenza di Jill a bordo palco a fine del concerto per salutare i fan e scattare qualche foto insieme a loro.

Sicuramente da rivedere!!!

 

Photo Report: https://www.truemetal.it/cont/news/photo-report-huntress-alcatraz/67191/1.html

 

 

 

Dopo essere passati a Novembre di spalla ai Children Of Bodom, i Decapitated tornano in Italia per scaldare il pubblico in attesa dei Lamb Of God.

Qualche coro inneggiante i Decapitated si alza dal parterre e i Nostri salgono sul palco e attaccano subito con “404”.

Rafal impera sul palco incitando il pubblico a fare più casino possibile e agitando vorticosamente i numerosi dreadlock che ha in testa, mentre Waclaw (chitarra) con la sua sette corde macina riff su riff senza un attimo di tregua. La bravura dei deathsters polacchi è impressionante e viene esaltata ancor di più da suoni a dir poco perfetti.

Con il brano “Pest” i Decapitated concludono uno show breve, ma assolutamente impeccabile che ha accontentato tutti i presenti.

Promossi a pieni voti.

 

Photo Report: https://www.truemetal.it/cont/news/photo-report-decapitated-alcatraz/67192/1.html

 

 

Dopo le vicissitudini giudiziarie del cantante Randy Blythe erano in molti a pensare che quella del Gods Of Metal 2012 sarebbe stata l’ultima apparizione dei Lamb Of God in territorio italiano.

Invece, dopo quasi due anni, eccoli di nuovo a Milano, questa volta sul palco dell’Alcatraz pronti a far divertire un pubblico accorso numeroso da tutta Italia; molti quelli provenienti da Milano e dintorni, ma quando Randy chiede se qualcuno sia venuto da Roma o addirittura dalla Sicilia per assistere al loro ritorno nella Penisola, in entrambi i casi dal parterre si vede qualche mano alzata che riempie di gioia i Nostri che non possono che ringraziare per il supporto.

I Lamb Of God salgono sul palco con un sottofondo di cori inneggianti il loro nome e con alle spalle due mura di casse Mesa Boogie e il classico telo con raffigurato il nome della band.

I Nostri ci regalano un’ora e venti di show intensa e ricca di soprese a iniziare dalla presenza in formazione di Paul Waggoner, chitarrista dei Between The Buried and Me, che si dimostra fin da subito un ottimo sostituto temporaneo per Mark Morton, che ha dovuto lasciare il Tour per motivi familiari. Il resto della formazione è rimasto invariato ed è ormai una garanzia sia in studio, che in sede live; John Campbell (basso), Willie Adler (Chitarra), e Chris Adler (batteria), insieme a Waggoner riescono a creare un muro sonoro impressionante che invade tutto il locale.

Randy è in formissima e più volte si mette a elogiare l’Italia e a interloquire con i presenti.

Con il passare del tempo l’entusiasmo del pubblico non sembra scemare e così anche le energie; poghi, circles pit, walls of death……. non c’è un attimo di tregua per i presenti che cantano e si muovono senza sosta ispirati dalla presenza in scaletta di pezzi come “Walk With Me in Hell”, “Now You’ve Got Something To Die For” e “Ruins”. Quando Randy inizia a recitare la parte iniziale di “Omerta”, il pubblico, come durante gran parte dello show, lo segue a ruota accompagnandolo a gran voce.

Dopo l’esecuzione di “Laid To Rest”, a sopresa appare sul palco un caro amico della band, Marco Biazzi, chitarrista dei Lacuna Coil, con il quale eseguono “Redneck”, canzone cantata dal pubblico per la maggior parte dell’esecuzione.

Dopo l’esecuzione di “Black Label” i Lamb Of God salutano e ringraziano il pubblico con sorrisi e il consueto lancio dei plettri.

I Lamb Of God si dimostrano ancora una volta una conferma e ci regalano un ottimo inizio d’anno.

 

Photo Report: https://www.truemetal.it/cont/news/photo-report-lamb-of-god-alcatraz/67197/1.html

 

Setlist:

01. Desolation
02. Ghost Walking
03. Walk with Me in Hell
04. Hourglass
05. Set to Fail
06. Now You’ve Got Something to Die For
07. The Undertow
08. Omerta
09. Ruin
10. In Your Words

Encore:

11. Vigil
12. Laid to Rest
13. Redneck
14. Black Label